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Conversazioni d’arte
Anna Maria Cavanna, storica dell’arte, cura una serie di incontri seguiti da differenti visite tematiche. Gli appuntamenti legati alla mostra DAL FUTURISMO AL RITORNO ALL’ORDINE approfondiscono una delle stagioni fondamentali della pittura italiana del Novecento.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione della mostra DAL FUTURISMO AL RITORNO ALL’ORDINE. Pittura italiana del decennio cruciale 1910-1920 (Museo Accorsi – Ometto, Torino, 2 marzo – 18 giugno 2017), la Fondazione Accorsi - Ometto propone una serie di incontri per approfondire gli anni cruciali della pittura italiana tra il 1910 e il 1920.
La storica dell'arte Anna Maria Cavanna parlerà dei protagonisti di questo periodo, in un dialogo fecondo con le esperienze europee. L'incontro proseguirà in mostra con la visita tematica alle opere esposte.
• Domenica 5 marzo 2017, ore 10.30
Il movimento futurista raccontato attraverso le sue tematiche e i suoi capolavori
Il Futurismo è stato un movimento di drastica rottura nei confronti dell’arte e della cultura del tempo e il suo raggio d’azione si è propagato in ogni aspetto della vita quotidiana. Attraverso i manifesti pubblicati a partire dal 1909 e le opere realizzate dai suoi principali esponenti è possibile enucleare alcuni temi fondamentali, come la velocità, la simultaneità, lo stato d’animo, il culto della modernità.
• Domenica 19 marzo 2017, ore 10.30
I futuristi italiani a Parigi e l’incontro/scontro con il Cubismo
Il rapporto con la Francia è stato molto importante sin dagli inizi per l’avanguardia futurista. Marinetti conosceva bene l’ambiente culturale parigino e proprio a Parigi pubblicò nel 1909 il primo manifesto del movimento. Severini risiedeva in questa città e Boccioni era rimasto molto colpito dalla sua atmosfera durante un viaggio compiuto nel 1906. Nel 1912 i futuristi espongono alla Galleria Bernheim-Jeune e danno il via a una serie di conferenze e serate, a cui seguiranno polemiche e scontri con i Cubisti, ma anche un dibattito denso di conseguenze per entrambi i movimenti, incentrato sui concetti di simultaneità, di dinamismo e di scomposizione delle forme.
• Domenica 2 aprile 2017, ore 10.30
L’avanguardia moderata: dalle mostre di Ca’ Pesaro alla Secessione romana
Dal 1908 vennero organizzate a Ca’ Pesaro alcune esposizioni caratterizzate da aspetti di esplicita secessione rispetto a quelle che si tenevano alla Biennale.
Le esperienze di Ca’ Pesaro e della Secessione romana (dal 1913) erano accomunate dall’apertura verso le correnti artistiche europee, dall’incoraggiamento dato agli artisti più giovani e dal rifiuto nei confronti degli aspetti più dissacranti dell’avanguardia futurista.
• Domenica 14 maggio 2017, ore 10.30
De Chirico, Savinio, Carrà e De Pisis: destini incrociati a Ferrara
La ricerca avviata da Giorgio De Chirico durante i soggiorni a Parigi e a Torino trova compiuta maturazione tra il 1915 e il 1917 nello scenario suggestivo di Ferrara. La pittura metafisica si arricchisce qui di un profondo senso di mistero, di figure enigmatiche e di oggetti isolati dal loro contesto, riassemblati per evocare nuovi significati e creare nello spettatore un senso di straniamento. Fondamentali in questa fase sono il dialogo teorico con il fratello Alberto Savinio e gli incontri con Carlo Carrà e Filippo De Pisis.
• Domenica 21 maggio 2017, ore 10.30
Alla ricerca di un linguaggio artistico più genuino: la riscoperta dei Primitivi e delle tradizioni della cultura popolare
Il desiderio di stabilità e di armonia insito nel “ritorno all’ordine” che caratterizza l’Italia postbellica si esprime nelle opere degli artisti in un evidente sforzo di conciliare un linguaggio moderno con le radici della nostra tradizione pittorica, individuate in Giotto, Masaccio, Paolo Uccello, Piero della Francesca. Molti artisti – da Carrà a Soffici, da Garbari a Viani, da Rosai a Guidi – sperimentano soluzioni primitiviste e riscoprono elementi della cultura popolare, scelti per elaborare un’arte più semplice, dal carattere intimista e dalle atmosfere incantate.
• Domenica 11 giugno 2017, ore 10.30
Tra sperimentazioni radicali e “ritorni al classico”: alterne vicende nelle arti figurative
Nella storia dell’arte si assiste spesso a una sorta di ciclico ritorno all’ordine: a una fase improntata a sperimentazioni e irrazionalità segue un momento di recupero di una figurazione più classica, più tradizionale. Attraverso una serie di esempi relativi ai secoli dal XIV al XIX si arriverà ad esaminare ciò che accade negli anni Venti del Novecento, allorché, dopo l’esperienza drammatica della Grande Guerra, gli artisti si allontanano dagli estremismi delle avanguardie e decidono di recuperare i valori della forma e della tradizione. In Italia, un gruppo di pittori e di letterati gravitanti intorno alla rivista “Valori plastici” inaugura questo nuovo atteggiamento culturale a partire dal 1918.
