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Concrete Landscapes. In Zaire
La A+A | Centro Espositivo Sloveno in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia (Scuola di Nuove Tecnologie per l’Arte) presenta live In Zaire. Le loro perfomance si contraddistinguono per l’estrema fisicità ed il coinvolgimento estatico dei partecipanti,siano essi pubblico o musicisti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
CONCRETE LANDSCAPES |
IN ZAIRE
Domenica 15 Gennaio LIVE > h 19.00
La A+A | Centro Espositivo Sloveno in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia (Scuola di Nuove Tecnologie per l'Arte) presenta live In Zaire. Domenica 15 Gennaio alle ore 19 questo straordinaria band porterà il suo contributo alla rassegna CONCRETE LANDSCAPES, giunta al suo terzo anno di programmazione negli spazi della A+A.
Il progetto In Zaire nasce nella jungla del web dall’incontro tra 4 musicisti sperimentali, tra i più attivi nella scena europea: Claudio Rocchetti, Stefano Pilia, Alessandro De Zan e Riccardo Biondetti , quest’ultimi già attivi con il celebre duo G. I. JOE. Il profondo rispetto per le distinte individualità ha permesso la confluenza di percorsi eterogenei, generando un sound ibrido, frutto di una miscela tra ritmi ed influenze attinte dal repertorio della world music e filtrate - grazie al sapiente uso di campionamenti e manipolazioni elettroniche – in un prodotto esplosivo, figlio del noise e della psichedelia. Le loro perfomance si contraddistinguono per l’estrema fisicità ed il coinvolgimento estatico dei partecipanti, siano essi pubblico o musicisti. I territori che percorrono attraverso la loro musica richiamo la tradizione progressive nelle sua accezioni più recenti, sfociando in una jam permanente in cui i riff, le distorsioni ed i vocalizzi ruotano intorno ad un vortice primordiale in cui le tendenze lisergiche sono sorpassate da un groove tribale.
http://www.inzaire.tk/
CONCRETE LANDSCAPES
IN ZAIRE domenica 15 Gennaio LIVE > h 19.00
Info:
A plus A | Centro Espositivo Sloveno
info@aplusa.it
041 7124765
CONCRETE LANDSCAPES a cura di Manuel Frara è un ciclo di eventi inaugurati nel marzo del 2010. Nel corso di due anni ha riunito ed ha dato occasione a 33 diversi artisti di esporre le loro ricerche nell’ambito della sperimentazione audiovideo, attingendo a contributi dal mondo della musica indipendente, dell’elettronica sperimentale e del design sonoro contemporaneo, della new-media art.
Negli ultimi mesi del 2011 si sono svolti una serie incontri della rassegna dedicati a preziosi artisti “one-man-band”. L’interesse per questo genere di progetti nasce dalla volontà di tornare all’origine del suono e del fare musica in proprio: in un’epoca dominata da forme di socialità in cui smisurate quantità di bit si aggregano in immense comunità virtuali dedicate agli intrattenimenti più disparati, la figura del “one-man-band” si costruisce per antitesi e, in maniera anacronistica, assume su di se il peso dell’originaria attitudine D.I.Y. e del rapporto con la tecnologia per produrre suoni, parole e significati solo attraverso la sua corporeità e le molteplice estensioni strumentali che è capace di controllare individualmente.
Le date e gli artisti coinvolti nella rassegna sono stati, nell’ordine:
venerdì 4 novembre 2011 - BOLOGNA VIOLENTA: progetto di Nicola Manzan (Treviso, 1976) violinista e polistrumentista con collaborazioni a tutti i livelli della scena musicale italiana: dai Baustelle a Il Teatro Degli Orrori, dai Ronin agli Offlaga Disco Pax, da Alessandro Grazian a Non Voglio Che Clara, fino a Ligabue. Personaggio trasversale che “flirta” coi piani alti del sistema discografico ma mantiene un'attitudine sfacciatamente avant-punk.
