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Corrado Giaquinto – Il cielo e la terra
A Corrado Giaquinto, una delle personalità di maggior spicco nell’ambito del rococò europeo, è dedicata la mostra
Comunicato stampa
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Affreschi maestosi, splendide pale d¹altare, delicate tele di devozione realizzate con uno stile personalissimo, caratterizzato dall¹uso stravagante dei colori e dall¹eleganza delle forme, che tanto colpirono il giovanissimo Goya nei suoi primi passi da artista.
A Corrado Giaquinto, una delle personalità di maggior spicco nell¹ambito del rococò europeo, è dedicata la mostra dal titolo ³Il cielo e la terra², in programma a Cesena dal 9 dicembre 2005 al 15 marzo 2006 nelle sale della Biblioteca Malatestiana e di Palazzo Romagnoli. Sono oltre un centinaio le opere in mostra tra tele, bozzetti e disegni, provenienti non solo da tutta Italia, con prestiti prestigiosi dalla Galleria degli Uffizi di Firenze e dal Palazzo del Quirinale, ma anche dall¹estero, tra cui alcune tele della collezione privata del Cardinale Fesch, zio di Napoleone Bonaparte.
La mostra allestita a Cesena è idealmente gemellata con altre due esposizioni dedicate a Giaquinto che verranno realizzate nel 2006 a Madrid e a Napoli. Il percorso espositivo lega idealmente tre città che diedero ospitalità all¹artista nel corso della sua felice carriera: Cesena, dove Giaquinto realizzò intorno alla metà del Œ700 gli affreschi della Cappella della Madonna del Popolo del Duomo e una splendida pala d¹altare; Madrid, che ospitò l¹artista come Primo pittore presso la corte del Re Ferdinando VI, dove é in programma un grande evento espositivo nell¹aprile 2006 che ospiterà anche alcuni dei dipinti in mostra a Cesena; e Napoli, sede dei primi anni di apprendistato del pittore, dove è prevista una esposizione a Castel Sant¹Elmo nell¹autunno del prossimo anno.
La mostra
Attraverso una selezione di oltre 50 tra dipinti e bozzetti e un prezioso corpus di altrettanti disegni, l¹esposizione cesenate ³Il cielo e la terra² mira a illustrare l¹intera attività di Corrado Giaquinto, sia le opere raffiguranti immagini sacre, realizzate per la committenza ecclesiastica e la devozione (³il cielo²), sia la produzione di soggetti profani, destinati alla committenza privata e all¹ambiente cortese (³la terra²). La mostra restituirà, quindi, la figura dell¹artista nella sua completezza, non solo come creatore di immagini sacre (grandi decorazioni ad affresco, documentate attraverso magnifici bozzetti e studi preparatori, elaborate pale d¹altare e quadri da cavalletto per suscitare e sostenere la religiosità nella sua dimensione più raccolta), ma anche come pittore di miti e scene profane, destinate ad abbellire i palazzi delle nobili famiglie.
Le oltre cinquanta tele e bozzetti saranno esposte nella magnifica cornice di Palazzo Romagnoli, decorato da Giuseppe Milani (il pittore che più di ogni altro a Cesena risentì della suo magistero) mentre la Biblioteca Malatestiana ospiterà una prestigiosa galleria di una quarantina di disegni, provenienti dal Museo di San Martino di Napoli. L¹ampia selezione di opere, che giungono a Cesena da tutta Italia (Roma, Napoli, Firenze, Torino, Palermo, Lecce, Bari, Molfetta) e anche dalla Francia (tra cui tre quadri appartenuti al Cardinale Fesch, zio di Napoleone Bonaparte) testimonia la vasta produzione di un artista italiano che ha segnato profondamente lo stile pittorico del XVIII secolo in Europa, apprezzato sin da giovane per la sua attività svolta tra Napoli, Roma, Torino e voluto fortemente dai Reali di Spagna a Madrid come Primo Pittore di Corte a metà del Œ700.
Il percorso espositivo sarà inoltre completato da due opere esemplari della produzione a sfondo religioso di Giacquinto, ospitate in altrettanti edifici sacri di Cesena: gli affreschi della Cappella della Madonna del Popolo nella Cattedrale, voluti dal canonico Francesco Chiaramonti, e la pala d¹altare con la Natività della Vergine per la chiesa di S. Maria del Suffragio, realizzate dopo una serie di accurati disegni e di bozzetti dettagliati, segno della meticolosità dell¹autore e della considerazione in cui teneva la commissione di Cesena.
