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Come l’Albero. Nutrimento per l’Arte
Le opere degli Artisti invitati al Premio Turris Magna sono prima in mostra a Tricase con relativo catalogo, poi entreranno a far parte di una istituenda Pinacoteca dell’Associazione.
Comunicato stampa
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L’Associazione Vito Raeli di Tricase (Lecce) con il “Premio Turris Magna “ – Città di Tricase che ne è propaggine della stessa, vara per l’edizione 2017 anche il “Premio Salento Arte” per l’Arte Contemporanea, divenendone così naturale filiazione. La Giuria è presieduta dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea e Critico d’Arte de “Il Giornale”. Per ogni edizione gli artisti invitati al Premio saranno quindici, e le opere espresse nel tema indicato dalla Giuria - quest’anno 2017 il tema è l’Albero - saranno prima in mostra a Tricase con relativo catalogo, poi entreranno a far parte di una istituenda Pinacoteca dell’Associazione. L’artista vincitore fra i quindici invitati avrà una mostra monografica con catalogo sempre in Tricase. E’ così che prende avvio un ambizioso progetto capace negli anni di divenire motore di un flusso innovativo per la cultura tricasina e salentina. L'esposizione dal titolo “Come l’Albero. Nutrimenti per l’Arte”, ideata e curata dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, è una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un'arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un'arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali.
Scrive Carlo Franza nel testo: Un libro di Tullio Pericoli dal titolo “Attraverso l’Albero” passa in rassegna e argomenta come i grandi artisti, da Giotto a Saul Steinberg, hanno immaginato, disegnato, dipinto gli alberi. E come Pericoli li ha reinterpretati, nel suo album più personale. Mi è anche caro qui ricordare in occasione di questa rassegna, la rivista “L’Albero” dell’amico poeta Girolamo Comi (1890-1968) di Lucugnano che nel colophon del primo numero (gennaio-marzo 1949, Tipografia Raeli-Tricase) scriveva: “E’ nelle nostre speranze e nei nostri desideri che ogni “Albero” sorga e cresca come per generazione spontanea e che porti – possibilmente in tutti i rami - il segno e il respiro della necessità e della ricchezza della nostra ansia di operare e di sopravvivere” (pag. 79). Quindici artisti si sono misurati sul tema dell’albero, e ne sono uscite opere di significativo valore, dalle foglie estroflesse di Loi di Campi, al capitolo sul giardino cui lavora da anni Marisa Settembrini, dalla concettualità del verde di Bruno Mangiaterra agli scorci alberati di Giorgio Cutini, fino alla pagina arborea di Eugenia Serafini o a quello spartito visivo di Gianluca De Cosmo. D’altronde un tema così forte, così attuale e così simbolico per il presente mette a fuoco il contributo degli alberi alla sostenibilità ambientale non solo a livello planetario o continentale, perché è a ogni livello di scala che si manifesta e si riconosce con chiarezza. Nel mosaico del paesaggio, per esempio, nel quale le siepi, le alberate, i boschetti, i boschi d’olivo del salento, i frutteti tradizionali costituiscono i nodi e i corridoi di una complessa rete verde che connette il territorio e che assicura i processi ecologici, gli scambi tra i diversi livelli di biodiversità (i geni, le specie, gli ecosistemi) rendendo più fertili i campi, più sicuri i fiumi, più puliti i laghi e le falde, più felici gli sguardi, le passeggiate e i pensieri tranquilli che le accompagnano. “Non è l’Italia piantata ad alberi in modo da sembrare tutta un frutteto?” si domandava Varrone nel De re rustica. Alludeva ai paesaggi rurali più belli del mondo, capaci di produrre la magnifica frutta che la storia dell’uomo - attraverso i commerci e le esplorazioni - ha raccolto nelle coltivazioni a far compagnia alle specie autoctone (l’olivo, il castagno, la vite, il fico) nelle piantate lungo i fossi di campi di pianura, nei giardini protetti da mura, nelle pedate delle terrazze che hanno trasformato le pendici delle montagne in un susseguirsi di strette pianure. Nei boschi, la biodiversità nazionale, per fornire legna da ardere e da opera, sughero, funghi, miele e frutti selvatici, ha avuto poco bisogno di intrusioni esotiche - la robinia, l’ailanto, molti secoli fa il cipresso - e con il centinaio di specie che costituiscono la sua ricchezza, guarda dall’alto quella trentina appena che forma i boschi dell’Europa continentale. Qui non va dimenticato quel bellissimo testo che è “Studi sul paesaggio” del collega G. Romano. Il paesaggio agrario è invaso da scempi, abusivismi, opere inutili. È il segno dell’identità collettiva, palinsesto della nostra natura e della storia; è, ma potrebbe esserlo molto di più, occasione culturale, quindi turistica, quindi economica. È invece soprattutto aggredito proprio lì dove è più antico e più bello: attorno alle città che ha rifornito di alimenti dolci e vitaminici, di profumi, di sicurezza ambientale, di occasioni di svago. Lì sono nati i giardini; luoghi popolati dagli alberi dove la natura e la cultura dell’uomo, con le sue diverse arti e mestieri, si è espressa al meglio mostrando in poetica armonia, nell’alternarsi delle stagioni e nel variare delle architetture, forme e colori. Nei giardini e nei parchi, leggendo o discutendo all’ombra di un albero, rincorrendosi tra di essi o, dove è ancora possibile, arrampicandovisi per allontanarsi dal mondo infelice degli adulti è possibile che l’equilibrio si manifesti ben oltre i confini della biologia e dell’ecologia e si confronti con quello della psiche. Ci riguarderà allora non solo la qualità dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo e del cibo di cui ci nutriamo ma anche dei pensieri con i quali cresciamo. Forse è per questo che Charles Dickens suggeriva che in giovane età ognuno piantasse un albero (indicava, chissà perché, un fico) al quale da adulto appoggiarsi e riflettere.
Biografia degli Artisti
Roberta Agostini Kali è nata nel 1974 ed abita da sempre nella sua amata valle, il Casentino. Non ricorda se ha cominciato prima a camminare o a disegnare. Dopo le scuole medie decide di dedicarsi alle sue passioni, il disegno e l’Arte, frequentando la sezione di moda e costume teatrale dell’Istituto Statale d’Arte Piero della Francesca di Arezzo; ed è lì, a sedici anni, che sperimenta per la prima volta l’esperienza del disegno espressionista e vagamente surreale, insieme alla tecnica del chiaro-scuro sua peculiare, che la contraddistingueranno anche per il suo modus operandi a venire. Dopo le superiori decide di frequentare l’istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze (I.S.I.A) dove, nei primi anni di studio, si da molta importanza alla grafica, all’illustrazione, all’indagine sul segno, alla ricerca visiva ed alla psicologia applicata all’immagine: è qui, nell’underground fiorentino, che inizia ad esporre per le prime volte; ma col passare del tempo, presso questo Istituto,avverte che la sua creatività viene sempre più compressa e relativizzata ad un concetto, quello del progetto d’Industrial Design più che dell’Arte, per cui abbandona tale Istituto e si da a una ricerca, in campo artistico, da autodidatta e libera creatrice. Poco dopo questo periodo, va incontro a una crisi personale che la vedrà purtroppo bruciare tutto il lavoro artistico svolto fino a quel momento ed interrompere ogni attività per circa dieci anni. Dal 2014 ha ricominciato a produrre nuove opere e svariate sono le mostre che la riguardano, sia in Italia, (a Firenze, a Roma, a Napoli, a Venezia, a Forte dei Marmi) che all’estero (a Londra ed in Austria) per citarne alcune. Creare per lei è come una specie di auto-terapia che la mantiene in salute e felice, per non dire una sorta di yoga, disciplina che studia e insegna e che in ambito artistico applica al concetto di espressione mettendosi alla prova in un viaggio che la guida verso nuove frontiere e nuovi esperimenti. Nel 2016 l’illustre Prof. Carlo Franza la invita e le cura la mostra personale dal titolo “La stella dedicata alla tua sorte” al Plus Florence di Firenze, nel Progetto “Scenari”.
