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Concetto Pozzati – Biblioteca di Segni: Travestimenti
Col titolo “Biblioteca di segni: Travestimenti” la GAM di Faenza ospiterà il ciclo recente dell’artista nella versione cartacea, composto da 63 opere eseguite nel 2005
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Col titolo “Biblioteca di segni: Travestimenti” la GAM di Faenza ospiterà il ciclo recente dell'artista nella versione cartacea, composto da 63 opere eseguite nel 2005.
Il volume, Maretti Editore, che accompagna la mostra riproduce tutte le opere a colori insieme ai saggi critici di Massimo Donà e di Sandro Parmiggiani.
Pozzati è stato da sempre un investigatore del linguaggio della pittura, una pittura energetica, sedimentata e acuta, come ha dimostrato nei diversi e molteplici cicli della sua lunga vicenda creativa: una storia pittorica tra le più significative di questo ultimo cinquantennio.
Protagonista nei secondi anni cinquanta della “nouvelle figuration” Pozzati diviene poi uno dei maggiori rappresentanti della “pop art” italiana. Dagli anni sessanta in poi il suo linguaggio, fatto di continue commistioni, contaminazioni di incroci culturali, di memorie, diviene sempre più individuale e riconoscibile attraverso la pittura “assolutamente irrinunciabile” anche nel periodo della sperimentazione e nella elaborazione dei materiali più disparati.
Scrive Pozzati:
“Biblioteca di segni” è la mia collezione di disegni (da De Chirico a Morandi, da Grosz a Kounellis) che i miei occhi possiedono quotidianamente; allineati su più file in parete creano tra loro un corto circuito, “lingue” e “dialetti” diversi. Da loro apprendo qualcosa, quello che non so.
Il mio antico occhio “corsaro” ripropone la rapina, la sostituzione dell'originale in originario; il materiale rapinato assume una vitalità impersonale e la cleptomania diviene una “malattia intellettuale”.
Il vedere (possedere) è investigazione e usare i “miei” disegni della collezione è una “stipulazione”, un “contratto” più che una sfida.
Manipolarli su un altro supporto o fuori scala è l'inizio del mascheramento. Le immagini ingrandite chiamano e chiasmano altre immagini dello stesso artista o per analogia o per mia calamitata rimemoria.
...Non è solo “mascheramento”, né “camuffare”, o “nascondere”, o dissimulare ma un vero (doppio) travestimento se non una finzione che nasconda frammenti praticabili e rimontabili.
È alterare, rendere altro, diverso ciò che è il ricevuto per andare oltre la “crosta” dell'originario.
Questa rassegna evidenzierà, ancora una volta, l'eleganza e lo stile di Pozzati e non si potrà evitare di essere colpiti dalla potenza grafica e dalla suggestione e precisione del segno che dialetizza le forme di “altri”.
Nella sua vastissima bibliografia troviamo saggi, tra gli altri, di Argan, Ballo, Barilli, Bellasi, Boatto, Briganti, Calvesi, Castagnoli, Emiliani, Gualdoni, Caramel, Caroli, Cortenova, Crispolti, Dehò, Donà, Evangelisti, Guadagnini, Jaguer, Krzishik, Marchiori, Vinca Masini, Menna, Pontiggia, Parmiggiani, Restany, Quintavalle, Sanesi, Spadoni, Toniato, Trini, Valsecchi, Vergine, Vescovo.
NOTE BIOGRAFICHE
Concetto Pozzati è nato a Vò di Padova il 1/12/35. Vive a Bologna.
Dal ‘55 partecipa alle principali manifestazioni internazionali, tra le quali: Biennali di Venezia del ‘64,’72,’82; Biennale di San Paolo del Brasile nel ‘63 e ‘94, di Tokyo nel ‘63; Dokumenta di Kassel nel ‘64; Biennale di Parigi nel ‘69; Quadriennali di Roma del 1959, 1965, 1973, 1974 e 1986; alle rassegne italiane di città del Messico, Vienna, Barcellona, Chicago, Parigi, Londra, Kyoto, Francoforte, Berlino, Marsiglia, Lubiana, Hannover, Bregenz.
Tiene personali a Bologna, Milano, Roma, Torino, Verona, Genova,Napoli, Firenze, Venezia, Bari, Padova, Messina, Udine, Dusseldorf, Belgrado, Zagabria, Graz, Lubiana, NewYork, Friburgo, Bremen, Parigi, Basilea, Bruxelles, Tokio, Amsterdam, Francoforte, Ulm, Bonn, Copenaghen, Barcellona, S.Paolo del Brasile, Montecarlo, Madrid.