La mostra, promossa da Comune di Cesena, Istituzione Biblioteca Malatestiana e Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, è corredata da un ampio catalogo con testi di Alfonso Pérez Sánchez, già direttore del Prado di Madrid, Andrea Emiliani, Michela Scolaro, Clara Gelao, Michela Di Macco, Rossana Muzii, Marisa Volpe.
L¹artista
Personalissimo interprete ed esponente di primo piano delle varie correnti di gusto che nella prima metà del secolo XVIII si intrecciano tra Napoli, Roma, Torino, Corrado Giaquinto (Molfetta, 1703 Napoli, 1776) è una delle personalità di maggior spicco nell¹ambito del rococò europeo.
Giunto a Napoli nel 1719 al seguito di Monsignor De Luca, suo mecenate, dopo l¹apprendistato alla scuola di Francesco Solimena, Giaquinto si trasferisce a Roma nel 1723, dove compie il giro delle sue esperienze giovanili a contatto diretto con i grandi testi della tradizione barocca. Nell¹ambiente artistico romano, caratterizzato da una pittura relativamente impegnata, non senza spunti di critica sociale e di costume e dalla fortuna di artisti emiliani di tradizione più o meno accademizzante, Giaquinto svolge un¹azione di primo piano, ma di opposta direzione: fu il rappresentante più autorevole di una pittura in cui la naturale grandiosità barocca, la preziosità luministica, la scioltezza cromatica conducono ad un impatto diretto con la verità delle cose e dei sentimenti. A Roma Giaquinto realizza lavori decisivi nella sua evoluzione pittorica, tra cui una committenza della Congregazione di San Nicola dei Lorenesi, la volta della Cappella Ruffo nella Basilica di S. Lorenzo in Damaso, la volta e il coro di S. Giovanni Calibita sull'isola Tiberina ed il grande programma decorativo di S. Croce in Gerusalemme.
A questo pittoricismo raffinato, decisamente rococò, non sono estranei i soggiorni a Torino, dove l¹impatto con l¹eleganza scenografica e ambientale delle architetture juvarriane, affranca il linguaggio pittorico di Giaquinto da ogni grevità monumentale in favore di una libertà decorativa che d¹ora innanzi si fa sempre più spinta, ma anche sempre più raffinata e preziosa.
A suggello di una carriera ormai all¹apice, segnata da commissioni prestigiose, viene chiamato nel 1753 a Madrid dal re di Spagna, Ferdinando VI, per ricoprire la carica di primo pittore di corte. Precede di poco questo incarico la realizzazione a Cesena degli affreschi della cappella della Madonna del Popolo in Cattedrale, di cui il Museo di Capodimonte conserva sei dei sette bozzetti preparatori e la pala de La Natività della Vergine nella chiesa del Suffragio, di sofisticata grazia profana.
Il soggiorno madrileno impresse nuovi stimoli alla sua creatività che conobbe un¹ulteriore magnifica stagione, durante la quale ebbe modo di affermare con l¹esempio delle opere, numerosissime, e l¹insegnamento all¹Accademia di San Fernando, il suo predominio sulla scena pittorica madrilena: quella stessa in mezzo alla quale muoverà i primi passi il giovane Goya, il cui debito nei confronti della più spericolata tradizione tardobarocca italiana e di Giaquinto in particolare, sono a tutti noti dopo le indicazioni di Roberto Longhi. Nelle grandi imprese destinate alla committenza chiesastica, e soprattutto nella spigliata eleganza dei bozzetti, dalla tavolozza iridescente e screziata, rifulgono appieno e liberamente le sue splendide doti pittoriche, il suo uso spregiudicato e stravagante del colore, i ³visi verdi e azzurri², gli iridescenti cangiantismi, la diafana luminosità di porcellana degli incarnati e delle vesti.
09
dicembre 2005
Corrado Giaquinto – Il cielo e la terra
Dal 09 dicembre 2005 al 15 marzo 2006
arte antica
Location
BIBLIOTECA MALATESTIANA
Cesena, Piazza Maurizio Bufalini, 1, (Forlì-cesena)
Cesena, Piazza Maurizio Bufalini, 1, (Forlì-cesena)
Orario di apertura
feriali 913/14 - 18,30, Festivi 10-18,3
Vernissage
9 Dicembre 2005, ore 16
Ufficio stampa
PRIMAPAGINA
Autore
Curatore