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Contemporary locus 7: Heimo Zobernig / Davide Bertocchi
Gli artisti sono stati a intervenire nel grande salone che sovrasta il passaggio di Porta Sant’Alessandro, storico accesso lungo le Mura veneziane della città di Bergamo, edificato a partire dal 1561. Spazio vuoto e chiuso al pubblico dai primi del ‘900, dismesse le sue funzioni daziarie, oggi riapre e risveglia il suo passato per la settima edizione di contemporary locus grazie agli interventi distinti ma complementari dei due artisti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
contemporary locus 7 | Davide Bertocchi, Heimo Zobernig | Porta Sant’Alessandro
a cura di Paola Tognon
28 marzo – 24 maggio 2015
Largo Colle Aperto 6, Bergamo Alta
Inaugurazione: sabato 28 marzo, ore 11
Davide Bertocchi (Modena, 1969) e Heimo Zobernig (Mauthen, Carinzia, 1958) sono i protagonisti del settimo
episodio di contemporary locus, curato da Paola Tognon, a Bergamo dal 28 marzo al 24 maggio 2015.
contemporary locus invita artisti, italiani e internazionali, a svelare e interpretare con progetti site-specific un
luogo segreto o abbandonato. Dopo l'ex Chiesa di San Rocco, chiusa da 80 anni e riaperta con gli interventi di
Margherita Moscardini e Jo Thomas, è la volta di Porta Sant'Alessandro, inserita nell'imponente cinta delle
Mura veneziane e storico accesso alla città di Bergamo.
Le quattro Porte di Bergamo rappresentano un sistema preciso, che ancora oggi caratterizza l'immagine e
l'identità della città. Punti di accesso della fortificazione, mantengono la loro funzione di ingresso al cuore
medievale di Bergamo Alta. La Porta di Sant’Alessandro fu edificata dal 1561 sulla demolizione dell’antica
basilica paleocristiana già dedicata al martire, patrono di Bergamo. Attraversata dall’acquedotto magistrale, la
Porta è alta 10 metri. La sua fronte esterna è in arenaria grigia e il suo passaggio tripartito è percorso ancora
oggi da pedoni e automobili.
Un grandioso salone con una pregiata copertura in legno sovrasta la porta e il suo passaggio. Spazio vuoto e
chiuso al pubblico dai primi del ‘900, dismesse le sue funzioni daziarie, oggi riapre e risveglia il suo passato per la
settima edizione di contemporary locus grazie all'intervento di Davide Bertocchi e Heimo Zobernig.
Per contemporary locus 7 Heimo Zobernig e Davide Bertocchi occupano in maniera distinta ma complementare
il salone di Porta Sant’Alessandro, volutamente lasciato nella sua possente e vasta essenzialità.
Zobernig impegna lo spazio con una grande installazione composta da 11 moduli autonomi realizzati in vetro
soffiato di Murano, prezioso materiale che evoca l'origine stessa della porta inserita nella cinta muraria
veneziana.
L’opera (Untitled, Vienna Venezia) si modella nel vasto salone giocando tra forma, luce e colore: grandi sfere di
vetro soffiato a mano volante, di colore rosso rubino, congiungono il pavimento con la possente travatura lignea
del soffitto a padiglione. I volumi, vibranti per la preziosità del materiale e del colore, assumono il potere
evocativo di lanterne che, debolmente illuminate, rievocano la storia e la funzione del luogo. L’essenzialità
ideativa, di manifattura, così come dell’illuminazione e sospensione delle opere che compongono l’installazione,
restituisce al visitatore una composizione astratta e minimale con la quale l’artista interrompe la vasta
orizzontalità dello spazio.
Bertocchi utilizza il suono - le sue architetture e modificazioni – come espressione e veicolo d’interazione con il
luogo, connettendo la dimensione antica con quella odierna della porta, cioè la parte alta “segreta e silente” con
la bassa, ancora “movimentata e vivace”.
