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Comunicare le arti visive
Il seminario che viene proposto – ad quale sono invitati organizzatori di eventi espositivi, artisti, critici e responsabili di Istituzioni di alta formazione artistica – intende essere un primo approccio didattico ad un tema che nel corso degli ultimi decenni è diventato sempre più intrigante ed avvincente: la comunicazione degli eventi artistici e dell’attività delle istituzioni – pubbliche e private – che li promuovono.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
COMUNICARE LE ARTI VISIVE
2 febbraio 2011, ore 14.00
Convegno
Adriano Baccilieri - Direttore Accademia Belle Arti di Bologna
Gino Gianuizzi - Direttore Galleria NEON
Danilo Montanari - Editore
Marco Neri - Artista
Claudio Spadoni - Direttore MAR (Museo Arte Ravenna)
a cura di Bruno Bandini
Docente di Storia delle Comunicazioni Visive
Aula Magna ISIA
via Santa Chiara, 36 - Urbino.
Un aspetto significativo della “comunicazione dei beni culturali” può essere individuato nel percorso progettuale che investe le “arti visive”, nell’età “post-mediale” – come i teorici americani delle rivista “October” hanno definito lo stato attuale delle riflessione artistica. Che cosa e come si comunicano gli eventi artistici? Quali tensioni e quali metodologie è opportuno mettere in atto per raggiungere uno stato soddisfacente di efficacia? Quali soggetti e quali tecnologie risultano coinvolti all’interno di questo processo che appare sempre più complesso?
Il seminario che viene proposto – ad quale sono invitati organizzatori di eventi espositivi, artisti, critici e responsabili di Istituzioni di alta formazione artistica – intende essere un primo approccio didattico ad un tema che nel corso degli ultimi decenni è diventato sempre più intrigante ed avvincente: la comunicazione degli eventi artistici e dell’attività delle istituzioni - pubbliche e private - che li promuovono.
Bruno Bandini
Nato nel 1952 e laureato in Filosofia (Firenze, 1976), ha curato esposizioni d’arte in Italia ed all’estero. E’ autore di saggi dedicati all’arte contemporanea apparsi su riviste quali “Il Verri”, “Apeiron”, “Meta”, “Carte d’arte”. Tra gli ultimi volumi che ha pubblicato: Alla luce del mosaico, Ravenna, 1987, Hic sunt leones, Ravenna, 1988, Il fuoco e il cristallo, Ravenna, 1990, I linguaggi della critica, Rimini, 1996, Marchi(o), Ravenna, 2000, L’utile manifesto, Rimini, 2006, M.Provinciali. Le décor du caravanserail, Roma, 2006, Apparenze, Ravenna, 1999, Antropologia del sentire, Ravenna, 1997, Progetto e sortilegio, Ravenna, 1998, Fantasmi, Ravenna, 2001, Premesse, Ravenna, 1995, Utopia e nostalgia. Nuovi linguaggi della critica d’arte, Ravenna, 2010.
E’ docente di “Storia delle comunicazioni visive” presso l’ISIA di Urbino. E’ docente di “Fenomenologia delle arti contemporanee” all’Accademia di Belle Arti “Cignaroli” di Verona ed incaricato per gli insegnamenti di “Storia e semiologia el mosaico” e di “Antropologia del mosaico contemporaneo” presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna.
Adriano Baccilieri
Docente di Filosofia e Storia e dell’Arte presso l’Accademia di Bologna. È stato direttore delle Accademie di Bologna e Ravenna. Dal 2010 è stato nuovamente nominato direttore dell’Accademia bolognese. Ha avuto incarichi didattici al Politecnico di Milano, dove ha pure formato e retto il gruppo di ricerca spazioscultura, e in un programma congiunto fra la Scuola di progettazione e design industriale dell’Università di Bologna e quella di Osaka in Giappone. Fino al 1999 ha svolto il ruolo di commissario italiano di Germinations, importante biennale europea per artisti under 35, sostenuto dall’Ufficio Cultura del Comune di Bologna, nel cui contesto ha ordinato anche un convegno di rilevante portata, Un’idea europea dell’arte, tenutosi a Bologna nel 1996.