Donatella Bianchi è nata a Brisighella (Ra) nel 1944. Vive e lavora a Milano. Affermata restauratrice, ha compiuto gli studi all’Accademia di Brera. Ha frequentato i corsi di litografia e xilografia ad Urbino sotto la guida di Ceci e Sanchini e i corsi di incisione della scuola grafica di Venezia, diretto da Riccardo Licata. Espone dal 1975 ottenendo incoraggianti consensi. Ha all’attivo numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero (Marsiglia e Innsbruck), collezionando premi e riconoscimenti. Ha collaborato col Centro Dell’Incisione Alzaia Naviglio Grande e ha partecipato a tre edizioni dell’Expo Bari. Nell’autunno 2016 l’illustre Prof. Carlo Franza Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea la invita a tenere una mostra personale dal titolo “Segrete Armonie” al Plus Florence di Firenze; ed è ancora l’illustre critico ad invitarla al Progetto del Calendario 2017 sugli “Universi” con altri 11 artisti. Nel 2016 è chiamata dall'illustre Storico dell'arte moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, a tenere una mostra personale dal titolo “La bellezza ritagliata” nel Progetto “Strade d’Europa”al Plus Berlin di Berlino.
Giorgio Cutini è nato a Perugia nel 1947. Vive ad Ancona dal 1974 dove svolge attività di chirurgo e per vocazione fotografo. Fondamentale per la sua formazione fotografica l’incontro con Ugo Mulas e Mario Giacomelli. Si è inoltre dedicato alla fotografia scientifica nell’ambito della sua attività chirurgica. Ha tenuto numerose personali sia in Italia che all’estero, partecipando anche a varie rassegne di spessore come “Nuovi Scenari” a Teglio nel 2009. E’ stato membro fondatore del Manifesto passaggio di frontiera del 1995 e tra gli ideatori della galleria Kn di Ancona. Ha curato e pubblicato libri d’arte e cartelle di incisioni e fotografie con artisti e poeti contemporanei. Ha vinto nella XX edizione 2008 il Premio delle Arti Premio della Cultura per la Fotografia, con una giuria internazionale presieduta dal Prof Carlo Franza. Del suo lavoro hanno scritto numerosi critici e intellettuali, da Carlo Franza ad Armando Ginesi, da Umberto Piersanti a Francesco Scarabicchi.
Tiziana Coccia nasce ad Ascoli Piceno ma vive e lavora a Desio. Si diploma al Liceo Artistico Brera di Milano. Per 20 anni è titolare della ditta DE.AR. che si occupa della creazione e vendita di ceramiche artistiche contemporanee. Ha esportato le sue creazioni in tutto il mondo. Presente nel padiglione Italia in Cina, in Unione Sovietica, presente a New York alla manifestazione “Discovery of Italy”. Ha disegnato per la storica società Goebel di Coburg (Germania). Per 20 anni ha partecipato a fiere internazionali quali: Macef, Chibi Cart, Mostra Convegno, e all’estero Francfurt Messe, Salisburgo, Atlanta ed altre. Nel 2000 ha smesso la produzione di ceramiche artistiche ma ha ripreso a dipingere. La sua passione e la sua caratteristica peculiare è quella di dipingere visi, facce, espressioni, forse pensieri nella folla del vivere quotidiano. I lavori della sua ultima ricerca ha come titolo “FOLLE”. Nell’ottobre 2015 è chiamata dall'illustre storico dell'arte Prof. Carlo Franza, a tenere una mostra personale dal titolo “Folle tra palpiti e filosofie” nel Progetto “Scenari” al Plus Florence di Firenze, poi a Berlino ancora una personale dal titolo “Dal tempo dell’infanzia” al Plus Berlin nel Progetto “Strade d’Europa”.
Gianluca De Cosmo è nato a Bari nel 1982. Si è diplomato presso il Liceo Artistico Statale G. De Nittis di Bari e laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Oggi vive a Milano dove è docente di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Statale di Brera. Ha tenuto mostre personali (Molfetta) e collettive in più città italiane (Molfetta, Capurso, Parma, Casalmaggiore, Altamura, Barletta, Taranto, Bari, Milano, ecc. ). Presente anche in numerose fiere d’arte italiane. Ha ricevuto diversi premi di pittura classificandosi fra i primi posti. Della sua arte ne ha scritto l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Carlo Franza.
Loi di Campi nasce a Campi Salentina nel 1948. Dopo una breve esperienza come docente nelle scuole medie e superiori, negli anni 80 fonda assieme alla moglie una ditta di ceramiche artistiche, con il marchio DE.AR. Inizia cosi’ una feconda esperienza espositiva internazionale, partecipando alle più importanti fiere del settore ceramiche d’arte per più di 20 anni. Parallelamente affianca all’esperienza del manufatto d’arte la pittura, sempre nella costante e rigorosa espressività di ricerca. Così la pittura di Loi di Campi è densa di vitalità cromatica, secondo un procedere compositivo astratto. Dalla fine del 2012 ad oggi si concentra sul bianco, e le superfici diventano campo per architetture futuribili. Nascono strutture bianche a più dimensioni, vere e proprie scenografie plastiche. Città che vanno oltre la dimensione immaginativa per un sogno nell’etere ufologico. Nella costante contaminazione linguistica dell’arte multimediale, Loi di Campi non trascura la ricerca, esercita la sperimentazione con l’aiuto dell’elemento interdisciplinare del computer design. Realizza opere con accavallamenti e accostamenti di superfici colorate precedentemente riprese ed elaborate. Nasce cosi’ un ulteriore “gioco” poetico di metamorfosi. Da non trascurare l’altra estetica che Loi di Campi esercita professionalmente: la musica. Si può certamente affermare che la pittura non può fare a meno della musica. Ha tenuto mostre personali e collettive in più città. Nel 2015 è chiamato dall'illustre storico dell'arte Prof. Carlo Franza, a tenere una mostra personale dal titolo “Novelle architetture” nel Progetto “Scenari” al Plus Florence di Firenze e una seconda dal titolo “Aisberg. Moduli e geografie” al Plus Berlin di Berlino nel Progetto” Strade d’Europa”. Del suo lavoro ha scritto il Prof. Carlo Franza. Nel 2016 con una giuria presieduta dallo Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza vince a Firenze il Premium International Florence Seven Stars.
Bruno Mangiaterra, è nato a Loreto nel 1952. Negli anni dello studio pratica frequentemente artisti e critici d’arte contemporanea e nel contempo effettualizza il suo lavoro ed espone alle prime mostre. Fin dal 1973, studente all’Accademia di Belle Arti di Urbino, lavora ininterrottamente presentando il proprio lavoro in rassegne culturali personali e collettive, in Italia e all’ estero. Vive e lavora nelle Marche a Loreto (An). E’ docente di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico "E. Mannucci " di Ancona. E’ stato segnalato più volte da Giulio Turcato, ha pubblicato libri d’arte e cartelle di incisioni con testi poetici e filosofi contemporanei tra gli altri : Carla Clementi, Giacomo Luigi Busilacchi, Umberto Piersanti, Eugenio De Signoribus, Plinio Acquabona, Paolo Volponi, Gianni D’Elia, Giuseppe Cacciatore, Pasquale Venditti, Alessandro Catà, Francesco Scarabocchi, Graziano Crinella. Le sue opere sono presenti in numerose Collezioni pubbliche e private. Ha ideato numerose rassegne di Arte Contemporanea e convegni culturali per Enti e Istituzioni. Hanno scritto di lui fra gli altri Giacomo Luigi Busilacchi (An), Carlo Cecchi (Jesi), Carla Clementi (An), Vincenzo Piermattei (An), Giancarlo Bassotti (Jesi), Mariastella Rizzo (Mi), Gualtiero De Santi (PU), Armando Ginesi (Jesi), Mariano Apa (Roma), Giorgio Verzotti (Mi), Toni Toniato (Ve), Carlo Melloni (Ap),Enrico Savini (Jesi), Daniela Bontempo (An), Eenzo Di Grazia (Firenze), Vittorio Erlindo (Mn), Pierre Restany (Mi), Giovanni Grassi (Sorrento), Donatella Gallone (Napoli), Grazia Maria Torri (Fo), M.Savini (Ap), E. Di Mauro (To), Roberto Lambarelli (Roma), Vittorio Rubiu (Roma), Giulio Turcato (Roma), Laura Monaldi (Ap), Bruno Ceci (Urbino), Lucilla Nicolini (An), Roberta Ridolfi (PU), Gabriele Perretta (Roma), Franco Jesurun (Trieste), Bruno Cantarini (Ancona), Luciano Marucci (Ap), Giovanni Bonanno (Palermo), Valerio Dehò (Bo), Massimo Raffaeli (An), Carlo Franza (Mi) Enrico Capodaglio (PU), Daniela Simoni (Fermo), Marck Delrue (Belgio). Ha vinto nel 2008 il Premio delle Arti-Premio della Cultura al Circolo della stampa Milano. Nel 2011 è presente alla 54° Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia Marche.
