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Colori dell’anima
“Colori dell’anima”, una mostra che vuole mettere in risalto la personalità di ogni artista, il quale propone le proprie idee ed emozioni attraverso il proprio linguaggio ed esprime con la propria opera la sua “anima”, appunto.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
I quadri di Julie Devine artista americana di Seattle sono un inno alle trasformazioni di cui la natura ci rende spettatori ogni qual volta si sussegue una stagione.
Julie Devine dipinge ciò che vede, camminando per i boschi del Pacific Northwest giocando con la luce che si infrange sulle foglie.
E sono proprio le foglie che le danno la possibilità di giocare su più livelli di immaginazione. Se visti da lontano i suoi quadri non danno la possibilità di distinguere le forme, ma visti da vicino si possono distinguere perfettamente le forme della natura che l’artista ama senza riserve. E mentre l’opera della Devine si concentra sull’amore per la natura quello di Natalie Marie Crane è tutto incentrato sulla figura umana e sul suo comporta- mento. Di origini americane ma con una formazione svoltasi anche a Firenze, usa un linguaggio molto innovativo e contemporaneo nel genere ritrattistico. L’artista lascia molta immaginazione a chi guarda.
Sono dei ritratti è vero, ma possono avere molti livelli di interpretazione.
L’artista dice “Ogni forma che dipingo funziona come un ingranaggio e i colori funzionano come denti.”
Il dipinto funziona corretta- mente quando tutte le parti si incastrano, in tempi e modi spesso inaspettati, tutto si trasforma in un momento cruciale per i soggetti.
Sono ritratti in posizioni ambigue dando allo spetta- tore non solo il potere di attribuire loro ciò che il soggetto sta facendo e quello che sente, ma anche di far scoprire dei dati che si attribuiscono alla loro sfera personale”.
Invece l’amore per la natura per Suzanne C. Nagy artista di adozione americana si manifesta attraverso l’opera di denuncia di gravi disastri ambientali. Attraverso “Scatole di luce” nella città di New York in 1091 Madison Avenue con la mostra "Gli inquinatori" inizia ad occuparsi di questioni ambientali. Da allora ha esposto una lunga serie dello stesso soggetto dal titolo "Inquina- mento / Bonifica" sia a Budapest che a New York. Attraverso una serie di attività espositive ha denunciato la guerra nel Golfo del Messico, che ricorderemo tutti, attraverso la fuoriuscita di petrolio provocò ingenti danni all’ambiente. L’utilizzo dei LED per le sue opere fà si che l’artista possa scoprire le potenzialità linguistiche, materiche e concettuali, che ha questa forma d’arte, trasformando la “materia luminosa” in un elemento comune nella pratica artistica internazionale.
In mostra ci sono opere che sviluppano il tema del corpo, l’amore viscerale, che mette in relazione opere distanti nel tempo e nello spazio, ma che condividono la grande versatilità espressiva di un materiale caratterizzato dalla compresenza di una matrice industriale e artigianale al tempo stesso. Insieme alle opere delle tre artiste americane, si impongono le opere di Jenifer Carey artista inglese residente a Madrid, che fa del ritratto un linguaggio tutto suo. Scoperta di gioia e bellezza le sue creazioni sono pura curiosità per la vita, che hanno portato questa artista a sperimentare metodi sempre nuovi e diversi tra di loro, fino ad approdare all’uso dell’incisione. Il metodo di Matisse ha avuto un grande impatto sulla sua formazione, e che spiega l’originalità dell’espressione del suo linguaggio artistico.
Roberta Mottola
The paintings by American artist Julie Devine of Seattle are a hymn to the transformations that nature makes us spectators every time is a continuation of a season. Julie Devine paints what she see , walking through the woods of the Pacific Northwest playing with light that breaks on the leaves. And it is the leaves that give it the ability to play at multiple levels of imagination. When viewed from a distance her paintings do not give the possibility to distinguish the forms, but seen up close you can perfectly distinguish the forms of nature that the artist loves unconditionally. And while the work of Devine focuses on the love for nature to Natalie Marie Crane is all about focusing on the human figure and its behavior.
