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Come un’anomalia. Sette visioni (anti) fisiognomiche
Come un’anomalia sbugiarda la “pseudoscienza” fisiognomica, raccogliendo lo spaesamento dell’arte imitativa di fronte alla nuove avventure della carne
Comunicato stampa
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La storia della ritrattistica occidentale viaggia sui binari dell’estetica della rappresentazione e dei principi teorici dell’imitazione. I Portraits e gli Autoportraits di Francis Bacon aprono una falla in questa storia, affidando definitivamente, dopo il preludio picassiano, il destino della figura umana alla deformazione. Il ritratto fisiognomico, nella sua massima aderenza realistica ai tratti fisici e psicologici del soggetto, inizia a fibrillare, entra in cortocircuito e finisce per essere somigliante ad un modello che non c’è.
Suggeriva Calvino che “la nostra immaginazione non può che essere antropomorfa”: nella contemporaneità il ritratto, incapace di rinunciare all’icona umana, si trova costretto a lavorare contro se stesso, con un’anomalia di sistema, assistendo all’infiltrazione dell’irregolarità nella sua forma e nella sua funzione. L’anomalia, deviazione della norma della rappresentazione, inizia a defigurare e a decostruire le immagini. Se la fisiognomica alimentava il miraggio ed il pregiudizio di poter inferire caratteristiche morali, comportamentali e psicologiche dalle proporzioni anatomiche, il ritratto contemporaneo si scontra con la vita autonoma del corpo. Le congetture e le iperboli antropologiche, che azzardavano inesperte previsioni sui temperamenti, scoprono la loro disarmante ingenuità.
A dispetto dei profili criminali di Lombroso e delle silhouettes sociali di Lavater, Come un’anomalia sbugiarda la “pseudoscienza” fisiognomica, raccogliendo lo spaesamento dell’arte imitativa di fronte alla nuove avventure della carne: l’ibridazione cyberpunk, il mimetismo, il camuffamento e l’impermanenza dell’identità, l’inconsistenza fantasmatica dell’umano, l’inessenzialità dei dettagli fisionomici e la loro trasfigurazione. Per una decostruzione metodica del ritratto.
Diego Cinquegrana (Como, 1981). Vive e lavora a Como.
Antonio De Luca (Pompei, 1977) Vive e lavora ad Alessandria.
Alessandro Di Pietro (Messina, 1987). Vive e lavora a Como.
Antonio Fiorini (Brindisi, 1980) Vive e lavora a Milano.
Marco Pagliardi (Brescia, 1982). Vive e lavora a Milano.
Thomas Ray (Legnano, 1981). Vive e lavora a Milano.
Ashley Reid (New York, 1983) Vive e lavora a New York.
Suggeriva Calvino che “la nostra immaginazione non può che essere antropomorfa”: nella contemporaneità il ritratto, incapace di rinunciare all’icona umana, si trova costretto a lavorare contro se stesso, con un’anomalia di sistema, assistendo all’infiltrazione dell’irregolarità nella sua forma e nella sua funzione. L’anomalia, deviazione della norma della rappresentazione, inizia a defigurare e a decostruire le immagini. Se la fisiognomica alimentava il miraggio ed il pregiudizio di poter inferire caratteristiche morali, comportamentali e psicologiche dalle proporzioni anatomiche, il ritratto contemporaneo si scontra con la vita autonoma del corpo. Le congetture e le iperboli antropologiche, che azzardavano inesperte previsioni sui temperamenti, scoprono la loro disarmante ingenuità.
A dispetto dei profili criminali di Lombroso e delle silhouettes sociali di Lavater, Come un’anomalia sbugiarda la “pseudoscienza” fisiognomica, raccogliendo lo spaesamento dell’arte imitativa di fronte alla nuove avventure della carne: l’ibridazione cyberpunk, il mimetismo, il camuffamento e l’impermanenza dell’identità, l’inconsistenza fantasmatica dell’umano, l’inessenzialità dei dettagli fisionomici e la loro trasfigurazione. Per una decostruzione metodica del ritratto.
Diego Cinquegrana (Como, 1981). Vive e lavora a Como.
Antonio De Luca (Pompei, 1977) Vive e lavora ad Alessandria.
Alessandro Di Pietro (Messina, 1987). Vive e lavora a Como.
Antonio Fiorini (Brindisi, 1980) Vive e lavora a Milano.
Marco Pagliardi (Brescia, 1982). Vive e lavora a Milano.
Thomas Ray (Legnano, 1981). Vive e lavora a Milano.
Ashley Reid (New York, 1983) Vive e lavora a New York.
14
giugno 2008
Come un’anomalia. Sette visioni (anti) fisiognomiche
Dal 14 giugno al 04 luglio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA CIRCOLO TOGUNA’
Inverigo, Via Carlo Mosè Bianchi, 2/a, (Como)
Inverigo, Via Carlo Mosè Bianchi, 2/a, (Como)
Orario di apertura
Lunedì - Venerdi 16:00 – 19:00. Sabato - Domenica 10:00 – 13:00 e 16:00 – 19:00
Vernissage
14 Giugno 2008, ore 18.30
Autore
Curatore