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Comp(h)ost (evento online)
A partire dal 23 giugno, ogni martedì per quattro settimane, in diretta streaming sul Canale Youtube del Castello di Rivoli si alterneranno artiste, musicisti, compositrici, studiosi e scrittrici. Sarà l’occasione per sperimentare formati innovativi e affrontare i temi dell’ibridazione e della mescolanza in chiave tecnologica, biologica e sociale, esplorando nuove forme di interazione pubblica e di scambio
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo l’ultimo appuntamento con la conferenza del filosofo Emanuele Coccia, riprende il programma del progetto COMP(H)OST con un nuovo ciclo di incontri e una serata di musica live.
A partire dal 23 giugno, ogni martedì per quattro settimane, in diretta streaming sul Canale Youtube del Castello di Rivoli si alterneranno artiste, musicisti, compositrici, studiosi e scrittrici. Sarà l’occasione per sperimentare formati innovativi e affrontare i temi dell’ibridazione e della mescolanza in chiave tecnologica, biologica e sociale, esplorando nuove forme di interazione pubblica e di scambio. Avviato dal progetto LIVING MATTERS dell’artista statunitense Claire Pentecost, e proseguito con i contributi della filosofa belga Vinciane Despret, degli artisti olandesi Metahaven e dell’artista anglosassone Diann Bauer, e di Emanuele Coccia, COMP(H)OST si concluderà nei mesi autunnali.
COMP(H)OST è un progetto realizzato da a.titolo, NERO e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, in collaborazione con il Witte de With Center for Contemporary Art di Rotterdam, con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “ORA! Produzioni di Cultura Contemporanea”, con il contributo della Regione Piemonte, l’ospitalità di Duparc Contemporary Suites e la collaborazione di Film Commission Torino Piemonte.
Diretta streaming sul canale Youtube del Castello di Rivoli: https://www.youtube.com/c/CastellodiRivoliMuseodArteContemporanea
La documentazione dei precedenti appuntamenti di COMP(H)OST è online sul sito http://comphost-project.com/
Programma:
STORIE DALLA FINE DEL MONDO
Martedì 23 giugno – diretta streaming h 18.30
Ghiacciai che evaporano, pandemie zoonotiche e crisi economiche: società e natura si fondono in un futuro che non possiamo conoscere. Quali storie possono raccontare le nuove storie? Matteo De Giuli e Nicolò Porcelluzzi, coautori di MEDUSA – newsletter sui cambiamenti climatici e culturali – incontrano la scrittrice Laura Pugno.
Laura Pugno è autrice di poesia, prosa, saggi e testi teatrali. Tra gli ultimi libri, i romanzi La metà di bosco e La ragazza selvaggia (Marsilio, 2018 e 2016), il saggio In territorio selvaggio (Nottetempo, 2018), e le raccolte di poesia L’alea (Perrone, 2019) e I legni (Pordenonelegge, 2018). Collabora con “L’Espresso” e dal 2015 dirige l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid.
Matteo De Giuli è giornalista scientifico ed editor de “il Tascabile”, la rivista culturale di Treccani. Ha collaborato con Radio3 Rai, “Not”, “National Geographic”, “Il Venerdì di Repubblica”.
Nicolò Porcelluzzi è editor de “il Tascabile”, ha scritto per “Internazionale”, “l’Ultimo Uomo”, “Not” e altre riviste. È stato redattore di “Inutile” rivista letteraria.
CHTHULUCENE. RESTARE A CONTATTO CON IL PROBLEMA
Martedì 30 giugno – diretta streaming h 18.30
IMG: Shoshanah Dubiner,Endosymbiosis, 2012
Cosa succede quando il genere umano, dopo avere irrimediabilmente alterato gli equilibri del pianeta Terra, smette di essere il centro del mondo? E nel pieno della crisi ecologica, che relazioni è possibile recuperare non solo tra individui umani, ma tra tutte le specie che il pianeta lo abitano? Clara Ciccioni e Miriam Tola ripercorrono i passaggi chiave di Chthulucene di Donna Haraway (NERO, 2019), mettendo in evidenza la centralità che il pensiero della filosofa statunitense assume rispetto al nostro presente.
