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Corpo-Città (studio1#)
Percorso di pratica, osservazione e documentazione dell’abitare che eredita il lascito processuale dell’installazione sonora Nuclei (Vitali) allestita negli spazi del carcere duro delle Murate e che costruisce a partire da qui, un gruppo di prassi e ricerca che indaghi il processo urbano in corso.
Comunicato stampa
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Le Murate stanno diventando un nuovo quartiere della città di Firenze che convive come gli altri con la storia delle antiche pietre che lo compongono.
La storia che queste pietre portano con sé è in questo caso quella del vecchio carcere della città e del precedente monastero su cui è sorto per 150 anni a partire dal 1832 sino al 1983.
In un processo urbano inaugurato con la consegna delle chiavi dei primi alloggi pubblici nel 2004, gli spazi detentivi delle Murate si stanno trasformando lentamente nelle case di un altro abitare: non l’abitare costretto della reclusione, e non l’abitare spinto oltre il centro urbano delle classi più popolari, ma un abitare aperto, dove privato e pubblico e provenienze diverse si mescolano nella vita delle piazze interne allo spazio, teatro degli eventi della città dello spettacolo che si ritrovano all’improvviso umanizzati e relativizzati da una piazza che non scorda l’ora d’aria da cui proviene.
In questi spazi “stretti” della convivenza la varietà e l’intensità delle dinamiche sono percepibili come movenze specifiche di un nuovo abitare in corso.
Gli spazi dell’ex carcere di Firenze stanno ridiventando città, ed attraverso Le Murate tutta la città è coinvolta nel processo di questo abitare.
Corpo-Città (studio1#) è un percorso di pratica, osservazione e documentazione dell’abitare che eredita il lascito processuale dell’installazione sonora Nuclei (Vitali) allestita negli spazi dell’ex carcere duro delle Murate. Corpo-Città costruisce a partire da qui, un gruppo di prassi e ricerca che indaga il processo urbano in corso affiancando pratiche interdisciplinari di analisi e documentazione, a pratiche di azione, osservazione ed ascolto proprie di un performer-cercatore urbano.
Il processo globale parte dal corpo dell’attuante per aprirsi al corpo dell’abitare, alimentando un dispositivo processuale di analisi e di ricerca nella città che non separa la teoria dalla prassi né il corpo dallo spazio.
Il percorso sviluppato da Studiovuoto, Studio di architettura che non costruisce, intende mettere in atto un ascolto urbano collettivo, per favorire altre possibilità di percezione dello spazio e di sé come base necessaria dei risvegli dell’utopia vivente della città.
Il training fisico condotto si porrà alla base del lavoro di analisi, ascolto e osservazione, di modo che il piano della ricerca urbana diventi giorno per giorno il piano naturale di ricerca dei partecipanti a Corpo-Città.
Pratiche artistiche di attraversamento e dell’abitare potranno dare luogo a piccole performance il cui obiettivo iniziale è quello di favorire condizioni ulteriori di percezione della relazione tra corpo e spazio, tra abitante ed abitato.
Corpo-Città (studio1#) si declina negli spazi prescelti con specifiche modalità, favorendo l’emergere di situazioni partecipative spontanee di adesione al lavoro nella forma di una comunità temporanea di indagine e creazione. Corpo-Città è aperto alla collaborazione con associazioni locali, gruppi di artisti, architetti e ricercatori urbani, singoli cittadini ed abitanti.
Assieme a Valeria Muledda prendono parte a Studiovuoto in questo progetto:
Corrado Marcetti, architetto, (Direttore della Fondazione Michelucci);
m2, prassi artistica + architettura (Matteo Bianchini + Matteo Fioravanti);
Sonia Paone, sociologa urbana, (Università di Pisa);
Sabrina Tosi Cambini, antropologa, (Fondazione Michelucci).
Risultante di parte del lavoro di Corpo-Città (studio1#) sarà la trasmissione radiofonica di frammenti e inserti sonori che seguirà il processo in corso condividendolo con la città; le trasmissioni saranno elaborate in corso d’opera ed andranno in onda su Radio Papesse.
Corpo-Città (studio1#) è un progetto di Valeria Muledda per Studiovuoto.
La storia che queste pietre portano con sé è in questo caso quella del vecchio carcere della città e del precedente monastero su cui è sorto per 150 anni a partire dal 1832 sino al 1983.
In un processo urbano inaugurato con la consegna delle chiavi dei primi alloggi pubblici nel 2004, gli spazi detentivi delle Murate si stanno trasformando lentamente nelle case di un altro abitare: non l’abitare costretto della reclusione, e non l’abitare spinto oltre il centro urbano delle classi più popolari, ma un abitare aperto, dove privato e pubblico e provenienze diverse si mescolano nella vita delle piazze interne allo spazio, teatro degli eventi della città dello spettacolo che si ritrovano all’improvviso umanizzati e relativizzati da una piazza che non scorda l’ora d’aria da cui proviene.
In questi spazi “stretti” della convivenza la varietà e l’intensità delle dinamiche sono percepibili come movenze specifiche di un nuovo abitare in corso.
Gli spazi dell’ex carcere di Firenze stanno ridiventando città, ed attraverso Le Murate tutta la città è coinvolta nel processo di questo abitare.
Corpo-Città (studio1#) è un percorso di pratica, osservazione e documentazione dell’abitare che eredita il lascito processuale dell’installazione sonora Nuclei (Vitali) allestita negli spazi dell’ex carcere duro delle Murate. Corpo-Città costruisce a partire da qui, un gruppo di prassi e ricerca che indaga il processo urbano in corso affiancando pratiche interdisciplinari di analisi e documentazione, a pratiche di azione, osservazione ed ascolto proprie di un performer-cercatore urbano.
Il processo globale parte dal corpo dell’attuante per aprirsi al corpo dell’abitare, alimentando un dispositivo processuale di analisi e di ricerca nella città che non separa la teoria dalla prassi né il corpo dallo spazio.
Il percorso sviluppato da Studiovuoto, Studio di architettura che non costruisce, intende mettere in atto un ascolto urbano collettivo, per favorire altre possibilità di percezione dello spazio e di sé come base necessaria dei risvegli dell’utopia vivente della città.
Il training fisico condotto si porrà alla base del lavoro di analisi, ascolto e osservazione, di modo che il piano della ricerca urbana diventi giorno per giorno il piano naturale di ricerca dei partecipanti a Corpo-Città.
Pratiche artistiche di attraversamento e dell’abitare potranno dare luogo a piccole performance il cui obiettivo iniziale è quello di favorire condizioni ulteriori di percezione della relazione tra corpo e spazio, tra abitante ed abitato.
Corpo-Città (studio1#) si declina negli spazi prescelti con specifiche modalità, favorendo l’emergere di situazioni partecipative spontanee di adesione al lavoro nella forma di una comunità temporanea di indagine e creazione. Corpo-Città è aperto alla collaborazione con associazioni locali, gruppi di artisti, architetti e ricercatori urbani, singoli cittadini ed abitanti.
Assieme a Valeria Muledda prendono parte a Studiovuoto in questo progetto:
Corrado Marcetti, architetto, (Direttore della Fondazione Michelucci);
m2, prassi artistica + architettura (Matteo Bianchini + Matteo Fioravanti);
Sonia Paone, sociologa urbana, (Università di Pisa);
Sabrina Tosi Cambini, antropologa, (Fondazione Michelucci).
Risultante di parte del lavoro di Corpo-Città (studio1#) sarà la trasmissione radiofonica di frammenti e inserti sonori che seguirà il processo in corso condividendolo con la città; le trasmissioni saranno elaborate in corso d’opera ed andranno in onda su Radio Papesse.
Corpo-Città (studio1#) è un progetto di Valeria Muledda per Studiovuoto.
02
settembre 2014
Corpo-Città (studio1#)
Dal 02 al 30 settembre 2014
architettura
arte contemporanea
performance - happening
arte contemporanea
performance - happening
Location
MAD – MURATE ART DISTRICT
Firenze, Piazza Delle Murate, (Firenze)
Firenze, Piazza Delle Murate, (Firenze)
Orario di apertura
14.00-20.00
Vernissage
2 Settembre 2014, 15.00
Autore
Curatore