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Confini. Lo spazio del corpo, il corpo dello spazio
ilvia Camporesi, Andrea Nacciarriti, Diego Zuelli, ciascuno dei quali si esprime con un proprio sicuro linguaggio
Comunicato stampa
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I suggestivi spazi dell'Oratorio di S. Sebastiano a Forlì rappresenano la tappa conclusiva del progetto intitolato Confini. Lo spazio del corpo, il corpo dello spazio, che ha già ospitato in due sedi diverse, Palazzo Massari a Ferrara e Palazzo Pigorini a Parma, una selezione dei più promettenti giovani artisti dell'Emilia-Romagna.
L'esposizione a S. Sebastiano, che fa parte delle iniziative previste all'interno di +largo distretto, con il sostegno della Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì, presenta tre artisti che hanno già ricevuto numerosi premi e menzioni, Silvia Camporesi, Andrea Nacciarriti, Diego Zuelli, ciascuno dei quali si esprime con un proprio sicuro linguaggio. Un premio acquisto è previsto per i loro lavori che entreranno a far parte delle collezioni dei musei forlivesi.
La ricerca più recente di Silvia Camporesi, che privilegia l'uso della fotografia, riguarda il tema dell'identità. I lavori presenti a S. Sebastiano ritraggono due figure femminili gemelle, del tutto simili ma non identiche e rimandano al fenomeno inquietante del doppio, che da una parte sembra negare, dall'altra rafforzare il senso dell'identità. Anche il titolo, Il latte e la carne, tratto da un testo di Cristina Campo, si riferisce ad una ambiguità che si gioca tra una sensualità sfuggente e un'atmosfera vagamente religiosa. La corporeità è quasi nascosta e sublimata dagli abiti, dalla positura, dall'atteggiarsi delle figure che si rifanno all' icona delle madonne medioevali nel lavoro centrale e fanno pensare alla celebrazione di un rito che le isola in una complicità intima nei lavori laterali. La sospensione temporale, la mancanza di riferimenti spaziali, e al contrario l'estrema nitidezza fema le immagini in una condizione indefinita, in cui tutto può accadere.
Andrea Nacciarriti opera site specific. I suoi lavori, effimeri, nascono da un rapporto dialettico con l'architettura, istituiscono una tensione percettiva e semantica con lo specifico spazio in cui di volta in volta interviene, mettendone in luce potenzialità inespresse, modificandolo profondamente con l'assunzione o il potenziamento di un elemento inaspettato, impertinente, che apre dei varchi - tra realtà e immaginazione - nella visione codificata. L'intervento a S: Sebastiano evidenzia la struttura dell'edificio, sottolineando la precisa geometria della croce greca, con una valenza estetica che riprende le caratteristiche del luogo e nello stesso tempo costituisce un elemento di rottura perchè introduce il senso della circolazione e di una socialità aperta in uno spazio per sua natura raccolto e separato.
Due battenti è il titolo, di sapore duchampiano, del video di Diego Zuelli. Due figure, un uomo e una donna, che sembrano venire da contesti diversi, si contrappongono da lontano. La visione si sposta dall'uno all'altra creando una tensione forte e misteriosa, un clima di sospensione e di attesa che non si scioglie: niente si muove in quello spazio senza limiti, solo il vento agita l'abito azzurro della figura femminile. La consapevolezza della specificità del linguaggio tecnologico, la padronanza della computergrafica tridimensionale consentono a Zuelli di costruire, pezzo per pezzo, una reltà parallela che, nel rifiuto del modello cinematografico, si porta dentro le suggestioni della pittura, ma anche della letteratura e del cinema.Sono proprio le incongruenze, gli scarti di questa realtà che ci prendono profondamente.
Rosalba Paiano
L'esposizione a S. Sebastiano, che fa parte delle iniziative previste all'interno di +largo distretto, con il sostegno della Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì, presenta tre artisti che hanno già ricevuto numerosi premi e menzioni, Silvia Camporesi, Andrea Nacciarriti, Diego Zuelli, ciascuno dei quali si esprime con un proprio sicuro linguaggio. Un premio acquisto è previsto per i loro lavori che entreranno a far parte delle collezioni dei musei forlivesi.
La ricerca più recente di Silvia Camporesi, che privilegia l'uso della fotografia, riguarda il tema dell'identità. I lavori presenti a S. Sebastiano ritraggono due figure femminili gemelle, del tutto simili ma non identiche e rimandano al fenomeno inquietante del doppio, che da una parte sembra negare, dall'altra rafforzare il senso dell'identità. Anche il titolo, Il latte e la carne, tratto da un testo di Cristina Campo, si riferisce ad una ambiguità che si gioca tra una sensualità sfuggente e un'atmosfera vagamente religiosa. La corporeità è quasi nascosta e sublimata dagli abiti, dalla positura, dall'atteggiarsi delle figure che si rifanno all' icona delle madonne medioevali nel lavoro centrale e fanno pensare alla celebrazione di un rito che le isola in una complicità intima nei lavori laterali. La sospensione temporale, la mancanza di riferimenti spaziali, e al contrario l'estrema nitidezza fema le immagini in una condizione indefinita, in cui tutto può accadere.
Andrea Nacciarriti opera site specific. I suoi lavori, effimeri, nascono da un rapporto dialettico con l'architettura, istituiscono una tensione percettiva e semantica con lo specifico spazio in cui di volta in volta interviene, mettendone in luce potenzialità inespresse, modificandolo profondamente con l'assunzione o il potenziamento di un elemento inaspettato, impertinente, che apre dei varchi - tra realtà e immaginazione - nella visione codificata. L'intervento a S: Sebastiano evidenzia la struttura dell'edificio, sottolineando la precisa geometria della croce greca, con una valenza estetica che riprende le caratteristiche del luogo e nello stesso tempo costituisce un elemento di rottura perchè introduce il senso della circolazione e di una socialità aperta in uno spazio per sua natura raccolto e separato.
Due battenti è il titolo, di sapore duchampiano, del video di Diego Zuelli. Due figure, un uomo e una donna, che sembrano venire da contesti diversi, si contrappongono da lontano. La visione si sposta dall'uno all'altra creando una tensione forte e misteriosa, un clima di sospensione e di attesa che non si scioglie: niente si muove in quello spazio senza limiti, solo il vento agita l'abito azzurro della figura femminile. La consapevolezza della specificità del linguaggio tecnologico, la padronanza della computergrafica tridimensionale consentono a Zuelli di costruire, pezzo per pezzo, una reltà parallela che, nel rifiuto del modello cinematografico, si porta dentro le suggestioni della pittura, ma anche della letteratura e del cinema.Sono proprio le incongruenze, gli scarti di questa realtà che ci prendono profondamente.
Rosalba Paiano
24
marzo 2007
Confini. Lo spazio del corpo, il corpo dello spazio
Dal 24 marzo al 24 aprile 2007
arte contemporanea
Location
ORATORIO DI SAN SEBASTIANO
Forlì, Piazza Guido Da Montefeltro, 249, (Forlì-cesena)
Forlì, Piazza Guido Da Montefeltro, 249, (Forlì-cesena)
Vernissage
24 Marzo 2007, ore 17
Autore
Curatore