Clara Ciccioni è PhD in Storia e Scienze Sociali e ricercatrice indipendente. Ha collaborato come editor e traduttrice con vari editori italiani. È editor della collana Not di NERO Edizioni.
Miriam Tola insegna nel Dipartimento di Media e Comunicazione alla John Cabot University di Roma e alla Northeastern University di Boston. La sua ricerca intreccia studi femministi, postcoloniali, ecologia politica e cultura visuale.
COMP(H)OST FESTIVAL
Martedì 7 luglio – diretta streaming h 21.00
Mana, Silvia Kastel, Rainbow Island e Marta De Pascalis sono i protagonisti di un programma di live-set e dj-set che esplora il tema dell’ibridazione: in senso tecnologico (un evento unico nel suo genere, dove l’interazione tra “corpi” è completamente ripensata), biologico (aneliti trans e postumani, sintesi tra uomo e macchina, messa in discussione dell’identità), ecologico (riflessione sul rapporto tra organico e artificiale).
Mana è l’ultimo progetto dell’italiano Daniele Mana, già noto come Vaghe Stelle e membro degli One Circle insieme con Lorenzo Senni e Francesco Fantini. Il suo Seven Steps Behind è stato pubblicato nel 2019 dalla leggendaria etichetta londinese Hyperdub.
Silvia Kastel, proveniente dall’underground free noise e già fondatrice dell’etichetta Ultramarine, ha intrapreso un percorso che dall’Italia passa per New York e Londra (dove ora risiede e tiene una trasmissione per l’emittente NTS) fino ad approdare a un’elettronica angolare e straniante, testimoniata dall’album Air Lows uscito per la gloriosa etichetta londinese Blackest Ever Black.
Rainbow Island è una band interdimensionale-psichedelica di base a Roma. Il loro ultimo album si intitola Crystal Smerluvio Riddims e segue l’acclamato esordio RNBW, uscito nel 2012.
Marta De Pascalis è una compositrice italiana che opera tra Roma e Berlino, specializzata nel lavoro a cavallo tra sintesi analogica e tape loops. I suoi album sono stati pubblicati dall’etichetta inglese The Wormhole.
CAMP(vs)HOST
PER UNA NUOVA GRAMMATICA DELL’AGIRE CIVICO, PRATICHE DI OSPITALITÀ TRA ARTI E ATTIVISMO
Martedì 14 luglio – diretta streaming h 18.00
IMG: Stalker, A-Ararat, Campo Boario, Roma
Cosa si intende con il termine ospitalità? Qual è il rapporto tra chi ospita e chi viene ospitato? La reciprocità che la lingua italiana assegna a questo rapporto, al punto da saldarlo in un’unica parola, come sopravvive e si manifesta nelle attuali pratiche? Queste e altre questioni, cruciali rispetto alle crescenti condizioni di ingiustizia sociale, marginalità e povertà diffuse a tutti i livelli, da quello locale delle nostre periferie urbane a quello globale delle popolazioni migranti, sono affrontate in un seminario condotto da Francesco Careri con la partecipazione di Lorenzo Romito, dell’artista palestinese Sandi Hilal, del politologo francese Sébastien Thiery, di Maurizio Cilli e Stefano Mirti.
Francesco Careri e Lorenzo Romito sono cofondatori di Stalker. Dal 1995 sviluppano pratiche che interrogano l’abitare e la città nelle sue condizioni residuali e periferiche, all’incrocio tra sperimentazione artistica, riflessione teorica e azione civile e politica. Tra le più emblematiche di Stalker, figura la pluriennale esperienza di Ararat con i rifugiati curdi a Campo Boario a Roma (1999-2007). Tra i loro progetti più recenti, C.I.R.C.O. Casa Irrinunciabile per la Ricreazione Civica e l’Ospitalità, a cura di Francesco Careri per il corso di Arti Civiche dell’Università Roma Tre e BURB, la Biennale Urbana nata dalla collaborazione di Lorenzo Romito e Giulia Fiocca con gli urbanisti Andrea Curtoni e Giulia Mazzorin dello IUAV di Venezia.
