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Confini / Boundaries
Nel lavoro fortemente contestualizzato di PIETRO CAPOGROSSO, MOATAZ NASR e VICTORIA VESNA, l’appartenenza ad una cultura autoctona – mediterranea, mediorientale, balcanica – convive con la naturale ricerca di comunicazione offerta dai linguaggi universali della pittura, della video-installazione e dell’arte interattiva.
Comunicato stampa
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Nel lavoro fortemente contestualizzato di PIETRO CAPOGROSSO, MOATAZ NASR e VICTORIA VESNA,
l'appartenenza ad una cultura autoctona - mediterranea, mediorientale, balcanica -
convive con la naturale ricerca di comunicazione offerta dai linguaggi universali
della pittura, della video-installazione e dell'arte interattiva.
Nella volontà di valicare ogni limite di confine.
La mostra è inserita nella programmazione della manifestazione
"I DIALOGHI DI TRANI" (http://idialoghiditrani.com)
- ideati da I presidi del libro, a cura di Piero Dorfles e La Maria del Porto -
incentrati sul confronto tra cultura mediterranea, balcanica e mediorientale.
La tematica è ampiamente approfondita nel catalogo della mostra, in relazione alle problematiche dell'arte contemporanea,
nell'intervista inedita ad Achille Bonito Oliva, "critico di confine".
PIETRO CAPOGROSSO
Trani, 1967. Vive tra Trani e Milano, dove insegna all'Accademia di BB.AA. di Brera
La "pittura di atmosfere" di Capogrosso racconta la terra di Puglia. Le sue opere sono "architetture della sensibilità" (ABO).
Con un linguaggio colto ma mai ermetico, distinguibile per le delicate tonalità pastello e ridotto a tracce minimali e geometriche, il paesaggio affiora come un'immagine rarefatta impressa nella memoria. Temi della pittura di Capogrosso, gli "orizzonti", "bunker", i moli, gli albsono eri spogli, le montagne di sale, i pali della luce e i vecchi segnali stradali. Le sue tarsie lignee ricamate con preziose essenze differenti e profumate (frassino, perobarosa, tulipié, zebrato, avorio brasiliano).
In mostra al Castello Svevo di Trani nele Sale Federico II e Manfredi, i “Bunker, tarsie lignee, e gli olii, tra cui il noto “Orizzonte” del 2000 (courtesy Colombo Arte, Milano)
MOATAZ NASR
Alessandria, 1961.Vive e lavora al Cairo
Premiato nel 2001 con il Gran Premio del Nilo alla Biennale del Cairo, Premio Rivelazione nel 2002 alla Biennale di Dakar, presente alla 50° Biennale di Venezia, è fra i protagonisti più rappresentativi della scena africana contemporanea. Artista eclettico, pittore astrattista, nelle mostre pubbliche predilige il linguaggio video inserito in suggestive installazioni.
Il tema della diffidenza occidentale nei confronti del "diverso" islamico ispira le sue prime installazioni dopo l'"11 settembre"; tra queste WATER, in mostra al Castello Svevo di Trani nella Torre Sifridina in cui volti mediorientali, materializzati in una pozzanghera e lacerati da uno stivale, si riflettono sul pavimento inondato d'acqua, metafora della fragilità della condizione umana, ma anche gioco espressionista di fusione e contaminazione tra figura e sfondo.
VICTORIA VESNA
USA, Washington D.C. 1959. Di origine serba-montenegrina, vive e lavora a Los Angeles.
Artista e teorica diplomata presso il CAIIA, laureata in Belle Arti presso l’Università di Belgrado e in Art & Design a New York, titolare di una cattedra al Dipartimento di Design / Media Arts presso l’ UCLA School of the Arts, è considerata il «guru» dell’arte interattiva. Ha partecipato nel '97 alla sezione Club Media della Biennale di Venezia e nel 1998 si è aggiudicata il Premio Oscar Signorini dedicato all’Arte Remota, per Bodie@Incorporated, sito che invitava gli utenti a costruirsi un corpo virtuale, dando vita ad una vera e propria comunità globale Il suo lavoro più recente è NANO, opera sulle «nanotecnologie», una mostra personale al Los Angeles County Museum of Art, LACMA Lab ().