La storica dell'arte Anna Maria Cavanna parlerà dei protagonisti di questo periodo, in un dialogo fecondo con le esperienze europee. L'incontro proseguirà in mostra con la visita tematica alle opere esposte.
• Domenica 5 marzo 2017, ore 10.30
Il movimento futurista raccontato attraverso le sue tematiche e i suoi capolavori
Il Futurismo è stato un movimento di drastica rottura nei confronti dell’arte e della cultura del tempo e il suo raggio d’azione si è propagato in ogni aspetto della vita quotidiana. Attraverso i manifesti pubblicati a partire dal 1909 e le opere realizzate dai suoi principali esponenti è possibile enucleare alcuni temi fondamentali, come la velocità, la simultaneità, lo stato d’animo, il culto della modernità.
• Domenica 19 marzo 2017, ore 10.30
I futuristi italiani a Parigi e l’incontro/scontro con il Cubismo
Il rapporto con la Francia è stato molto importante sin dagli inizi per l’avanguardia futurista. Marinetti conosceva bene l’ambiente culturale parigino e proprio a Parigi pubblicò nel 1909 il primo manifesto del movimento. Severini risiedeva in questa città e Boccioni era rimasto molto colpito dalla sua atmosfera durante un viaggio compiuto nel 1906. Nel 1912 i futuristi espongono alla Galleria Bernheim-Jeune e danno il via a una serie di conferenze e serate, a cui seguiranno polemiche e scontri con i Cubisti, ma anche un dibattito denso di conseguenze per entrambi i movimenti, incentrato sui concetti di simultaneità, di dinamismo e di scomposizione delle forme.
• Domenica 2 aprile 2017, ore 10.30
L’avanguardia moderata: dalle mostre di Ca’ Pesaro alla Secessione romana
Dal 1908 vennero organizzate a Ca’ Pesaro alcune esposizioni caratterizzate da aspetti di esplicita secessione rispetto a quelle che si tenevano alla Biennale.
Le esperienze di Ca’ Pesaro e della Secessione romana (dal 1913) erano accomunate dall’apertura verso le correnti artistiche europee, dall’incoraggiamento dato agli artisti più giovani e dal rifiuto nei confronti degli aspetti più dissacranti dell’avanguardia futurista.
• Domenica 14 maggio 2017, ore 10.30
De Chirico, Savinio, Carrà e De Pisis: destini incrociati a Ferrara
La ricerca avviata da Giorgio De Chirico durante i soggiorni a Parigi e a Torino trova compiuta maturazione tra il 1915 e il 1917 nello scenario suggestivo di Ferrara. La pittura metafisica si arricchisce qui di un profondo senso di mistero, di figure enigmatiche e di oggetti isolati dal loro contesto, riassemblati per evocare nuovi significati e creare nello spettatore un senso di straniamento. Fondamentali in questa fase sono il dialogo teorico con il fratello Alberto Savinio e gli incontri con Carlo Carrà e Filippo De Pisis.
• Domenica 21 maggio 2017, ore 10.30
Alla ricerca di un linguaggio artistico più genuino: la riscoperta dei Primitivi e delle tradizioni della cultura popolare
Il desiderio di stabilità e di armonia insito nel “ritorno all’ordine” che caratterizza l’Italia postbellica si esprime nelle opere degli artisti in un evidente sforzo di conciliare un linguaggio moderno con le radici della nostra tradizione pittorica, individuate in Giotto, Masaccio, Paolo Uccello, Piero della Francesca. Molti artisti – da Carrà a Soffici, da Garbari a Viani, da Rosai a Guidi – sperimentano soluzioni primitiviste e riscoprono elementi della cultura popolare, scelti per elaborare un’arte più semplice, dal carattere intimista e dalle atmosfere incantate.
• Domenica 11 giugno 2017, ore 10.30
Tra sperimentazioni radicali e “ritorni al classico”: alterne vicende nelle arti figurative
Nella storia dell’arte si assiste spesso a una sorta di ciclico ritorno all’ordine: a una fase improntata a sperimentazioni e irrazionalità segue un momento di recupero di una figurazione più classica, più tradizionale. Attraverso una serie di esempi relativi ai secoli dal XIV al XIX si arriverà ad esaminare ciò che accade negli anni Venti del Novecento, allorché, dopo l’esperienza drammatica della Grande Guerra, gli artisti si allontanano dagli estremismi delle avanguardie e decidono di recuperare i valori della forma e della tradizione. In Italia, un gruppo di pittori e di letterati gravitanti intorno alla rivista “Valori plastici” inaugura questo nuovo atteggiamento culturale a partire dal 1918.
05
marzo 2017
Conversazioni d’arte
Dal 05 marzo all'undici giugno 2017
incontro - conferenza
Location
FONDAZIONE ACCORSI – OMETTO MUSEO DI ARTI DECORATIVE
Torino, Via Po, 55, (Torino)
Torino, Via Po, 55, (Torino)
Biglietti
€ 18,00/14,00/6,00
Orario di apertura
La domenica alle ore 10.30
Vernissage
5 Marzo 2017, Ore 10.30
Autore
Curatore