Sandi Hilal è artista, architetta, ricercatrice e autrice di programmi sperimentali di educazione. Con Alessandro Petti ha fondato Campus in Camps nel Dheisheh Refugee Camp di Betlemme e co-dirige DAAR Decolonizing Architecture and Art Residency. In Svezia, nel 2016, ha avviato con una comunità di rifugiati il progetto Al Madafeh / Living Room incentrato sul diritto ad ospitare.
Sébastien Thiery è politologo e membro del comitato di redazione della rivista “Multitudes”. Nel 2012 ha fondato con Gilles Clément le PEROU il Pôle d’Exploration des Ressources Urbaines. Ha pubblicato numerosi libri ed è borsista all’Accademia di Francia – Villa Medici a Roma, dove sta lavorando alla candidatura dell’atto di ospitalità a Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità UNESCO.
Maurizio Cilli è un architetto e artista che sperimenta interventi di interpretazione dei fenomeni di trasformazione dei territori. Nel 2020 ha pubblicato Senza casa senza cosa, da un’indagine avviata alla Triennale nella mostra 999 domande sull’abitare contemporaneo a cura di Stefano Mirti, con il quale ha ideato Bottom Up!, ultima edizione del Festival di Architettura di Torino. Stefano Mirti è progettista, tra i massimi esperti di Interaction Design in Italia. Cofondatore di Id-lab, svolge da sempre attività di insegnamento ed è direttore della Scuola Superiore d’Arte Applicata di Milano.
COMP(H)OST è basato su un’idea di Marianna Vecellio e Sofía Hernández Chong Cuy ed è curato da Francesca Comisso e Luisa Perlo per a.titolo, Marianna Vecellio per il Castello di Rivoli, Lorenzo Gigotti, Valerio Mannucci e Valerio Mattioli per NERO.
A partire dal 23 giugno, ogni martedì per quattro settimane, in diretta streaming sul Canale Youtube del Castello di Rivoli si alterneranno artiste, musicisti, compositrici, studiosi e scrittrici. Sarà l’occasione per sperimentare formati innovativi e affrontare i temi dell’ibridazione e della mescolanza in chiave tecnologica, biologica e sociale, esplorando nuove forme di interazione pubblica e di scambio. Avviato dal progetto LIVING MATTERS dell’artista statunitense Claire Pentecost, e proseguito con i contributi della filosofa belga Vinciane Despret, degli artisti olandesi Metahaven e dell’artista anglosassone Diann Bauer, e di Emanuele Coccia, COMP(H)OST si concluderà nei mesi autunnali.
COMP(H)OST è un progetto realizzato da a.titolo, NERO e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, in collaborazione con il Witte de With Center for Contemporary Art di Rotterdam, con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “ORA! Produzioni di Cultura Contemporanea”, con il contributo della Regione Piemonte, l’ospitalità di Duparc Contemporary Suites e la collaborazione di Film Commission Torino Piemonte.
Diretta streaming sul canale Youtube del Castello di Rivoli: https://www.youtube.com/c/CastellodiRivoliMuseodArteContemporanea
La documentazione dei precedenti appuntamenti di COMP(H)OST è online sul sito http://comphost-project.com/
Programma:
STORIE DALLA FINE DEL MONDO
Martedì 23 giugno – diretta streaming h 18.30
Ghiacciai che evaporano, pandemie zoonotiche e crisi economiche: società e natura si fondono in un futuro che non possiamo conoscere. Quali storie possono raccontare le nuove storie? Matteo De Giuli e Nicolò Porcelluzzi, coautori di MEDUSA – newsletter sui cambiamenti climatici e culturali – incontrano la scrittrice Laura Pugno.
