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Come carne viva
Una mostra di artisti emergenti, appositamente ideata per il carismatico contesto dell’Accademia degli Euteleti della città di San Miniato. Sono stati scelti sei giovani interpreti – tre uomini e tre donne – che lavorano con le mani, formando, forgiando, vitalizzando la materia. Presentano opere che nascono dal contesto di studio e di ricerca in cui vengono esposte, e l’essere umano ne è il protagonista, sia come anatomia, sia come indole o percorso esistenziale
Comunicato stampa
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Come carne viva. Sono queste le parole che escono dalla bocca di uno stupefatto Antonio Canova di fronte alle divinità scolpite da Fidia, appena esposte al British Museum di Londra. Uno scultore conosce e riconosce, anche a distanza di secoli, lo sforzo fisico e creativo necessario per dare vita alla materia più ostile. Ed esprime il complimento più bello. Vita, vitalità, arte: è questo trinomio, tanto complesso quanto ambizioso, il tema affrontato dai lavori di sei giovani scultori, realizzati per questa esposizione di arte contemporanea.
Una mostra di artisti emergenti, appositamente ideata per il carismatico contesto dell’Accademia degli Euteleti della città di San Miniato. Una delle accademie storiche della Toscana, con classi d’appartenenza nelle discipline della storia, delle lettere, delle scienze e delle arti. Un ente ancora oggi vivo e impegnato, che pubblica un prestigioso Bollettino e che conserva un fondo librario pregiato con una biblioteca di oltre diecimila volumi.
Sono stati scelti sei giovani interpreti – tre uomini e tre donne – che lavorano con le mani, formando, forgiando, vitalizzando la materia. Presentano opere che nascono dal contesto di studio e di ricerca in cui vengono esposte, e l’essere umano ne è il protagonista, sia come anatomia, sia come indole o percorso esistenziale. Ognuno secondo il codice personale, questi giovani interpreti si sono tutti misurati sia con la cultura “alta” – arti visive, letteratura, storia – che con l’immaginario contemporaneo, quello della pubblicità, della televisione, dei giocattoli, dei fumetti, tentando un ribaltamento dall’interno della banalità e dell’appiattimento del linguaggio comune, usando gli strumenti dell’arte per attaccare lo stereotipo e trasformarlo in idea. Un’operazione libera e liberatoria, che al termine di percorsi individuali anche dolorosi ha visto imprevedibilmente emergere su tutto il grado originario dell’essere umano, quello biologico e naturale, vegetale e animale; primigenio, istintivo, fisico. Tornare al punto di partenza per trovare incorrotte tracce di sé e far fronte all’invadente spersonalizzazione dei tempi. Questo il cammino seguito autonomamente da Federico Biancalani, Monica Cecchi, Lorenzo Cianchi, Paola Daniolo, Paola Margheri, Luca Poli.
Anche in catalogo – pubblicato nelle Edizioni Titivillus, con foto di Luca Lupi – accanto alle foto delle opere, ciascun artista ha presentato squarci di pensiero come brandelli di vita: le ossa, i tendini, i muscoli che stanno alla base della personale creatività. Alcuni testi infatti – parabole, piccole dichiarazioni d’intenti, brevi racconti, poesie, citazioni da testi cari – rompono il velo della riservatezza e aprono interessanti porte di percezione su differenti mondi e nodi esistenziali.
Una mostra di artisti emergenti, appositamente ideata per il carismatico contesto dell’Accademia degli Euteleti della città di San Miniato. Una delle accademie storiche della Toscana, con classi d’appartenenza nelle discipline della storia, delle lettere, delle scienze e delle arti. Un ente ancora oggi vivo e impegnato, che pubblica un prestigioso Bollettino e che conserva un fondo librario pregiato con una biblioteca di oltre diecimila volumi.
Sono stati scelti sei giovani interpreti – tre uomini e tre donne – che lavorano con le mani, formando, forgiando, vitalizzando la materia. Presentano opere che nascono dal contesto di studio e di ricerca in cui vengono esposte, e l’essere umano ne è il protagonista, sia come anatomia, sia come indole o percorso esistenziale. Ognuno secondo il codice personale, questi giovani interpreti si sono tutti misurati sia con la cultura “alta” – arti visive, letteratura, storia – che con l’immaginario contemporaneo, quello della pubblicità, della televisione, dei giocattoli, dei fumetti, tentando un ribaltamento dall’interno della banalità e dell’appiattimento del linguaggio comune, usando gli strumenti dell’arte per attaccare lo stereotipo e trasformarlo in idea. Un’operazione libera e liberatoria, che al termine di percorsi individuali anche dolorosi ha visto imprevedibilmente emergere su tutto il grado originario dell’essere umano, quello biologico e naturale, vegetale e animale; primigenio, istintivo, fisico. Tornare al punto di partenza per trovare incorrotte tracce di sé e far fronte all’invadente spersonalizzazione dei tempi. Questo il cammino seguito autonomamente da Federico Biancalani, Monica Cecchi, Lorenzo Cianchi, Paola Daniolo, Paola Margheri, Luca Poli.
Anche in catalogo – pubblicato nelle Edizioni Titivillus, con foto di Luca Lupi – accanto alle foto delle opere, ciascun artista ha presentato squarci di pensiero come brandelli di vita: le ossa, i tendini, i muscoli che stanno alla base della personale creatività. Alcuni testi infatti – parabole, piccole dichiarazioni d’intenti, brevi racconti, poesie, citazioni da testi cari – rompono il velo della riservatezza e aprono interessanti porte di percezione su differenti mondi e nodi esistenziali.
25
maggio 2008
Come carne viva
Dal 25 maggio al 07 settembre 2008
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
ACCADEMIA DEGLI EUTELETI – PALAZZO MIGLIORATI
San Miniato, Piazza 20 Settembre, 21, (Pisa)
San Miniato, Piazza 20 Settembre, 21, (Pisa)
Orario di apertura
dal martedi alla domenica ore 15.00 - 19.00
Vernissage
25 Maggio 2008, ore 17:30
Autore
Curatore