La sua installazione site specific dal titolo Polyphonic Door prevede che il passaggio di persone e veicoli nella
parte bassa della porta attivi - tramite un sensore e un sistema sonoro digitale - un’architettura di suoni
diffusa nel salone superiore, oggi vuoto. Sono le note e gli accordi dell’organo della Basilica di Santa Maria
Maggiore registrati, selezionati e restituiti nello spazio per formare armonie e composizioni imprevedibili. Con questo lavoro Bertocchi trasforma metaforicamente e concretamente la possente architettura della porta,
luogo storicamente attraversato da flussi di persone, merci e acqua, in un grande strumento sonoro il cui
funzionamento è subordinato all’interazione con i passanti che partecipano alla creazione di un’architettura
sonora abitata.
Gli artisti
Davide Bertocchi (Modena, 1969) vive e lavora a Parigi. Ha studiato a Bologna all’Accademia di Belle Arti e al
DAMS. Ha poi frequentato la “Hogeschool voor de Kunsten” di Utrecht, dove ha avviato le prime
sperimentazioni sul suono. Nel 1996, dopo un periodo a New York e Los Angeles, si è trasferito a Milano, prima
in Via Fiuggi, in un basement condiviso con altri artisti della sua generazione - poi considerato punto di partenza
di una nuova scena milanese - e in seguito nella casa di Maurizio Cattelan. Ha quindi frequentato il programma
di residenze dell’Ecole de Beaux Arts di Nantes, diretto da Robert Fleck, Stephanie Moisdon e Philippe Lepeut.
Nel 2000 è stato scelto tra i 10 artisti italiani per lo Studio Program del PS1-MoMa a New York. Nel 2002 è stato
in residenza al National Contemporary Art Centre Villa Arson, a Nizza. Dal 2003 al 2004 ha partecipato al
programma di residenze “Le Pavillon” al Palais De Tokyo di Paris. www.davidebertocchi.com
Heimo Zobernig (Mauthen, Carinzia, 1958) vive e lavora a Vienna dove, da oltre 14 anni, è docente di scultura
all'Accademia di Belle Arti. Il suo lavoro spazia dalla pittura, alla scultura all'installazione. Maestro del
minimalismo austriaco, capace di coinvolgere sul piano sia intellettuale che sensibile, lavora sui concetti,
dispositivi e meccanismi dell’arte, attraverso processi, indagini e rappresentazioni lineari e autonome.
Ha esposto in alcune delle più prestigiose mostre internazionali, come la Biennale d’Arte di Venezia (1988 e
2001) – di cui sarà di nuovo protagonista nel 2015 quale artista del Padiglione austriaco – Documenta a Kassel
(1992 e 1997) e Skulptur Projekte Münster (1997). Al suo lavoro sono state dedicate importanti retrospettive e
mostre personali, tra le più recenti quelle al Museo Reina Sofía a Madrid (2012), alla Kunsthaus di Graz (2013), al
Mudam Luxembourg e al Kestnergesellschaft di Hannover (entrambe nel 2014). www.heimozobernig.com
Il luogo
Porta Sant'Alessandro
Porta Sant’Alessandro è uno dei quattro accessi a Bergamo Alta, attraverso le Mura costruite tra 1561 e 1588
dalla Serenissima Repubblica di Venezia. Si trova in Colle Aperto, all’inizio della strada storica per Lecco, Como, i
paesi della Valle di San Martino e il fiume Adda. Con le altre porte di Città Alta – Sant’Agostino, San Giacomo e
San Lorenzo – forma un sistema preciso, invariato nei secoli, che ancora distingue l’immagine della città. Le
Mura proteggevano concretamente e simbolicamente la Terraferma di Venezia dal confinante Ducato di Milano
e da altre possibili minacce. La costruzione fu affidata all’ingegnere fiorentino Bonaiuto Lorini (1537/44-1611).