Adriano Pasquali, nato in provincia di Verona, ha frequentato la Scuola di Grafica con Albe Steiner.
Il mio lavoro si sviluppa tra collages e pittura. Dal 2002 organizzo e partecipo a progetti di Mail Art. Inizia nel frattempo un’attività espositiva presso lo spazio d’arte Piscina Comunale: spazio curato da me che intende avere un occhio di riguardo per i giovani artisti. Adriano Pasquali è un artista milanese, parlando di sé dice: "…dico che non ho biografia, che forse ho 50 anni, anzi 52, che ho studiato grafica con Albe Steiner, che mi piace la birra con la Sambuca, che mi taglio i capelli da solo, che guido una macchina giapponese di 10 anni, che mi piace Paolo Conte, che lavoro 12 ore al giorno, (ma dove trovo il tempo di dipingere?), ma anche sogno 12 ore al giorno, che dico di non saper disegnare, di non saper leggere, che devo togliere il dente del giudizio e che sapere che i miei lavori saranno guardati mi emoziona sempre". Adriano Pasquali è anche l’ideatore dell’azione di mail - art “La Copia” in cui hanno partecipato ottanta artisti provenienti da tutto il mondo. Sempre per la mail - art ha organizzato e curato, insieme a Paolo Barrile, “Messaggio terra 2003”, presenti centoventi artisti tra i quali Pierre Restany, venuto a mancare di recente, la mostra è andata in itinere in molte città italiane ed estere.
Piero Piangerelli è nato a Loreto, dove vive. Diplomato presso l’ Istituto Statale d’Arte “G.Cantalamessa” di Macerata nel 1963. Ex Insegnante di discipline artistiche dal 1965 al 2000 presso gli Istituti di Scuola Media Inferiore. Docente del Corso per la Tecnica dell’ Acquarello dal 2001 ad oggi, presso la Libera Università Lauretana per la Terza Età di Loreto (AN).
Partecipa dal 2001 ad oggi, nel laboratorio d’Incisione ad Acquaforte, con il “Gruppo Incisori Lauretani” di Loreto (AN). Pittore, incisore, grafico e scultore di assemblaggi polimaterici, manifesta precocemente la sua vocazione all’arte. Nel 1958 e ’59 frequenta lo studio del pittore Beppe Steffanina – in quel periodo impegnato nella realizzazione di affreschi nella Basilica di Loreto - che lo spinge ad iscriversi all’Istituto Statale d’Arte “ G.Cantalamessa” di Macerata, dove segue le lezioni di noti artisti, come: Nino Ricci, Monti, Magri-Tilli, Ragazzini, Marcelletti. Condivide intese Tecnico-espressive con gli artisti decani: Zoren (Renzo Ghiozzi), Peschi, Peruzzi, Politi, Canali, Monteleone e in seguito Tomassetti e Bonifazi. Si dedica alla pittura dal 1962, anno in cui risale la sua prima personale, partecipando nel frattempo a numerose collettive. Conclusi gli studi, avvia per suo conto una ricerca pittorica che si sviluppa secondo linee così individuate dal compianto Carlo Severini, primo consigliere-critico oltre che amico di Piangerelli. 1962 – ’70 – Lezione morandiana. 1970 – ’75 – Paesaggi marchigiani, in cui la lezione morandiana si coniuga con influenze cubiste e mondrianesche. 1975 – ’79 – Dal regno delle persone oggetto. 1979 – ’81 – Realismo onirico. 1981 – ’83 –Legami, in cui il critico Elverio Maurizi intravede ascendenze liciniane, per l’uso di elementi somiglianti ad ipotetiche lune. Lo stesso critico lo inserisce nella collettiva di pittori maceratesi: L’umano e l’ideale, presso la Galleria Puccini di Ancona nel maggio 1982 e, Arte oggi nelle Marche / 1, Comune di Tolentino, Palazzo “A. da Sangallo”, nell’ottobre dello stesso anno. 1983 – ’85 –Mentale-Trasmentale. 1985 – ’90 – Lettering, con aspetti palindromici ed archetipici, pausati da modalità neumatico-metafisiche. Suoi lavori di scultura sono stati presentati in un’ampia collettiva di arte sacra a Senigallia, nel maggio dell’89. Nel settembre del 1990 partecipa alla rassegna I Volumi dell’Urbano, curata da Enrico Crispolti, Massimo Bignardi e Lucio Del Gobbo nel centro storico di Ripe San Ginesio (MC). Dal 1990, anno cui risale l’antologica patrocinata dalla Provincia di Ancona all’Atelier dell’Arco Amoroso curata da Lucio Del Gobbo, dicembre 1990 gennaio 1991. Piangerelli ha realizzato una numerosa serie di disegni e collages, poi tradotti ed elaborati in dipinti ad olio, che sono stati documentati e presentati in varie occasioni espositive, sia in Italia sia all’estero, come: Cercare nella Forma, - Rassegna di scultura, promossa dal Comune di Macerata–Pinacoteca Comunale- Chiesa di S. Paolo (nel dicembre dello stesso anno) con un saggio critico in catalogo di Lucio Del Gobbo. Il suo percorso artistico è costellato di partecipazioni a Rassegne importanti, come: il “Premio Salvi” di Sassoferrato, a cui partecipa dal 1969 al 1995; il “Premio Marche” nell’Edizione Biennale del 1989 e nel 1996, con presentazione in catalogo di Lucio. Del Gobbo. 55° L’Arte per L’AVIS Sala Foresi (Palazzo Sforza) curata da A. Donati - Civitanova Marche, 26 settembre 5 ottobre 2010. La vertigine della visione 61° Rassegna Internazionale d’Arte / Premio G.B. Salvi Palazzo della Pretura, Palazzo degli Scalzi – Sassoferrato, Curata da G. Simongini, S. Cuppini, luglio 2011. La casa di Peschi Museo Civico Villa Colloredo Mels Recanati, curata da R. Rossini, L. Del Gobbo, 28 luglio-16 settembre 2012 MACS-Museo d’Arte Contemporanea Smerillo (AP) dedica a U. Peschi Testi di L. Del Gobbo – Smerillo, maggio 2012. Volti e Incontri di Frate Francesco Museo Francescano di Roma Testi di G. Avarucci, L. Del Gobbo, Roma, giugno 2012. Marguttiana d’Arte – Antichi Forni-Macerata, 25 agosto 2 settembre 2012. Atelier del Contemporaneo LXII Rassegna Internazionale d’Arte / Premio G. B. Salvi Palazzo della Pretura Palazzo degli Scalzi-Curatori S. Cuppini, A. Devecchi Sassoferrato, 21 settembre 4 novembre 2012. Il Sacro nell’Arte Chiesa dei Santi Francesco e Antonio Testi A.Valentini, Pollenza (MC), marzo-aprile 2013. Raccolta d’Arte Contemporanea Palazzo Gasparini Curatori B. Cleri, S. Cuppini, P. Martini, Mercatello sul Metauro (PU) aprile 2013 Atelier del Contemporaneo LXIII Rassegna Internazionale d’Arte / Premio G. B. Salvi Palazzo della Pretura Palazzo degli Scalzi-Curatori S. Cuppini, A. Bardelli Sassoferrato, 27 settembre 3 novembre 2013. Atelier del Contemporaneo LXIV Rassegna Internazionale d’Arte / Premio G. B. Salvi Palazzo della Pretura Palazzo degli Scalzi-Curatori S. Cuppini, Sassoferrato, 19 settembre 2 novembre 2014.
Eugenia Serafini, Docente universitaria, artista e scrittrice/performer, giornalista, si è laureata in Lettere Classiche all’Università La Sapienza di Roma ed è stata allieva del grande Natalino Sapegno.
