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Come natura crea, Potenza conserva – La figura che tende all’astrazione
Un gruppo di sette artisti che vivono in Italia e la cui ricerca si lega al tentativo di andare finalmente oltre le ormai desuete forme espressive dei grandi maestri italiani, partendo dal superamento della vecchia divisione figurativo/astratto.
Comunicato stampa
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La seconda mostra del nuovo ciclo espositivo della Galleria Teknè, dopo il successo di Warhol On The Pop, presenta un gruppo di sette artisti che vivono in Italia e la cui ricerca si lega al tentativo di andare finalmente oltre le ormai desuete forme espressive dei grandi maestri italiani, partendo dal superamento della vecchia divisione figurativo/astratto e riconoscendo alle nuove tecnologie, la dignità di tecniche espressive artistiche.
La tensione all'Arte prescinde, quindi, dal tema e dall’oggetto descritto e percorre, con stili diversi ma con identici intenti, le strade che il pubblico chiede di scoprire, quelle del periodo contemporaneo e delle poetiche più rappresentative e importanti di questi anni.
Oltre il mistero della Bellezza.
Questi artisti e questa mostra, intendono dimostrare che l’arte è impeto e colore, ragionamento e concetto, estrapolazione della dura realtà quotidiana e forte legame con la poesia e l’armonia, elementi imprescindibili dell’Uomo di ieri, di oggi, di sempre.
Questi sette artisti, tutti famosi e pubblicati innumerevoli volte su tutte le più importanti riviste d’arte d’Europa, hanno in comune l’amore per il gesto e la forma allo stesso tempo, non riconoscono recinti e sono in grado di spaziare dalla pittura alla fotografia e al digitale ma sempre riuscendo a raccontare l’Oggi in maniera rigorosa, divertente, intelligente e gradevole.
I loro maestri sono Jackson Pollock e Edward Hopper, Jonathan Lasker e Tom Birkner, astrattisti e figurativi contemporanei che, nei musei di tutto il mondo, superano le inutili divisioni e sono considerati, a ragione, semplicemente grandi Artisti.
Così Dany Vescovi racconta la natura e le sue implicazioni nascoste, spingendoci ad una riflessione ad alto valore culturale, chiedendoci di passare all’indagine e andare oltre la facile e modaiola “immagine”; Pietro Capogrosso descrive atmosfere con oggetti che sulle nostre spiaggie esistono ma appena si vedono e vivono, nei suoi quadri, dentro di noi come giocattoli abbandonati ma indispensabili a rifarci un’infanzia; Massimo Barzagli
lascia tracce di colore e movimento sulla tela, in mezzo a contesti che, apparentemente, niente hanno in comune con figure fluttuanti e svolazzanti: passione pura; Paolo Consorti dipinge atmosfere liquide, tipicamente contemporanee e cinematografiche, di una bellezza inquietante quanto elegante e attraente; Leonida De Filippi ci regala espressioni e sentimenti attraverso l’uso di elementi astratti, getti di colore che misteriosamente escono dalle sue mani e formano volti e sguardi impossibili da ignorare, magnetici, romantici e metropolitani allo stesso tempo; Debora Hirsch affida al colore l’immagine dei divi, maledetti e non, e dei personaggi da prima pagina di due famose riviste internazionali, Time e Life, proponendo una chiave di lettura al contrario, chiamando Item e File le riviste in questione e colorando l’anima dei personaggi come non l’avremmo mai vista in natura, come nella realtà andrebbero ricollocate in versione astratta; Jonathan Guaitamacchi reinventa le prospettive delle nostre città, che ci piacciano o meno adesso che le abbiamo ridotte a contenitore impersonale di vite veloci e fugaci, con grandissima maestrìa, ci ricorda che l’architettura è un Arte nobilissima e che la viviamo tutti i giorni: all’interno delle sue famosissime prospettive, ci trovate un gesto così forte, da temere (o volere) di essere trascinati via con esso.
Insomma, una mostra di alto valore culturale, con artisti professionisti che, da anni, cercano e ricercano il senso dell’estetica e della vita. L’arte non è arredamento e non è decorazione; è pensiero trasformato in colore e forma. E’ un’esperienza intimista, non uno sfizio esteriore. Quando è Arte di qualità...
Il titolo di questa mostra sottolinea la POTENZA dell'Arte rispetto a inutili schemi di incasellamento e catalogazione, ridando alla NATURA e alla vocazione, il ruolo primario che le spetta.
La progettazione e la realizzazione della mostra sono state curate dal sottoscritto, da Paola Paciello e dalle sue Partner della Galleria, ma senza il contributo della Galleria Spazia di Bologna, delle Gallerie Colombo, Marella e Cà di Frà di Milano e della Galleria Bonelli di Mantova, nonché degli artisti presenti in mostra, nulla si sarebbe potuto fare. La squadra vince.
A loro il nostro ringraziamento più sentito e affettuoso per l’entusiasmo dimostrato nell’accompagnare Teknè nella difficile opera di ricostruzione del gusto per le cose vere e secolari come l’Arte dei grandi maestri. Accompagnateci anche voi; un pubblico colto e attento è la più grande soddisfazione, in questo Paese distratto.
22
giugno 2004
Come natura crea, Potenza conserva – La figura che tende all’astrazione
Dal 22 giugno al 15 settembre 2004
arte contemporanea
Location
TEKNE’ ARTE CONTEMPORANEA
Potenza, Via Isca Del Pioppo, 144, (Potenza)
Potenza, Via Isca Del Pioppo, 144, (Potenza)
Vernissage
22 Giugno 2004, ore 18,00
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