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Cose. La rassegna che non si rassegna
Dopo il successo delle passate edizioni, che con una media di 25 eventi in programmazione nel periodo novembre/maggio, hanno visto una sempre più vasta partecipazione di pubblico e di consensi, torna l’appuntamento settimanale più irriverente e abrasivo della capitale dedicato al mondo delle espressioni artistiche più disparate, il jazz, l’improvvisazione, la musica contemporanea, l’arte visuale, la sperimentazione, le connessioni in genere. Nel primo appuntamento il duo formato dal clarinettista basso Marco Colonna e dal batterista Ivano Nardi incontra la fotografia di Alessandro
Comunicato stampa
Segnala l'evento
INCONTRI, INCROCI, ATTRAVERSAMENTI, STORIE
Ancora qualcosa di nuovo sotto il cielo di Roma.
COSE
Dedicato a Gianni Tabò
“La rassegna che non si rassegna” 4ª Edizione § 2010/2011
Dopo il successo delle passate edizioni, che con una media di 25 eventi in programmazione nel periodo novembre/maggio, hanno visto una sempre più vasta partecipazione di pubblico e di consensi, torna l’appuntamento settimanale più irriverente e abrasivo della capitale dedicato al mondo delle espressioni artistiche più disparate, il jazz, l'improvvisazione, la musica contemporanea, l'arte visuale, la sperimentazione, le connessioni in genere.
La prima sezione della stagione andrà dal 4 novembre al 16 dicembre tutti i giovedì alle ore 21,30 con performance, assolutamente da non perdere!
Il progetto, si sviluppa ogni giovedì presso la sala concerti (Sala Mangiatoia) della SPMT, Scuola popolare di musica di Testaccio, all’ex mattatoio di Roma (Area MACRO Future), e darà vita ad un avvenimento unico e di grande suggestione, slegato dalle rigide leggi del mercato discografico, e attento esclusivamente alla vitalità del progetto. Piccole formazioni provenienti da tutto il mondo, recital solitari, inediti connubi e molto altro ancora, si daranno il cambio per tutto l'inverno stravolgendo con le loro performance, assolutamente uniche, le notti romane.
Il progetto COSE, totalmente autofinanziato, continua la sua avventura grazie alle strutture che lo sostengono: Associazione CONTROCHIAVE, LIVE SOUND DEVELOPMENT, SCUOLA POPOLARE DI MUSICA DI TESTACCIO, Centro di cultura sperimentale RIALTO:
E’ possibile sostenere COSE anche con bonifico bancario (Cod. IBAN: IT41O0617503206000000715718, indicando nel beneficiario e nella causale "SOSTENGO COSE")
“COSE”: LE PRECEDENTI EDIZIONI
1ª Edizione MAT // Museo Nazionale delle arti e tradizioni Popolari – ROMA 2007/2008
2ª Edizione RIALTO // Centro di cultura sperimentale – ROMA 2008/2009
3ª Edizione SALA MANGIATOIA // Scuola popolare di Musica di Testaccio – ROMA 2009/2010
Biglietti 10€
Info: 06 54322210 – 3775002062
CARTELLONE “COSE”
dal 4 Novembre al 16 Dicembre 2010
4 novembre
IL VOLTO DI INFINITI PASSI
Marco Colonna clarinetto basso Ivano nardi batteria Alessandro Serranò fotografia
11 novembre
MIKE COOPER/CHRIS ABRAHAMS DUET
Mike Coopr chitarra e live electron ics Chris Abrahams pianoforte
18 novembre
STEVE BERESFORD in “SOLO4TET”
Steve Beresford pianoforte Noel Taylor clarinetti
Alberto Popolla clarinetti Roberto Raciti contrabbasso
26 novembre
CHICAGO UNDERGROUND DUO Boca Negra
Rob Mazurek cornetta elettronica piano
Chad Taylor percussioni vibrafono elettronica
2 dicembre
ARUNACHALA | A sketch of India
Eugenio Colombo ance Luigi Bozzolan pianoforte Ettore Fioravanti batteria
Salvatore Piscicelli mixer video Carla Apuzzo riprese live
9 dicembre
“PEOPLE PLACES & THINGS”
Greg Ward sassofono alto Tim Haldeman sassofono tenore
Jason Roebke contrabasso Mike Reed batteria
16 dicembre
"ACQUA" a multimedia suite for improvisers
performed by OLIVIERI/BOLOGNESI/KOREMAN
Angelo Olivieri tromba Silvia Bolognesi contrabbasso
Immagine and Video Koreman
Dettagli cartellone su www.lsdproduzioni.eu
SCHEDE ARTISTI NOVEMBRE/DICEMBRE
COSE 4 § Giovedì 4/11/2010
IL VOLTO DI INFINITI PASSI
Marco Colonna clarinetto basso
Ivano Nardi batteria
Alessandro Serranò fotografia
Il duo formato dal clarinettista basso Marco Colonna e dal batterista Ivano Nardi incontra la fotografia di Alessandro Serranò in un progetto dedicato ai migranti, alle loro storie, al loro continuo ed inesorabile movimento.