Le porte furono collocate più o meno in corrispondenza di quelle precedenti, romane e medievali. Tutte presero
nome da chiese vicine, demolite – tranne quella di Sant'Agostino – per lasciar spazio alle Mura. Sant’Alessandro
era una basilica paleocristiana, costruita nel VI secolo sul sepolcro del martire, patrono di Bergamo. Fu
abbattuta nel 1561 come parecchie abitazioni, fra le energiche proteste dei bergamaschi.
Porta Sant'Alessandro integra con precisione architettura, ingegneria e paesaggio: nel sottotetto furono unificati
diversi acquedotti per la costruzione dell’acquedotto Magistrale della città. Fungeva anche da confine daziario.
Nel 1915 subì un restauro generale diretto da Ciro Caversazzi e nel 1952, per favorire la viabilità pedonale fu
aperto il fornice nord. Nel 1961, quarto centenario dalla costruzione delle Mura, si aggiunse alla fronte esterna
un Leone di San Marco, altorilievo di Piero Brolis (Bergamo, 1920-1978) in marmo bianco di Zandobbio.
I restauri conservativi eseguiti durante il ’900 hanno riguardato principalmente caratteri tecnici e materici.La fronte esterna è costituita fino a 10 metri di altezza da arenaria grigia, per la restante parte da pietra gialla
delle cave di Castagneta. La fronte su Colle Aperto è caratterizzata da materiali misti di recupero (pietre e
laterizio).Il volume si sviluppa su base quadrata, il passaggio centrale è coperto da una volta a crociera e quelli
laterali sono sormontati da volte a botte, interamente in laterizio.
Il salone del sottotetto ha una pregiata copertura in legno, restaurata di recente. Lo spazio, oggi vuoto e non
fruibile al pubblico, in passato era percorribile, collegato ai giardini delle Mura per consentire spostamenti lungo
il perimetro della fortificazione.
La storica funzione d’accesso di Porta Sant’Alessandro si è protratta nel tempo, rimanendo nodale per la viabilità
di pedoni e veicoli. Anche per questo il luogo è tuttora punto d’incontro e di attività commerciali-ricreative, oltre
che ideale punto di partenza per la visita a Bergamo medievale.
contemporary locus
contemporary locus è un'associazione culturale onlus che progetta e realizza attività espositive, formative e di
ricerca sul territorio nazionale e in rete, mediante nuove strategie artistiche.
Fondata nel 2012, la sua progettualità si realizza attraverso la riapertura di luoghi segreti o dismessi che
conservano un particolare interesse storico-artistico o sociale, e artisti contemporanei che ne divengono liberi
interpreti. La riattivazione di luoghi invisibili, il coinvolgimento dell’arte contemporanea, l’utilizzo di nuove
tecnologie, sono lo statement di contemporary locus.
Gli artisti, stranieri e italiani, invitati a trovare echi e corrispondenze con i luoghi prescelti, con la loro storia e la
loro condizione di segretezza o dismissione, intervengono con lavori site specific e opere appositamente scelte.
Tra gli obiettivi dell’associazione, anche l’avvio di progetti di ricerca e innovazione, la formazione specialistica, la
costruzione di un’attiva rete professionale e la promozione dell’arte contemporanea nella dimensione urbana e
sociale, la valorizzazione del territorio e del suo patrimonio.
Le edizioni passate di contemporary locus hanno visto, nel 2012, la riapertura del Luogo Pio Colleoni, residenza
quattrocentesca nel cuore di Città Alta, con gli artisti Huma Bhabha e Francesco Carone; la Cannoniera San
Giacomo, parte delle Mura Venete e una delle più importanti testimonianze italiane dell’architettura militare
del Cinquecento, con Anna Franceschini e Steve Piccolo; l’ex Hotel Commercio, parte dell’antico complesso
conventuale di S. Spirito del XIV secolo e più antico luogo di accoglienza della città, con Francesca Grilli e Vlad
Nanca. Nel 2013 contemporary locus è proseguito con un’installazione video site specific di Grazia Toderi nel
Teatro Sociale di Bergamo Alta, ristrutturato in anni recenti. Nello stesso anno, l’artista Tony Fiorentino è stato
invitato a lavorare negli spazi segreti della Domus Lucina di Casa Angelini, domus romana risalente al I – IV
secolo d.C.. Nel 2014 l'ex Chiesa di San Rocco è stata aperta dopo 80 anni grazie all'intervento di Margherita
Moscardini e di Jo Thomas.
