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Corpi fuori contesto
In Corpi fuori contesto, Tiziana Contu presenta alla Cittadella dei Musei di Cagliari gli esiti della nuova ricerca artistica, che fonde alcune cifre abituali, come il ricamo e l’aforisma, con materiali di risulta su cui ha ricamato tavole anatomiche leonardesche o dettagli di opere rinascimentali.
Comunicato stampa
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Con la mostra Corpi fuori contesto, Tiziana Contu presenta alla Cittadella dei Musei di Cagliari gli esiti della sua nuova ricerca artistica, che fonde alcune delle sue cifre abituali, come il ricamo e l’aforisma, con l’accostamento ardito di un supporto, realizzato con materiali di risulta - bustine di tè e tisane cucite tra loro - sul quale ha ricamato tavole anatomiche leonardesche o dettagli di opere rinascimentali. Le opere sono corredate da titoli che fanno parte integrante dei lavori e hanno il compito di condividere con il pubblico le riflessioni di Tiziana tramutate in immagini.
L’artista si fida poco delle verità accolte come tali, il suo intento è fare vacillare il positivismo difeso a oltranza: Tiziana Contu si prende gioco di dogmi e formule granitiche per farci entrare nel suo mondo di pensieri e azioni destabilizzanti, che rovesciano il senso comune grazie anche a una forte dose di ironia, che è uno dei fili rossi del suo percorso artistico.
Nella riproduzione di un teschio sezionato leonardesco, ricama sulla tela la frase L’anima-senso comune/si trova nel punto di incrocio tra le linee A-M/C-D, compiendo un corto circuito tra lo studio meticoloso e scientifico della realtà con il mistero e l’indecifrabilità dell’anima. Nella tavola che mostra i polmoni, con la descrizione accurata dei bronchi, dei lobi e degli alveoli, la scritta Fino all’ultimo respiro ci riporta a una dimensione poetica, che esula completamente dall’osservazione minuziosa delle parti anatomiche che permettono l’assunzione di ossigeno e l'eliminazione di anidride carbonica, per farci approdare all’unicità delle nostre singole esistenze, suggerendo che alcune cose esistono di per sé, appartengono all’insieme generale degli enti di natura, ma sono anche condizionate dall’agire umano, dal suo contesto e dal momento in cui viviamo. È qui che i Corpi fuori contesto di Tiziana Contu trovano la loro ragione d’essere: lo studio dell’anatomia umana suggella nelle sue opere un incontro tra etica e poetica, in una pluralità di fenomeni che ci induce a riflettere sulla nostra cultura dominata dal pensiero binario, fatta di opposizioni manichee che rimuovono ogni contraddizione, mentre, come ha scritto Edgar Morin, sarebbe importante tenere insieme le verità dell'Illuminismo e quelle del Romanticismo.
In una delle tele, Tiziana Contu riproduce un dettaglio dello scomparto superiore destro del Polittico Griffoni (1472-1473) di Francesco del Cossa, che rappresenta Santa Lucia con in mano i suoi occhi disincarnati, metaforicamente assimilati a due boccioli che escono da uno stelo come fiori. Un’immagine di cui l’artista coglie il sincretismo tra gli occhi e il fiore mediante il titolo Ti dono i miei occhi, riferimento velato a un fatto autobiografico.
In ogni opera di Tiziana Contu troveremo quindi parti di corpi che, con un gesto di ribellione, vengono posti fuori dal contesto scientifico, con cui l’artista tuttavia dialoga, avendo scelto come sede espositiva quella che, alla Cittadella dei Musei di Cagliari, ospita le cere anatomiche di Clemente Susini. Una giustapposizione che diviene complementare e relazionale, nella quale le figure di cera, create come strumento didattico, mostrano figure parzialmente dissezionate, così come le immagini riprodotte da Tiziana Contu, scrutano la nostra identità di corpi in bilico tra espressione artistica e analisi scientifica, cercando di integrare, attraverso l’arte, quelli che Leonardo da Vinci chiamava i moti dell’animo.
L’artista si fida poco delle verità accolte come tali, il suo intento è fare vacillare il positivismo difeso a oltranza: Tiziana Contu si prende gioco di dogmi e formule granitiche per farci entrare nel suo mondo di pensieri e azioni destabilizzanti, che rovesciano il senso comune grazie anche a una forte dose di ironia, che è uno dei fili rossi del suo percorso artistico.
Nella riproduzione di un teschio sezionato leonardesco, ricama sulla tela la frase L’anima-senso comune/si trova nel punto di incrocio tra le linee A-M/C-D, compiendo un corto circuito tra lo studio meticoloso e scientifico della realtà con il mistero e l’indecifrabilità dell’anima. Nella tavola che mostra i polmoni, con la descrizione accurata dei bronchi, dei lobi e degli alveoli, la scritta Fino all’ultimo respiro ci riporta a una dimensione poetica, che esula completamente dall’osservazione minuziosa delle parti anatomiche che permettono l’assunzione di ossigeno e l'eliminazione di anidride carbonica, per farci approdare all’unicità delle nostre singole esistenze, suggerendo che alcune cose esistono di per sé, appartengono all’insieme generale degli enti di natura, ma sono anche condizionate dall’agire umano, dal suo contesto e dal momento in cui viviamo. È qui che i Corpi fuori contesto di Tiziana Contu trovano la loro ragione d’essere: lo studio dell’anatomia umana suggella nelle sue opere un incontro tra etica e poetica, in una pluralità di fenomeni che ci induce a riflettere sulla nostra cultura dominata dal pensiero binario, fatta di opposizioni manichee che rimuovono ogni contraddizione, mentre, come ha scritto Edgar Morin, sarebbe importante tenere insieme le verità dell'Illuminismo e quelle del Romanticismo.
In una delle tele, Tiziana Contu riproduce un dettaglio dello scomparto superiore destro del Polittico Griffoni (1472-1473) di Francesco del Cossa, che rappresenta Santa Lucia con in mano i suoi occhi disincarnati, metaforicamente assimilati a due boccioli che escono da uno stelo come fiori. Un’immagine di cui l’artista coglie il sincretismo tra gli occhi e il fiore mediante il titolo Ti dono i miei occhi, riferimento velato a un fatto autobiografico.
In ogni opera di Tiziana Contu troveremo quindi parti di corpi che, con un gesto di ribellione, vengono posti fuori dal contesto scientifico, con cui l’artista tuttavia dialoga, avendo scelto come sede espositiva quella che, alla Cittadella dei Musei di Cagliari, ospita le cere anatomiche di Clemente Susini. Una giustapposizione che diviene complementare e relazionale, nella quale le figure di cera, create come strumento didattico, mostrano figure parzialmente dissezionate, così come le immagini riprodotte da Tiziana Contu, scrutano la nostra identità di corpi in bilico tra espressione artistica e analisi scientifica, cercando di integrare, attraverso l’arte, quelli che Leonardo da Vinci chiamava i moti dell’animo.
12
settembre 2024
Corpi fuori contesto
Dal 12 settembre al 07 ottobre 2024
arte contemporanea
Location
CITTADELLA DEI MUSEI
Cagliari, Piazza Arsenale, 8, (CAGLIARI)
Cagliari, Piazza Arsenale, 8, (CAGLIARI)
Orario di apertura
9-13 e 16.30 - 19
chiusa il martedì
Vernissage
12 Settembre 2024, 17.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Architetto PierluigiPiu
Patrocini