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Corrispondenze
Come indicato dal titolo della mostra, desunto dall’omonimo sonetto di Charles Baudelaire, le due artiste si confrontano in una duplice personale rivelando assonanze e divergenze.
Comunicato stampa
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Venerdì 18 novembre, alle ore 19, negli spazi di Red Lab Gallery a Lecce, in via Bonaventura Mazzarella 18, prende il via la mostra “Corrispondenze. Luisa Elia e Arianna Sanesi”, a cura di Carmelo Cipriani e Giovanna Gammarota. Come indicato dal titolo della mostra, desunto dall’omonimo sonetto di Charles Baudelaire, le due artiste si confrontano in una duplice personale rivelando assonanze e divergenze.
Così presentano la mostra i curatori: “Charles Baudelaire scrive Correspondences, poesia contenuta nella raccolta Les Fleurs Du Mal, nel 1857 stabilendo una nuova era per la poesia che non si riferisce più tradizionalmente all’uomo e alle cose ma scopre che attorno e dentro l’uomo, come attorno e dentro tutte le cose, si muove impercettibilmente un mondo invisibile fatto di richiami a un mistero radicato nel profondo. Come il poeta così le autrici Arianna Sanesi e Luisa Elia scoprono questi elementi attraverso una fitta rete di corrispondenze che stabilisce legami profondi non percettibili a un primo sguardo ma che esistono pur nella diversità dei rispettivi linguaggi, corrispondenze che svelano un sentire comune nella diversità del linguaggio e dei media prescelti. Il mondo (ultra) sensibile, ambito nel quale le due artiste si muovono, si manifesta qui attraverso forme che non sono altro se non simboli di una realtà autentica, collocata in un altrove ma presente. Tali simboli sono indispensabili all’uomo per comprendere altre corrispondenze che troviamo nell’esperienza quotidiana e nella realtà propria di ognuno, qualcosa che accade e che non può essere colto altrimenti. Per decifrare questi simboli è necessario abbandonare la visione strettamente razionale, vale a dire quella che si ferma in superficie, che non contempla e include una visione altra, quella dell’immaginazione e dell’intuito, entrambe manifestazioni sensibili che modellano il pensiero. Occorre abbandonarsi a tali manifestazioni in qualche modo “magiche” poiché nella loro essenza non razionale, ci mettono in comunicazione con il profondo, con aspetti dell’Io e della realtà sovrasensibili. Arianna Sanesi e Luisa Elia, ciascuna a suo modo, in “Corrispondenze” creano una sorta di sinestesia visuale in cui, attraverso due differenti interpretazioni artistiche, s’incontrano fino a determinare un’osmosi, una visione unica e totalizzante, quasi cosmica”.
In un percorso integrato le due artiste presentano le loro opere, accompagnate da due testi critici, di ciascuno dei due curatori, uno per ciascuna artista.
Ecco cosa scrive Carmelo Cipriani di Luisa Elia: “Nel suo modus cogitandi l’artista si avvale di diversi materiali e tecniche per ricercare forme nuove, visioni oltre una prima esperienza sensoriale. La gomma, la terra, il sale, la polvere di marmo, la terracotta ma anche il il bronzo, la sabbia e la tela di juta, i lavori di Luisa Elia rivelano una ricerca complessa sui materiali e la padronanza degli stessi, in un'orchestrazione surreale di forme e colori. Disposte alle pareti come orizzonti o costellazioni, allineate in colonne della sua stessa altezza come rinnovate antropometrie, sospese al soffitto come placide lune o poste al pavimento in successione con allusione ai passi, le sue sculture abitano lo spazio come presenze lievi e dinamiche, in cui convivono superfici lisce e scabre, fenditure ed aperture, chiaroscuri e sezioni di luce”.
Così presenta Arianna Sanesi la curatrice Giovanna Gammarota: “La pratica della fotografia per Arianna Sanesi è l’atto mediante il quale esplora il bosco dell’infanzia – luogo puro per eccellenza, carico di simboli e miti ancora inesplorati e per questo tesoro dell’immaginazione incontaminata – atto che le permette di continuare a “giocare” con la medesima serietà e consapevolezza del valore del gioco di quando si è piccoli. E, come avviene per la storia mitologica del ritorno a casa di Ulisse, tale gioco è condotto con tenacia e “pazienza” poiché riconduce alla propria casa (il Sé)”.