Nel 2014 l'associazione avvia anche idee d'artista, un percorso che mette in relazione artisti contemporanei e
realtà industriali e artigianali di eccellenza: il primo progetto è MANOPLA’, frutto dell'incontro tra Diego
Perrone e La Rocca srl. (www.manopla.it)
Le app di contemporary locus
contemporary locus è anche un’esperienza che si espande in rete mediante l’utilizzo di molte piattaforme
tecnologiche. Le app di contemporary locus, tra le prime legate a un ciclo espositivo contemporaneo, disponibili
gratuitamente su App Store, sono parte integrante dei progetti espositivi: l’obiettivo è sviluppare una
piattaforma aperta e partecipata, capace di far dialogare, attraverso le nuove tecnologie, le diverse reti del
territorio e del sistema dell’arte. Documentazioni e interpretazioni video dei diversi progetti espositivi sono on
line sul canale vimeo dell'associazione.
Associazione contemporary locus luoghi riscoperti dall’arte contemporanea
Art Director Paola Tognon | Media Project Manager Elisa Bernardoni | Project Manager Francesca Ceccherini
Press Maddalena Bonicelli
contemporary locus 7 | Davide Bertocchi| Heimo Zobernig | Porta Sant'Alessandro
a cura di Paola Tognon
28 marzo – 24 maggio 2015 | Inaugurazione: sabato 28 marzo 2015, ore 11
Largo Colle Aperto 6, Bergamo Alta
Orari d'apertura: sabato - domenica 9-13; 15-19
Visite guidate: sabato - domenica tutto il giorno, lunedì – venerdì su appuntamento
Ingresso gratuito - per info e visite speciali: info@contemporarylocus.it
Progetto e sviluppo App Elisa Bernardoni
Coordinamento e produzione Francesca Ceccherini - cell. +39 3497903295 info@contemporarylocus.it
Allestimento Nadia Bratelli Teka Studio Architettura
Ricerche storiche Sara Pesenti
Rilievi e planimetrie dello spazio Francesca Gotti
Visual design Woodoo Studio
Fotografia Mario Albergati
Video Marco Chiodi
Responsabile accoglienza Sara Pesenti
Responsabile laboratori per l’infanzia Elena Benicchio
Traduzioni Kiwi Milano
Si ringrazia il Comune di Bergamo e gli Assessorati alla cultura, turismo, tempo libero, marketing territoriale,
Expo; alla riqualificazione urbana, edilizia pubblica e privata, patrimonio immobiliare; ai lavori pubblici e reti,
manutenzioni, servizi tecnologici; all'ambiente, politiche energetiche, verde pubblico; Aprica, a2a
Si ringrazia Leonardo Angelini per il supporto alle ricerche storiche.
Produzione - Davide Bertocchi
Producer: Mirko Rizzi
Produzione suono: Federico Truzzi
Programmazione digitale: Lionel Palun
Si ringrazia: Fondazione MIA - Congregazione Misericordia Maggiore, Bergamo e Don Gilberto Sessantini.
Dino Gervasoni, Ivan Tamborini.
Produzione - Heimo Zobernig
Producer: Caterina Tognon, Venezia
Realizzazione: Formia, Murano (VE)
Press: Maddalena Bonicelli
press@contemporarylocus.it cell. +39 335 6857707 maddalena.bonicelli@gmail.com
www.contemporarylocus.it
https://www.facebook.com/contemporarylocus?ref=hl | https://twitter.com/contlocus
https://vimeo.com/contemporarylocus
a cura di Paola Tognon
28 marzo – 24 maggio 2015
Largo Colle Aperto 6, Bergamo Alta
Inaugurazione: sabato 28 marzo, ore 11
Davide Bertocchi (Modena, 1969) e Heimo Zobernig (Mauthen, Carinzia, 1958) sono i protagonisti del settimo
episodio di contemporary locus, curato da Paola Tognon, a Bergamo dal 28 marzo al 24 maggio 2015.
contemporary locus invita artisti, italiani e internazionali, a svelare e interpretare con progetti site-specific un
luogo segreto o abbandonato. Dopo l'ex Chiesa di San Rocco, chiusa da 80 anni e riaperta con gli interventi di
Margherita Moscardini e Jo Thomas, è la volta di Porta Sant'Alessandro, inserita nell'imponente cinta delle
Mura veneziane e storico accesso alla città di Bergamo.
Le quattro Porte di Bergamo rappresentano un sistema preciso, che ancora oggi caratterizza l'immagine e
l'identità della città. Punti di accesso della fortificazione, mantengono la loro funzione di ingresso al cuore
medievale di Bergamo Alta. La Porta di Sant’Alessandro fu edificata dal 1561 sulla demolizione dell’antica
basilica paleocristiana già dedicata al martire, patrono di Bergamo. Attraversata dall’acquedotto magistrale, la
Porta è alta 10 metri. La sua fronte esterna è in arenaria grigia e il suo passaggio tripartito è percorso ancora
oggi da pedoni e automobili.
Un grandioso salone con una pregiata copertura in legno sovrasta la porta e il suo passaggio. Spazio vuoto e
chiuso al pubblico dai primi del ‘900, dismesse le sue funzioni daziarie, oggi riapre e risveglia il suo passato per la
settima edizione di contemporary locus grazie all'intervento di Davide Bertocchi e Heimo Zobernig.
Per contemporary locus 7 Heimo Zobernig e Davide Bertocchi occupano in maniera distinta ma complementare
il salone di Porta Sant’Alessandro, volutamente lasciato nella sua possente e vasta essenzialità.
Zobernig impegna lo spazio con una grande installazione composta da 11 moduli autonomi realizzati in vetro
soffiato di Murano, prezioso materiale che evoca l'origine stessa della porta inserita nella cinta muraria
veneziana.
L’opera (Untitled, Vienna Venezia) si modella nel vasto salone giocando tra forma, luce e colore: grandi sfere di
vetro soffiato a mano volante, di colore rosso rubino, congiungono il pavimento con la possente travatura lignea
del soffitto a padiglione. I volumi, vibranti per la preziosità del materiale e del colore, assumono il potere
evocativo di lanterne che, debolmente illuminate, rievocano la storia e la funzione del luogo. L’essenzialità
ideativa, di manifattura, così come dell’illuminazione e sospensione delle opere che compongono l’installazione,
restituisce al visitatore una composizione astratta e minimale con la quale l’artista interrompe la vasta
orizzontalità dello spazio.
Bertocchi utilizza il suono - le sue architetture e modificazioni – come espressione e veicolo d’interazione con il
luogo, connettendo la dimensione antica con quella odierna della porta, cioè la parte alta “segreta e silente” con
la bassa, ancora “movimentata e vivace”.
La sua installazione site specific dal titolo Polyphonic Door prevede che il passaggio di persone e veicoli nella
parte bassa della porta attivi - tramite un sensore e un sistema sonoro digitale - un’architettura di suoni
diffusa nel salone superiore, oggi vuoto. Sono le note e gli accordi dell’organo della Basilica di Santa Maria
Maggiore registrati, selezionati e restituiti nello spazio per formare armonie e composizioni imprevedibili. Con questo lavoro Bertocchi trasforma metaforicamente e concretamente la possente architettura della porta,
luogo storicamente attraversato da flussi di persone, merci e acqua, in un grande strumento sonoro il cui
funzionamento è subordinato all’interazione con i passanti che partecipano alla creazione di un’architettura
sonora abitata.
Gli artisti
Davide Bertocchi (Modena, 1969) vive e lavora a Parigi. Ha studiato a Bologna all’Accademia di Belle Arti e al
DAMS. Ha poi frequentato la “Hogeschool voor de Kunsten” di Utrecht, dove ha avviato le prime
sperimentazioni sul suono. Nel 1996, dopo un periodo a New York e Los Angeles, si è trasferito a Milano, prima
in Via Fiuggi, in un basement condiviso con altri artisti della sua generazione - poi considerato punto di partenza
di una nuova scena milanese - e in seguito nella casa di Maurizio Cattelan. Ha quindi frequentato il programma
di residenze dell’Ecole de Beaux Arts di Nantes, diretto da Robert Fleck, Stephanie Moisdon e Philippe Lepeut.
Nel 2000 è stato scelto tra i 10 artisti italiani per lo Studio Program del PS1-MoMa a New York. Nel 2002 è stato
in residenza al National Contemporary Art Centre Villa Arson, a Nizza. Dal 2003 al 2004 ha partecipato al
programma di residenze “Le Pavillon” al Palais De Tokyo di Paris. www.davidebertocchi.com
Heimo Zobernig (Mauthen, Carinzia, 1958) vive e lavora a Vienna dove, da oltre 14 anni, è docente di scultura
all'Accademia di Belle Arti. Il suo lavoro spazia dalla pittura, alla scultura all'installazione. Maestro del
minimalismo austriaco, capace di coinvolgere sul piano sia intellettuale che sensibile, lavora sui concetti,
dispositivi e meccanismi dell’arte, attraverso processi, indagini e rappresentazioni lineari e autonome.
Ha esposto in alcune delle più prestigiose mostre internazionali, come la Biennale d’Arte di Venezia (1988 e
2001) – di cui sarà di nuovo protagonista nel 2015 quale artista del Padiglione austriaco – Documenta a Kassel
(1992 e 1997) e Skulptur Projekte Münster (1997). Al suo lavoro sono state dedicate importanti retrospettive e
mostre personali, tra le più recenti quelle al Museo Reina Sofía a Madrid (2012), alla Kunsthaus di Graz (2013), al
Mudam Luxembourg e al Kestnergesellschaft di Hannover (entrambe nel 2014). www.heimozobernig.com
Il luogo
Porta Sant'Alessandro
Porta Sant’Alessandro è uno dei quattro accessi a Bergamo Alta, attraverso le Mura costruite tra 1561 e 1588
dalla Serenissima Repubblica di Venezia. Si trova in Colle Aperto, all’inizio della strada storica per Lecco, Como, i
paesi della Valle di San Martino e il fiume Adda. Con le altre porte di Città Alta – Sant’Agostino, San Giacomo e
San Lorenzo – forma un sistema preciso, invariato nei secoli, che ancora distingue l’immagine della città. Le
Mura proteggevano concretamente e simbolicamente la Terraferma di Venezia dal confinante Ducato di Milano
e da altre possibili minacce. La costruzione fu affidata all’ingegnere fiorentino Bonaiuto Lorini (1537/44-1611).
Le porte furono collocate più o meno in corrispondenza di quelle precedenti, romane e medievali. Tutte presero
nome da chiese vicine, demolite – tranne quella di Sant'Agostino – per lasciar spazio alle Mura. Sant’Alessandro
era una basilica paleocristiana, costruita nel VI secolo sul sepolcro del martire, patrono di Bergamo. Fu
abbattuta nel 1561 come parecchie abitazioni, fra le energiche proteste dei bergamaschi.
Porta Sant'Alessandro integra con precisione architettura, ingegneria e paesaggio: nel sottotetto furono unificati
diversi acquedotti per la costruzione dell’acquedotto Magistrale della città. Fungeva anche da confine daziario.
