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Collocazioni domestiche – Percorsi urbani
6 giovani artisti -Emiliano Cataldo, Giorgio Cavalieri, Alessandro Giovannini, Stefania Mileto, Stefania Pinsone, Stella Tasca- ognuno dei quali si confronta con la propria idea di
città contemporanea.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nell'ambito delle consuete attività dello show room SMIT prosegue COLLOCAZIONI DOMESTICHE, rassegna d'arte contemporanea curata dal critico
Barbara Martusciello che si inaugura mercoledì 9 giugno dalle ore 18, 30 in poi.
In questo nuovo appuntamento è approfondita la tematica indicata dal titolo PERCORSI URBANI, che vede esporre 6 giovani artisti -Emiliano
Cataldo, Giorgio Cavalieri, Alessandro Giovannini, Stefania Mileto, Stefania
Pinsone, Stella Tasca- ognuno dei quali si confronta con la propria idea di città contemporanea intesa come articolato ambiente di vita sociale collettiva all'interno di realtà industrializzate, mediali e tecnologiche
con tutte le proprie contraddizioni. Gli artisti hanno dunque registrato secondo il proprio punto di vista, riassunto in un quadro ciascuno, cambiamenti, complessità, contaminazioni visive e culturali, struttura
architettonica, organizzazione sociale relativi al paesaggio urbano.
La panoramica che ne viene fuori -parziale come può esserlo una piccola collettiva che prevede però ulteriori sviluppi e ampliamenti in altri
progetti connessi- è molto varia ma è possibile rintracciarne un comun denominatore: è infatti ad alto tasso problematica e mette in scena un
paesaggio che non è mimesi di una realtà ma somma di tante realtà, tutte possibili, rese palesi attraverso l'arte.
Emiliano Cataldo tradisce la sua formazione culturale meticciata che si rivela in un'opera a tinte piatte che, nonostante la sua essenzializzazione, richiama il linguaggio fotografico giocando allo stesso tempo con uno
sviluppo della composizione tra campi lunghi, zoomate e primi piani, che si rifà a un soggetto filmico di matrice underground. La silenziosa città resa da Giorgio Cavalieri è caratterizzata da una composizione che si dà quasi come un fermo-immagine filmico straniante che cita eleganti ed inquietanti atmosfere riferibili a un certo noir d'autore e sa rivelare con eccellente precisione stilistica il carattere desolante di e in ogni microcosmo.
Alessandro Giovannini concepisce l'habitat contemporaneo come liofilizzazione di tanti e tali spunti e riferimenti da restituirceli tutti
attraverso composizioni che rimandano alla fotografia ma ci palesano immagini frantumate in schegge cromatiche; l'unità della figurazione è
ricomposta solo da una certa distanza, divisionisticamente intesa, sottolineando quanto la luce sia protagonista dell'intera visione. Stefania Mileto restituisce una metropoli urbana silenziosa e spiazzante dove c'è un solo protagonista alle prese con una realtà che
ricorda un certo fumetto d'autore ed è concepita, similmente a questo, come
narrazione con un proprio specifico carattere; dilata, perturbante, la sua panoramica è immersa in un cromatismo unificante dove la luminosità e i contrasti sembrano quelli generati da uno schermo che spostano il senso dell'opera verso il linguaggio contaminato dell'arte. Stefania Pinsone crea immagini stranianti, alterate e sintetiche che raffigurano interni rigorosamente senza anima viva che li abiti; immerse in un'atmosfera atemporale e claustrofobica, rendono possibili scenari intravisti in alcuni
precedenti artistici, che un certo immaginario letterario e cinematografico ha approfondito, ma che solo l'artista ha reso tanto perfettamente densi di riferimenti visivi e culturali, sapientemente misce lati e metabolizzati. Stella Tasca produce composizioni che sembrano selezionare i propri elementi costruttivi da un fitto contesto magmatico di immagini, riferimenti e accadimenti trattati come materia pulsante a cui dà nuova veste e nuova vita, combinando in modo scintillante colore,
gocciolature di materia, pagine trattate di giornali, varie icone, scritte, per una figurazione evocativa, a tratti poetica, sempre graffiante e densamente affollata di significati.
