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COM surrogate
Martedì 5 dicembre apre COM surrogate, la prima collettiva della stagione per la galleria Richter Fine Art, che unisce sotto lo stesso tetto i nuovi corpi di lavori di: Dario Carratta (1988), Alessandro Giannì (1989), Katarina Janeckova (1988), Silvio Saccà (1989).
Comunicato stampa
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Martedì 5 dicembre apre COM surrogate, la prima collettiva della stagione per la galleria Richter Fine Art, che unisce sotto lo stesso tetto i nuovi corpi di lavori di: Dario Carratta (1988), Alessandro Giannì (1989), Katarina Janeckova (1988), Silvio Saccà (1989).
COM surrogate - virus che quest’anno ha infettato molti sistemi Windows OS e a cui gli artisti si sono ispirati per intitolare la mostra - è un tentativo, un “laboratorio” di sperimentazione attorno al linguaggio del disegno e alle possibilità che il mezzo offre, uno stimolo percettivo diretto, basato quasi esclusivamente sulla percezione della materia, del colore o della forma-tratto.
La collettiva mette in relazione quattro artisti, tutti nati alla fine degli anni ’80, stilisticamente molto lontani tra loro, accumunati esclusivamente dal mezzo che utilizzano.
L’insieme dei lavori costituisce, attraverso il segno di ognuno, un’immagine articolata e multiforme che spazia tra l’analisi sulla realtà e le sue memorie-esperienze di Dario Carratta, il segno irruento e dinamico di Alessandro Giannì, le relazioni erotico-emozionali di Katarina Janeckova e il recupero di un magico punk-noise di Silvio Saccà.
All’interno dell’allestimento ogni singolo manufatto è frutto dell’entusiasmo immediato e dell’intuizione che può essere recepito sia come incipit di un’opera futura, sia come opera a tutti gli effetti, sia come una “post opera”.
Fenomeni artistici “isolati” che più che un codice estetico unanime sembrano portare avanti una situazione di collettività. Nonostante le differenti modalità d’approccio e le diverse ricerche personali, i quattro artisti, appartenenti tutti alla stessa generazione, sono guidati dall’urgenza di trasmettere una visione comune.
La collettiva è stata ideata dal gallerista, Tommaso Richter, per unire pittori che circuitano intorno alla galleria, come Dario Carratta e Alessandro Giannì, e connetterli tra loro e con altri artisti esterni, Silvio Saccà e Katarina Janekova - prima artista internazionale invitata durante questa stagione – per stimolarli e testare possibili sperimentazioni del “mezzo” nella maniera più viscerale e germinale possibile.
Questa volta non verrà stampato un catalogo della mostra, bensì ci sarà la possibilità, per ogni visitatore, di creare un proprio catalogo o una fanzine personalizzata. Il piano inferiore della galleria verrà allestito come un laboratorio tipografico dove ognuno potrà scegliere immagini ed estratti del testo di Marco Deserto da inserire nel proprio catalogo. I materiali saranno diversi ogni giorno perché gli artisti lavoreranno tutti i giorni in galleria fino alla fine dell’esposizione.
COM surrogate - virus che quest’anno ha infettato molti sistemi Windows OS e a cui gli artisti si sono ispirati per intitolare la mostra - è un tentativo, un “laboratorio” di sperimentazione attorno al linguaggio del disegno e alle possibilità che il mezzo offre, uno stimolo percettivo diretto, basato quasi esclusivamente sulla percezione della materia, del colore o della forma-tratto.
La collettiva mette in relazione quattro artisti, tutti nati alla fine degli anni ’80, stilisticamente molto lontani tra loro, accumunati esclusivamente dal mezzo che utilizzano.
L’insieme dei lavori costituisce, attraverso il segno di ognuno, un’immagine articolata e multiforme che spazia tra l’analisi sulla realtà e le sue memorie-esperienze di Dario Carratta, il segno irruento e dinamico di Alessandro Giannì, le relazioni erotico-emozionali di Katarina Janeckova e il recupero di un magico punk-noise di Silvio Saccà.
All’interno dell’allestimento ogni singolo manufatto è frutto dell’entusiasmo immediato e dell’intuizione che può essere recepito sia come incipit di un’opera futura, sia come opera a tutti gli effetti, sia come una “post opera”.
Fenomeni artistici “isolati” che più che un codice estetico unanime sembrano portare avanti una situazione di collettività. Nonostante le differenti modalità d’approccio e le diverse ricerche personali, i quattro artisti, appartenenti tutti alla stessa generazione, sono guidati dall’urgenza di trasmettere una visione comune.
La collettiva è stata ideata dal gallerista, Tommaso Richter, per unire pittori che circuitano intorno alla galleria, come Dario Carratta e Alessandro Giannì, e connetterli tra loro e con altri artisti esterni, Silvio Saccà e Katarina Janekova - prima artista internazionale invitata durante questa stagione – per stimolarli e testare possibili sperimentazioni del “mezzo” nella maniera più viscerale e germinale possibile.
Questa volta non verrà stampato un catalogo della mostra, bensì ci sarà la possibilità, per ogni visitatore, di creare un proprio catalogo o una fanzine personalizzata. Il piano inferiore della galleria verrà allestito come un laboratorio tipografico dove ognuno potrà scegliere immagini ed estratti del testo di Marco Deserto da inserire nel proprio catalogo. I materiali saranno diversi ogni giorno perché gli artisti lavoreranno tutti i giorni in galleria fino alla fine dell’esposizione.
05
dicembre 2017
COM surrogate
Dal 05 dicembre 2017 al 31 gennaio 2018
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
GALLERIA RICHTER FINE ART
Roma, Vicolo Del Curato, 3, (Roma)
Roma, Vicolo Del Curato, 3, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 13:00 - 19:00
Vernissage
5 Dicembre 2017, h 18:30
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