In qualità di critico, per incarico di diversi enti pubblici e privati, ha curato mostre a taglio storico, tematico o monografico: fra le altre, L’immaginale pagano. Nuova scultura, 1981, L’informale in Italia, sezione ultimo naturalismo, 1983, Figure del Novecento 1, 1988, e 2, 2001, Virgilio Guidi, 1999, Leonardo Cremonini, 2003, e varie edizioni del Premio Campigna; ha curato inoltre cataloghi e personali di Somaini, Ghermandi, Mandelli, Rossi, Bertini, Pozzati, Migliori, de Chirico, Raspanti.
Gino Gianuizzi
Nel 2005 inaugura a Milano neon>fdv, all’interno della “Fabbrica del Vapore”, spazio espositivo che si affianca, con una propria programmazione, al bolognese neon>campobase. L’intento del direttore Gino Gianuizzi è di incentivare la collaborazione e lo scambio sinergico tra le due città.
Il progetto Neon nasce a Bologna nel 1981 in via Solferino. Dal 1988 la galleria propone importanti mostre con Maurizio Cattelan, Luca Vitone, Eva Marisaldi, Cesare Viel, Cuoghi Corsello, Marco Fantini, Giancarlo Norese, Mala. Arti Visive, Maurizio Vetrugno, Patrizia Giambi, Alessandra Tesi, Maurizio Bolognini, Italo Zuffi, Maurizio Mercuri, Doerter Meyer, Marcello Maloberti, Massimo Uberti, Sergia Avveduti.
Il nome neon>campobase nasce con il trasferimento del 2003 in via Zanardi e stabilisce il nuovo indirizzo di ricerca di Neon, che vuole essere un laboratorio per la ricerca di una possibile rivoluzione della forma-galleria, sempre più aperta a intersezioni, scambi e discussioni.
Lo spirito di neon>campobase approda a Milano dove neon>fdv si conferma come spazio espositivo appassionato, creativo e originale, come dimostra la serie degli Short Show organizzata negli ultimi due anni: brevi mostre personali che associano curatori esterni ad artisti giovanissimi.
Danilo Montanari Editore
La casa editrice Danilo Montanari, con sede a Ravenna, si occupa di arte contemporanea, fotografia e architettura dal 1980. Ha pubblicato oltre 600 volumi collaborando con i principali artisti sia italiani che internazionali, da Mario Schifano a Sol Lewitt, da Jannis Kounellis a Joseph Kossuth, Luigi Ghirri. Tra i clienti della casa editrice ci sono gallerie d’arte, pubbliche amministrazioni, fondazioni bancarie e musei (Palazzo delle Esposizioni, Roma, UCLA e MOCA Los Angeles, Musei di Nizza, Rossini Opera festival Pesaro, GAM Bologna, Accademia dei Georgofili Firenze,Christian Stein, Milano, Tucci Russo Torino, Marian Goodman New York, Yvon Lambert Parigi, ecc.).
E’ presente da alcuni anni alla fiera Artelibro di Bologna. Tra le pubblicazioni recenti si segnala “Museum, viaggio in Italia” una struttura componibile che illustra le opere di trenta artisti italiani degli ultimi cinquant’anni, da Fontana a Clemente. www.danilomontanari.com
Marco Neri
Nato nel 1968 a Forlì, vive e lavora a Torriana (Rimini).
Neri lavora con una tavolozza ridotta e in aggiunta riduce il mezzo alla tempera, secondo il suo punto di vista mezzo più introverso e meno seducentemente virtuoso dell’olio. Lavorando in serie, egli trae ispirazione localmente (il paesaggio della Romagna, appartamenti modernisti lungo la costa Adriatica) cosi come globalmente (bandiere del mondo, aeroporti). Fatta eccezione per i dipinti delle bandiere e per una prima serie di ritratti basati su fotografie, i lavori sono dipinti a memoria, senza ricorrere a studi preparatori o ad immagini. Di fatto, l’arte di Neri è quasi completamente libera da riferimenti alla fotografia.