American-born but with a training held in Florence, uses a language very innovative and contemporary in portraiture.
The artist leaves a lot of imagination to the viewer . They are the portraits is true, but they can have many levels of interpretation.
The artist says, "Every form that functions as a gear and paint colors work like teeth.”
The painting works correctly when all the parts fit together, at different times and often unexpected ways ,everything comes at a crucial time for the subjects
Are portrayed in ambiguous positions giving the viewer not only the power to give them what the subject is doing and what she feels , but also to discover the data that you attach to their personal sphere."
But the love for nature by Suzanne C. Nagy artist of American adoption is manifested through the work of denunciation of serious environmental disasters. Through " light boxes " in the city of New York in 1091 Madison Avenue with the exhibition "The polluters" began to work on environmental issues. Since then she has exhibited a long series of the same subject entitled "Pollution / Remediation" both in Budapest and New York.
Through a series of exhibitions has denounced the war in the Gulf of Mexico, that we will remember all through the oil spill caused extensive damage to the environment.
The use of LED for her works minimizes the time the artist can explore the linguistic, material and conceptual , that this art form, transforming the "luminous matter" in a common element in the international arts practice.
On this Exhibition are works that develop the theme of the body, the visceral love, which brings together works distant in time and space, but share the great versatility of expression of a material characterized by the presence of a matrix indus- trial and craft time same. Along with the works of the three American artists , will require the works of British artist Jenifer Carey lives in Madrid , which makes the portrait a language all its own. Discovery of joy and beauty of her creations are pure curiosity for life, who have brought this artist to experiment with new and different methods among them, until he lands the use of the engraving. The method of Matisse had a great impact on her training, and that explains the originality of the expression of her artistic language.
Roberta Mottola
Julie Devine dipinge ciò che vede, camminando per i boschi del Pacific Northwest giocando con la luce che si infrange sulle foglie.
E sono proprio le foglie che le danno la possibilità di giocare su più livelli di immaginazione. Se visti da lontano i suoi quadri non danno la possibilità di distinguere le forme, ma visti da vicino si possono distinguere perfettamente le forme della natura che l’artista ama senza riserve. E mentre l’opera della Devine si concentra sull’amore per la natura quello di Natalie Marie Crane è tutto incentrato sulla figura umana e sul suo comporta- mento. Di origini americane ma con una formazione svoltasi anche a Firenze, usa un linguaggio molto innovativo e contemporaneo nel genere ritrattistico. L’artista lascia molta immaginazione a chi guarda.
Sono dei ritratti è vero, ma possono avere molti livelli di interpretazione.
L’artista dice “Ogni forma che dipingo funziona come un ingranaggio e i colori funzionano come denti.”
Il dipinto funziona corretta- mente quando tutte le parti si incastrano, in tempi e modi spesso inaspettati, tutto si trasforma in un momento cruciale per i soggetti.
Sono ritratti in posizioni ambigue dando allo spetta- tore non solo il potere di attribuire loro ciò che il soggetto sta facendo e quello che sente, ma anche di far scoprire dei dati che si attribuiscono alla loro sfera personale”.
Invece l’amore per la natura per Suzanne C. Nagy artista di adozione americana si manifesta attraverso l’opera di denuncia di gravi disastri ambientali. Attraverso “Scatole di luce” nella città di New York in 1091 Madison Avenue con la mostra "Gli inquinatori" inizia ad occuparsi di questioni ambientali. Da allora ha esposto una lunga serie dello stesso soggetto dal titolo "Inquina- mento / Bonifica" sia a Budapest che a New York. Attraverso una serie di attività espositive ha denunciato la guerra nel Golfo del Messico, che ricorderemo tutti, attraverso la fuoriuscita di petrolio provocò ingenti danni all’ambiente. L’utilizzo dei LED per le sue opere fà si che l’artista possa scoprire le potenzialità linguistiche, materiche e concettuali, che ha questa forma d’arte, trasformando la “materia luminosa” in un elemento comune nella pratica artistica internazionale.
