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Concetto Pozzati – Mascheramenti
Mascheramenti è il titolo dell’esposizione, e si pregia di raccogliere tutti gli ultimi cicli pittorici di Pozzati
Comunicato stampa
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Mascheramenti è il titolo dell'esposizione, e si pregia di raccogliere tutti
gli ultimi cicli pittorici di Pozzati. Non è solo “camuffare” o “nascondere”
o “dissimulare” ma un travestimento se non una finzione, una mescolanza di
frammenti per immagini praticabili e rimontabili.
E “alterare”, rendere altro, diverso ciò che è senza cancellare il ricevuto.
Pozzati è stato da sempre un investigatore del linguaggio della pittura, una
pittura energetica, sedimentata e acuta come dimostrato nei molteplici cicli
della sua vicenda creativa fatta di continue commistioni, incroci culturali
e di memorie.
La mostra comprende alcune opere dal ciclo “Il pittore è il burattinaio”
dove alcuni manichini - quasi di memoria “metafisica” - vogliono riaffermare
polemicamente, ancora una volta, che l’artista vuole ritornare ad essere “il
burattinaio” e non solo il burattino del sistema dell’arte.
Il percorso continua con opere dal nucleo “Ristoria prioritaria”, specie di
cartoline “fuori formato” su tela che l’artista ha prodotto nel 2004 anche
in formato “postale” su carta, tutte raccolte, quest’ultime, in un volume
con un intervento in versi di Edoardo Sanguineti.
Queste opere evidenziano l’eleganza e lo stile di Pozzati e non si potrà
evitare di essere colpiti dalla potenza grafica e dalla suggestione e
precisione del segno che dialettizza per auto-citazioni col colore, per la
prima volta, così acceso.
La rassegna chiude con alcuni esempi del recente ciclo di Pozzati intitolato
“Torture”, il primo ciclo di “impegno civile” nella sua lunga carriera. Le
torture di Abu Ghraib.
Dipingendo la coscienza del dolore Pozzati dichiara che non può più
aggrapparsi all’ironia in quanto quello che recentemente è avvenuto è
catastrofico e tragico. La pittura, dice, è “salvifica, si vendica di chi
ferisce e di chi vuole ferire .. ma la pittura non tollera ... “. Anche il
quadro diventa un “carcere”.
Tutte le opere di questo ciclo sono pubblicate in un catalogo di recente
edizione.
E poi ancora le inedite "Ri-nature", una nuova e personalissima
interpretazione dello still life, argomento trattato da secoli, che Pozzati
reinventa e veste di giovane linfa.
Per finire, l'antologica "Mascheramenti" presenta a onor di completezza,
anche alcuni "Paesaggi Impossibili" e "Tutto di testa", cicli storici di un
"sempreverde" esponente di spicco dell'arte contemporanea italiana.
Nella sua vastissima bibliografia troviamo saggi, tra gli altri, di Argan,
Ballo, Barilli, Boatto, Briganti, Calvesi, Carluccio, Castagnoli, Emiliani,
Guadagnini, Gualdoni, Caramel, Caroli, Cortenova, Crispolti, Dehò,
Evangelisti, Jaguer, Krzishik, Marchiori, Vinca Masini, Menna, Pontiggia,
Parmiggiani, Restany, Quintavalle, Sanesi, Spadoni, Solmi, Tadini, Toniato,
Trini, Valsecchi, Vergine, Vescovo.
NOTE BIOGRAFICHE
Concetto Pozzati è nato a Vò di Padova il 1 dicembre 1935. Vive a Bologna.
Dal ’55 partecipa alle principali manifestazioni internazionali, tra le
quali: Biennali di Venezia del ’64, ’72, ’82; Biennale di San Paolo del
Brasile nel ’63 e ’94, di Tokyo nel ’63; Dokumenta di Kassel nel ’64;
Biennale di Parigi nel ’69; Quadriennali di Roma del 1959, 1965, 1973, 1974
e 1986; alle rassegne italiane di Città del Messico, Vienna, Barcellona,
Chicago, Parigi, Londra, Kyoto, Francoforte, Berlino, Marsiglia.
Tiene personali a Bologna, Milano, Roma, Torino, Verona, Padova, Genova,
Napoli, Firenze, Reggio Emilia, Venezia, Messina, Bari, Cosenza, Udine,
Trieste, Dusseldorf, Belgrado, Zagabria, Graz, Lubiana, New York, Friburgo,
Bremen, Parigi, Basilea, Bruxelles, Tokyo, Amsterdam, Francoforte, Ulm,
Bonn, Copenaghen, Barcellona, San Paolo del Brasile, Montecarlo.
Antologiche a Palazzo della Pilotta, Parma nel 1968; a Palazzo Grassi,
Venezia nel 1974; a Palazzo delle Esposizioni, Roma nel 1976; al Museo
Forti, Verona nel 1986; ai Musei di Bologna e Modena nel ’91. Nel 1996
antologica alla Rocca Malatestiana di Fano e a Palazzo Lazzarini a Pesaro.
Nel 1997 antologica a Palazzo Massari a Ferrara e alla Pinacoteca dei
Concordi a Rovigo. Nel 1999 antologiche alla Galleria Civica d’Arte di
Termoli e al Centro S. Apollonia di Venezia; nel 2002 personale all’
Artcurial Centre d’Art Contemporain di Montecarlo e al CSAC Università di
Parma, Palazzo della Pilotta. Nel 2005 ha esposto quadri di grande formato a
Palazzo Frisacco di Tolmezzo, Udine.
E’ stato ordinario della cattedra di pittura dell’Accademia di Bologna, dopo
aver insegnato a Firenze e Venezia ed aver diretto l’Accademia di Urbino. E’
stato assessore alla Cultura del Comune di Bologna dal 1993 al 1996. E’
accademico di San Luca. Nella sua lunga carriera ha avuto numerosi
incarichi da Musei italiani e stranieri per allestire rassegne d’arte
contemporanea, partecipando insieme a storici e critici a comitati
scientifici.
Nel 1998 è stato direttore artistico della Casa del Mantegna di Mantova.
gli ultimi cicli pittorici di Pozzati. Non è solo “camuffare” o “nascondere”
o “dissimulare” ma un travestimento se non una finzione, una mescolanza di
frammenti per immagini praticabili e rimontabili.
E “alterare”, rendere altro, diverso ciò che è senza cancellare il ricevuto.
Pozzati è stato da sempre un investigatore del linguaggio della pittura, una
pittura energetica, sedimentata e acuta come dimostrato nei molteplici cicli
della sua vicenda creativa fatta di continue commistioni, incroci culturali
e di memorie.
La mostra comprende alcune opere dal ciclo “Il pittore è il burattinaio”
dove alcuni manichini - quasi di memoria “metafisica” - vogliono riaffermare
polemicamente, ancora una volta, che l’artista vuole ritornare ad essere “il
burattinaio” e non solo il burattino del sistema dell’arte.
Il percorso continua con opere dal nucleo “Ristoria prioritaria”, specie di
cartoline “fuori formato” su tela che l’artista ha prodotto nel 2004 anche
in formato “postale” su carta, tutte raccolte, quest’ultime, in un volume
con un intervento in versi di Edoardo Sanguineti.
Queste opere evidenziano l’eleganza e lo stile di Pozzati e non si potrà
evitare di essere colpiti dalla potenza grafica e dalla suggestione e
precisione del segno che dialettizza per auto-citazioni col colore, per la
prima volta, così acceso.
La rassegna chiude con alcuni esempi del recente ciclo di Pozzati intitolato
“Torture”, il primo ciclo di “impegno civile” nella sua lunga carriera. Le
torture di Abu Ghraib.
Dipingendo la coscienza del dolore Pozzati dichiara che non può più
aggrapparsi all’ironia in quanto quello che recentemente è avvenuto è
catastrofico e tragico. La pittura, dice, è “salvifica, si vendica di chi
ferisce e di chi vuole ferire .. ma la pittura non tollera ... “. Anche il
quadro diventa un “carcere”.
Tutte le opere di questo ciclo sono pubblicate in un catalogo di recente
edizione.
E poi ancora le inedite "Ri-nature", una nuova e personalissima
interpretazione dello still life, argomento trattato da secoli, che Pozzati
reinventa e veste di giovane linfa.
Per finire, l'antologica "Mascheramenti" presenta a onor di completezza,
anche alcuni "Paesaggi Impossibili" e "Tutto di testa", cicli storici di un
"sempreverde" esponente di spicco dell'arte contemporanea italiana.
Nella sua vastissima bibliografia troviamo saggi, tra gli altri, di Argan,
Ballo, Barilli, Boatto, Briganti, Calvesi, Carluccio, Castagnoli, Emiliani,
Guadagnini, Gualdoni, Caramel, Caroli, Cortenova, Crispolti, Dehò,
Evangelisti, Jaguer, Krzishik, Marchiori, Vinca Masini, Menna, Pontiggia,
Parmiggiani, Restany, Quintavalle, Sanesi, Spadoni, Solmi, Tadini, Toniato,
Trini, Valsecchi, Vergine, Vescovo.
NOTE BIOGRAFICHE
Concetto Pozzati è nato a Vò di Padova il 1 dicembre 1935. Vive a Bologna.
Dal ’55 partecipa alle principali manifestazioni internazionali, tra le
quali: Biennali di Venezia del ’64, ’72, ’82; Biennale di San Paolo del
Brasile nel ’63 e ’94, di Tokyo nel ’63; Dokumenta di Kassel nel ’64;
Biennale di Parigi nel ’69; Quadriennali di Roma del 1959, 1965, 1973, 1974
e 1986; alle rassegne italiane di Città del Messico, Vienna, Barcellona,
Chicago, Parigi, Londra, Kyoto, Francoforte, Berlino, Marsiglia.
Tiene personali a Bologna, Milano, Roma, Torino, Verona, Padova, Genova,
Napoli, Firenze, Reggio Emilia, Venezia, Messina, Bari, Cosenza, Udine,
Trieste, Dusseldorf, Belgrado, Zagabria, Graz, Lubiana, New York, Friburgo,
Bremen, Parigi, Basilea, Bruxelles, Tokyo, Amsterdam, Francoforte, Ulm,
Bonn, Copenaghen, Barcellona, San Paolo del Brasile, Montecarlo.
Antologiche a Palazzo della Pilotta, Parma nel 1968; a Palazzo Grassi,
Venezia nel 1974; a Palazzo delle Esposizioni, Roma nel 1976; al Museo
Forti, Verona nel 1986; ai Musei di Bologna e Modena nel ’91. Nel 1996
antologica alla Rocca Malatestiana di Fano e a Palazzo Lazzarini a Pesaro.
Nel 1997 antologica a Palazzo Massari a Ferrara e alla Pinacoteca dei
Concordi a Rovigo. Nel 1999 antologiche alla Galleria Civica d’Arte di
Termoli e al Centro S. Apollonia di Venezia; nel 2002 personale all’
Artcurial Centre d’Art Contemporain di Montecarlo e al CSAC Università di
Parma, Palazzo della Pilotta. Nel 2005 ha esposto quadri di grande formato a
Palazzo Frisacco di Tolmezzo, Udine.
E’ stato ordinario della cattedra di pittura dell’Accademia di Bologna, dopo
aver insegnato a Firenze e Venezia ed aver diretto l’Accademia di Urbino. E’
stato assessore alla Cultura del Comune di Bologna dal 1993 al 1996. E’
accademico di San Luca. Nella sua lunga carriera ha avuto numerosi
incarichi da Musei italiani e stranieri per allestire rassegne d’arte
contemporanea, partecipando insieme a storici e critici a comitati
scientifici.
Nel 1998 è stato direttore artistico della Casa del Mantegna di Mantova.
17
novembre 2005
Concetto Pozzati – Mascheramenti
Dal 17 novembre al 10 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
SHOW ROOM TELEMARKET
Milano, Corso Di Porta Romana, 2, (Milano)
Milano, Corso Di Porta Romana, 2, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 10-13 e 15-19.30; sabato 10-19.30
Vernissage
17 Novembre 2005, ore 18
Autore