Il punto di vista è Roma, crocevia di culture ed etnie. Capolavoro di convivenza nella sua storia antica, ma incapace nella contemporaneità di creare un territorio di scambio reale, di rinascere nella sua multiculturalità, ma nascondendo la radice stessa del suo sangue misto.
Il progetto rappresenta uno sguardo verso i volti di questa convivenza, verso la nuova storia di questa città..
La “via migliore” tracciata dal percussionista / batterista Ivano Nardi e dal polistrumentista Marco Colonna non è la più facile. Si può, forse, paragonare ad una scalata impervia, con una cordata di due jazzisti improvvisatori che risalgono una montagna ed aprono una via nuova, seguendo alcuni riferimenti fissi, sicuri punti di appoggio, che li aiutano nel cammino.
Luigi Onori (estratto dalle note di copertina di “The Better Way” primo disco del duo uscito per AFK records)
Marco Colonna: Polistrumentista, attivo ni vari qmbiti musicali: dall'etno folk alla musica contemporanea, passando ovviamente per l'improvvisazione ed il jazz. Ha suonato e registrato con (fra gli altri) Michel Godard, Frank Gratkowski, Andrew Cyrille, Gebhard Ullmann, Ramon Lopez, Agusti Fernandez, Vincent Courtois, Michele Rabbia, Eugenio Colombo, Roberto Bellatalla
Ivano Nardi: Batterista attivo nell'ambito del jazz italiano con partecipazioni a dischi epocali come TEST di Mario Schiano, ha collaborato con tutti i più grandi nomi della scena improvvisata europea come Evan Parker, Steve Lacy, Antonello Salis (membro dei Cadmo in formazione quintetto), ha suonato con Don Cherry e Lester Bowie.
Attivo nel sociale promuovendo laboratori teorico musicali nel proprio quartiere e apprezzato didatta.
Alessandro Serranò: Alessandro Serranò nasce a Roma nel 1979 dove vive e lavora. All'età di 17 anni si innamora della fotografia e grazie ai consigli di Carlo, un suo carissimo amico, approfondisce la ricerca iniziando a fotografare per le vie della sua città. Frequenta un corso di fotogiornalismo e reportage sociale presso l’associazione Officine Fotografiche di Roma e partecipa a workshop internazionali. Nutre particolare interesse per la quotidianità ed il mondo sommerso, nascosto. Alterna ricerche personali e reportage di carattere sociale, collaborando con Rivistaonline.com e con il settimanale La Rinascita della Sinistra.
COSE 4 § Giovedì 11/11/2010
CHRIS ABRAHAMS w MIKE COOPER
Chris Abraham (Australia - piano) e Mike Cooper (UK lap steel guitar - elettronica) hanno suonato per la prima volta in duo a Sydney nel 2005 per la registrazione dell'album "Oceanic feeling - Like", pubblicato nel 2007 dall'etichetta Australian Room40 (RM420) con grande successo di critica. Il loro secondo album, "Live in Sydney" è stato registrato nell'aprile del 2009 nel corso di un concerto organizzato dalla Sydney Improvised Music Association (SIMA) nel Sound Lounge dell'Università di Sydney ed è pubblicato dall'etichetta turca di musica improvvisata "Re: Konstrukt".
CHRIS ABRAHAMS: Chris Abrahams è nato in Nuova Zelanda ma vive a Sydney, in Australia. E' forse più noto per il suo lavoro nel trio minimalista THE NECKS, che si è formato nel 1987 e ha pubblicato otto album oltre ad aver effettuato diverse tournées sia in Australia che in Europa, con grande sucesso di critica. Nel 1997 hanno composto la musica per il film australiano "The boys" e nel 2000 la colonna sonora del documentario della ABC in tre parti "The mind of the architect". Chris è stato ospite di molte registrazioni con numerosi gruppi australiani, come The Triffids, The Laughing Clowns, The Apartments, Crow, The Church and Midnight Oil e The Whitlams. Ha pubblicato poi un terzo album da solo nel 2001, "Glow", seguito nel 2003 da "Streaming" e "Thrown" nel 2004. La sua pubblicazione più recente è un album da solo per la Room40 Records. Ha collaborato sia a registrazioni che concerti com molti musicisti contemporanei di musica improvvisata, tra i quali Burkhard Beins, Clayton Thomas, Claire Cooper, Anthony Pateras e Mike Cooper. Si esibisce regolarmente nel campo della musica improvvisata sia in Australia che in Europa. Il suo album più recente è "Play-Scar" con la Room40 Records.