La sua recente evoluzione verso una maggiore astrazione, ha più a che fare con il raggiungimento dell’ordine sottostante delle cose che con l’imposizione di un sistema compositivo predeterminato. In un periodo in cui la sua generazione cerca di suscitare scalpore in tutto il mondo attraverso installazioni e videoclip, Marco Neri si affida alla sostanza poetica ed alle qualità etiche della pittura. Evita le tecniche volutamente raffinate, prediligendo come materiali i colori murali o le tempere; preso singolarmente, un quadro può apparire anche privo di qualsiasi spettacolarità, valorizzandosi invece nel ritmo pulsante della serie.
E’ presente alla mostra Platea dell’Umanità della Biennale di Venezia del 2001, curata da Harald Szeemann, con Quadro Mondiale: le bandiere di tutte le nazioni del mondo, 192 tele installate su una carta geografica politica, ogni nazione in formato 35x50 cm.
Claudio Spadoni
Ha studiato con Francesco Arcangeli all’Università di Bologna, dal 1976 e stato docente di Storia dell’Arte e direttore dell’Accademia di belle Arti di Ravenna.
Già critico de “Il Resto del Carlino” e ora di QN della Poligrafici (“Carlino”, “La Nazione”, “Il Giorno”), e collaboratore di diverse riviste specialistiche. Ha fatto parte della Commissione internazionale della Biennale di Venezia nell’edizione 1986, della Quadriennale del 1999 e del 2009 e di commissioni scientifiche di diverse Istituzioni. Dal 2002 è direttore del MAR - Museo d’arte della Città di Ravenna. Tra le sue pubblicazioni: “Momenti e problemi della vicenda artistica del 1° Novecento”, “L’arte in Italia nel secondo dopoguerra” e “L’informale”, “Lo sguardo instabile”, “Leoncillo”(catalogo generale), “Segno e materia”, “Guido Reni e i maestri incisori emiliani”, “Il sonno di Epimenide”, “Le verità della scultura”, “Divagazioni sulla vanitas. Aspetti della natura morta del 6-700”, “La fortuna critica di Claude Monet”, ecc.
L’ISIA
L’ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) è un istituto pubblico, di livello universitario,
appartenente al Dipartimento Alta Formazione Artistica Musicale del Ministero dell’Istruzione
Università e Ricerca, per l’insegnamento del graphic design. La sua sede, il Monastero Santa Chiara,
è in Urbino, città di grande interesse storico rinascimentale, ora patrimonio dell’Unesco.
In Italia è la più importante istituzione statale per la progettazione grafica ed editoriale.
I suoi insegnanti sono professionisti e docenti esperti nel settore della grafica e del design
della comunicazione. I due corsi di diploma sono strutturati in un corso triennale in Progettazione grafica
e Comunicazione Visiva e un biennio specialistico in Comunicazione e Design per l’Editoria.
L’Istituto sta attivando un secondo biennio in Fotografia per i Beni Culturali.
I corsi, oltre alle materie curricolari, sono supportati in maniera determinante da attività integrative
speciali, di notevole impegno didattico e scientifico: si tratta di workshop, conferenze, seminari,
sperimentazioni progettuali, che conferiscono al piano di studi una dinamica fondamentale
e particolarmente innovativa.Inoltre la Summer School di recente istituzione, attiva in estate con studenti
e docenti stranieri, contribuisce ad arricchire la sua offerta formativa ed aumentare i rapporti internazionali.
L’istituto si arricchisce anche della presenza di Officina Santa Chiara, un laboratorio di ricerca,
progettazione e sviluppo dedicato agli studenti del corso di diploma specialistico.
All’interno di Officina Santa Chiara si realizzano ricerche e progetti che non appartengono al normale
iter didattico. Lo scopo è quello di far conoscere a fondo il mondo del lavoro per operare
al suo interno con la specifica cultura del progettista grafico, un operatore tecnico culturale che entra
nel complesso mondo della comunicazione con un ruolo centrale, da regista e attore primario.