All’inaugurazione interverranno l’artista Luisa Elia, la curatrice Giovanna Gammarota, il curatore Carmelo Cipriani e la gallerista Lucia Pezzulla.
La serata dell'opening si concluderà con una visita alla casa-studio di Luisa Elia.
LUISA ELIA
Dopo la laurea in Lettere Moderne e Storia dell’Arte, nel 1987 decide di vivere a Milano. Da fine anni Ottanta, a Milano, la sua ricerca si avvale della collaborazione e dell'amicizia con il fotografo Giovanni Ricci (archivio Guidetti Ricci), che documenta sistematicamente, per trent'anni, il suo lavoro. Negli anni Novanta partecipa a una serie di esposizioni internazionali, invitata da Pierre Restany (Amsterdam, Bruxelles, Milano, Riccione, Roma, Tel Aviv, Vienna) e Achille Bonito Oliva (Ferrara, Milano, Roma, Spoleto).
Tra le sue personali si segnalano: Lupiae, Must Museo storico, a cura di Giorgio Verzotti, Lecce (2021); Luisa Elia Souvenir, Spazio PAePA, a cura di Arianna Baldoni, Milano (2019); Luisa Elia: cielo e terra madre. Sculture di sale e di terra, a cura di Nicoletta Pallini, Villa Cernigliaro, Sordevolo (2015); Discus, a cura di Gaspare Luigi Marcone, Biennale di Venezia Eventi (2011); Nuove Sculture, a cura di Gianni Baretta, Il triangolo nero, Alessandria (2010); Alfabetagommadelta, a cura di Claudio Cerritelli, Spaziotemporaneo, Milano (2008); Luisa Elia, a cura di Harue Murayama, Saoh Gallery, Tokyo (2006); Body redial, a cura di Harue Murayama, Galleria Pousse, Tokyo (1998); La Casa, a cura di Harue Murayama, Museo Gallery Tom, Tokyo (1996); Luisa Elia Opere, a cura di Ilderosa Laudisa, Castello Carlo V, Lecce (1996); Opere novae, a cura di James Riviere, Galleria MicroBrera, Milano (1994); La scultura dimezzata, a cura di Lia De Venere, Palazzo Vescovile, Cava dei Tirreni (1986); Puzzling room, a cura di D’Ars, Citifin, Milano (1984); Niente Musica stasera, testo di Antonio Massari, Il Sedile, Lecce (1982).
ARIANNA SANESI
Dopo la Laurea Magistrale in Storia della Fotografia all’Università di Bologna, frequenta il CFP Bauer di Milano e lavora per diverso tempo come assistente di Ferdinando Scianna, fotografo Magnum. La sua ricerca è rivolta verso una narrazione visiva che si concentra su questioni sociali e culturali. Nel 2015 riceve una borsa di studio dal Photo Festival Baie de Saint-Brieuc per lavorare sul tema dei femminicidi in Italia, il risultato della ricerca - I would like you to see me - viene esposto durante il Festival stesso divenendo, in seguito (2021), una pubblicazione editoriale per la casa editrice francese D’une rive à l’autre con il titolo Les crimes passionnels n’existent pas. Nello stesso anno il volume è finalista al premio Nadar e vince il premio Hip Société - Sezione società, ricevendo attenzione e riconoscimento sulla stampa francese.
Nel 2017 prende vita il progetto L’esprit de l’escalier, denominazione del duo artistico formato da Francesca Loprieno e Arianna Sanesi, tutt’ora in corso, che si propone di studiare i processi della fotografia e dell’immagine attraverso i prismi della ricerca artistica, della process education e dell’editoria indipendente. Vive e lavora a Parigi.
Tra le sue più recenti esposizioni ricordiamo: 2022 Focus sur la fin, Museo di Hilversum, Paesi Bassi; 2021 Una pazienza selvaggia, RedLab Gallery, Milano; 2021 Mulattiere Acquasanta, Forte Malatesta, Ascoli Piceno; 2021 The journey is the Return, Ithaca; 2021 Return to Ithaca, FLUSS, Austria; 2020 Manuel du piégeur, La Source La Guéroulde, Breteuil; 2020 I Would Like You To See Me, La Ligne, Sibilla, Galerie Hors-Champ, Saint Mathurin sur Loire, Francia; 2020 I Would Like You To See Me, Dispersal, Mediathèque de Brain-sur-Authion, Francia; 2019 Sibilla, Galerie L’Aberrante, Montpellier.
