I Mercati di Traiano, cuore della vita popolare dell’antica Roma, con la loro vivacità e magnificenza, dove anche le opere più moderne trovano una sede ideale, sono stati scelti per ospitare la seconda edizione del festival itinerante “Corso Polonia 2003”, organizzato dall’Istituto Polacco per far conoscere le espressioni più innovative della cultura contemporanea polacca attraverso l’arte, la musica e il teatro.
Dopo il successo della breve edizione 2002 a Palazzo Blumenstihl – sede dell’ Istituto Polacco – quest’anno si profila una manifestazione ad ampio raggio e densa di appuntamenti
Si comincia con il design, con una esposizione di oggetti di uso comune anche nei tempi antichi rivisitati da alcuni tra i migliori artisti polacchi; e con le installazioni luminose del “daylight system” dell’artista Miroslaw Filonik (create appositamente per lo spazio dei Mercati di Traiano). La mostra di design, curata dalla galleria Opera del Centro d’Arte Contemporanea di Varsavia, sarà ospitata nelle botteghe che si aprono intorno all’aula centrale dei Mercati, mentre l’installazione luminosa di Miroslaw Filonik si troverà lungo la via Biberatica.

Le rappresentazioni teatrali spazieranno in tempi e generi diversi: dall’antica Grecia, ispirandosi alle Metamorfosi e ai temi dell’ “Asino d’oro” di Apuleio e ai brani dei dialoghi di Platone, con uno dei più noti teatri della Polonia, il Teatro “Gardzienice”, per la prima volta a Roma (4 e 5 ott). La regia, il testo e la drammatizzazione musicale sono di Wlodzimierz Staniewski. Uno spettacolo con un ritmo vertiginoso, una straordinaria energia e concentrazione degli attori, con acrobazie musicali e fisiche che tengono inchiodati gli spettatori.
Si apre con il racconto in danza di una storia d’amore che viene dal freddo (“Magnolia”) del Teatro Dada Von Bzdulov (3 ott); e si proseguirà con la beffarda messa in scena della competizione ideologica tra gli individui (“Ferdydurke”, dall’omonimo capolavoro di W. Gombrowicz), del Teatro Provisorium di Lublino (8 ott).
Il Teatro di strada di Poznan Biuro Podrózy (11 e 12 ott) darà vita a due spettacoli fuori dai Mercati: il viaggio-maturazione di un uomo alla ricerca di risposte fondamentali (“Manoscritto di Alfonso von Woerden”, tratto da quel capolavoro misconosciuto della letteratura francese e polacca che è “Il manoscritto trovato a Saragozza” di J. Potocki); e “Carmen funebre” una storia vera e recente, che parla delle tragiche vicende della guerra in Bosnia.
I concerti di musica classica, jazz, etnica e sperimentale faranno da contrappunto al programma teatrale. Per l’inaugurazione il concerto della dinamica orchestra “Aukso” che eseguirà un programma di musica classica e di jazz, insieme a uno dei più grandi pianisti jazz Leszek Mozdzer.
Il jazz è il genere musicale in cui la Polonia eccelle e il pubblico romano avrà il privilegio di ascoltare i gruppi e i solisti più famosi in questo campo. Basti citare i nomi di Wlodzimierz Nahorny e il suo sestetto (9 ott), Mariusz Bogdanowicz Quartet (8 ott) e Piotr Baron con il suo quintetto (7 ott). E ancora il trio di fisarmoniche “Motion trio” che spazia dalla musica contemporanea al tango e alla sperimentazione (10 ott), la “Cracow Klezmer Band” che ripropone in chiave moderna la tradizionale musica klezmer (3 ott) e il “Duo Guitarinet” con le musiche classiche contemporanee (6 ott.).

Non poteva mancare la poesia contemporanea polacca, il cui valore è stato internazionalmente riconosciuto da due Nobel assegnati nello spazio di appena 20 anni (Czeslaw Milosz, Wislawa Szymborka). Ci sarà infatti il 13 ottobre un incontro con 4 poeti polacchi delle diverse generazioni: Julia Hartwig, Adam Zagajewski, Jaroslaw Mikolajewski, Jerzy Franczak.

Due gli incontri già fissati: il 9 ottobre nella “Sala delle Bandiere” ( via IV Novembre 149) si terrà una conferenza di urbanisti e amministratori pubblici sul ruolo delle aree urbane nel processo d’integrazione europea e il 14 ottobre una riflessione svolta da testimoni e osservatori privilegiati sulla giovane democrazia polacca che ne ripercorrerà le tappe dalla grande epopea di “Solidarnosc” fino all’entrata della Polonia nell’Unione Europea.