Lorena De Benedittis
Isia Urbino - Comunicazione
2 febbraio 2011, ore 14.00
Convegno
Adriano Baccilieri - Direttore Accademia Belle Arti di Bologna
Gino Gianuizzi - Direttore Galleria NEON
Danilo Montanari - Editore
Marco Neri - Artista
Claudio Spadoni - Direttore MAR (Museo Arte Ravenna)
a cura di Bruno Bandini
Docente di Storia delle Comunicazioni Visive
Aula Magna ISIA
via Santa Chiara, 36 - Urbino.
Un aspetto significativo della “comunicazione dei beni culturali” può essere individuato nel percorso progettuale che investe le “arti visive”, nell’età “post-mediale” – come i teorici americani delle rivista “October” hanno definito lo stato attuale delle riflessione artistica. Che cosa e come si comunicano gli eventi artistici? Quali tensioni e quali metodologie è opportuno mettere in atto per raggiungere uno stato soddisfacente di efficacia? Quali soggetti e quali tecnologie risultano coinvolti all’interno di questo processo che appare sempre più complesso?
Il seminario che viene proposto – ad quale sono invitati organizzatori di eventi espositivi, artisti, critici e responsabili di Istituzioni di alta formazione artistica – intende essere un primo approccio didattico ad un tema che nel corso degli ultimi decenni è diventato sempre più intrigante ed avvincente: la comunicazione degli eventi artistici e dell’attività delle istituzioni - pubbliche e private - che li promuovono.
Bruno Bandini
Nato nel 1952 e laureato in Filosofia (Firenze, 1976), ha curato esposizioni d’arte in Italia ed all’estero. E’ autore di saggi dedicati all’arte contemporanea apparsi su riviste quali “Il Verri”, “Apeiron”, “Meta”, “Carte d’arte”. Tra gli ultimi volumi che ha pubblicato: Alla luce del mosaico, Ravenna, 1987, Hic sunt leones, Ravenna, 1988, Il fuoco e il cristallo, Ravenna, 1990, I linguaggi della critica, Rimini, 1996, Marchi(o), Ravenna, 2000, L’utile manifesto, Rimini, 2006, M.Provinciali. Le décor du caravanserail, Roma, 2006, Apparenze, Ravenna, 1999, Antropologia del sentire, Ravenna, 1997, Progetto e sortilegio, Ravenna, 1998, Fantasmi, Ravenna, 2001, Premesse, Ravenna, 1995, Utopia e nostalgia. Nuovi linguaggi della critica d’arte, Ravenna, 2010.
E’ docente di “Storia delle comunicazioni visive” presso l’ISIA di Urbino. E’ docente di “Fenomenologia delle arti contemporanee” all’Accademia di Belle Arti “Cignaroli” di Verona ed incaricato per gli insegnamenti di “Storia e semiologia el mosaico” e di “Antropologia del mosaico contemporaneo” presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna.
Adriano Baccilieri
Docente di Filosofia e Storia e dell’Arte presso l’Accademia di Bologna. È stato direttore delle Accademie di Bologna e Ravenna. Dal 2010 è stato nuovamente nominato direttore dell’Accademia bolognese. Ha avuto incarichi didattici al Politecnico di Milano, dove ha pure formato e retto il gruppo di ricerca spazioscultura, e in un programma congiunto fra la Scuola di progettazione e design industriale dell’Università di Bologna e quella di Osaka in Giappone. Fino al 1999 ha svolto il ruolo di commissario italiano di Germinations, importante biennale europea per artisti under 35, sostenuto dall’Ufficio Cultura del Comune di Bologna, nel cui contesto ha ordinato anche un convegno di rilevante portata, Un’idea europea dell’arte, tenutosi a Bologna nel 1996.
In qualità di critico, per incarico di diversi enti pubblici e privati, ha curato mostre a taglio storico, tematico o monografico: fra le altre, L’immaginale pagano. Nuova scultura, 1981, L’informale in Italia, sezione ultimo naturalismo, 1983, Figure del Novecento 1, 1988, e 2, 2001, Virgilio Guidi, 1999, Leonardo Cremonini, 2003, e varie edizioni del Premio Campigna; ha curato inoltre cataloghi e personali di Somaini, Ghermandi, Mandelli, Rossi, Bertini, Pozzati, Migliori, de Chirico, Raspanti.