Figura complessa e interessante, è stata Docente di Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e dell’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, e dal 1999 Docente di Disegno dell’Università della Calabria. E’ nata a Tolfa (RM), piccolo e attraente borgo etrusco, nel 1946 e il suo percorso culturale l’ha portata a diventare artista di spicco nell’arte contemporanea internazionale. Poeta performer e installazionista, lavora da anni alla contaminazione intermediale e all’arte totale, utilizzando e fondendo gli apporti di diversi rami creativi: da quello visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale che utilizza nella creazione delle sue installazioni performative. Direttrice editoriale dell’Artecom-onlus, ne ha ideato e dirige la Collana di Libri d’Artista e la Sezione per l’Ex-libris ed è responsabile delle rubriche di Arte e Letteratura Contemporanea della rivista FOLIVM. Numerose le sue pubblicazioni di saggi e monografie di artisti moderni e contemporanei.Vanta una vasta produzione di scrittura creativa e libri d’artista. La sua ultima pubblicazione è il bellissimo volume di poesia visuale e performativa con CD delle sue Performances, “Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008, presentato dall’indimenticabile professor Mario Verdone che le è stato vicino per tanti anni nel suo percorso artistico ed esistenziale. Realizza da anni eventi di Cultura sul Territorio nella città di Roma ed eventi multimediali con partecipazioni internazionali di altissimo livello. E’ stata invitata a Stages, Simposi e Installazioni performative in Italia, U.S.A., Europa Orientale, Egitto, Francia, Romania, Ucraina e ha fondato nel 1998 il Museo di Arte Contemporanea “Micu Klein” di Blaj, in Romania. Sue opere si trovano nei Musei di questi paesi e in Collezioni private. Tra le partecipazioni recenti: 53^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2009; 66^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel film “POETI” di Tony D’Angelo; Premio Sulmona 1998, 2006, 2008; 52^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2007; A.R.G.A.M.- Primaverile Romana 2005; Premio Michetti 2003; Premio Italia per le Arti Visive 2001. Ha vinto il Premio Leone d’Argento per la Creatività della Biennale di Venezia 2013.
Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Brera, a Milano, città dove vive e che alterna con i riposi nella cittadina salentina di Alessano. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana. Numerose le
mostre personali e le installazioni in Italia (Roma, Firenze, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto, Teglio) e all’estero (New York, Monaco di Baviera, Berlino, Dusseldorf), e le partecipazioni a importanti rassegne. Nel 2011 viene invitata da Vittorio Sgarbi a partecipare alla 54ma edizione della Biennale di Venezia. E’ presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, New York) e italiani. Ha inoltre elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Argan a Carluccio, da A. Del Guercio a Fabiani, da Ferguson, a Carlo Franza, da Armando Ginesi a Virgilio Guzzi e a D. Montalto, dalla E. Muritti a N. Ponente, da F. Russoli a R. Sanesi, da Evelina Schatz a Walter Schonenberg, da Fulvio Papi a Marco Valsecchi.
Raffaele Scaglione nasce nel 1945, vive e lavora tra Milano e Finale Ligure. Mostre personali in più città italiane. Vince il Premio dei Musei al Premio delle Arti-Premio della Cultura per l'edizione XXVI al Circolo della Stampa di Milano. Nel marzo 2015 è invitato dallo Storico dell'arte Prof. Carlo Franza alla Mostra “I Quattro elementi del mondo” al Circolo della Stampa di Milano; evento per Expo 2015. E ancora nel marzo 2015 l'illustre Storico dell'Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza presenta la sua mostra antologica dal titolo “ Buonasera” a Palazzo Borghese a Firenze nel Progetto “Il museo dei musei”; evento per Expo 2015. Nel 2016 vince a Firenze il “Premium International Florence Seven Stars. Nel maggio 2017 è chiamato dall'illustre storico dell'arte Prof. Carlo Franza, a tenere una mostra personale dal titolo “ Buonasera ” al Plus Berlin di Berlino nel Progetto “Strade d’Europa”.
Chiara Silva è nata a Bollate nel 1983, vive e lavora a Milano. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento. Numerose le sue presenze in rassegne d’arte nazionali dal 2004, ma la sua prima mostra personale è a Milano allo Studio di Arti Visive Comerio nel 2008, presentata dal Prof. C. Franza che ne cura il catalogo e il testo dal titolo “Nel ritmo degli echi”. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XX edizione 2008. Nel 2008, tiene una personale a “Frontiera” un progetto artistico internazionale a cura del Prof. C. Franza presso il Plus Florence a Firenze e partecipa a Milano alle mostre “ Solstizio d’estate” e “Un Dialogo col cielo allo Studio di Arti Visive Comerio. Sempre a Milano partecipa alla mostra “Panorama Italiano” presso il Circolo della Stampa. Nel 2009 tiene una mostra personale dal titolo “Il Paradiso del mutamento” a Roma, presso il Centrale Ristotheatre . Nel 2009 è presente con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e a “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio. Ha partecipato, su invito alla rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio) dal titolo “Nuovi Scenari” nel 2009; a Firenze a Palazzo Borghese con la mostra personale “Solchi di antico mondo” tra l’autunno 2009 e la primavera 2010 ed è presente alle mostre “Per incanto”, con M. Settembrini, F. Iori e A. Soulè presso lo studio di Arti Visive Comerio nel dicembre 2009; a “Concerto per Eva” presso lo spazio Hajech nel mese di marzo e a “Sentieri di Pace” presso il MIMAC di Alessano nel mese di agosto, entrambe nel 2010. Nel 2011 partecipa alla mostra “Malinconia degli Universi” e “Bella Italia. 1861 – 2011” presso ARTESTUDIO 26 a Milano, ancora a “Fratelli d’Italia e poi con una personale dal titolo “Apologia del cielo”, a Borgo Cardigliano (Le). Nel 2013 è invitata dallo Storico dell’Arte Prof. C. Franza alla mostra “Capolavori del giardino segreto” all' Otel di Firenze e con una personale dal titolo “ I cieli e la terra” nella Sala Hoffmann al Plus Berlin di Berlino. Ha presentato una grande installazione alla mostra “Mitografie familiari” presso la galleria “Arianna Sartori” di Mantova. Parallelamente, apre Skià art-lab, un laboratorio a Milano ove tiene corsi di arti visive in collaborazione con altri artisti e docenti. Nel 2015 fonda LAO Officina d’Arte con il quale realizza progetti importanti di collaborazione, come la realizzazione delle scenografie per History Map, progetto di Fondazione Feltrinelli. Nel 2016 prosegue nell’attività di docente con l’Associazione “Cerchio di Giotto”, con la quale porta avanti un progetto di didattica dell’arte on-line.
Stefano Sogari è nato a Carpi nel 1975 dove vive e lavora. La sua formazione artistica è da autodidatta. Espone dalla fine degli anni ’90. Ha tenuto mostre personali a Pavullo (Ritrovo degli artisti), Reggio Emilia (Caffè Covour), Modena (Stolker Club, La Tenda), Carpi, Milano (Club Francesco Conti), Firenze (Otel Ristotheatre) e collettive a Carpi (Il volto dell’altro), Modena, Bologna(Sala Silentium), Parigi(Arte & Miss), Bruxelles, Harlem - New York NYC. Ha vinto il Premio delle Arti- Premio della Cultura nel 2007. Sue opere sono state inserite in Pinacoteche nazionali “Omaggio all’Arma dei Carabinieri-Caserma di Alessano-Lecce e San Rocco nell’Arte in Palazzo Ciardo a Gagliano del Capo-Le); Hanno scritto di lui illustri critici fra cui Michele Fuoco e Carlo Franza.