In mostra ci sono opere che sviluppano il tema del corpo, l’amore viscerale, che mette in relazione opere distanti nel tempo e nello spazio, ma che condividono la grande versatilità espressiva di un materiale caratterizzato dalla compresenza di una matrice industriale e artigianale al tempo stesso. Insieme alle opere delle tre artiste americane, si impongono le opere di Jenifer Carey artista inglese residente a Madrid, che fa del ritratto un linguaggio tutto suo. Scoperta di gioia e bellezza le sue creazioni sono pura curiosità per la vita, che hanno portato questa artista a sperimentare metodi sempre nuovi e diversi tra di loro, fino ad approdare all’uso dell’incisione. Il metodo di Matisse ha avuto un grande impatto sulla sua formazione, e che spiega l’originalità dell’espressione del suo linguaggio artistico.
Roberta Mottola
The paintings by American artist Julie Devine of Seattle are a hymn to the transformations that nature makes us spectators every time is a continuation of a season. Julie Devine paints what she see , walking through the woods of the Pacific Northwest playing with light that breaks on the leaves. And it is the leaves that give it the ability to play at multiple levels of imagination. When viewed from a distance her paintings do not give the possibility to distinguish the forms, but seen up close you can perfectly distinguish the forms of nature that the artist loves unconditionally. And while the work of Devine focuses on the love for nature to Natalie Marie Crane is all about focusing on the human figure and its behavior.
American-born but with a training held in Florence, uses a language very innovative and contemporary in portraiture.
The artist leaves a lot of imagination to the viewer . They are the portraits is true, but they can have many levels of interpretation.
The artist says, "Every form that functions as a gear and paint colors work like teeth.”
The painting works correctly when all the parts fit together, at different times and often unexpected ways ,everything comes at a crucial time for the subjects
Are portrayed in ambiguous positions giving the viewer not only the power to give them what the subject is doing and what she feels , but also to discover the data that you attach to their personal sphere."
But the love for nature by Suzanne C. Nagy artist of American adoption is manifested through the work of denunciation of serious environmental disasters. Through " light boxes " in the city of New York in 1091 Madison Avenue with the exhibition "The polluters" began to work on environmental issues. Since then she has exhibited a long series of the same subject entitled "Pollution / Remediation" both in Budapest and New York.
Through a series of exhibitions has denounced the war in the Gulf of Mexico, that we will remember all through the oil spill caused extensive damage to the environment.
The use of LED for her works minimizes the time the artist can explore the linguistic, material and conceptual , that this art form, transforming the "luminous matter" in a common element in the international arts practice.
On this Exhibition are works that develop the theme of the body, the visceral love, which brings together works distant in time and space, but share the great versatility of expression of a material characterized by the presence of a matrix indus- trial and craft time same. Along with the works of the three American artists , will require the works of British artist Jenifer Carey lives in Madrid , which makes the portrait a language all its own. Discovery of joy and beauty of her creations are pure curiosity for life, who have brought this artist to experiment with new and different methods among them, until he lands the use of the engraving. The method of Matisse had a great impact on her training, and that explains the originality of the expression of her artistic language.
Roberta Mottola
08
novembre 2013
Colori dell’anima
Dall'otto novembre al 03 dicembre 2013
design
arte moderna e contemporanea
arte contemporanea
performance - happening
presentazione
arte moderna
arte moderna e contemporanea
arte contemporanea
performance - happening
presentazione
arte moderna
Location
GALLERIA 360
Firenze, Il Prato, 11r, (Firenze)
Firenze, Il Prato, 11r, (Firenze)
Orario di apertura
da martedì a domenica 10:00 19:00
Vernissage
8 Novembre 2013, h 19:00
Autore
Curatore