Barbara Martusciello che si inaugura mercoledì 9 giugno dalle ore 18, 30 in poi.
In questo nuovo appuntamento è approfondita la tematica indicata dal titolo PERCORSI URBANI, che vede esporre 6 giovani artisti -Emiliano
Cataldo, Giorgio Cavalieri, Alessandro Giovannini, Stefania Mileto, Stefania
Pinsone, Stella Tasca- ognuno dei quali si confronta con la propria idea di città contemporanea intesa come articolato ambiente di vita sociale collettiva all'interno di realtà industrializzate, mediali e tecnologiche
con tutte le proprie contraddizioni. Gli artisti hanno dunque registrato secondo il proprio punto di vista, riassunto in un quadro ciascuno, cambiamenti, complessità, contaminazioni visive e culturali, struttura
architettonica, organizzazione sociale relativi al paesaggio urbano.
La panoramica che ne viene fuori -parziale come può esserlo una piccola collettiva che prevede però ulteriori sviluppi e ampliamenti in altri
progetti connessi- è molto varia ma è possibile rintracciarne un comun denominatore: è infatti ad alto tasso problematica e mette in scena un
paesaggio che non è mimesi di una realtà ma somma di tante realtà, tutte possibili, rese palesi attraverso l'arte.
Emiliano Cataldo tradisce la sua formazione culturale meticciata che si rivela in un'opera a tinte piatte che, nonostante la sua essenzializzazione, richiama il linguaggio fotografico giocando allo stesso tempo con uno
sviluppo della composizione tra campi lunghi, zoomate e primi piani, che si rifà a un soggetto filmico di matrice underground. La silenziosa città resa da Giorgio Cavalieri è caratterizzata da una composizione che si dà quasi come un fermo-immagine filmico straniante che cita eleganti ed inquietanti atmosfere riferibili a un certo noir d'autore e sa rivelare con eccellente precisione stilistica il carattere desolante di e in ogni microcosmo.
Alessandro Giovannini concepisce l'habitat contemporaneo come liofilizzazione di tanti e tali spunti e riferimenti da restituirceli tutti
attraverso composizioni che rimandano alla fotografia ma ci palesano immagini frantumate in schegge cromatiche; l'unità della figurazione è
ricomposta solo da una certa distanza, divisionisticamente intesa, sottolineando quanto la luce sia protagonista dell'intera visione. Stefania Mileto restituisce una metropoli urbana silenziosa e spiazzante dove c'è un solo protagonista alle prese con una realtà che
ricorda un certo fumetto d'autore ed è concepita, similmente a questo, come
narrazione con un proprio specifico carattere; dilata, perturbante, la sua panoramica è immersa in un cromatismo unificante dove la luminosità e i contrasti sembrano quelli generati da uno schermo che spostano il senso dell'opera verso il linguaggio contaminato dell'arte. Stefania Pinsone crea immagini stranianti, alterate e sintetiche che raffigurano interni rigorosamente senza anima viva che li abiti; immerse in un'atmosfera atemporale e claustrofobica, rendono possibili scenari intravisti in alcuni
precedenti artistici, che un certo immaginario letterario e cinematografico ha approfondito, ma che solo l'artista ha reso tanto perfettamente densi di riferimenti visivi e culturali, sapientemente misce lati e metabolizzati. Stella Tasca produce composizioni che sembrano selezionare i propri elementi costruttivi da un fitto contesto magmatico di immagini, riferimenti e accadimenti trattati come materia pulsante a cui dà nuova veste e nuova vita, combinando in modo scintillante colore,
gocciolature di materia, pagine trattate di giornali, varie icone, scritte, per una figurazione evocativa, a tratti poetica, sempre graffiante e densamente affollata di significati.
09
giugno 2004
Collocazioni domestiche – Percorsi urbani
Dal 09 giugno al 12 luglio 2004
arte contemporanea
Location
SMIT
Roma, Via Di Santa Maria Alle Fornaci, 26, (Roma)
Roma, Via Di Santa Maria Alle Fornaci, 26, (Roma)
Orario di apertura
h: 10/13 - 16/19,30 no festivi e lun. matt
Vernissage
9 Giugno 2004, ore 18, 30
Curatore