"In questo insolito panorama dell'elettroacustica, Abrahams ha creato quello che, fino ad oggi, è il suo album più complesso e più epicamente bello. E' composto da una serie di pezzi che in qualche modo dimostrano l'intento dell'intera opera di Abrahams come musicista e compositore."
MIKE COOPER : Negli ultimi 40 anni il cantante-chitarrista di oltremanica Mike Cooper e diventato un esploratore musicale internazionale tracciando un suo unico percorso attraverso I suoi concerti e registrazioni, in solo e con gruppi ispirati. Le sue radici affondano nel acoustic country blues essendo stato uno dei pochi pionieri del “Acoustic British Blues Boom” degli anni sessanta suonando e accompagnando leggende del Blues come Son House, Mississippi Fred McDowell, Bukka White... Cooper ha senza dubbio esplorato in fondo le sonorita elastiche della chitarra anche piu dei suoi contemporanei piu noti come Davy Graham Bert Jansch, John Renbourne etc. portandole nelle area dell’avanguardia frequentate anche da altri innovatori contemporaranei come Elliott Sharp, Keith Rowe, Fred Frith and Marc Ribot. Il suo misto eclettico di stili spazia liberamente dal traditional country blues, folk, alla libera improvisazione, canzoni pop e originali, musica elettronica e ‘gestualita sonore’ usando suoni del Pacifico in stile chiamato ‘slack key’ and della sua chitarra lap steel. Questo Cooper chiama 'Future-Folk'. La sua chitarra preferita – una National tri-cone resophonic - e suonata sia acoustica e/o trattato elettronicamente attraverso campionatori digitali.
COSE 4 § Giovedì 18/11/2010
STEVE BERESFORD
Doppia serata all'insegna dell'incontro anglo italiano.
La prima parte del concerto del 18 novembre vedrà l'esibizione in solo del pianista e compositore di colonne sonore Steve Beresford. Musicista londinese di primo piano nell'ambito della scena improvvisativa europea, Steve Beresford ha suonato con Evan Parker, Lol Coxhill, John Zorn, Ivor Cutler, Han Bennink, più una serie lunghissima di collaborazioni sia in ambito jazzistico che pop/rock. Membro di spicco della London Improvisers Orchestra, Beresford al pianoforte fonde lo stile pirotecnico ad alta energia con sprazzi di delicato lirismo intervallati da momenti di sottile umorismo.
La seconda parte del concerto vedrà l'esibizione di un quartetto; Alberto Popolla e Noel Taylor ai clarinetti, Roberto Raciti al contrabbasso e lo stesso Steve Beresford al pianoforte. I due clarinettisti hanno una lunga collaborazione alle loro spalle e la pubblicazione di un cd ("All Fall Down" Citystream, che verrà presentato durante la serata) registrato a Londra. Con il contrabbassista Roberto Raciti hanno suonato nella capitale inglese a gennaio del 2010, mentre in quartetto con Steve Beresford e il batterista Michael Caratti hanno suonato sempre a Londra nel giugno 2010. Insomma, improvvisazioni e temi che si intrecciano tra l'Italia e l'Inghilterra, lirismi e ruggiti free in una serata dal fascino tutto particolare.