Elisabetta Sperandio è nata a Milano dove vive e lavora. E' diplomata al liceo artistico e all'Accademia di Belle Arti di Brera con Mauro Reggiani e Domenico Purificato. Dal 1967 al 1973 soggiorni e periodi di studi in Austria e Germania conseguendo il Deutsche Sprachdiplom presso il Goethe Institut / Maximilian Universitat di Monaco (Baviera). Ha frequentato corsi di tecniche dell'incisione alla Sommerakademie di Salisburgo, i corsi di calcografia e di litografia all'Istituto d'Arte di Urbino e corsi di tecniche sperimentali Goetz presso la Scuola Internazionale di Grafica a Venezia, dove è stata anche assistente di Riccardo Licata al III corso speciale per artisti. Ha frequentato corsi di pittura con Pierre Potet all'Accademie d'Eté a Nizza. Nel 1974 è stata invitata quale rappresentante italiana per la grafica alla Biennale delle Livings Arts a Johannesburg ed è stata segnalata da Everardo della Noce sul Bolaffi n11 catalogo della Grafica Italiana. Ha soggiornato dall' 81 al '90 nel sudest asiatico in particolare a Manila (Filippine). Ha realizzato grandi pannelli murali per la Wurzburger Dolmetscherschule (Wuerzburg) in Germania e sue opere si trovano in arredi di negozi ed alberghi a Tripoli (Libia) e in Saudi Arabia, dato il suo linguaggio non strettamente figurale. Ha collaborato per diversi anni come grafica alla collana scientifica della casa editrice "Vita e Pensiero" (Università Cattolica di Milano). Titolare di discipline artistiche per oltre vent'anni, si è occupata anche di design ed arredamento. Ha esposto con mostre personali nelle principali città italiane ed estere (Trieste, Trento, Como, Venezia, Milano, Brescia, Bologna, Pavia, Bergamo, Vienna, Berlino,Amburgo, Dusseldorf, ecc.). Nel 2015 il Prof. Carlo Franza la invita a tenere una sua personale dal titolo “Geografie quotidiane” al Plus Berlin di Berlino nel Progetto “Strade d'Europa”, e ancora una personale dal titolo “L'eros della bellezza”” nel Progetto “Scenari” al Plus Berlin di Firenze.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università Estere. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale”di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008.Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
Scrive Carlo Franza nel testo: Un libro di Tullio Pericoli dal titolo “Attraverso l’Albero” passa in rassegna e argomenta come i grandi artisti, da Giotto a Saul Steinberg, hanno immaginato, disegnato, dipinto gli alberi. E come Pericoli li ha reinterpretati, nel suo album più personale. Mi è anche caro qui ricordare in occasione di questa rassegna, la rivista “L’Albero” dell’amico poeta Girolamo Comi (1890-1968) di Lucugnano che nel colophon del primo numero (gennaio-marzo 1949, Tipografia Raeli-Tricase) scriveva: “E’ nelle nostre speranze e nei nostri desideri che ogni “Albero” sorga e cresca come per generazione spontanea e che porti – possibilmente in tutti i rami - il segno e il respiro della necessità e della ricchezza della nostra ansia di operare e di sopravvivere” (pag. 79). Quindici artisti si sono misurati sul tema dell’albero, e ne sono uscite opere di significativo valore, dalle foglie estroflesse di Loi di Campi, al capitolo sul giardino cui lavora da anni Marisa Settembrini, dalla concettualità del verde di Bruno Mangiaterra agli scorci alberati di Giorgio Cutini, fino alla pagina arborea di Eugenia Serafini o a quello spartito visivo di Gianluca De Cosmo. D’altronde un tema così forte, così attuale e così simbolico per il presente mette a fuoco il contributo degli alberi alla sostenibilità ambientale non solo a livello planetario o continentale, perché è a ogni livello di scala che si manifesta e si riconosce con chiarezza. Nel mosaico del paesaggio, per esempio, nel quale le siepi, le alberate, i boschetti, i boschi d’olivo del salento, i frutteti tradizionali costituiscono i nodi e i corridoi di una complessa rete verde che connette il territorio e che assicura i processi ecologici, gli scambi tra i diversi livelli di biodiversità (i geni, le specie, gli ecosistemi) rendendo più fertili i campi, più sicuri i fiumi, più puliti i laghi e le falde, più felici gli sguardi, le passeggiate e i pensieri tranquilli che le accompagnano. “Non è l’Italia piantata ad alberi in modo da sembrare tutta un frutteto?” si domandava Varrone nel De re rustica. Alludeva ai paesaggi rurali più belli del mondo, capaci di produrre la magnifica frutta che la storia dell’uomo - attraverso i commerci e le esplorazioni - ha raccolto nelle coltivazioni a far compagnia alle specie autoctone (l’olivo, il castagno, la vite, il fico) nelle piantate lungo i fossi di campi di pianura, nei giardini protetti da mura, nelle pedate delle terrazze che hanno trasformato le pendici delle montagne in un susseguirsi di strette pianure. Nei boschi, la biodiversità nazionale, per fornire legna da ardere e da opera, sughero, funghi, miele e frutti selvatici, ha avuto poco bisogno di intrusioni esotiche - la robinia, l’ailanto, molti secoli fa il cipresso - e con il centinaio di specie che costituiscono la sua ricchezza, guarda dall’alto quella trentina appena che forma i boschi dell’Europa continentale. Qui non va dimenticato quel bellissimo testo che è “Studi sul paesaggio” del collega G. Romano. Il paesaggio agrario è invaso da scempi, abusivismi, opere inutili. È il segno dell’identità collettiva, palinsesto della nostra natura e della storia; è, ma potrebbe esserlo molto di più, occasione culturale, quindi turistica, quindi economica. È invece soprattutto aggredito proprio lì dove è più antico e più bello: attorno alle città che ha rifornito di alimenti dolci e vitaminici, di profumi, di sicurezza ambientale, di occasioni di svago. Lì sono nati i giardini; luoghi popolati dagli alberi dove la natura e la cultura dell’uomo, con le sue diverse arti e mestieri, si è espressa al meglio mostrando in poetica armonia, nell’alternarsi delle stagioni e nel variare delle architetture, forme e colori. Nei giardini e nei parchi, leggendo o discutendo all’ombra di un albero, rincorrendosi tra di essi o, dove è ancora possibile, arrampicandovisi per allontanarsi dal mondo infelice degli adulti è possibile che l’equilibrio si manifesti ben oltre i confini della biologia e dell’ecologia e si confronti con quello della psiche. Ci riguarderà allora non solo la qualità dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo e del cibo di cui ci nutriamo ma anche dei pensieri con i quali cresciamo. Forse è per questo che Charles Dickens suggeriva che in giovane età ognuno piantasse un albero (indicava, chissà perché, un fico) al quale da adulto appoggiarsi e riflettere.
Biografia degli Artisti
Roberta Agostini Kali è nata nel 1974 ed abita da sempre nella sua amata valle, il Casentino. Non ricorda se ha cominciato prima a camminare o a disegnare. Dopo le scuole medie decide di dedicarsi alle sue passioni, il disegno e l’Arte, frequentando la sezione di moda e costume teatrale dell’Istituto Statale d’Arte Piero della Francesca di Arezzo; ed è lì, a sedici anni, che sperimenta per la prima volta l’esperienza del disegno espressionista e vagamente surreale, insieme alla tecnica del chiaro-scuro sua peculiare, che la contraddistingueranno anche per il suo modus operandi a venire. Dopo le superiori decide di frequentare l’istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze (I.S.I.A) dove, nei primi anni di studio, si da molta importanza alla grafica, all’illustrazione, all’indagine sul segno, alla ricerca visiva ed alla psicologia applicata all’immagine: è qui, nell’underground fiorentino, che inizia ad esporre per le prime volte; ma col passare del tempo, presso questo Istituto,avverte che la sua creatività viene sempre più compressa e relativizzata ad un concetto, quello del progetto d’Industrial Design più che dell’Arte, per cui abbandona tale Istituto e si da a una ricerca, in campo artistico, da autodidatta e libera creatrice. Poco dopo questo periodo, va incontro a una crisi personale che la vedrà purtroppo bruciare tutto il lavoro artistico svolto fino a quel momento ed interrompere ogni attività per circa dieci anni. Dal 2014 ha ricominciato a produrre nuove opere e svariate sono le mostre che la riguardano, sia in Italia, (a Firenze, a Roma, a Napoli, a Venezia, a Forte dei Marmi) che all’estero (a Londra ed in Austria) per citarne alcune. Creare per lei è come una specie di auto-terapia che la mantiene in salute e felice, per non dire una sorta di yoga, disciplina che studia e insegna e che in ambito artistico applica al concetto di espressione mettendosi alla prova in un viaggio che la guida verso nuove frontiere e nuovi esperimenti. Nel 2016 l’illustre Prof. Carlo Franza la invita e le cura la mostra personale dal titolo “La stella dedicata alla tua sorte” al Plus Florence di Firenze, nel Progetto “Scenari”.
Donatella Bianchi è nata a Brisighella (Ra) nel 1944. Vive e lavora a Milano. Affermata restauratrice, ha compiuto gli studi all’Accademia di Brera. Ha frequentato i corsi di litografia e xilografia ad Urbino sotto la guida di Ceci e Sanchini e i corsi di incisione della scuola grafica di Venezia, diretto da Riccardo Licata. Espone dal 1975 ottenendo incoraggianti consensi. Ha all’attivo numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero (Marsiglia e Innsbruck), collezionando premi e riconoscimenti. Ha collaborato col Centro Dell’Incisione Alzaia Naviglio Grande e ha partecipato a tre edizioni dell’Expo Bari. Nell’autunno 2016 l’illustre Prof. Carlo Franza Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea la invita a tenere una mostra personale dal titolo “Segrete Armonie” al Plus Florence di Firenze; ed è ancora l’illustre critico ad invitarla al Progetto del Calendario 2017 sugli “Universi” con altri 11 artisti. Nel 2016 è chiamata dall'illustre Storico dell'arte moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, a tenere una mostra personale dal titolo “La bellezza ritagliata” nel Progetto “Strade d’Europa”al Plus Berlin di Berlino.
