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Come il casco per i kamikaze
La mostra curata da Davide Crippa e Alberto Zanchetta si inserisce nella programmazione della Repubblica del Design, che il prossimo aprile si insedierà nella zona Bovisa di Milano. Autori delle arti visive e del design espongono vasi interdetti all’uso, di cui si potranno apprezzare forme, tecniche e materiali.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Contestualmente all'arricchimento delle nuove collezioni del Museo d'Arte Contemporanea di Lissone, la mostra
Come il casco per i kamikaze - curata da Davide Crippa e Alberto Zanchetta - si inserisce nella programmazione
della Repubblica del Design, che nel mese di aprile si insedierà nella zona Bovisa di Milano.
L'idea di questo progetto prende spunto da una piccola collezione di vasi bianchi, che uno dei due curatori
conserva su uno scaffale della casa materna. Poiché queste suppellettili non hanno mai soddisfatto una funzione
utilitaristica, Crippa e Zanchetta si sono chiesti se, in effetti, un vaso vuoto non sia l'equivalente del casco
indossato dai kamikaze. Vale a dire, un oggetto inutile.
I due curatori sono così convenuti nell'affermare che il contenitore non esplica una funzione ornamentale, al
contrario: è opportuno sacrificare l'elemento floreale affinché ogni vaso rispecchi il proprio contenuto semantico.
Tra gli autori coinvolti in questa mostra, si distinguono esponenti sia delle arti visive, sia del design. Ivan Baj,
Gianluca Codeghini, Alberto Gianfreda, Christian Gonzebach, Suzanne Kutter, Alberto Mugnaini, Marcello
Panza, Andrea Salvatori e Alessandro Zambelli hanno infatti accettato l'invito a esporre vasi interdetti all'uso, di
cui si potranno però apprezzare forme e intenzioni, tecniche e materiali.
Potenzialmente destinati a contenere fiori, foglie, boccioli e stille d'acqua, questi vasi si possono ritenere dei
"recipienti incolmabili" proprio perché non abbisognano di nulla: essi bastano a sé medesimi.
L'intento della mostra è di convertire il concetto del vuoto a rendere in un "vaso a rendere", restituito cioè alla sua
dignità di oggetto autosufficiente e autoreferenziale. In questo modo, il pubblico è chiamato a discernere la
funzione dall'estetica ma, soprattutto, è costretto anche ad affrontare un "tra-vaso" di senso.
Come il casco per i Kamikaze, anche i vasi potranno finalmente affrancarsi dalle loro convenzioni.
Come il casco per i kamikaze - curata da Davide Crippa e Alberto Zanchetta - si inserisce nella programmazione
della Repubblica del Design, che nel mese di aprile si insedierà nella zona Bovisa di Milano.
L'idea di questo progetto prende spunto da una piccola collezione di vasi bianchi, che uno dei due curatori
conserva su uno scaffale della casa materna. Poiché queste suppellettili non hanno mai soddisfatto una funzione
utilitaristica, Crippa e Zanchetta si sono chiesti se, in effetti, un vaso vuoto non sia l'equivalente del casco
indossato dai kamikaze. Vale a dire, un oggetto inutile.
I due curatori sono così convenuti nell'affermare che il contenitore non esplica una funzione ornamentale, al
contrario: è opportuno sacrificare l'elemento floreale affinché ogni vaso rispecchi il proprio contenuto semantico.
Tra gli autori coinvolti in questa mostra, si distinguono esponenti sia delle arti visive, sia del design. Ivan Baj,
Gianluca Codeghini, Alberto Gianfreda, Christian Gonzebach, Suzanne Kutter, Alberto Mugnaini, Marcello
Panza, Andrea Salvatori e Alessandro Zambelli hanno infatti accettato l'invito a esporre vasi interdetti all'uso, di
cui si potranno però apprezzare forme e intenzioni, tecniche e materiali.
Potenzialmente destinati a contenere fiori, foglie, boccioli e stille d'acqua, questi vasi si possono ritenere dei
"recipienti incolmabili" proprio perché non abbisognano di nulla: essi bastano a sé medesimi.
L'intento della mostra è di convertire il concetto del vuoto a rendere in un "vaso a rendere", restituito cioè alla sua
dignità di oggetto autosufficiente e autoreferenziale. In questo modo, il pubblico è chiamato a discernere la
funzione dall'estetica ma, soprattutto, è costretto anche ad affrontare un "tra-vaso" di senso.
Come il casco per i Kamikaze, anche i vasi potranno finalmente affrancarsi dalle loro convenzioni.
23
febbraio 2019
Come il casco per i kamikaze
Dal 23 febbraio al 21 aprile 2019
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
MAC – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI LISSONE
Lissone, Viale Elisa Ancona, 6, (Monza E Brianza)
Lissone, Viale Elisa Ancona, 6, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
mercoledì e venerdì, ore 10-13 - giovedì, ore 16-23 - sabato e domenica, ore 10-12/15-19
Vernissage
23 Febbraio 2019, ore 18
Autore
Curatore