Laura Pugno è autrice di poesia, prosa, saggi e testi teatrali. Tra gli ultimi libri, i romanzi La metà di bosco e La ragazza selvaggia (Marsilio, 2018 e 2016), il saggio In territorio selvaggio (Nottetempo, 2018), e le raccolte di poesia L’alea (Perrone, 2019) e I legni (Pordenonelegge, 2018). Collabora con “L’Espresso” e dal 2015 dirige l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid.
Matteo De Giuli è giornalista scientifico ed editor de “il Tascabile”, la rivista culturale di Treccani. Ha collaborato con Radio3 Rai, “Not”, “National Geographic”, “Il Venerdì di Repubblica”.
Nicolò Porcelluzzi è editor de “il Tascabile”, ha scritto per “Internazionale”, “l’Ultimo Uomo”, “Not” e altre riviste. È stato redattore di “Inutile” rivista letteraria.
CHTHULUCENE. RESTARE A CONTATTO CON IL PROBLEMA
Martedì 30 giugno – diretta streaming h 18.30
IMG: Shoshanah Dubiner,Endosymbiosis, 2012
Cosa succede quando il genere umano, dopo avere irrimediabilmente alterato gli equilibri del pianeta Terra, smette di essere il centro del mondo? E nel pieno della crisi ecologica, che relazioni è possibile recuperare non solo tra individui umani, ma tra tutte le specie che il pianeta lo abitano? Clara Ciccioni e Miriam Tola ripercorrono i passaggi chiave di Chthulucene di Donna Haraway (NERO, 2019), mettendo in evidenza la centralità che il pensiero della filosofa statunitense assume rispetto al nostro presente.
Clara Ciccioni è PhD in Storia e Scienze Sociali e ricercatrice indipendente. Ha collaborato come editor e traduttrice con vari editori italiani. È editor della collana Not di NERO Edizioni.
Miriam Tola insegna nel Dipartimento di Media e Comunicazione alla John Cabot University di Roma e alla Northeastern University di Boston. La sua ricerca intreccia studi femministi, postcoloniali, ecologia politica e cultura visuale.
COMP(H)OST FESTIVAL
Martedì 7 luglio – diretta streaming h 21.00
Mana, Silvia Kastel, Rainbow Island e Marta De Pascalis sono i protagonisti di un programma di live-set e dj-set che esplora il tema dell’ibridazione: in senso tecnologico (un evento unico nel suo genere, dove l’interazione tra “corpi” è completamente ripensata), biologico (aneliti trans e postumani, sintesi tra uomo e macchina, messa in discussione dell’identità), ecologico (riflessione sul rapporto tra organico e artificiale).
Mana è l’ultimo progetto dell’italiano Daniele Mana, già noto come Vaghe Stelle e membro degli One Circle insieme con Lorenzo Senni e Francesco Fantini. Il suo Seven Steps Behind è stato pubblicato nel 2019 dalla leggendaria etichetta londinese Hyperdub.
Silvia Kastel, proveniente dall’underground free noise e già fondatrice dell’etichetta Ultramarine, ha intrapreso un percorso che dall’Italia passa per New York e Londra (dove ora risiede e tiene una trasmissione per l’emittente NTS) fino ad approdare a un’elettronica angolare e straniante, testimoniata dall’album Air Lows uscito per la gloriosa etichetta londinese Blackest Ever Black.
Rainbow Island è una band interdimensionale-psichedelica di base a Roma. Il loro ultimo album si intitola Crystal Smerluvio Riddims e segue l’acclamato esordio RNBW, uscito nel 2012.
Marta De Pascalis è una compositrice italiana che opera tra Roma e Berlino, specializzata nel lavoro a cavallo tra sintesi analogica e tape loops. I suoi album sono stati pubblicati dall’etichetta inglese The Wormhole.