sabato 19 novembre 2011 - Tony La Muerte: Dopo anni di militanza in progetti ordinari all'interno della dimensione band, Tonylamuerte inizia ad appassionarsi all'idea di poter creare uno show in solitaria. Inizia a sperimentare l'idea nel 2006 con delle prime esibizioni minimali, munito solamente di grancassa e chitarra elettrica. Nel frattempo si appassiona alla chitarra resofonica e allo slide. Decide quindi di abbandonare l'elettrica e nel 2010 si costruisce una struttura per rullante a pedale. Da qui la nascita del progetto vero e proprio, con testi in italiano.
mercoledì 30 novembre 2011 – Xtreme Blues Dog: nasce nei sobborghi di Sao Paulo e viene cresciuto nella palestra di Placa de Arbores. Abbandona presto l’ordem e progresso carioca ed il verbo della samba paulista: la rabbia espressa attraverso la sua musica gli impedisce di ottenere delle collaborazioni stabili. La sua vita allora cambia, e la tracolla della sua chitarra diventa il guinzaglio che lo trascina attraverso estenuanti perfomance, interminabili tour e notti passate ad incidere album per l’etichetta indipendente Sinfonia de Cães.
venerdì 9 dicembre 2011- Wasted Pido: al secolo Enrico Stocco, nasce a Venezia e si trasferisce giovanissimo a Mestre. Dopo le prime esperienze in diversi gruppi della scena Punk e Hardcore della terraferma, complici una serie di esperienze e viaggi transcontinentali, Wasted Pido capisce che l’unico modo per andare avanti è tornare indietro, alle fondamenta. Decide quindi di trasferirsi a Venezia, riscopre Johnny Cash, la solitudine del riff blues, la musica come movimento dell’anima in sé stessa e attraverso sé stessa
Il primo appuntamento di CONCRETE LANDSCAPES è stato realizzato martedì 2 marzo 2010 con l’installazione Bpm2 un progetto di Giacomo Artusi, Andrea Cazzagon e Enrico Wiltsch. Un lavoro che ha scardinato la classica concezione dello spazio e del tempo, proiettando lo spettatore al di là della realtà contingente. Un loop ripetibile all’infinito che scandiva il periodico scorrere dei secondi: ad ogni accelerazione, ripetizione, ritardo, corrispondeva un cambiamento dello spazio percepito, modificando - di minuto in minuto - la dimensione dell’ascolto.
Il secondo appuntamento ha ospitato, martedì 23 marzo 2010, Air Liquide un progetto di Elisa Campagnaro e Mauro Martinuz nato per dare forma ad un accordo epidermico tra audio e video. Un evento sonoro-visivo caratterizzato dall’intersecarsi di immagini e suoni che propongono atmosfere e suggestioni tese a indagare precisi stati d'animo immersi in un contesto storico di decadenza e inquinamento. Al fine di mostrare quella percettibile linea sottile che differenzia il playback al liveset newmediale.
Il 12 e 13 aprile 2010, invece, la A+A ha presentato il musicista e compositore giapponese Seijiro Murayama, con una giornata di formazione dedicata alla libera improvvisazione che ha seguito la personale logica di questo eclettico artista. Il 13 aprile un continuum musicale minimale, caratterizzato da una meditazione sui fenomeni sonori di azione-reazione, legato-slegato, ha avvolto gli spazi della A+A. Una performance in solo dove lo stesso Murayama con un approccio performativo assolutamente fisico si è trasformato in un medium suonando il rullante, un piatto e piccoli oggetti.
Martedì 11 maggio 2010, Emanuele Wiltsch ha presentato in anteprima la sua “onda” sonora, che si è infranta modulandosi mediante il concretismo sonoro del live looping e di pedali (effetti) analogici. Un'unica frequenza pura modulata in tempo reale (generata da un LFO), filtrata, decomposta e riassemblata con l'uso di un eco a nastro nel mai pago tentativo di risvegliare il nostro apparato sintetico. Un wall of sound essenziale, diretto, fluttuante, primordiale.
