Dopo un periodo –la seconda metà degli anni Novanta– in cui era accettata se aveva un aggettivo ad accompagnarla (‘cattiva’, ‘ironica’...), la pittura è ormai tornata tout court e a pieno titolo fra le forme artistiche correnti in Gran Bretagna. Questo non significa in alcun modo che gli artisti che la praticano, in modi diversissimi, guardino (necessariamente) indietro o che ignorino altri modi di produzione di immagini. I quattro artisti presentati in questa mostra si definiscono pittori, eppure i loro dipinti sono legati tanto alla pittura presente e passata quanto ad altre modalità e tecniche: la scultura filtrata attraverso la fotografia (Angela Gill); il video (Sigrid Holmwood); la pagina stampata e il book work (Simon Morley); l’architettura, filtrata attraverso la foto digitale e l’incisione (Geoff Uglow). Il titolo della mostra, Compass (‘bussola’), indica che questi artisti non rientrano in un filone, in una tendenza, in una generazione (due di loro sono venticinquenni, gli altri due sono più maturi), ma esemplificano pratiche e approcci diversi entro il territorio comune dell’arte –e specificamente della pittura– britannica. Compass presenta opere recenti di Gill, Holmwood, Morley e Uglow, alcune delle quali realizzate appositamente per la mostra. I quattro artisti sono attualmente residenti all’Accademia Britannica di Roma, di cui il curatore della mostra, l’artista Jacopo Benci, è Vicedirettore per le Arti Visive.