Così presentano la mostra i curatori: “Charles Baudelaire scrive Correspondences, poesia contenuta nella raccolta Les Fleurs Du Mal, nel 1857 stabilendo una nuova era per la poesia che non si riferisce più tradizionalmente all’uomo e alle cose ma scopre che attorno e dentro l’uomo, come attorno e dentro tutte le cose, si muove impercettibilmente un mondo invisibile fatto di richiami a un mistero radicato nel profondo. Come il poeta così le autrici Arianna Sanesi e Luisa Elia scoprono questi elementi attraverso una fitta rete di corrispondenze che stabilisce legami profondi non percettibili a un primo sguardo ma che esistono pur nella diversità dei rispettivi linguaggi, corrispondenze che svelano un sentire comune nella diversità del linguaggio e dei media prescelti. Il mondo (ultra) sensibile, ambito nel quale le due artiste si muovono, si manifesta qui attraverso forme che non sono altro se non simboli di una realtà autentica, collocata in un altrove ma presente. Tali simboli sono indispensabili all’uomo per comprendere altre corrispondenze che troviamo nell’esperienza quotidiana e nella realtà propria di ognuno, qualcosa che accade e che non può essere colto altrimenti. Per decifrare questi simboli è necessario abbandonare la visione strettamente razionale, vale a dire quella che si ferma in superficie, che non contempla e include una visione altra, quella dell’immaginazione e dell’intuito, entrambe manifestazioni sensibili che modellano il pensiero. Occorre abbandonarsi a tali manifestazioni in qualche modo “magiche” poiché nella loro essenza non razionale, ci mettono in comunicazione con il profondo, con aspetti dell’Io e della realtà sovrasensibili. Arianna Sanesi e Luisa Elia, ciascuna a suo modo, in “Corrispondenze” creano una sorta di sinestesia visuale in cui, attraverso due differenti interpretazioni artistiche, s’incontrano fino a determinare un’osmosi, una visione unica e totalizzante, quasi cosmica”.
In un percorso integrato le due artiste presentano le loro opere, accompagnate da due testi critici, di ciascuno dei due curatori, uno per ciascuna artista.
Ecco cosa scrive Carmelo Cipriani di Luisa Elia: “Nel suo modus cogitandi l’artista si avvale di diversi materiali e tecniche per ricercare forme nuove, visioni oltre una prima esperienza sensoriale. La gomma, la terra, il sale, la polvere di marmo, la terracotta ma anche il il bronzo, la sabbia e la tela di juta, i lavori di Luisa Elia rivelano una ricerca complessa sui materiali e la padronanza degli stessi, in un'orchestrazione surreale di forme e colori. Disposte alle pareti come orizzonti o costellazioni, allineate in colonne della sua stessa altezza come rinnovate antropometrie, sospese al soffitto come placide lune o poste al pavimento in successione con allusione ai passi, le sue sculture abitano lo spazio come presenze lievi e dinamiche, in cui convivono superfici lisce e scabre, fenditure ed aperture, chiaroscuri e sezioni di luce”.
Così presenta Arianna Sanesi la curatrice Giovanna Gammarota: “La pratica della fotografia per Arianna Sanesi è l’atto mediante il quale esplora il bosco dell’infanzia – luogo puro per eccellenza, carico di simboli e miti ancora inesplorati e per questo tesoro dell’immaginazione incontaminata – atto che le permette di continuare a “giocare” con la medesima serietà e consapevolezza del valore del gioco di quando si è piccoli. E, come avviene per la storia mitologica del ritorno a casa di Ulisse, tale gioco è condotto con tenacia e “pazienza” poiché riconduce alla propria casa (il Sé)”.
All’inaugurazione interverranno l’artista Luisa Elia, la curatrice Giovanna Gammarota, il curatore Carmelo Cipriani e la gallerista Lucia Pezzulla.
La serata dell'opening si concluderà con una visita alla casa-studio di Luisa Elia.