Alla mostra "Mediterraneans" al MACRO di Roma, per l’area dei Balcani, ha presentato Balkan Ghosts , la proiezione interattiva che installa al Castello Svevo di Trani nella Torre Maestra.
l'appartenenza ad una cultura autoctona - mediterranea, mediorientale, balcanica -
convive con la naturale ricerca di comunicazione offerta dai linguaggi universali
della pittura, della video-installazione e dell'arte interattiva.
Nella volontà di valicare ogni limite di confine.
La mostra è inserita nella programmazione della manifestazione
"I DIALOGHI DI TRANI" (http://idialoghiditrani.com)
- ideati da I presidi del libro, a cura di Piero Dorfles e La Maria del Porto -
incentrati sul confronto tra cultura mediterranea, balcanica e mediorientale.
La tematica è ampiamente approfondita nel catalogo della mostra, in relazione alle problematiche dell'arte contemporanea,
nell'intervista inedita ad Achille Bonito Oliva, "critico di confine".
PIETRO CAPOGROSSO
Trani, 1967. Vive tra Trani e Milano, dove insegna all'Accademia di BB.AA. di Brera
La "pittura di atmosfere" di Capogrosso racconta la terra di Puglia. Le sue opere sono "architetture della sensibilità" (ABO).
Con un linguaggio colto ma mai ermetico, distinguibile per le delicate tonalità pastello e ridotto a tracce minimali e geometriche, il paesaggio affiora come un'immagine rarefatta impressa nella memoria. Temi della pittura di Capogrosso, gli "orizzonti", "bunker", i moli, gli albsono eri spogli, le montagne di sale, i pali della luce e i vecchi segnali stradali. Le sue tarsie lignee ricamate con preziose essenze differenti e profumate (frassino, perobarosa, tulipié, zebrato, avorio brasiliano).
In mostra al Castello Svevo di Trani nele Sale Federico II e Manfredi, i “Bunker, tarsie lignee, e gli olii, tra cui il noto “Orizzonte” del 2000 (courtesy Colombo Arte, Milano)
MOATAZ NASR
Alessandria, 1961.Vive e lavora al Cairo
Premiato nel 2001 con il Gran Premio del Nilo alla Biennale del Cairo, Premio Rivelazione nel 2002 alla Biennale di Dakar, presente alla 50° Biennale di Venezia, è fra i protagonisti più rappresentativi della scena africana contemporanea. Artista eclettico, pittore astrattista, nelle mostre pubbliche predilige il linguaggio video inserito in suggestive installazioni.
Il tema della diffidenza occidentale nei confronti del "diverso" islamico ispira le sue prime installazioni dopo l'"11 settembre"; tra queste WATER, in mostra al Castello Svevo di Trani nella Torre Sifridina in cui volti mediorientali, materializzati in una pozzanghera e lacerati da uno stivale, si riflettono sul pavimento inondato d'acqua, metafora della fragilità della condizione umana, ma anche gioco espressionista di fusione e contaminazione tra figura e sfondo.
VICTORIA VESNA
USA, Washington D.C. 1959. Di origine serba-montenegrina, vive e lavora a Los Angeles.
Artista e teorica diplomata presso il CAIIA, laureata in Belle Arti presso l’Università di Belgrado e in Art & Design a New York, titolare di una cattedra al Dipartimento di Design / Media Arts presso l’ UCLA School of the Arts, è considerata il «guru» dell’arte interattiva. Ha partecipato nel '97 alla sezione Club Media della Biennale di Venezia e nel 1998 si è aggiudicata il Premio Oscar Signorini dedicato all’Arte Remota, per Bodie@Incorporated, sito che invitava gli utenti a costruirsi un corpo virtuale, dando vita ad una vera e propria comunità globale Il suo lavoro più recente è NANO, opera sulle «nanotecnologie», una mostra personale al Los Angeles County Museum of Art, LACMA Lab ().
Alla mostra "Mediterraneans" al MACRO di Roma, per l’area dei Balcani, ha presentato Balkan Ghosts , la proiezione interattiva che installa al Castello Svevo di Trani nella Torre Maestra.
24
settembre 2004
Confini / Boundaries
Dal 24 settembre al 24 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
CASTELLO SVEVO
Trani, Piazza Manfredi Re, (Bari)
Trani, Piazza Manfredi Re, (Bari)
Biglietti
intero 2.00 euro (da 25 anni a 65), ridotto8 da 18 a 25 - oltre 65)
Vernissage
24 Settembre 2004, ore 20.30; Intervento di Achille Bonito Oliva
Sito web
www.ecletticaweb.it/confini
Curatore