Gino Gianuizzi
Nel 2005 inaugura a Milano neon>fdv, all’interno della “Fabbrica del Vapore”, spazio espositivo che si affianca, con una propria programmazione, al bolognese neon>campobase. L’intento del direttore Gino Gianuizzi è di incentivare la collaborazione e lo scambio sinergico tra le due città.
Il progetto Neon nasce a Bologna nel 1981 in via Solferino. Dal 1988 la galleria propone importanti mostre con Maurizio Cattelan, Luca Vitone, Eva Marisaldi, Cesare Viel, Cuoghi Corsello, Marco Fantini, Giancarlo Norese, Mala. Arti Visive, Maurizio Vetrugno, Patrizia Giambi, Alessandra Tesi, Maurizio Bolognini, Italo Zuffi, Maurizio Mercuri, Doerter Meyer, Marcello Maloberti, Massimo Uberti, Sergia Avveduti.
Il nome neon>campobase nasce con il trasferimento del 2003 in via Zanardi e stabilisce il nuovo indirizzo di ricerca di Neon, che vuole essere un laboratorio per la ricerca di una possibile rivoluzione della forma-galleria, sempre più aperta a intersezioni, scambi e discussioni.
Lo spirito di neon>campobase approda a Milano dove neon>fdv si conferma come spazio espositivo appassionato, creativo e originale, come dimostra la serie degli Short Show organizzata negli ultimi due anni: brevi mostre personali che associano curatori esterni ad artisti giovanissimi.
Danilo Montanari Editore
La casa editrice Danilo Montanari, con sede a Ravenna, si occupa di arte contemporanea, fotografia e architettura dal 1980. Ha pubblicato oltre 600 volumi collaborando con i principali artisti sia italiani che internazionali, da Mario Schifano a Sol Lewitt, da Jannis Kounellis a Joseph Kossuth, Luigi Ghirri. Tra i clienti della casa editrice ci sono gallerie d’arte, pubbliche amministrazioni, fondazioni bancarie e musei (Palazzo delle Esposizioni, Roma, UCLA e MOCA Los Angeles, Musei di Nizza, Rossini Opera festival Pesaro, GAM Bologna, Accademia dei Georgofili Firenze,Christian Stein, Milano, Tucci Russo Torino, Marian Goodman New York, Yvon Lambert Parigi, ecc.).
E’ presente da alcuni anni alla fiera Artelibro di Bologna. Tra le pubblicazioni recenti si segnala “Museum, viaggio in Italia” una struttura componibile che illustra le opere di trenta artisti italiani degli ultimi cinquant’anni, da Fontana a Clemente. www.danilomontanari.com
Marco Neri
Nato nel 1968 a Forlì, vive e lavora a Torriana (Rimini).
Neri lavora con una tavolozza ridotta e in aggiunta riduce il mezzo alla tempera, secondo il suo punto di vista mezzo più introverso e meno seducentemente virtuoso dell’olio. Lavorando in serie, egli trae ispirazione localmente (il paesaggio della Romagna, appartamenti modernisti lungo la costa Adriatica) cosi come globalmente (bandiere del mondo, aeroporti). Fatta eccezione per i dipinti delle bandiere e per una prima serie di ritratti basati su fotografie, i lavori sono dipinti a memoria, senza ricorrere a studi preparatori o ad immagini. Di fatto, l’arte di Neri è quasi completamente libera da riferimenti alla fotografia.
La sua recente evoluzione verso una maggiore astrazione, ha più a che fare con il raggiungimento dell’ordine sottostante delle cose che con l’imposizione di un sistema compositivo predeterminato. In un periodo in cui la sua generazione cerca di suscitare scalpore in tutto il mondo attraverso installazioni e videoclip, Marco Neri si affida alla sostanza poetica ed alle qualità etiche della pittura. Evita le tecniche volutamente raffinate, prediligendo come materiali i colori murali o le tempere; preso singolarmente, un quadro può apparire anche privo di qualsiasi spettacolarità, valorizzandosi invece nel ritmo pulsante della serie.