Il quinto appuntamento di martedì 1 giugno 2010 ha segnato il ritorno in centro storico di Claudio Rocchetti dopo il concerto che tenne al Telecom Future Centre nel 2007, allʼinterno della rassegna sperimentale “From the concrete music to the object sound”. Rocchetti ha presentato due set ad incastro l'uno nell'altro: uno nuovo e molto tranquillo, costituito da field recordings e piccoli drones. Il secondo, è stato un wall of sound brutale, diritto allo stomaco, perchè: ''la musica, sistema di addii, evoca una fisica il cui punto di partenza non sarebbero gli atomi ma le lacrime.''
La ripresa degli appuntamenti, il 5 novembre 2010, è stata dedicata a Mugen (Alessandro Canova) con la preview sonora composta da registrazioni ambientali, catturate prevalentemente tra le periferie di Londra e Tokyo. Stratificate sopra a campionamenti dilatati all'infinito. Durante la serata, a confermare questi “strani” appuntamenti in A+A, un secondo ed improvvisato set composto da ritmi e armonie, con echi solo apparentemente lounge.
Il 17 dicembre 2010 Alessandro Ragazzo ha presentato FreeErosionSound, un esperimento sulla modificazione e distruzione del suono analogico e digitale. La performance si è basata sulla disarticolazione sonora partendo da una situazione di crescita e quiete ambientale, verso una degenerazione del suono-ambiente ed uno sgretolamento digitale dell'ascolto mediante la manipolazione dei suoni emessi dai movimenti meccanici di un videoregistratore VHS modificato.
Il 31 gennaio 2011, terzo appuntamento della seconda edizione, ha visto protagonista il digital-artist Mauro Ceolin. integrazione del progetto è stata una giornata di studio/evento articolata in due momenti complementari. Una conferenza effettuata presso l’Isola di San Servolo, sede distaccata dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, presentando e analizzando i risultati degli studi e delle ricerche inerenti al progetto “ContemporaryNaturalism: Ipotesi e riflessioni per una biologia dell’immaginario collettivo”. Vasto e articolato, si concentra su concetti quali biologia del carbonio Vs biologia del silicio; vita artificiale e vita naturale; mappatura per un (neo) concept di natura oggi, tentando di tracciare il confine del concetto di Natura, cercando di misurarne le applicazioni e la valenza all’interno di una società composta sempre più da dimensioni virtuali. Successivamente gli spazi della A+A hanno ospitato un doppio evento: “Studying the Spore's Ytubesoundscape and his wildlife”, ambiente sonoro di 36 tracce sonore estratte dalle sessioni del videogioco Spore, corrispondenti ognuna a creature zoomorfe, creando nel complessivo un ritratto sonoro di un ambiente vivente, ma virtuale, popolato da personaggi in forma di natura 2.0. “Canis Pokemoni Houndoomi”, personaggio zoomorfo, rappresentazione visiva del paesaggio sonoro proposto come una scultura tridimensionale realizzata in cartoncino.
In anteprima alla perfomance livemediale di Ryoji Ikeda, a Palazzo Grassi il 19 marzo 2011, con la collaborazione fra la A+A, NuFest e l’Accademia di Belle Arti, è stato realizzato un workshop intensivo di 3 giornate dedicato ad alcune pratiche del “fare video”. Attraverso l’uso di determinati applicativi software, del videomapping a proiezione in piccolo formato. Un formato discreto, capace di introdurre i partecipanti alla pratica site specific. I lavori prodotti per l’occasione sono stati allestiti e presentati alla fine della terza giornata di lavoro, con una preview dedicata agli addetti ai lavori.
Martedì 19 aprile 2011 Enrico Malatesta ha presentato una sua perfomance “InSolo”, indirizzata ad approfondire ed ampliare l'utilizzo delle percussioni come fonti sonore molteplici, in grado di creare ambientazioni ampie e spazializzate. Le risonanze, la componente materica dei piatti e degli strumenti a membrana, i suoni fantasma e la cura estrema dei gesti e dei dettagli costituiscono il fulcro di un’azione sonora che non tralascia la componente fisica propria degli strumenti a percussione. Utilizzando un approccio dinamico al limite del “pianissimo” e spesso privo di “attacco”, il silenzio è inteso come condizione originaria e assume un ruolo centrale, all’interno di una proposta che si colloca tra composizione scritta ed improvvisazione.
Il 23 Aprile2011, in occasione del sabato pasquale 15 artisti hanno dato vita al FreeForm Set, un’incontro informale tra musicisti elettronici dedicato all’improvvisazione. Gli incroci ed i territori che sono stati esplorati per l’occasione hanno dato vita ad un flusso di coscienza sonora a durata più di 4 ore, in cui a turno gli ospiti si sono alternati in tutti i canali mixer aperti e disponibili.
Il 18 giugno 2011 in concomitanza della Art Night veneziana, è stata la volta di “A great deal of money has been invested in this project and we can’t tolerate to fail”. In Campo S.Samuele, è stata allestita una semplice infrastruttura a cui connettersi per sviluppare una sonorizzazione urbana e, contemporaneamente, una piattaforma a cui interfacciarsi per la produzione di luci ed immagini ambientali. La serata ha visto la partecipazione di Alice Musi, Iva Milakovic, Robert Frankle, Martin Romeo, Silvia Giuseppone e Valentina De Sario, Alessandro Ragazzo, Paolo Calzavara, Simon Perathoner, Giacomo Artusi, Andrea Cazzagon, The Noisemaker e Interno3. L’interesse alla relazione che si sviluppa tra uomo e macchina, suono e immagine, ha prodotto una riflessione in cui il contesto urbano è divenuto attivo e le architetture, i passanti e la notte, sono diventati i soggetti di un continuum di frequenze, sequenze di codici e riflessi metallici.
IN ZAIRE
Domenica 15 Gennaio LIVE > h 19.00
La A+A | Centro Espositivo Sloveno in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia (Scuola di Nuove Tecnologie per l'Arte) presenta live In Zaire. Domenica 15 Gennaio alle ore 19 questo straordinaria band porterà il suo contributo alla rassegna CONCRETE LANDSCAPES, giunta al suo terzo anno di programmazione negli spazi della A+A.
Il progetto In Zaire nasce nella jungla del web dall’incontro tra 4 musicisti sperimentali, tra i più attivi nella scena europea: Claudio Rocchetti, Stefano Pilia, Alessandro De Zan e Riccardo Biondetti , quest’ultimi già attivi con il celebre duo G. I. JOE. Il profondo rispetto per le distinte individualità ha permesso la confluenza di percorsi eterogenei, generando un sound ibrido, frutto di una miscela tra ritmi ed influenze attinte dal repertorio della world music e filtrate - grazie al sapiente uso di campionamenti e manipolazioni elettroniche – in un prodotto esplosivo, figlio del noise e della psichedelia. Le loro perfomance si contraddistinguono per l’estrema fisicità ed il coinvolgimento estatico dei partecipanti, siano essi pubblico o musicisti. I territori che percorrono attraverso la loro musica richiamo la tradizione progressive nelle sua accezioni più recenti, sfociando in una jam permanente in cui i riff, le distorsioni ed i vocalizzi ruotano intorno ad un vortice primordiale in cui le tendenze lisergiche sono sorpassate da un groove tribale.
http://www.inzaire.tk/
CONCRETE LANDSCAPES
IN ZAIRE domenica 15 Gennaio LIVE > h 19.00
Info:
A plus A | Centro Espositivo Sloveno
info@aplusa.it
041 7124765
CONCRETE LANDSCAPES a cura di Manuel Frara è un ciclo di eventi inaugurati nel marzo del 2010. Nel corso di due anni ha riunito ed ha dato occasione a 33 diversi artisti di esporre le loro ricerche nell’ambito della sperimentazione audiovideo, attingendo a contributi dal mondo della musica indipendente, dell’elettronica sperimentale e del design sonoro contemporaneo, della new-media art.
Negli ultimi mesi del 2011 si sono svolti una serie incontri della rassegna dedicati a preziosi artisti “one-man-band”. L’interesse per questo genere di progetti nasce dalla volontà di tornare all’origine del suono e del fare musica in proprio: in un’epoca dominata da forme di socialità in cui smisurate quantità di bit si aggregano in immense comunità virtuali dedicate agli intrattenimenti più disparati, la figura del “one-man-band” si costruisce per antitesi e, in maniera anacronistica, assume su di se il peso dell’originaria attitudine D.I.Y. e del rapporto con la tecnologia per produrre suoni, parole e significati solo attraverso la sua corporeità e le molteplice estensioni strumentali che è capace di controllare individualmente.
Le date e gli artisti coinvolti nella rassegna sono stati, nell’ordine:
venerdì 4 novembre 2011 - BOLOGNA VIOLENTA: progetto di Nicola Manzan (Treviso, 1976) violinista e polistrumentista con collaborazioni a tutti i livelli della scena musicale italiana: dai Baustelle a Il Teatro Degli Orrori, dai Ronin agli Offlaga Disco Pax, da Alessandro Grazian a Non Voglio Che Clara, fino a Ligabue. Personaggio trasversale che “flirta” coi piani alti del sistema discografico ma mantiene un'attitudine sfacciatamente avant-punk.
sabato 19 novembre 2011 - Tony La Muerte: Dopo anni di militanza in progetti ordinari all'interno della dimensione band, Tonylamuerte inizia ad appassionarsi all'idea di poter creare uno show in solitaria. Inizia a sperimentare l'idea nel 2006 con delle prime esibizioni minimali, munito solamente di grancassa e chitarra elettrica. Nel frattempo si appassiona alla chitarra resofonica e allo slide. Decide quindi di abbandonare l'elettrica e nel 2010 si costruisce una struttura per rullante a pedale. Da qui la nascita del progetto vero e proprio, con testi in italiano.
mercoledì 30 novembre 2011 – Xtreme Blues Dog: nasce nei sobborghi di Sao Paulo e viene cresciuto nella palestra di Placa de Arbores. Abbandona presto l’ordem e progresso carioca ed il verbo della samba paulista: la rabbia espressa attraverso la sua musica gli impedisce di ottenere delle collaborazioni stabili. La sua vita allora cambia, e la tracolla della sua chitarra diventa il guinzaglio che lo trascina attraverso estenuanti perfomance, interminabili tour e notti passate ad incidere album per l’etichetta indipendente Sinfonia de Cães.
venerdì 9 dicembre 2011- Wasted Pido: al secolo Enrico Stocco, nasce a Venezia e si trasferisce giovanissimo a Mestre. Dopo le prime esperienze in diversi gruppi della scena Punk e Hardcore della terraferma, complici una serie di esperienze e viaggi transcontinentali, Wasted Pido capisce che l’unico modo per andare avanti è tornare indietro, alle fondamenta. Decide quindi di trasferirsi a Venezia, riscopre Johnny Cash, la solitudine del riff blues, la musica come movimento dell’anima in sé stessa e attraverso sé stessa
Il primo appuntamento di CONCRETE LANDSCAPES è stato realizzato martedì 2 marzo 2010 con l’installazione Bpm2 un progetto di Giacomo Artusi, Andrea Cazzagon e Enrico Wiltsch. Un lavoro che ha scardinato la classica concezione dello spazio e del tempo, proiettando lo spettatore al di là della realtà contingente. Un loop ripetibile all’infinito che scandiva il periodico scorrere dei secondi: ad ogni accelerazione, ripetizione, ritardo, corrispondeva un cambiamento dello spazio percepito, modificando - di minuto in minuto - la dimensione dell’ascolto.
Il secondo appuntamento ha ospitato, martedì 23 marzo 2010, Air Liquide un progetto di Elisa Campagnaro e Mauro Martinuz nato per dare forma ad un accordo epidermico tra audio e video. Un evento sonoro-visivo caratterizzato dall’intersecarsi di immagini e suoni che propongono atmosfere e suggestioni tese a indagare precisi stati d'animo immersi in un contesto storico di decadenza e inquinamento. Al fine di mostrare quella percettibile linea sottile che differenzia il playback al liveset newmediale.
Il 12 e 13 aprile 2010, invece, la A+A ha presentato il musicista e compositore giapponese Seijiro Murayama, con una giornata di formazione dedicata alla libera improvvisazione che ha seguito la personale logica di questo eclettico artista. Il 13 aprile un continuum musicale minimale, caratterizzato da una meditazione sui fenomeni sonori di azione-reazione, legato-slegato, ha avvolto gli spazi della A+A. Una performance in solo dove lo stesso Murayama con un approccio performativo assolutamente fisico si è trasformato in un medium suonando il rullante, un piatto e piccoli oggetti.
Martedì 11 maggio 2010, Emanuele Wiltsch ha presentato in anteprima la sua “onda” sonora, che si è infranta modulandosi mediante il concretismo sonoro del live looping e di pedali (effetti) analogici. Un'unica frequenza pura modulata in tempo reale (generata da un LFO), filtrata, decomposta e riassemblata con l'uso di un eco a nastro nel mai pago tentativo di risvegliare il nostro apparato sintetico. Un wall of sound essenziale, diretto, fluttuante, primordiale.
Il quinto appuntamento di martedì 1 giugno 2010 ha segnato il ritorno in centro storico di Claudio Rocchetti dopo il concerto che tenne al Telecom Future Centre nel 2007, allʼinterno della rassegna sperimentale “From the concrete music to the object sound”. Rocchetti ha presentato due set ad incastro l'uno nell'altro: uno nuovo e molto tranquillo, costituito da field recordings e piccoli drones. Il secondo, è stato un wall of sound brutale, diritto allo stomaco, perchè: ''la musica, sistema di addii, evoca una fisica il cui punto di partenza non sarebbero gli atomi ma le lacrime.''
La ripresa degli appuntamenti, il 5 novembre 2010, è stata dedicata a Mugen (Alessandro Canova) con la preview sonora composta da registrazioni ambientali, catturate prevalentemente tra le periferie di Londra e Tokyo. Stratificate sopra a campionamenti dilatati all'infinito. Durante la serata, a confermare questi “strani” appuntamenti in A+A, un secondo ed improvvisato set composto da ritmi e armonie, con echi solo apparentemente lounge.
Il 17 dicembre 2010 Alessandro Ragazzo ha presentato FreeErosionSound, un esperimento sulla modificazione e distruzione del suono analogico e digitale. La performance si è basata sulla disarticolazione sonora partendo da una situazione di crescita e quiete ambientale, verso una degenerazione del suono-ambiente ed uno sgretolamento digitale dell'ascolto mediante la manipolazione dei suoni emessi dai movimenti meccanici di un videoregistratore VHS modificato.
Il 31 gennaio 2011, terzo appuntamento della seconda edizione, ha visto protagonista il digital-artist Mauro Ceolin. integrazione del progetto è stata una giornata di studio/evento articolata in due momenti complementari. Una conferenza effettuata presso l’Isola di San Servolo, sede distaccata dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, presentando e analizzando i risultati degli studi e delle ricerche inerenti al progetto “ContemporaryNaturalism: Ipotesi e riflessioni per una biologia dell’immaginario collettivo”. Vasto e articolato, si concentra su concetti quali biologia del carbonio Vs biologia del silicio; vita artificiale e vita naturale; mappatura per un (neo) concept di natura oggi, tentando di tracciare il confine del concetto di Natura, cercando di misurarne le applicazioni e la valenza all’interno di una società composta sempre più da dimensioni virtuali. Successivamente gli spazi della A+A hanno ospitato un doppio evento: “Studying the Spore's Ytubesoundscape and his wildlife”, ambiente sonoro di 36 tracce sonore estratte dalle sessioni del videogioco Spore, corrispondenti ognuna a creature zoomorfe, creando nel complessivo un ritratto sonoro di un ambiente vivente, ma virtuale, popolato da personaggi in forma di natura 2.0. “Canis Pokemoni Houndoomi”, personaggio zoomorfo, rappresentazione visiva del paesaggio sonoro proposto come una scultura tridimensionale realizzata in cartoncino.
In anteprima alla perfomance livemediale di Ryoji Ikeda, a Palazzo Grassi il 19 marzo 2011, con la collaborazione fra la A+A, NuFest e l’Accademia di Belle Arti, è stato realizzato un workshop intensivo di 3 giornate dedicato ad alcune pratiche del “fare video”. Attraverso l’uso di determinati applicativi software, del videomapping a proiezione in piccolo formato. Un formato discreto, capace di introdurre i partecipanti alla pratica site specific. I lavori prodotti per l’occasione sono stati allestiti e presentati alla fine della terza giornata di lavoro, con una preview dedicata agli addetti ai lavori.
Martedì 19 aprile 2011 Enrico Malatesta ha presentato una sua perfomance “InSolo”, indirizzata ad approfondire ed ampliare l'utilizzo delle percussioni come fonti sonore molteplici, in grado di creare ambientazioni ampie e spazializzate. Le risonanze, la componente materica dei piatti e degli strumenti a membrana, i suoni fantasma e la cura estrema dei gesti e dei dettagli costituiscono il fulcro di un’azione sonora che non tralascia la componente fisica propria degli strumenti a percussione. Utilizzando un approccio dinamico al limite del “pianissimo” e spesso privo di “attacco”, il silenzio è inteso come condizione originaria e assume un ruolo centrale, all’interno di una proposta che si colloca tra composizione scritta ed improvvisazione.
Il 23 Aprile2011, in occasione del sabato pasquale 15 artisti hanno dato vita al FreeForm Set, un’incontro informale tra musicisti elettronici dedicato all’improvvisazione. Gli incroci ed i territori che sono stati esplorati per l’occasione hanno dato vita ad un flusso di coscienza sonora a durata più di 4 ore, in cui a turno gli ospiti si sono alternati in tutti i canali mixer aperti e disponibili.
Il 18 giugno 2011 in concomitanza della Art Night veneziana, è stata la volta di “A great deal of money has been invested in this project and we can’t tolerate to fail”. In Campo S.Samuele, è stata allestita una semplice infrastruttura a cui connettersi per sviluppare una sonorizzazione urbana e, contemporaneamente, una piattaforma a cui interfacciarsi per la produzione di luci ed immagini ambientali. La serata ha visto la partecipazione di Alice Musi, Iva Milakovic, Robert Frankle, Martin Romeo, Silvia Giuseppone e Valentina De Sario, Alessandro Ragazzo, Paolo Calzavara, Simon Perathoner, Giacomo Artusi, Andrea Cazzagon, The Noisemaker e Interno3. L’interesse alla relazione che si sviluppa tra uomo e macchina, suono e immagine, ha prodotto una riflessione in cui il contesto urbano è divenuto attivo e le architetture, i passanti e la notte, sono diventati i soggetti di un continuum di frequenze, sequenze di codici e riflessi metallici.
15
gennaio 2012
Concrete Landscapes. In Zaire
15 gennaio 2012
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
giovane arte
performance - happening
serata - evento
giovane arte
Location
A PLUS A GALLERY
Venezia, Calle Malipiero (San Marco), 3073, (Venezia)
Venezia, Calle Malipiero (San Marco), 3073, (Venezia)
Vernissage
15 Gennaio 2012, h 19
Autore
Curatore