LUISA ELIA
Dopo la laurea in Lettere Moderne e Storia dell’Arte, nel 1987 decide di vivere a Milano. Da fine anni Ottanta, a Milano, la sua ricerca si avvale della collaborazione e dell'amicizia con il fotografo Giovanni Ricci (archivio Guidetti Ricci), che documenta sistematicamente, per trent'anni, il suo lavoro. Negli anni Novanta partecipa a una serie di esposizioni internazionali, invitata da Pierre Restany (Amsterdam, Bruxelles, Milano, Riccione, Roma, Tel Aviv, Vienna) e Achille Bonito Oliva (Ferrara, Milano, Roma, Spoleto).
Tra le sue personali si segnalano: Lupiae, Must Museo storico, a cura di Giorgio Verzotti, Lecce (2021); Luisa Elia Souvenir, Spazio PAePA, a cura di Arianna Baldoni, Milano (2019); Luisa Elia: cielo e terra madre. Sculture di sale e di terra, a cura di Nicoletta Pallini, Villa Cernigliaro, Sordevolo (2015); Discus, a cura di Gaspare Luigi Marcone, Biennale di Venezia Eventi (2011); Nuove Sculture, a cura di Gianni Baretta, Il triangolo nero, Alessandria (2010); Alfabetagommadelta, a cura di Claudio Cerritelli, Spaziotemporaneo, Milano (2008); Luisa Elia, a cura di Harue Murayama, Saoh Gallery, Tokyo (2006); Body redial, a cura di Harue Murayama, Galleria Pousse, Tokyo (1998); La Casa, a cura di Harue Murayama, Museo Gallery Tom, Tokyo (1996); Luisa Elia Opere, a cura di Ilderosa Laudisa, Castello Carlo V, Lecce (1996); Opere novae, a cura di James Riviere, Galleria MicroBrera, Milano (1994); La scultura dimezzata, a cura di Lia De Venere, Palazzo Vescovile, Cava dei Tirreni (1986); Puzzling room, a cura di D’Ars, Citifin, Milano (1984); Niente Musica stasera, testo di Antonio Massari, Il Sedile, Lecce (1982).
ARIANNA SANESI
Dopo la Laurea Magistrale in Storia della Fotografia all’Università di Bologna, frequenta il CFP Bauer di Milano e lavora per diverso tempo come assistente di Ferdinando Scianna, fotografo Magnum. La sua ricerca è rivolta verso una narrazione visiva che si concentra su questioni sociali e culturali. Nel 2015 riceve una borsa di studio dal Photo Festival Baie de Saint-Brieuc per lavorare sul tema dei femminicidi in Italia, il risultato della ricerca - I would like you to see me - viene esposto durante il Festival stesso divenendo, in seguito (2021), una pubblicazione editoriale per la casa editrice francese D’une rive à l’autre con il titolo Les crimes passionnels n’existent pas. Nello stesso anno il volume è finalista al premio Nadar e vince il premio Hip Société - Sezione società, ricevendo attenzione e riconoscimento sulla stampa francese.
Nel 2017 prende vita il progetto L’esprit de l’escalier, denominazione del duo artistico formato da Francesca Loprieno e Arianna Sanesi, tutt’ora in corso, che si propone di studiare i processi della fotografia e dell’immagine attraverso i prismi della ricerca artistica, della process education e dell’editoria indipendente. Vive e lavora a Parigi.
Tra le sue più recenti esposizioni ricordiamo: 2022 Focus sur la fin, Museo di Hilversum, Paesi Bassi; 2021 Una pazienza selvaggia, RedLab Gallery, Milano; 2021 Mulattiere Acquasanta, Forte Malatesta, Ascoli Piceno; 2021 The journey is the Return, Ithaca; 2021 Return to Ithaca, FLUSS, Austria; 2020 Manuel du piégeur, La Source La Guéroulde, Breteuil; 2020 I Would Like You To See Me, La Ligne, Sibilla, Galerie Hors-Champ, Saint Mathurin sur Loire, Francia; 2020 I Would Like You To See Me, Dispersal, Mediathèque de Brain-sur-Authion, Francia; 2019 Sibilla, Galerie L’Aberrante, Montpellier.
18
novembre 2022
Corrispondenze
Dal 18 novembre 2022 al 31 gennaio 2023
arte contemporanea
Location
Red Lab Gallery
Lecce, Via Bonaventura Mazzarella, 18, (LE)
Lecce, Via Bonaventura Mazzarella, 18, (LE)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica ore17:30 - 20:30
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico