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Confini 08
Fa tappa a Palermo l’ottava edizione della rassegna annuale dedicata alla fotografia creativa promossa da PhotoGallery e MassenzioArte, da anni impegnate nella promozione della fotografia di ricerca.
Comunicato stampa
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Per la prima volta quest’anno la rassegna sarà presentata anche a Milano (Polifemo Fotografia), Genova (VisionQuesT Gallery) e Trieste (Sala Fenice), oltre che nelle sedi storiche di Firenze e Roma, e in quelle di Torino (Osservatorio Gualino) e Palermo (Lanterna Magica) che già l’hanno ospitata nella precedente edizione.
“Confini è la rassegna delle contaminazioni tecniche e linguistiche”.
Con queste parole venivano tracciate nel 2001 le linee guida di un progetto che, giunto alla ottava edizione, si conferma come un momento di verifica e di incontro con gli autori che utilizzano la fotografia in modo creativo al di fuori dalle convenzioni. Confini è organizzato dalle Associazioni Culturali PhotoGallery e MassenzioArte e da sempre è stato esposto a Firenze e Roma oltre che nel sito internet http://www.photogallery.it Dal 2009 Confini è stato presentato anche a Torino e Palermo mentre la presente edizione, grazie alla partecipazione di ulteriori partner culturali, toccherà ben sette città italiane: 1-13 settembre 2010, Firenze - Galleria Via Larga; 10-24 ottobre 2010, Torino - Osservatorio Gualino; 11-20 novembre 2010, Roma - Istituto Superiore Antincendi; 16-31 dicembre 2010, Genova - VisionQuest Gallery; 10-23 gennaio 2011, Milano - Polifemo Fotografia; 29 gennaio - 17 febbraio 2011, Palermo - Lanterna Magica; 16 marzo - 15 aprile 2011, Trieste - Sala Fenice.
Confini si rivolge a tutti gli autori che operano in modo progettuale, utilizzando la fotografia per restituire in forma visiva una idea maturata a priori rispetto al momento dello scatto.
E’ un percorso creativo diametralmente opposto alla fotografia documentaria, che coglie frammenti di realtà che esistono indipendentemente dalla fotografia.
I progetti proposti da Confini nascono spesso in largo anticipo rispetto all’atto di fotografare e non di rado vengono messi in pratica solo dopo avere trovato le soluzioni tecniche specifiche o aver creato delle scene finalizzate allo scatto. In linea di principio i progetti presentati da Confini si sviluppano su un numero consistente di immagini che devono essere esposte in numero adeguato per essere rappresentativo.
Per questo motivo ogni edizione Confini propone un numero limitato di autori.
Confini ha una particolare attenzione alla fotografia italiana, ma la visione è di ampio respiro grazie alla nutrita presenza di autori italiani con relazioni internazionali e di stranieri che operano in Italia.
Le precedenti edizioni della rassegna sono state gratificate da numerose recensioni sulla stampa nazionale e servizi nei telegiornali regionali di RAI3.
Questi attestati di interesse dei media dimostrano l’attenzione di cui gode la rassegna nelle città che l’hanno ospitata. Per tutti questi motivi Confini, giunta alla sua ottava edizione, si propone come il principale appuntamento annuale in Italia per la presentazione di nuovi autori che propongono un modo alternativo di immaginare la fotografia; fotografi che, forti di un proprio linguaggio, ci mostrano la loro visione della realtà.
AUTORI SELEZIONATI (in mostra)
Ambra Mariani e Valentina Merzi - “Catti_Vita”
Catti_vita è un lavoro sul confine tra libertà e prigionia. Le immagini scattate nello zoo di Cali in Colombia e in quello di Berlino in Germania diventano simbolo di una condizione contemporanea di repressione sociale e politica dove le gabbie sono solo meno evidenti ma non meno condizionanti.
Luca Baldassari - “Movimentazioni”
Il movimento e la sua rappresentazione sono un tema caro a Luca Baldassari, che ne subisce il fascino e la voglia di esplorarlo ogni volta che si trova in viaggio. “Movimentazioni” è la trasposizione di “figure di cose che significano altre cose”, citando parole di Italo Calvino. Dice Baldassari: “praticamente tutto si muove anche quando gli oggetti attorno a noi sono immobili. Le loro immagini sulla retina si muovono, perchè la testa e gli occhi non sono mai interamente fermi, e il foro stenopeico come occhio è un formidabile amico nel sorprendere quel movimento che spesso noi non riusciamo o non siamo capaci di cogliere”. Ma la ricerca di Baldassari è anche ricca di poesia, grazie alla “capacità di cogliere il paesaggio in atmosfere sognanti e soffuse, di forte intensità comunicativa” come dice Denis Curti commentandone il lavoro (febbraio 2010).
Flavia Fasano - “Photo Booth”
Così Flavia scrive del suo lavoro: “Tra una cosa e l’altra ... pausa ... play photo booth, scatto la foto. Autoritratti dal computer, immagini che cambiano me. Il “Vestito blu” parigino, pensando a “Igor”, la follia di “Iceberg”. Un modo per guardarmi a distanza in sequenze di tempi e stati d’animo, quando ero inverno, quando saltellavo di gioia per la belle jupe che mi portava l’estate, quando la voglia di fumarmi una sigaretta... Niente poteva farmi pensare di raggruppare le foto della mia camera segreta ed esporle, ma poi ci sono luoghi dove si può essere in piena libertà e non m’importa se sono sbagliata, pazza e fuori tempo, quel che conta è che sono viva e non ho paura di mostrarlo”.
Candido Baldacchino - “Silent Forms”
“Silenzio. E il suo contrario urlato. Due aspetti di una medesima condizione esistenziale convivono in apparente conflitto. Estetica dell’uno e indagine sociologica dell’altro sono indissolubilmente legati allo stesso fragile filo. Quello della coscienza che diventa impotenza di fronte a una realtà sfuggente e insieme caotica”. Con queste parole Candido Baldacchino presenta immagini di oggetti ridotti all’essenziale, quasi un minimalismo visivo. Da circa cinque anni Candido preferisce una Holga di poco prezzo alle fotocamere blasonate: “vignettature imprevedibili e infiltrazioni di luce rendono questa macchina capace di sedurre i fotografi tediati dagli automatismi delle fotocamere all’avanguardia”.
“Confini è la rassegna delle contaminazioni tecniche e linguistiche”.
Con queste parole venivano tracciate nel 2001 le linee guida di un progetto che, giunto alla ottava edizione, si conferma come un momento di verifica e di incontro con gli autori che utilizzano la fotografia in modo creativo al di fuori dalle convenzioni. Confini è organizzato dalle Associazioni Culturali PhotoGallery e MassenzioArte e da sempre è stato esposto a Firenze e Roma oltre che nel sito internet http://www.photogallery.it Dal 2009 Confini è stato presentato anche a Torino e Palermo mentre la presente edizione, grazie alla partecipazione di ulteriori partner culturali, toccherà ben sette città italiane: 1-13 settembre 2010, Firenze - Galleria Via Larga; 10-24 ottobre 2010, Torino - Osservatorio Gualino; 11-20 novembre 2010, Roma - Istituto Superiore Antincendi; 16-31 dicembre 2010, Genova - VisionQuest Gallery; 10-23 gennaio 2011, Milano - Polifemo Fotografia; 29 gennaio - 17 febbraio 2011, Palermo - Lanterna Magica; 16 marzo - 15 aprile 2011, Trieste - Sala Fenice.
Confini si rivolge a tutti gli autori che operano in modo progettuale, utilizzando la fotografia per restituire in forma visiva una idea maturata a priori rispetto al momento dello scatto.
E’ un percorso creativo diametralmente opposto alla fotografia documentaria, che coglie frammenti di realtà che esistono indipendentemente dalla fotografia.
I progetti proposti da Confini nascono spesso in largo anticipo rispetto all’atto di fotografare e non di rado vengono messi in pratica solo dopo avere trovato le soluzioni tecniche specifiche o aver creato delle scene finalizzate allo scatto. In linea di principio i progetti presentati da Confini si sviluppano su un numero consistente di immagini che devono essere esposte in numero adeguato per essere rappresentativo.
Per questo motivo ogni edizione Confini propone un numero limitato di autori.
Confini ha una particolare attenzione alla fotografia italiana, ma la visione è di ampio respiro grazie alla nutrita presenza di autori italiani con relazioni internazionali e di stranieri che operano in Italia.
Le precedenti edizioni della rassegna sono state gratificate da numerose recensioni sulla stampa nazionale e servizi nei telegiornali regionali di RAI3.
Questi attestati di interesse dei media dimostrano l’attenzione di cui gode la rassegna nelle città che l’hanno ospitata. Per tutti questi motivi Confini, giunta alla sua ottava edizione, si propone come il principale appuntamento annuale in Italia per la presentazione di nuovi autori che propongono un modo alternativo di immaginare la fotografia; fotografi che, forti di un proprio linguaggio, ci mostrano la loro visione della realtà.
AUTORI SELEZIONATI (in mostra)
Ambra Mariani e Valentina Merzi - “Catti_Vita”
Catti_vita è un lavoro sul confine tra libertà e prigionia. Le immagini scattate nello zoo di Cali in Colombia e in quello di Berlino in Germania diventano simbolo di una condizione contemporanea di repressione sociale e politica dove le gabbie sono solo meno evidenti ma non meno condizionanti.
Luca Baldassari - “Movimentazioni”
Il movimento e la sua rappresentazione sono un tema caro a Luca Baldassari, che ne subisce il fascino e la voglia di esplorarlo ogni volta che si trova in viaggio. “Movimentazioni” è la trasposizione di “figure di cose che significano altre cose”, citando parole di Italo Calvino. Dice Baldassari: “praticamente tutto si muove anche quando gli oggetti attorno a noi sono immobili. Le loro immagini sulla retina si muovono, perchè la testa e gli occhi non sono mai interamente fermi, e il foro stenopeico come occhio è un formidabile amico nel sorprendere quel movimento che spesso noi non riusciamo o non siamo capaci di cogliere”. Ma la ricerca di Baldassari è anche ricca di poesia, grazie alla “capacità di cogliere il paesaggio in atmosfere sognanti e soffuse, di forte intensità comunicativa” come dice Denis Curti commentandone il lavoro (febbraio 2010).
Flavia Fasano - “Photo Booth”
Così Flavia scrive del suo lavoro: “Tra una cosa e l’altra ... pausa ... play photo booth, scatto la foto. Autoritratti dal computer, immagini che cambiano me. Il “Vestito blu” parigino, pensando a “Igor”, la follia di “Iceberg”. Un modo per guardarmi a distanza in sequenze di tempi e stati d’animo, quando ero inverno, quando saltellavo di gioia per la belle jupe che mi portava l’estate, quando la voglia di fumarmi una sigaretta... Niente poteva farmi pensare di raggruppare le foto della mia camera segreta ed esporle, ma poi ci sono luoghi dove si può essere in piena libertà e non m’importa se sono sbagliata, pazza e fuori tempo, quel che conta è che sono viva e non ho paura di mostrarlo”.
Candido Baldacchino - “Silent Forms”
“Silenzio. E il suo contrario urlato. Due aspetti di una medesima condizione esistenziale convivono in apparente conflitto. Estetica dell’uno e indagine sociologica dell’altro sono indissolubilmente legati allo stesso fragile filo. Quello della coscienza che diventa impotenza di fronte a una realtà sfuggente e insieme caotica”. Con queste parole Candido Baldacchino presenta immagini di oggetti ridotti all’essenziale, quasi un minimalismo visivo. Da circa cinque anni Candido preferisce una Holga di poco prezzo alle fotocamere blasonate: “vignettature imprevedibili e infiltrazioni di luce rendono questa macchina capace di sedurre i fotografi tediati dagli automatismi delle fotocamere all’avanguardia”.
29
gennaio 2011
Confini 08
Dal 29 gennaio al 17 febbraio 2011
fotografia
Location
LANTERNA MAGICA
Palermo, Via Goethe, 43, (Palermo)
Palermo, Via Goethe, 43, (Palermo)
Orario di apertura
Da lunedì a sabato, ore 16:00 - 19:30
Vernissage
29 Gennaio 2011, ore 18:30
Autore
Curatore