CAMP(vs)HOST
PER UNA NUOVA GRAMMATICA DELL’AGIRE CIVICO, PRATICHE DI OSPITALITÀ TRA ARTI E ATTIVISMO
Martedì 14 luglio – diretta streaming h 18.00
IMG: Stalker, A-Ararat, Campo Boario, Roma
Cosa si intende con il termine ospitalità? Qual è il rapporto tra chi ospita e chi viene ospitato? La reciprocità che la lingua italiana assegna a questo rapporto, al punto da saldarlo in un’unica parola, come sopravvive e si manifesta nelle attuali pratiche? Queste e altre questioni, cruciali rispetto alle crescenti condizioni di ingiustizia sociale, marginalità e povertà diffuse a tutti i livelli, da quello locale delle nostre periferie urbane a quello globale delle popolazioni migranti, sono affrontate in un seminario condotto da Francesco Careri con la partecipazione di Lorenzo Romito, dell’artista palestinese Sandi Hilal, del politologo francese Sébastien Thiery, di Maurizio Cilli e Stefano Mirti.
Francesco Careri e Lorenzo Romito sono cofondatori di Stalker. Dal 1995 sviluppano pratiche che interrogano l’abitare e la città nelle sue condizioni residuali e periferiche, all’incrocio tra sperimentazione artistica, riflessione teorica e azione civile e politica. Tra le più emblematiche di Stalker, figura la pluriennale esperienza di Ararat con i rifugiati curdi a Campo Boario a Roma (1999-2007). Tra i loro progetti più recenti, C.I.R.C.O. Casa Irrinunciabile per la Ricreazione Civica e l’Ospitalità, a cura di Francesco Careri per il corso di Arti Civiche dell’Università Roma Tre e BURB, la Biennale Urbana nata dalla collaborazione di Lorenzo Romito e Giulia Fiocca con gli urbanisti Andrea Curtoni e Giulia Mazzorin dello IUAV di Venezia.
Sandi Hilal è artista, architetta, ricercatrice e autrice di programmi sperimentali di educazione. Con Alessandro Petti ha fondato Campus in Camps nel Dheisheh Refugee Camp di Betlemme e co-dirige DAAR Decolonizing Architecture and Art Residency. In Svezia, nel 2016, ha avviato con una comunità di rifugiati il progetto Al Madafeh / Living Room incentrato sul diritto ad ospitare.
Sébastien Thiery è politologo e membro del comitato di redazione della rivista “Multitudes”. Nel 2012 ha fondato con Gilles Clément le PEROU il Pôle d’Exploration des Ressources Urbaines. Ha pubblicato numerosi libri ed è borsista all’Accademia di Francia – Villa Medici a Roma, dove sta lavorando alla candidatura dell’atto di ospitalità a Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità UNESCO.
Maurizio Cilli è un architetto e artista che sperimenta interventi di interpretazione dei fenomeni di trasformazione dei territori. Nel 2020 ha pubblicato Senza casa senza cosa, da un’indagine avviata alla Triennale nella mostra 999 domande sull’abitare contemporaneo a cura di Stefano Mirti, con il quale ha ideato Bottom Up!, ultima edizione del Festival di Architettura di Torino. Stefano Mirti è progettista, tra i massimi esperti di Interaction Design in Italia. Cofondatore di Id-lab, svolge da sempre attività di insegnamento ed è direttore della Scuola Superiore d’Arte Applicata di Milano.
COMP(H)OST è basato su un’idea di Marianna Vecellio e Sofía Hernández Chong Cuy ed è curato da Francesca Comisso e Luisa Perlo per a.titolo, Marianna Vecellio per il Castello di Rivoli, Lorenzo Gigotti, Valerio Mannucci e Valerio Mattioli per NERO.
23
giugno 2020
Comp(h)ost (evento online)
Dal 23 giugno al 14 luglio 2020
performance - happening
serata - evento
serata - evento
Location
CASTELLO DI RIVOLI – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
Rivoli, Piazza Mafalda Di Savoia, (Torino)
Rivoli, Piazza Mafalda Di Savoia, (Torino)
Vernissage
23 Giugno 2020, ore 18,30 online in diretta streaming sul Canale Youtube del Castello di Rivoli
Sito web
www.castellodirivoli.org/digital-comphost