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Corrado Balest
mostra personale dell’artista veneziano
Comunicato stampa
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Domenica 20 novembre 2005, alle ore 17.00, presso il Palazzo delle Prigioni, il Circolo Artistico di Venezia inaugura la mostra personale dell’artista veneziano Corrado Balest.
Curata dalla dott.ssa Cristina Gazzola, l’esposizione resta aperta al pubblico con ingresso libero, tutti i giorni, dal 21 novembre al 4 dicembre 2005, dalle ore 10.00 alle 18.00.
L’ARTISTA: CORRADO BALEST
Nato nella provincia di Belluno e trasferitosi a Venezia durante la seconda guerra mondiale, Corrado Balest, frequenta l’Accademia di Belle Arti. Esordisce come pittore nel 1950, con una rassegna personale presso la Fondazione Bevilacqua La Masa: un trampolino di lancio per i giovani artisti che non sempre hanno accesso alle mostre, di taglio più istituzionale, come la Biennale d’Arte.
La figura dell’artista ha sullo sfondo il contesto storico e culturale del secondo dopoguerra, dove all’incertezza del quadro politico ed economico si contrappone l’entusiasmo per la liberazione dal fascismo, motore di un rinnovamento nei contenuti e nel linguaggio dell’arte. Mentre nei bar e nei caffè della città lagunare si sviluppa un animato dibattito fra astrattisti e figurativi, arricchito dalla presenza di artisti del calibro di Filippo De Pisis e di Virgilio Guidi, Balest decide di non schierarsi e vi partecipa solo marginalmente. Secondo la sua concezione, l’arte è piena di contraddizioni e va ricercata ovunque; per questo la “sua pittura” attinge indifferentemente sia dall’astrattismo che dal figurativo, senza contrapporre fra loro le due correnti.
Artista poliedrico, oltre che alla pittura Balest si dedica anche al disegno di varia tecnica (penna, carboncino), all’incisione (in particolare all’acquaforte), alla scultura, alla terracotta, ai bronzi, sino a passare dal 1985 alla pittura parietale.
Nel suo itinerario artistico trova spazio anche la scrittura, con la pubblicazione nel 1958 di Pensieri di un pittore e, nel 1992, di un ironico Manuale sull’arte.
Hanno scritto sul suo lavoro, fra gli altri: Gino Bogara, Manlio Brusatin, Dino Buzzati, Felice Carena, Corrado Castellani, Carlo della Corte, Ugo Fasolo, Enzo di Martino, Salvatore Maugeri, Giuseppe Mazzariol, Giuseppe Mazzotti, Guido Perocco, Neri Pozza, Ivo Prandin, Lionello Puppi, Nantas Salvataggio, Ardengo Soffici, Giuseppe Surian.
I DIPINTI DELLA PERSONALE DI CORRADO BALEST: 1952 - 2005
La mostra personale di Corrado Balest comprende trenta dipinti. Si tratta di una sintesi delle opere che l’artista ha realizzato sino ad oggi a partire dal 1970, anno della raggiunta maturità e della definizione di un rinnovato codice formale per il personale linguaggio pittorico di Balest. Prima del 1970, infatti, il Maestro si era dedicato in maniera distinta alla descrizione di vedute (in prevalenza veneziane), al ritratto e alle nature morte. Balest era poi passato a un’originale sintesi formale, stabilendo motivi ricorrenti e l’intreccio di più temi nell’ambito di una singola composizione.
La rassegna di opere selezionate per la mostra da Cristina Gazzola segue un percorso tematico dedicato a interni, figure mitologiche, marine e ritratti. Ne risulta un’antologica armonica per timbri, intonazioni e lirismo, dalla quale emerge una sintesi di forma-luce e colore.
Nelle stanze, Balest recupera il gioco di interno-esterno, tanto amato dai pittori fiamminghi e da quelli di epoca moderna (De Chirico, De Pisis) combinandovi le presenze di nudi femminili, spesso di spalle e in tensione. I loro colori pastello rimandano all’universo lirico e poetico di Matisse.
Il nudo di Balest è mentale: dà l’idea di un mondo che non è quello usuale, di epifanìe dettate dalla pura fantasia.
Balest passa in seguito a dipingere figure longilinee e statiche che echeggiano il gusto verso l’arte bizantina, un approccio che si evince anche nella produzione scultorea di terracotte che l’artista ha realizza negli anni Ottanta.
Il mito, così ricco di significati, è rappresentato da Balest in dipinti complessi e sempre nuovi come Ratto di Europa (2001), Atena (2004) e, opera tra le più straordinarie, Apollo e Dafne, olio e carboncino su tela del 2005. Infinite allusioni al mondo greco si hanno anche con il mare, spesso rappresentato sullo sfondo: come per De Pisis, pittore molto ammirato da Balest, le marine sono delle vere e proprie creazioni mentali. Perché la realtà non si può imitare, non si deve copiare. I dipinti sono tutti, come annota lo stesso Maestro, “creati nella memoria”, e solo in un secondo momento vengono trasferiti sul supporto, tavola o tela che sia.
Degna di nota è la serie di ritratti eseguiti fra il 1983 e il 2004: si segnala per la particolarità espressiva Ritratto di Zanzotto eseguito nel 1986.
L’attività artistica di Balest prosegue tuttora vigorosamente, evolvendosi in nuove soluzioni formali: ne sono esempi significativi Quadro nel quadro (2004), Stanza marina (2004) e Strofa (2005).
LA SEDE: IL PALAZZO DELLE PRIGIONI
Dal 1919, il Palazzo delle Prigioni, unito al Palazzo Ducale dal ponte dei Sospiri, è sede del prestigioso Circolo Artistico di Venezia. Coinvolta in iniziative di ampio respiro, questa sede è stata capace di attrarre il mondo artistico veneziano nel suo complesso, con mostre spesso dedicate alla valorizzazione dei giovani creativi. Circa le arti figurative, accanto alle manifestazioni regolari, il Palazzo delle Prigioni ospita anche iniziative straordinarie che ottengono un vasto richiamo: esposizioni di sculture (Auguste Rodin, Berengo Fine Arts), mostre temporanee (Salvador Dalì, Fulvio Roiter etc.), Padiglione Taiwan Museum of Art nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte – Biennale di Venezia.
E ancora: stagione concertistica, concerti sinfonici internazionali, jazz d’autore, spettacoli teatrali, serate letterarie, conferenze, corsi di musica e di recitazione.
Cristina Gazzola
Curata dalla dott.ssa Cristina Gazzola, l’esposizione resta aperta al pubblico con ingresso libero, tutti i giorni, dal 21 novembre al 4 dicembre 2005, dalle ore 10.00 alle 18.00.
L’ARTISTA: CORRADO BALEST
Nato nella provincia di Belluno e trasferitosi a Venezia durante la seconda guerra mondiale, Corrado Balest, frequenta l’Accademia di Belle Arti. Esordisce come pittore nel 1950, con una rassegna personale presso la Fondazione Bevilacqua La Masa: un trampolino di lancio per i giovani artisti che non sempre hanno accesso alle mostre, di taglio più istituzionale, come la Biennale d’Arte.
La figura dell’artista ha sullo sfondo il contesto storico e culturale del secondo dopoguerra, dove all’incertezza del quadro politico ed economico si contrappone l’entusiasmo per la liberazione dal fascismo, motore di un rinnovamento nei contenuti e nel linguaggio dell’arte. Mentre nei bar e nei caffè della città lagunare si sviluppa un animato dibattito fra astrattisti e figurativi, arricchito dalla presenza di artisti del calibro di Filippo De Pisis e di Virgilio Guidi, Balest decide di non schierarsi e vi partecipa solo marginalmente. Secondo la sua concezione, l’arte è piena di contraddizioni e va ricercata ovunque; per questo la “sua pittura” attinge indifferentemente sia dall’astrattismo che dal figurativo, senza contrapporre fra loro le due correnti.
Artista poliedrico, oltre che alla pittura Balest si dedica anche al disegno di varia tecnica (penna, carboncino), all’incisione (in particolare all’acquaforte), alla scultura, alla terracotta, ai bronzi, sino a passare dal 1985 alla pittura parietale.
Nel suo itinerario artistico trova spazio anche la scrittura, con la pubblicazione nel 1958 di Pensieri di un pittore e, nel 1992, di un ironico Manuale sull’arte.
Hanno scritto sul suo lavoro, fra gli altri: Gino Bogara, Manlio Brusatin, Dino Buzzati, Felice Carena, Corrado Castellani, Carlo della Corte, Ugo Fasolo, Enzo di Martino, Salvatore Maugeri, Giuseppe Mazzariol, Giuseppe Mazzotti, Guido Perocco, Neri Pozza, Ivo Prandin, Lionello Puppi, Nantas Salvataggio, Ardengo Soffici, Giuseppe Surian.
I DIPINTI DELLA PERSONALE DI CORRADO BALEST: 1952 - 2005
La mostra personale di Corrado Balest comprende trenta dipinti. Si tratta di una sintesi delle opere che l’artista ha realizzato sino ad oggi a partire dal 1970, anno della raggiunta maturità e della definizione di un rinnovato codice formale per il personale linguaggio pittorico di Balest. Prima del 1970, infatti, il Maestro si era dedicato in maniera distinta alla descrizione di vedute (in prevalenza veneziane), al ritratto e alle nature morte. Balest era poi passato a un’originale sintesi formale, stabilendo motivi ricorrenti e l’intreccio di più temi nell’ambito di una singola composizione.
La rassegna di opere selezionate per la mostra da Cristina Gazzola segue un percorso tematico dedicato a interni, figure mitologiche, marine e ritratti. Ne risulta un’antologica armonica per timbri, intonazioni e lirismo, dalla quale emerge una sintesi di forma-luce e colore.
Nelle stanze, Balest recupera il gioco di interno-esterno, tanto amato dai pittori fiamminghi e da quelli di epoca moderna (De Chirico, De Pisis) combinandovi le presenze di nudi femminili, spesso di spalle e in tensione. I loro colori pastello rimandano all’universo lirico e poetico di Matisse.
Il nudo di Balest è mentale: dà l’idea di un mondo che non è quello usuale, di epifanìe dettate dalla pura fantasia.
Balest passa in seguito a dipingere figure longilinee e statiche che echeggiano il gusto verso l’arte bizantina, un approccio che si evince anche nella produzione scultorea di terracotte che l’artista ha realizza negli anni Ottanta.
Il mito, così ricco di significati, è rappresentato da Balest in dipinti complessi e sempre nuovi come Ratto di Europa (2001), Atena (2004) e, opera tra le più straordinarie, Apollo e Dafne, olio e carboncino su tela del 2005. Infinite allusioni al mondo greco si hanno anche con il mare, spesso rappresentato sullo sfondo: come per De Pisis, pittore molto ammirato da Balest, le marine sono delle vere e proprie creazioni mentali. Perché la realtà non si può imitare, non si deve copiare. I dipinti sono tutti, come annota lo stesso Maestro, “creati nella memoria”, e solo in un secondo momento vengono trasferiti sul supporto, tavola o tela che sia.
Degna di nota è la serie di ritratti eseguiti fra il 1983 e il 2004: si segnala per la particolarità espressiva Ritratto di Zanzotto eseguito nel 1986.
L’attività artistica di Balest prosegue tuttora vigorosamente, evolvendosi in nuove soluzioni formali: ne sono esempi significativi Quadro nel quadro (2004), Stanza marina (2004) e Strofa (2005).
LA SEDE: IL PALAZZO DELLE PRIGIONI
Dal 1919, il Palazzo delle Prigioni, unito al Palazzo Ducale dal ponte dei Sospiri, è sede del prestigioso Circolo Artistico di Venezia. Coinvolta in iniziative di ampio respiro, questa sede è stata capace di attrarre il mondo artistico veneziano nel suo complesso, con mostre spesso dedicate alla valorizzazione dei giovani creativi. Circa le arti figurative, accanto alle manifestazioni regolari, il Palazzo delle Prigioni ospita anche iniziative straordinarie che ottengono un vasto richiamo: esposizioni di sculture (Auguste Rodin, Berengo Fine Arts), mostre temporanee (Salvador Dalì, Fulvio Roiter etc.), Padiglione Taiwan Museum of Art nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte – Biennale di Venezia.
E ancora: stagione concertistica, concerti sinfonici internazionali, jazz d’autore, spettacoli teatrali, serate letterarie, conferenze, corsi di musica e di recitazione.
Cristina Gazzola
20
novembre 2005
Corrado Balest
Dal 20 novembre al 04 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLE PRIGIONI
Venezia, Castello, 4209, (Venezia)
Venezia, Castello, 4209, (Venezia)
Orario di apertura
tutti i giorni 10-18
Vernissage
20 Novembre 2005, ore 17
Autore
Curatore