Nel 1915 subì un restauro generale diretto da Ciro Caversazzi e nel 1952, per favorire la viabilità pedonale fu
aperto il fornice nord. Nel 1961, quarto centenario dalla costruzione delle Mura, si aggiunse alla fronte esterna
un Leone di San Marco, altorilievo di Piero Brolis (Bergamo, 1920-1978) in marmo bianco di Zandobbio.
I restauri conservativi eseguiti durante il ’900 hanno riguardato principalmente caratteri tecnici e materici.La fronte esterna è costituita fino a 10 metri di altezza da arenaria grigia, per la restante parte da pietra gialla
delle cave di Castagneta. La fronte su Colle Aperto è caratterizzata da materiali misti di recupero (pietre e
laterizio).Il volume si sviluppa su base quadrata, il passaggio centrale è coperto da una volta a crociera e quelli
laterali sono sormontati da volte a botte, interamente in laterizio.
Il salone del sottotetto ha una pregiata copertura in legno, restaurata di recente. Lo spazio, oggi vuoto e non
fruibile al pubblico, in passato era percorribile, collegato ai giardini delle Mura per consentire spostamenti lungo
il perimetro della fortificazione.
La storica funzione d’accesso di Porta Sant’Alessandro si è protratta nel tempo, rimanendo nodale per la viabilità
di pedoni e veicoli. Anche per questo il luogo è tuttora punto d’incontro e di attività commerciali-ricreative, oltre
che ideale punto di partenza per la visita a Bergamo medievale.
contemporary locus
contemporary locus è un'associazione culturale onlus che progetta e realizza attività espositive, formative e di
ricerca sul territorio nazionale e in rete, mediante nuove strategie artistiche.
Fondata nel 2012, la sua progettualità si realizza attraverso la riapertura di luoghi segreti o dismessi che
conservano un particolare interesse storico-artistico o sociale, e artisti contemporanei che ne divengono liberi
interpreti. La riattivazione di luoghi invisibili, il coinvolgimento dell’arte contemporanea, l’utilizzo di nuove
tecnologie, sono lo statement di contemporary locus.
Gli artisti, stranieri e italiani, invitati a trovare echi e corrispondenze con i luoghi prescelti, con la loro storia e la
loro condizione di segretezza o dismissione, intervengono con lavori site specific e opere appositamente scelte.
Tra gli obiettivi dell’associazione, anche l’avvio di progetti di ricerca e innovazione, la formazione specialistica, la
costruzione di un’attiva rete professionale e la promozione dell’arte contemporanea nella dimensione urbana e
sociale, la valorizzazione del territorio e del suo patrimonio.
Le edizioni passate di contemporary locus hanno visto, nel 2012, la riapertura del Luogo Pio Colleoni, residenza
quattrocentesca nel cuore di Città Alta, con gli artisti Huma Bhabha e Francesco Carone; la Cannoniera San
Giacomo, parte delle Mura Venete e una delle più importanti testimonianze italiane dell’architettura militare
del Cinquecento, con Anna Franceschini e Steve Piccolo; l’ex Hotel Commercio, parte dell’antico complesso
conventuale di S. Spirito del XIV secolo e più antico luogo di accoglienza della città, con Francesca Grilli e Vlad
Nanca. Nel 2013 contemporary locus è proseguito con un’installazione video site specific di Grazia Toderi nel
Teatro Sociale di Bergamo Alta, ristrutturato in anni recenti. Nello stesso anno, l’artista Tony Fiorentino è stato
invitato a lavorare negli spazi segreti della Domus Lucina di Casa Angelini, domus romana risalente al I – IV
secolo d.C.. Nel 2014 l'ex Chiesa di San Rocco è stata aperta dopo 80 anni grazie all'intervento di Margherita
Moscardini e di Jo Thomas.
Nel 2014 l'associazione avvia anche idee d'artista, un percorso che mette in relazione artisti contemporanei e
realtà industriali e artigianali di eccellenza: il primo progetto è MANOPLA’, frutto dell'incontro tra Diego
Perrone e La Rocca srl. (www.manopla.it)
Le app di contemporary locus
contemporary locus è anche un’esperienza che si espande in rete mediante l’utilizzo di molte piattaforme
tecnologiche. Le app di contemporary locus, tra le prime legate a un ciclo espositivo contemporaneo, disponibili
gratuitamente su App Store, sono parte integrante dei progetti espositivi: l’obiettivo è sviluppare una
piattaforma aperta e partecipata, capace di far dialogare, attraverso le nuove tecnologie, le diverse reti del
territorio e del sistema dell’arte. Documentazioni e interpretazioni video dei diversi progetti espositivi sono on
line sul canale vimeo dell'associazione.
Associazione contemporary locus luoghi riscoperti dall’arte contemporanea
Art Director Paola Tognon | Media Project Manager Elisa Bernardoni | Project Manager Francesca Ceccherini
Press Maddalena Bonicelli
contemporary locus 7 | Davide Bertocchi| Heimo Zobernig | Porta Sant'Alessandro
a cura di Paola Tognon
28 marzo – 24 maggio 2015 | Inaugurazione: sabato 28 marzo 2015, ore 11
Largo Colle Aperto 6, Bergamo Alta
Orari d'apertura: sabato - domenica 9-13; 15-19
Visite guidate: sabato - domenica tutto il giorno, lunedì – venerdì su appuntamento
Ingresso gratuito - per info e visite speciali: info@contemporarylocus.it
Progetto e sviluppo App Elisa Bernardoni
Coordinamento e produzione Francesca Ceccherini - cell. +39 3497903295 info@contemporarylocus.it
Allestimento Nadia Bratelli Teka Studio Architettura
Ricerche storiche Sara Pesenti
Rilievi e planimetrie dello spazio Francesca Gotti
Visual design Woodoo Studio
Fotografia Mario Albergati
Video Marco Chiodi
Responsabile accoglienza Sara Pesenti
Responsabile laboratori per l’infanzia Elena Benicchio
Traduzioni Kiwi Milano
Si ringrazia il Comune di Bergamo e gli Assessorati alla cultura, turismo, tempo libero, marketing territoriale,
Expo; alla riqualificazione urbana, edilizia pubblica e privata, patrimonio immobiliare; ai lavori pubblici e reti,
manutenzioni, servizi tecnologici; all'ambiente, politiche energetiche, verde pubblico; Aprica, a2a
Si ringrazia Leonardo Angelini per il supporto alle ricerche storiche.
Produzione - Davide Bertocchi
Producer: Mirko Rizzi
Produzione suono: Federico Truzzi
Programmazione digitale: Lionel Palun
Si ringrazia: Fondazione MIA - Congregazione Misericordia Maggiore, Bergamo e Don Gilberto Sessantini.
Dino Gervasoni, Ivan Tamborini.
Produzione - Heimo Zobernig
Producer: Caterina Tognon, Venezia
Realizzazione: Formia, Murano (VE)
Press: Maddalena Bonicelli
press@contemporarylocus.it cell. +39 335 6857707 maddalena.bonicelli@gmail.com
www.contemporarylocus.it
https://www.facebook.com/contemporarylocus?ref=hl | https://twitter.com/contlocus
https://vimeo.com/contemporarylocus
28
marzo 2015
Contemporary locus 7: Heimo Zobernig / Davide Bertocchi
Dal 28 marzo al 24 maggio 2015
arte contemporanea
Location
PORTA SANT’ALESSANDRO
Bergamo, Largo Colle Aperto, 6, (Bergamo)
Bergamo, Largo Colle Aperto, 6, (Bergamo)
Orario di apertura
sabato - domenica 9-13; 15-19
Vernissage
28 Marzo 2015, ore 11
Autore
Curatore