Giorgio Cutini è nato a Perugia nel 1947. Vive ad Ancona dal 1974 dove svolge attività di chirurgo e per vocazione fotografo. Fondamentale per la sua formazione fotografica l’incontro con Ugo Mulas e Mario Giacomelli. Si è inoltre dedicato alla fotografia scientifica nell’ambito della sua attività chirurgica. Ha tenuto numerose personali sia in Italia che all’estero, partecipando anche a varie rassegne di spessore come “Nuovi Scenari” a Teglio nel 2009. E’ stato membro fondatore del Manifesto passaggio di frontiera del 1995 e tra gli ideatori della galleria Kn di Ancona. Ha curato e pubblicato libri d’arte e cartelle di incisioni e fotografie con artisti e poeti contemporanei. Ha vinto nella XX edizione 2008 il Premio delle Arti Premio della Cultura per la Fotografia, con una giuria internazionale presieduta dal Prof Carlo Franza. Del suo lavoro hanno scritto numerosi critici e intellettuali, da Carlo Franza ad Armando Ginesi, da Umberto Piersanti a Francesco Scarabicchi.
Tiziana Coccia nasce ad Ascoli Piceno ma vive e lavora a Desio. Si diploma al Liceo Artistico Brera di Milano. Per 20 anni è titolare della ditta DE.AR. che si occupa della creazione e vendita di ceramiche artistiche contemporanee. Ha esportato le sue creazioni in tutto il mondo. Presente nel padiglione Italia in Cina, in Unione Sovietica, presente a New York alla manifestazione “Discovery of Italy”. Ha disegnato per la storica società Goebel di Coburg (Germania). Per 20 anni ha partecipato a fiere internazionali quali: Macef, Chibi Cart, Mostra Convegno, e all’estero Francfurt Messe, Salisburgo, Atlanta ed altre. Nel 2000 ha smesso la produzione di ceramiche artistiche ma ha ripreso a dipingere. La sua passione e la sua caratteristica peculiare è quella di dipingere visi, facce, espressioni, forse pensieri nella folla del vivere quotidiano. I lavori della sua ultima ricerca ha come titolo “FOLLE”. Nell’ottobre 2015 è chiamata dall'illustre storico dell'arte Prof. Carlo Franza, a tenere una mostra personale dal titolo “Folle tra palpiti e filosofie” nel Progetto “Scenari” al Plus Florence di Firenze, poi a Berlino ancora una personale dal titolo “Dal tempo dell’infanzia” al Plus Berlin nel Progetto “Strade d’Europa”.
Gianluca De Cosmo è nato a Bari nel 1982. Si è diplomato presso il Liceo Artistico Statale G. De Nittis di Bari e laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Oggi vive a Milano dove è docente di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Statale di Brera. Ha tenuto mostre personali (Molfetta) e collettive in più città italiane (Molfetta, Capurso, Parma, Casalmaggiore, Altamura, Barletta, Taranto, Bari, Milano, ecc. ). Presente anche in numerose fiere d’arte italiane. Ha ricevuto diversi premi di pittura classificandosi fra i primi posti. Della sua arte ne ha scritto l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Carlo Franza.
Loi di Campi nasce a Campi Salentina nel 1948. Dopo una breve esperienza come docente nelle scuole medie e superiori, negli anni 80 fonda assieme alla moglie una ditta di ceramiche artistiche, con il marchio DE.AR. Inizia cosi’ una feconda esperienza espositiva internazionale, partecipando alle più importanti fiere del settore ceramiche d’arte per più di 20 anni. Parallelamente affianca all’esperienza del manufatto d’arte la pittura, sempre nella costante e rigorosa espressività di ricerca. Così la pittura di Loi di Campi è densa di vitalità cromatica, secondo un procedere compositivo astratto. Dalla fine del 2012 ad oggi si concentra sul bianco, e le superfici diventano campo per architetture futuribili. Nascono strutture bianche a più dimensioni, vere e proprie scenografie plastiche. Città che vanno oltre la dimensione immaginativa per un sogno nell’etere ufologico. Nella costante contaminazione linguistica dell’arte multimediale, Loi di Campi non trascura la ricerca, esercita la sperimentazione con l’aiuto dell’elemento interdisciplinare del computer design. Realizza opere con accavallamenti e accostamenti di superfici colorate precedentemente riprese ed elaborate. Nasce cosi’ un ulteriore “gioco” poetico di metamorfosi. Da non trascurare l’altra estetica che Loi di Campi esercita professionalmente: la musica. Si può certamente affermare che la pittura non può fare a meno della musica. Ha tenuto mostre personali e collettive in più città. Nel 2015 è chiamato dall'illustre storico dell'arte Prof. Carlo Franza, a tenere una mostra personale dal titolo “Novelle architetture” nel Progetto “Scenari” al Plus Florence di Firenze e una seconda dal titolo “Aisberg. Moduli e geografie” al Plus Berlin di Berlino nel Progetto” Strade d’Europa”. Del suo lavoro ha scritto il Prof. Carlo Franza. Nel 2016 con una giuria presieduta dallo Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza vince a Firenze il Premium International Florence Seven Stars.
Bruno Mangiaterra, è nato a Loreto nel 1952. Negli anni dello studio pratica frequentemente artisti e critici d’arte contemporanea e nel contempo effettualizza il suo lavoro ed espone alle prime mostre. Fin dal 1973, studente all’Accademia di Belle Arti di Urbino, lavora ininterrottamente presentando il proprio lavoro in rassegne culturali personali e collettive, in Italia e all’ estero. Vive e lavora nelle Marche a Loreto (An). E’ docente di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico "E. Mannucci " di Ancona. E’ stato segnalato più volte da Giulio Turcato, ha pubblicato libri d’arte e cartelle di incisioni con testi poetici e filosofi contemporanei tra gli altri : Carla Clementi, Giacomo Luigi Busilacchi, Umberto Piersanti, Eugenio De Signoribus, Plinio Acquabona, Paolo Volponi, Gianni D’Elia, Giuseppe Cacciatore, Pasquale Venditti, Alessandro Catà, Francesco Scarabocchi, Graziano Crinella. Le sue opere sono presenti in numerose Collezioni pubbliche e private. Ha ideato numerose rassegne di Arte Contemporanea e convegni culturali per Enti e Istituzioni. Hanno scritto di lui fra gli altri Giacomo Luigi Busilacchi (An), Carlo Cecchi (Jesi), Carla Clementi (An), Vincenzo Piermattei (An), Giancarlo Bassotti (Jesi), Mariastella Rizzo (Mi), Gualtiero De Santi (PU), Armando Ginesi (Jesi), Mariano Apa (Roma), Giorgio Verzotti (Mi), Toni Toniato (Ve), Carlo Melloni (Ap),Enrico Savini (Jesi), Daniela Bontempo (An), Eenzo Di Grazia (Firenze), Vittorio Erlindo (Mn), Pierre Restany (Mi), Giovanni Grassi (Sorrento), Donatella Gallone (Napoli), Grazia Maria Torri (Fo), M.Savini (Ap), E. Di Mauro (To), Roberto Lambarelli (Roma), Vittorio Rubiu (Roma), Giulio Turcato (Roma), Laura Monaldi (Ap), Bruno Ceci (Urbino), Lucilla Nicolini (An), Roberta Ridolfi (PU), Gabriele Perretta (Roma), Franco Jesurun (Trieste), Bruno Cantarini (Ancona), Luciano Marucci (Ap), Giovanni Bonanno (Palermo), Valerio Dehò (Bo), Massimo Raffaeli (An), Carlo Franza (Mi) Enrico Capodaglio (PU), Daniela Simoni (Fermo), Marck Delrue (Belgio). Ha vinto nel 2008 il Premio delle Arti-Premio della Cultura al Circolo della stampa Milano. Nel 2011 è presente alla 54° Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia Marche.
Adriano Pasquali, nato in provincia di Verona, ha frequentato la Scuola di Grafica con Albe Steiner.
Il mio lavoro si sviluppa tra collages e pittura. Dal 2002 organizzo e partecipo a progetti di Mail Art. Inizia nel frattempo un’attività espositiva presso lo spazio d’arte Piscina Comunale: spazio curato da me che intende avere un occhio di riguardo per i giovani artisti. Adriano Pasquali è un artista milanese, parlando di sé dice: "…dico che non ho biografia, che forse ho 50 anni, anzi 52, che ho studiato grafica con Albe Steiner, che mi piace la birra con la Sambuca, che mi taglio i capelli da solo, che guido una macchina giapponese di 10 anni, che mi piace Paolo Conte, che lavoro 12 ore al giorno, (ma dove trovo il tempo di dipingere?), ma anche sogno 12 ore al giorno, che dico di non saper disegnare, di non saper leggere, che devo togliere il dente del giudizio e che sapere che i miei lavori saranno guardati mi emoziona sempre". Adriano Pasquali è anche l’ideatore dell’azione di mail - art “La Copia” in cui hanno partecipato ottanta artisti provenienti da tutto il mondo. Sempre per la mail - art ha organizzato e curato, insieme a Paolo Barrile, “Messaggio terra 2003”, presenti centoventi artisti tra i quali Pierre Restany, venuto a mancare di recente, la mostra è andata in itinere in molte città italiane ed estere.
Piero Piangerelli è nato a Loreto, dove vive. Diplomato presso l’ Istituto Statale d’Arte “G.Cantalamessa” di Macerata nel 1963. Ex Insegnante di discipline artistiche dal 1965 al 2000 presso gli Istituti di Scuola Media Inferiore. Docente del Corso per la Tecnica dell’ Acquarello dal 2001 ad oggi, presso la Libera Università Lauretana per la Terza Età di Loreto (AN).
Partecipa dal 2001 ad oggi, nel laboratorio d’Incisione ad Acquaforte, con il “Gruppo Incisori Lauretani” di Loreto (AN). Pittore, incisore, grafico e scultore di assemblaggi polimaterici, manifesta precocemente la sua vocazione all’arte. Nel 1958 e ’59 frequenta lo studio del pittore Beppe Steffanina – in quel periodo impegnato nella realizzazione di affreschi nella Basilica di Loreto - che lo spinge ad iscriversi all’Istituto Statale d’Arte “ G.Cantalamessa” di Macerata, dove segue le lezioni di noti artisti, come: Nino Ricci, Monti, Magri-Tilli, Ragazzini, Marcelletti. Condivide intese Tecnico-espressive con gli artisti decani: Zoren (Renzo Ghiozzi), Peschi, Peruzzi, Politi, Canali, Monteleone e in seguito Tomassetti e Bonifazi. Si dedica alla pittura dal 1962, anno in cui risale la sua prima personale, partecipando nel frattempo a numerose collettive. Conclusi gli studi, avvia per suo conto una ricerca pittorica che si sviluppa secondo linee così individuate dal compianto Carlo Severini, primo consigliere-critico oltre che amico di Piangerelli. 1962 – ’70 – Lezione morandiana. 1970 – ’75 – Paesaggi marchigiani, in cui la lezione morandiana si coniuga con influenze cubiste e mondrianesche. 1975 – ’79 – Dal regno delle persone oggetto. 1979 – ’81 – Realismo onirico. 1981 – ’83 –Legami, in cui il critico Elverio Maurizi intravede ascendenze liciniane, per l’uso di elementi somiglianti ad ipotetiche lune. Lo stesso critico lo inserisce nella collettiva di pittori maceratesi: L’umano e l’ideale, presso la Galleria Puccini di Ancona nel maggio 1982 e, Arte oggi nelle Marche / 1, Comune di Tolentino, Palazzo “A. da Sangallo”, nell’ottobre dello stesso anno. 1983 – ’85 –Mentale-Trasmentale. 1985 – ’90 – Lettering, con aspetti palindromici ed archetipici, pausati da modalità neumatico-metafisiche. Suoi lavori di scultura sono stati presentati in un’ampia collettiva di arte sacra a Senigallia, nel maggio dell’89. Nel settembre del 1990 partecipa alla rassegna I Volumi dell’Urbano, curata da Enrico Crispolti, Massimo Bignardi e Lucio Del Gobbo nel centro storico di Ripe San Ginesio (MC). Dal 1990, anno cui risale l’antologica patrocinata dalla Provincia di Ancona all’Atelier dell’Arco Amoroso curata da Lucio Del Gobbo, dicembre 1990 gennaio 1991. Piangerelli ha realizzato una numerosa serie di disegni e collages, poi tradotti ed elaborati in dipinti ad olio, che sono stati documentati e presentati in varie occasioni espositive, sia in Italia sia all’estero, come: Cercare nella Forma, - Rassegna di scultura, promossa dal Comune di Macerata–Pinacoteca Comunale- Chiesa di S. Paolo (nel dicembre dello stesso anno) con un saggio critico in catalogo di Lucio Del Gobbo. Il suo percorso artistico è costellato di partecipazioni a Rassegne importanti, come: il “Premio Salvi” di Sassoferrato, a cui partecipa dal 1969 al 1995; il “Premio Marche” nell’Edizione Biennale del 1989 e nel 1996, con presentazione in catalogo di Lucio. Del Gobbo. 55° L’Arte per L’AVIS Sala Foresi (Palazzo Sforza) curata da A. Donati - Civitanova Marche, 26 settembre 5 ottobre 2010. La vertigine della visione 61° Rassegna Internazionale d’Arte / Premio G.B. Salvi Palazzo della Pretura, Palazzo degli Scalzi – Sassoferrato, Curata da G. Simongini, S. Cuppini, luglio 2011. La casa di Peschi Museo Civico Villa Colloredo Mels Recanati, curata da R. Rossini, L. Del Gobbo, 28 luglio-16 settembre 2012 MACS-Museo d’Arte Contemporanea Smerillo (AP) dedica a U. Peschi Testi di L. Del Gobbo – Smerillo, maggio 2012. Volti e Incontri di Frate Francesco Museo Francescano di Roma Testi di G. Avarucci, L. Del Gobbo, Roma, giugno 2012. Marguttiana d’Arte – Antichi Forni-Macerata, 25 agosto 2 settembre 2012. Atelier del Contemporaneo LXII Rassegna Internazionale d’Arte / Premio G. B. Salvi Palazzo della Pretura Palazzo degli Scalzi-Curatori S. Cuppini, A. Devecchi Sassoferrato, 21 settembre 4 novembre 2012. Il Sacro nell’Arte Chiesa dei Santi Francesco e Antonio Testi A.Valentini, Pollenza (MC), marzo-aprile 2013. Raccolta d’Arte Contemporanea Palazzo Gasparini Curatori B. Cleri, S. Cuppini, P. Martini, Mercatello sul Metauro (PU) aprile 2013 Atelier del Contemporaneo LXIII Rassegna Internazionale d’Arte / Premio G. B. Salvi Palazzo della Pretura Palazzo degli Scalzi-Curatori S. Cuppini, A. Bardelli Sassoferrato, 27 settembre 3 novembre 2013. Atelier del Contemporaneo LXIV Rassegna Internazionale d’Arte / Premio G. B. Salvi Palazzo della Pretura Palazzo degli Scalzi-Curatori S. Cuppini, Sassoferrato, 19 settembre 2 novembre 2014.
Eugenia Serafini, Docente universitaria, artista e scrittrice/performer, giornalista, si è laureata in Lettere Classiche all’Università La Sapienza di Roma ed è stata allieva del grande Natalino Sapegno.
Figura complessa e interessante, è stata Docente di Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e dell’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, e dal 1999 Docente di Disegno dell’Università della Calabria. E’ nata a Tolfa (RM), piccolo e attraente borgo etrusco, nel 1946 e il suo percorso culturale l’ha portata a diventare artista di spicco nell’arte contemporanea internazionale. Poeta performer e installazionista, lavora da anni alla contaminazione intermediale e all’arte totale, utilizzando e fondendo gli apporti di diversi rami creativi: da quello visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale che utilizza nella creazione delle sue installazioni performative. Direttrice editoriale dell’Artecom-onlus, ne ha ideato e dirige la Collana di Libri d’Artista e la Sezione per l’Ex-libris ed è responsabile delle rubriche di Arte e Letteratura Contemporanea della rivista FOLIVM. Numerose le sue pubblicazioni di saggi e monografie di artisti moderni e contemporanei.Vanta una vasta produzione di scrittura creativa e libri d’artista. La sua ultima pubblicazione è il bellissimo volume di poesia visuale e performativa con CD delle sue Performances, “Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008, presentato dall’indimenticabile professor Mario Verdone che le è stato vicino per tanti anni nel suo percorso artistico ed esistenziale. Realizza da anni eventi di Cultura sul Territorio nella città di Roma ed eventi multimediali con partecipazioni internazionali di altissimo livello. E’ stata invitata a Stages, Simposi e Installazioni performative in Italia, U.S.A., Europa Orientale, Egitto, Francia, Romania, Ucraina e ha fondato nel 1998 il Museo di Arte Contemporanea “Micu Klein” di Blaj, in Romania. Sue opere si trovano nei Musei di questi paesi e in Collezioni private. Tra le partecipazioni recenti: 53^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2009; 66^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel film “POETI” di Tony D’Angelo; Premio Sulmona 1998, 2006, 2008; 52^ Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, 2007; A.R.G.A.M.- Primaverile Romana 2005; Premio Michetti 2003; Premio Italia per le Arti Visive 2001. Ha vinto il Premio Leone d’Argento per la Creatività della Biennale di Venezia 2013.
Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Brera, a Milano, città dove vive e che alterna con i riposi nella cittadina salentina di Alessano. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana. Numerose le
mostre personali e le installazioni in Italia (Roma, Firenze, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto, Teglio) e all’estero (New York, Monaco di Baviera, Berlino, Dusseldorf), e le partecipazioni a importanti rassegne. Nel 2011 viene invitata da Vittorio Sgarbi a partecipare alla 54ma edizione della Biennale di Venezia. E’ presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, New York) e italiani. Ha inoltre elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Argan a Carluccio, da A. Del Guercio a Fabiani, da Ferguson, a Carlo Franza, da Armando Ginesi a Virgilio Guzzi e a D. Montalto, dalla E. Muritti a N. Ponente, da F. Russoli a R. Sanesi, da Evelina Schatz a Walter Schonenberg, da Fulvio Papi a Marco Valsecchi.
Raffaele Scaglione nasce nel 1945, vive e lavora tra Milano e Finale Ligure. Mostre personali in più città italiane. Vince il Premio dei Musei al Premio delle Arti-Premio della Cultura per l'edizione XXVI al Circolo della Stampa di Milano. Nel marzo 2015 è invitato dallo Storico dell'arte Prof. Carlo Franza alla Mostra “I Quattro elementi del mondo” al Circolo della Stampa di Milano; evento per Expo 2015. E ancora nel marzo 2015 l'illustre Storico dell'Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza presenta la sua mostra antologica dal titolo “ Buonasera” a Palazzo Borghese a Firenze nel Progetto “Il museo dei musei”; evento per Expo 2015. Nel 2016 vince a Firenze il “Premium International Florence Seven Stars. Nel maggio 2017 è chiamato dall'illustre storico dell'arte Prof. Carlo Franza, a tenere una mostra personale dal titolo “ Buonasera ” al Plus Berlin di Berlino nel Progetto “Strade d’Europa”.
Chiara Silva è nata a Bollate nel 1983, vive e lavora a Milano. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento. Numerose le sue presenze in rassegne d’arte nazionali dal 2004, ma la sua prima mostra personale è a Milano allo Studio di Arti Visive Comerio nel 2008, presentata dal Prof. C. Franza che ne cura il catalogo e il testo dal titolo “Nel ritmo degli echi”. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XX edizione 2008. Nel 2008, tiene una personale a “Frontiera” un progetto artistico internazionale a cura del Prof. C. Franza presso il Plus Florence a Firenze e partecipa a Milano alle mostre “ Solstizio d’estate” e “Un Dialogo col cielo allo Studio di Arti Visive Comerio. Sempre a Milano partecipa alla mostra “Panorama Italiano” presso il Circolo della Stampa. Nel 2009 tiene una mostra personale dal titolo “Il Paradiso del mutamento” a Roma, presso il Centrale Ristotheatre . Nel 2009 è presente con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e a “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio. Ha partecipato, su invito alla rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio) dal titolo “Nuovi Scenari” nel 2009; a Firenze a Palazzo Borghese con la mostra personale “Solchi di antico mondo” tra l’autunno 2009 e la primavera 2010 ed è presente alle mostre “Per incanto”, con M. Settembrini, F. Iori e A. Soulè presso lo studio di Arti Visive Comerio nel dicembre 2009; a “Concerto per Eva” presso lo spazio Hajech nel mese di marzo e a “Sentieri di Pace” presso il MIMAC di Alessano nel mese di agosto, entrambe nel 2010. Nel 2011 partecipa alla mostra “Malinconia degli Universi” e “Bella Italia. 1861 – 2011” presso ARTESTUDIO 26 a Milano, ancora a “Fratelli d’Italia e poi con una personale dal titolo “Apologia del cielo”, a Borgo Cardigliano (Le). Nel 2013 è invitata dallo Storico dell’Arte Prof. C. Franza alla mostra “Capolavori del giardino segreto” all' Otel di Firenze e con una personale dal titolo “ I cieli e la terra” nella Sala Hoffmann al Plus Berlin di Berlino. Ha presentato una grande installazione alla mostra “Mitografie familiari” presso la galleria “Arianna Sartori” di Mantova. Parallelamente, apre Skià art-lab, un laboratorio a Milano ove tiene corsi di arti visive in collaborazione con altri artisti e docenti. Nel 2015 fonda LAO Officina d’Arte con il quale realizza progetti importanti di collaborazione, come la realizzazione delle scenografie per History Map, progetto di Fondazione Feltrinelli. Nel 2016 prosegue nell’attività di docente con l’Associazione “Cerchio di Giotto”, con la quale porta avanti un progetto di didattica dell’arte on-line.
Stefano Sogari è nato a Carpi nel 1975 dove vive e lavora. La sua formazione artistica è da autodidatta. Espone dalla fine degli anni ’90. Ha tenuto mostre personali a Pavullo (Ritrovo degli artisti), Reggio Emilia (Caffè Covour), Modena (Stolker Club, La Tenda), Carpi, Milano (Club Francesco Conti), Firenze (Otel Ristotheatre) e collettive a Carpi (Il volto dell’altro), Modena, Bologna(Sala Silentium), Parigi(Arte & Miss), Bruxelles, Harlem - New York NYC. Ha vinto il Premio delle Arti- Premio della Cultura nel 2007. Sue opere sono state inserite in Pinacoteche nazionali “Omaggio all’Arma dei Carabinieri-Caserma di Alessano-Lecce e San Rocco nell’Arte in Palazzo Ciardo a Gagliano del Capo-Le); Hanno scritto di lui illustri critici fra cui Michele Fuoco e Carlo Franza.
Elisabetta Sperandio è nata a Milano dove vive e lavora. E' diplomata al liceo artistico e all'Accademia di Belle Arti di Brera con Mauro Reggiani e Domenico Purificato. Dal 1967 al 1973 soggiorni e periodi di studi in Austria e Germania conseguendo il Deutsche Sprachdiplom presso il Goethe Institut / Maximilian Universitat di Monaco (Baviera). Ha frequentato corsi di tecniche dell'incisione alla Sommerakademie di Salisburgo, i corsi di calcografia e di litografia all'Istituto d'Arte di Urbino e corsi di tecniche sperimentali Goetz presso la Scuola Internazionale di Grafica a Venezia, dove è stata anche assistente di Riccardo Licata al III corso speciale per artisti. Ha frequentato corsi di pittura con Pierre Potet all'Accademie d'Eté a Nizza. Nel 1974 è stata invitata quale rappresentante italiana per la grafica alla Biennale delle Livings Arts a Johannesburg ed è stata segnalata da Everardo della Noce sul Bolaffi n11 catalogo della Grafica Italiana. Ha soggiornato dall' 81 al '90 nel sudest asiatico in particolare a Manila (Filippine). Ha realizzato grandi pannelli murali per la Wurzburger Dolmetscherschule (Wuerzburg) in Germania e sue opere si trovano in arredi di negozi ed alberghi a Tripoli (Libia) e in Saudi Arabia, dato il suo linguaggio non strettamente figurale. Ha collaborato per diversi anni come grafica alla collana scientifica della casa editrice "Vita e Pensiero" (Università Cattolica di Milano). Titolare di discipline artistiche per oltre vent'anni, si è occupata anche di design ed arredamento. Ha esposto con mostre personali nelle principali città italiane ed estere (Trieste, Trento, Como, Venezia, Milano, Brescia, Bologna, Pavia, Bergamo, Vienna, Berlino,Amburgo, Dusseldorf, ecc.). Nel 2015 il Prof. Carlo Franza la invita a tenere una sua personale dal titolo “Geografie quotidiane” al Plus Berlin di Berlino nel Progetto “Strade d'Europa”, e ancora una personale dal titolo “L'eros della bellezza”” nel Progetto “Scenari” al Plus Berlin di Firenze.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università Estere. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale”di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008.Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
12
agosto 2017
Come l’Albero. Nutrimento per l’Arte
Dal 12 agosto al 12 settembre 2017
arte contemporanea
Location
SPAZIO # 17 GALLERIA TEMPORANEA
Tricase, Via Stella D'italia, 1, (Lecce)
Tricase, Via Stella D'italia, 1, (Lecce)
Orario di apertura
da lunedì a domenica su appuntamento
Vernissage
12 Agosto 2017, ore 19.00
Autore
Curatore