Antologiche a Palazzo della Pilotta, Parma nel ‘68; a Palazzo Grassi, Venezia, nel ‘74; a Palazzo delle Esposizioni, Roma, nel ‘76; al Museo Forti, Verona, nell’86; ai Musei di Bologna e Modena nel ‘91. Nel 1996 antologica alla Rocca Malatestiana di Fano e a Palazzo Lazzarini a Pesaro. Nel 1997 antologica a Palazzo Massari a Ferrara e alla Pinacoteca dei Concordi a Rovigo. Nel 1999 antologiche alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Termoli e al Centro S. Apollonia di Venezia; nel 2002 personale all’Artcurial Centre D’Art Contemporain di Montecarlo e al CSAC Università di Parma, Palazzo della Pilotta; Palazzo Frisacco, Tolmezzo-Udine, 2005; Castello di Arceto in collaborazione con Palazzo Magnani di Reggio Emilia, 2005.
E’ stato ordinario della cattedra di pittura dell’Accademia di Bologna, dopo aver insegnato a Firenze e Venezia ed aver diretto l’Accademia di Urbino. E’ stato assessore alla Cultura del Comune di Bologna dal 1993 al 1996. E’ accademico di S. Luca. Nella sua lunga carriera ha avuto numerosi incarichi da Musei italiani e stranieri per allestire rassegne d’arte contemporanea, partecipando insieme a storici e critici a comitati scientifici.
Nel 1998 è stato direttore artistico della Casa del Mantegna di Mantova.
Ha prodotto dal 1959 circa 300 matrici per litografia, serigrafia e acquaforte e ha pubblicato cartelle insieme, tra gli altri, a Mirò, Fontana, Tapies, Vedova, Dorazio, Wunderlich, Scanavino, Saura, Melotti, Novelli, Schifano, Adami, Baj, Bendini, Dova, Guerreschi, Genoves, Del Pezzo, Tadini, Nespolo, Cuniberti, Paladino, De Vita, Sanfilippo.
Il catalogo, con intervento critico di Massimo Donà e Sandro Parmiggiani è edito da
Christian Maretti editore
Il volume, Maretti Editore, che accompagna la mostra riproduce tutte le opere a colori insieme ai saggi critici di Massimo Donà e di Sandro Parmiggiani.
Pozzati è stato da sempre un investigatore del linguaggio della pittura, una pittura energetica, sedimentata e acuta, come ha dimostrato nei diversi e molteplici cicli della sua lunga vicenda creativa: una storia pittorica tra le più significative di questo ultimo cinquantennio.
Protagonista nei secondi anni cinquanta della “nouvelle figuration” Pozzati diviene poi uno dei maggiori rappresentanti della “pop art” italiana. Dagli anni sessanta in poi il suo linguaggio, fatto di continue commistioni, contaminazioni di incroci culturali, di memorie, diviene sempre più individuale e riconoscibile attraverso la pittura “assolutamente irrinunciabile” anche nel periodo della sperimentazione e nella elaborazione dei materiali più disparati.
Scrive Pozzati:
“Biblioteca di segni” è la mia collezione di disegni (da De Chirico a Morandi, da Grosz a Kounellis) che i miei occhi possiedono quotidianamente; allineati su più file in parete creano tra loro un corto circuito, “lingue” e “dialetti” diversi. Da loro apprendo qualcosa, quello che non so.
Il mio antico occhio “corsaro” ripropone la rapina, la sostituzione dell'originale in originario; il materiale rapinato assume una vitalità impersonale e la cleptomania diviene una “malattia intellettuale”.
Il vedere (possedere) è investigazione e usare i “miei” disegni della collezione è una “stipulazione”, un “contratto” più che una sfida.
Manipolarli su un altro supporto o fuori scala è l'inizio del mascheramento. Le immagini ingrandite chiamano e chiasmano altre immagini dello stesso artista o per analogia o per mia calamitata rimemoria.
...Non è solo “mascheramento”, né “camuffare”, o “nascondere”, o dissimulare ma un vero (doppio) travestimento se non una finzione che nasconda frammenti praticabili e rimontabili.
È alterare, rendere altro, diverso ciò che è il ricevuto per andare oltre la “crosta” dell'originario.
Questa rassegna evidenzierà, ancora una volta, l'eleganza e lo stile di Pozzati e non si potrà evitare di essere colpiti dalla potenza grafica e dalla suggestione e precisione del segno che dialetizza le forme di “altri”.
Nella sua vastissima bibliografia troviamo saggi, tra gli altri, di Argan, Ballo, Barilli, Bellasi, Boatto, Briganti, Calvesi, Castagnoli, Emiliani, Gualdoni, Caramel, Caroli, Cortenova, Crispolti, Dehò, Donà, Evangelisti, Guadagnini, Jaguer, Krzishik, Marchiori, Vinca Masini, Menna, Pontiggia, Parmiggiani, Restany, Quintavalle, Sanesi, Spadoni, Toniato, Trini, Valsecchi, Vergine, Vescovo.
NOTE BIOGRAFICHE
Concetto Pozzati è nato a Vò di Padova il 1/12/35. Vive a Bologna.
Dal ‘55 partecipa alle principali manifestazioni internazionali, tra le quali: Biennali di Venezia del ‘64,’72,’82; Biennale di San Paolo del Brasile nel ‘63 e ‘94, di Tokyo nel ‘63; Dokumenta di Kassel nel ‘64; Biennale di Parigi nel ‘69; Quadriennali di Roma del 1959, 1965, 1973, 1974 e 1986; alle rassegne italiane di città del Messico, Vienna, Barcellona, Chicago, Parigi, Londra, Kyoto, Francoforte, Berlino, Marsiglia, Lubiana, Hannover, Bregenz.
Tiene personali a Bologna, Milano, Roma, Torino, Verona, Genova,Napoli, Firenze, Venezia, Bari, Padova, Messina, Udine, Dusseldorf, Belgrado, Zagabria, Graz, Lubiana, NewYork, Friburgo, Bremen, Parigi, Basilea, Bruxelles, Tokio, Amsterdam, Francoforte, Ulm, Bonn, Copenaghen, Barcellona, S.Paolo del Brasile, Montecarlo, Madrid.
Antologiche a Palazzo della Pilotta, Parma nel ‘68; a Palazzo Grassi, Venezia, nel ‘74; a Palazzo delle Esposizioni, Roma, nel ‘76; al Museo Forti, Verona, nell’86; ai Musei di Bologna e Modena nel ‘91. Nel 1996 antologica alla Rocca Malatestiana di Fano e a Palazzo Lazzarini a Pesaro. Nel 1997 antologica a Palazzo Massari a Ferrara e alla Pinacoteca dei Concordi a Rovigo. Nel 1999 antologiche alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Termoli e al Centro S. Apollonia di Venezia; nel 2002 personale all’Artcurial Centre D’Art Contemporain di Montecarlo e al CSAC Università di Parma, Palazzo della Pilotta; Palazzo Frisacco, Tolmezzo-Udine, 2005; Castello di Arceto in collaborazione con Palazzo Magnani di Reggio Emilia, 2005.
E’ stato ordinario della cattedra di pittura dell’Accademia di Bologna, dopo aver insegnato a Firenze e Venezia ed aver diretto l’Accademia di Urbino. E’ stato assessore alla Cultura del Comune di Bologna dal 1993 al 1996. E’ accademico di S. Luca. Nella sua lunga carriera ha avuto numerosi incarichi da Musei italiani e stranieri per allestire rassegne d’arte contemporanea, partecipando insieme a storici e critici a comitati scientifici.
Nel 1998 è stato direttore artistico della Casa del Mantegna di Mantova.
Ha prodotto dal 1959 circa 300 matrici per litografia, serigrafia e acquaforte e ha pubblicato cartelle insieme, tra gli altri, a Mirò, Fontana, Tapies, Vedova, Dorazio, Wunderlich, Scanavino, Saura, Melotti, Novelli, Schifano, Adami, Baj, Bendini, Dova, Guerreschi, Genoves, Del Pezzo, Tadini, Nespolo, Cuniberti, Paladino, De Vita, Sanfilippo.
Il catalogo, con intervento critico di Massimo Donà e Sandro Parmiggiani è edito da
Christian Maretti editore
13
maggio 2006
Concetto Pozzati – Biblioteca di Segni: Travestimenti
Dal 13 maggio al 30 giugno 2006
arte contemporanea
Location
GAM – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Faenza, Via Maestri Del Lavoro, 1, (Ravenna)
Faenza, Via Maestri Del Lavoro, 1, (Ravenna)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 09-18. Sabato e domenica dalle 15.30 alle 19
Vernissage
13 Maggio 2006, ore 18.30
Editore
CHRISTIAN MARETTI
Autore
Curatore