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Corpi&AntiCorpi
Espongono 23 fotografi con 38 immagini
Comunicato stampa
Segnala l'evento
I fotografi del Circolo Fotografico “La Gondola” si cimentano nell'annuale mostra sociale con uno dei temi meno frequentati nell'ormai lunga storia del sodalizio veneziano: il corpo umano.
Storicamente parlando, si può affermare che due siano stati i temi preponderanti su cui si sono esercitati l'occhio e l'obiettivo dei maestri della Gondola: Venezia e il reportage.
Sono questi gli ambiti di ricerca che sin dagli esordi hanno connotato la produzione del Circolo e gli hanno consentito di raggiungere in breve tempo risultati d’assoluta novità nel panorama fotografico nazionale.
Di Venezia, la Gondola contribuì a rinnovare l'immagine sostituendo all'ormai stereotipata visione monumentale i tratti più reconditi e umili della città minore; nel contempo, la freschezza poetica del reportage dei vari Roiter, Berengo, Bruno, Del Pero, Giacobbi connotò la visione “lirico/realista” che trovò ampio consenso anche in Europa.
Ma il corpo umano, sia per ragioni sociali e storiche che per obiettive difficoltà tecniche, è stato raramente preso in considerazione.
La fotografia è anche un preciso registro dei tempi; in una società contemporanea che fa dell'apparire una delle ragioni stesse dei suoi comportamenti, il corpo umano ha assunto una funzione fondamentale.
Profondamente allentatosi il senso della morale comune, un tempo condizionata sia da costrittivi riferimenti religiosi che da inveterate consuetudini familiari, il corpo, specie quello femminile, è oggi riconosciuto quale primario strumento di comunicazione, specie nei suoi aspetti erotici e seduttivi.
Se ne fa largo uso nella pubblicità, specie nel medium televisivo dove letteralmente imperversa, ma anche in tutte quelle forme visivamente invadenti come la gigantesca cartellonistica di cui Venezia è un esempio assai discusso.
Ma gli aspetti della ricerca sul corpo investono anche altri campi e si manifestano talvolta in forme mediate ma non meno suggestive: l'indagine psicologica sugli atteggiamenti, la spettacolarità del gesto atletico, la chirurgia dei trapianti, le protesi estetiche ormai di pratica comune, il culto della bellezza, ecc.
Ci sono poi i malintesi sensi di “liberazione” del corpo, che si traducono spesso in esibizioni di volgarità e cattivo gusto.
Di tutto questo i fotografi della Gondola si sono impegnati a dare conto; un compito indubbiamente non facile anche perché non è loro intenzione parlare “ex cathedra”, ruolo che non spetta loro.
Si spera, come sempre, che le fotografie si facciano valere per la loro qualità estetica e stimolino una riflessione che vada oltre la sostanza del tema ma più profondamente impegnino chi guarda a considerare nel suo insieme il divenire di questa società in cui apparire è troppo spesso sinonimo di esistere.
Storicamente parlando, si può affermare che due siano stati i temi preponderanti su cui si sono esercitati l'occhio e l'obiettivo dei maestri della Gondola: Venezia e il reportage.
Sono questi gli ambiti di ricerca che sin dagli esordi hanno connotato la produzione del Circolo e gli hanno consentito di raggiungere in breve tempo risultati d’assoluta novità nel panorama fotografico nazionale.
Di Venezia, la Gondola contribuì a rinnovare l'immagine sostituendo all'ormai stereotipata visione monumentale i tratti più reconditi e umili della città minore; nel contempo, la freschezza poetica del reportage dei vari Roiter, Berengo, Bruno, Del Pero, Giacobbi connotò la visione “lirico/realista” che trovò ampio consenso anche in Europa.
Ma il corpo umano, sia per ragioni sociali e storiche che per obiettive difficoltà tecniche, è stato raramente preso in considerazione.
La fotografia è anche un preciso registro dei tempi; in una società contemporanea che fa dell'apparire una delle ragioni stesse dei suoi comportamenti, il corpo umano ha assunto una funzione fondamentale.
Profondamente allentatosi il senso della morale comune, un tempo condizionata sia da costrittivi riferimenti religiosi che da inveterate consuetudini familiari, il corpo, specie quello femminile, è oggi riconosciuto quale primario strumento di comunicazione, specie nei suoi aspetti erotici e seduttivi.
Se ne fa largo uso nella pubblicità, specie nel medium televisivo dove letteralmente imperversa, ma anche in tutte quelle forme visivamente invadenti come la gigantesca cartellonistica di cui Venezia è un esempio assai discusso.
Ma gli aspetti della ricerca sul corpo investono anche altri campi e si manifestano talvolta in forme mediate ma non meno suggestive: l'indagine psicologica sugli atteggiamenti, la spettacolarità del gesto atletico, la chirurgia dei trapianti, le protesi estetiche ormai di pratica comune, il culto della bellezza, ecc.
Ci sono poi i malintesi sensi di “liberazione” del corpo, che si traducono spesso in esibizioni di volgarità e cattivo gusto.
Di tutto questo i fotografi della Gondola si sono impegnati a dare conto; un compito indubbiamente non facile anche perché non è loro intenzione parlare “ex cathedra”, ruolo che non spetta loro.
Si spera, come sempre, che le fotografie si facciano valere per la loro qualità estetica e stimolino una riflessione che vada oltre la sostanza del tema ma più profondamente impegnino chi guarda a considerare nel suo insieme il divenire di questa società in cui apparire è troppo spesso sinonimo di esistere.
23
novembre 2010
Corpi&AntiCorpi
Dal 23 novembre all'otto dicembre 2010
fotografia
Location
LIBRERIA MONDADORI
Venezia, San Marco, 1345, (Venezia)
Venezia, San Marco, 1345, (Venezia)
Orario di apertura
ore 10.30-19.30, festivo 11-19.30
Vernissage
23 Novembre 2010, ore 18
Sito web
www.cflagondola.it
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