E’ presente alla mostra Platea dell’Umanità della Biennale di Venezia del 2001, curata da Harald Szeemann, con Quadro Mondiale: le bandiere di tutte le nazioni del mondo, 192 tele installate su una carta geografica politica, ogni nazione in formato 35x50 cm.
Claudio Spadoni
Ha studiato con Francesco Arcangeli all’Università di Bologna, dal 1976 e stato docente di Storia dell’Arte e direttore dell’Accademia di belle Arti di Ravenna.
Già critico de “Il Resto del Carlino” e ora di QN della Poligrafici (“Carlino”, “La Nazione”, “Il Giorno”), e collaboratore di diverse riviste specialistiche. Ha fatto parte della Commissione internazionale della Biennale di Venezia nell’edizione 1986, della Quadriennale del 1999 e del 2009 e di commissioni scientifiche di diverse Istituzioni. Dal 2002 è direttore del MAR - Museo d’arte della Città di Ravenna. Tra le sue pubblicazioni: “Momenti e problemi della vicenda artistica del 1° Novecento”, “L’arte in Italia nel secondo dopoguerra” e “L’informale”, “Lo sguardo instabile”, “Leoncillo”(catalogo generale), “Segno e materia”, “Guido Reni e i maestri incisori emiliani”, “Il sonno di Epimenide”, “Le verità della scultura”, “Divagazioni sulla vanitas. Aspetti della natura morta del 6-700”, “La fortuna critica di Claude Monet”, ecc.
L’ISIA
L’ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) è un istituto pubblico, di livello universitario,
appartenente al Dipartimento Alta Formazione Artistica Musicale del Ministero dell’Istruzione
Università e Ricerca, per l’insegnamento del graphic design. La sua sede, il Monastero Santa Chiara,
è in Urbino, città di grande interesse storico rinascimentale, ora patrimonio dell’Unesco.
In Italia è la più importante istituzione statale per la progettazione grafica ed editoriale.
I suoi insegnanti sono professionisti e docenti esperti nel settore della grafica e del design
della comunicazione. I due corsi di diploma sono strutturati in un corso triennale in Progettazione grafica
e Comunicazione Visiva e un biennio specialistico in Comunicazione e Design per l’Editoria.
L’Istituto sta attivando un secondo biennio in Fotografia per i Beni Culturali.
I corsi, oltre alle materie curricolari, sono supportati in maniera determinante da attività integrative
speciali, di notevole impegno didattico e scientifico: si tratta di workshop, conferenze, seminari,
sperimentazioni progettuali, che conferiscono al piano di studi una dinamica fondamentale
e particolarmente innovativa.Inoltre la Summer School di recente istituzione, attiva in estate con studenti
e docenti stranieri, contribuisce ad arricchire la sua offerta formativa ed aumentare i rapporti internazionali.
L’istituto si arricchisce anche della presenza di Officina Santa Chiara, un laboratorio di ricerca,
progettazione e sviluppo dedicato agli studenti del corso di diploma specialistico.
All’interno di Officina Santa Chiara si realizzano ricerche e progetti che non appartengono al normale
iter didattico. Lo scopo è quello di far conoscere a fondo il mondo del lavoro per operare
al suo interno con la specifica cultura del progettista grafico, un operatore tecnico culturale che entra
nel complesso mondo della comunicazione con un ruolo centrale, da regista e attore primario.
Lorena De Benedittis
Isia Urbino - Comunicazione
02
febbraio 2011
Comunicare le arti visive
02 febbraio 2011
incontro - conferenza
Location
EX CONVENTO DI SANTA CHIARA – ISIA
Urbino, Via Santa Chiara, 36, (Pesaro E Urbino)
Urbino, Via Santa Chiara, 36, (Pesaro E Urbino)
Vernissage
2 Febbraio 2011, ore 14 Aula Magna
Autore
Curatore