COSE 4 § Venerdì 26/11/2010
CHICAGO UNDERGROUND DUO Boca Negra
Rob Mazurek cornetta elettronica piano
Chad Taylor percussioni vibrafono elettronica
C’è stato un tempo in cui ho creduto che al jazz toccasse la stessa sorte del rock: la morte, quella brutta e un poco triste. quella che arriva per sfinimento di ideali, mancanza di sogni e fallimento di progetto. un trapasso reso ancor più gretto da parrucconi e baracconi sostenuti a forza malgrado l’inconsistenza del messaggio e il cambiamento inevitabile dei tempi. Ho temuto, dicevo, che anche all’adorato jazz potesse accadere e forse ci si è andati vicini più di una volta: vuoi certa fusion che ascoltata oggi fa letteralmente inorridire e vuoi la stanca e trita ripetizione di standard e stili che non fa altro che apparentare una musica nata per vocazione di libertà a quell’altro baraccone reiterante che è il mondo dell’opera e della classica più stantia. ma come ammonisce il mio amico Jazz from Italy: Il jazz ti insegna la libertà o non ti insegna nulla e per fortuna qualche paladino di questo messaggio non ha mai smesso, come un hidalgo di Cervantes, di tramandare verbo e suono attraverso tempi e luoghi, fottendosene di gloria, fama o denaro. Anthony Braxton, Cecil Taylor, Don Cherry, Ornette Coleman o Sun Ra per non fare nomi, fino a giungere a quella città ventosa che diede i natali all’Art Ensemble of Chicago e sparse spore ai quattro punti cardinali. in quella stessa città, come Marcovaldo nell’urbe, Rob Mazurek deve essersi accorto dei funghi che crescevano un poco ovunque e deve essersene saziato con voluttà. A lui oggi il compito (ed il merito) di portare oltre un messaggio antico e di non far morire la musica più libera, anarchica e irriverente che mi sia mai capitato di incontrare. e non credo certo di essere il solo. di Rob Mazurek si potrebbe parlare a profusione perdendosi nei meandri di una carriera oramai decennale, in progetti che moltiplicandosi producono senso e bellezza. ma io posso qui solo soffermarmi sull’ultimo, in ordine di tempo, che giunge come un balsamo vitale a rinfrancare cuore e padiglioni auricolari di coloro che hanno a cuore questa musica.
Quinto episodio del Chicago Underground Duo; esce per l’etichetta Thrill Jockey di Chicago, ovviamente. quinto lavoro per il duo in mezzo ad altri episodi dell’intero collettivo in assetto variabile, ma qui siamo di fronte ai soli Rob Mazurek ed a Chad Taylor. il primo si divide fra cornetta, flauto e programmazione, mentre Chad Taylor prende per mano bacchette, percuote il vibrafono, disegna linee al basso, utilizza la sua mbira e martella il pianoforte oltre a prendersi cura di elettronica e bellezza varia assortita. Disco registrato a San Paolo sotto l’egida di Matt Lux, dove Mazurek risiede da qualche tempo, nell’arco di tre anni a causa dei diversi impegni dei due (tre). è nato un dialogo in bilico fra raziocinio e improvvisazione, brani originali ingentiliti da un omaggio a Ornette Coleman con una cover del brano Broken Shadows. è il frutto di due teste pensanti, consapevoli, adulte e conscie della bellezza di un rapporto duplice e mai banale che si sviluppa in dieci composizioni diversificate, distinte e disperse. sono talmente tante le piste tracciate che a raccontarle si rischia lo smarrimento, tante le direzioni additate, eppure una coesione di suono e intenti stupisce per lucidità e lungimiranza. non mi metterò certo qui a raccontare il free e le sue ascendenze: è un po’ come quando il prete prova a spiegare la trinità o lo spirito santo, o ci credi o non sarà certo lui a convincerti. Mi accontento di fare un punto nave e dire che siamo in qui ed ora dove Africa, Don Cherry e il Miles che sarebbe potuto essere convivono assieme ad una blanda elettronica, visioni notturne e a quel messaggio primigenio che il jazz non deve smettere di trasportare; del resto le coordinate che i due musicisti stanno spargendo per i sette mari portano a Marc Ribot o agli Iron & Wine, passando per i Digital Primitives per giungere ai Land of Kush. in ogni caso ciò che conta è che il disco è qui e molto presto lo sarà anche Rob Mazurek per il tour di quell’altro suo capolavoro che è Sound Is: credo se ne riparlerà.
COSE 4 § Giovedì 2/12/2010
ARUNACHALA A SKETCH OF INDIA
Eugenio Colombo ance
Luigi Bozzolan pianoforte
Ettore Fioravanti batteria
Salvatore Piscicelli mixer video
Carla Apuzzo riprese live
A partire dagli anni Sessanta, per una o due generazioni di europei e americani, il viaggio in India ha rappresentato la ricerca di una sorta di “altrove” fondativo, di una terra madre perduta e da ritrovare, un miraggio concreto e aleatorio al tempo stesso. (Qualcosa di simile rappresentava, nel Sette/Ottocento, il viaggio in Italia di artisti, scrittori e intellettuali del Nord
Europa). In questi anni il mito resiste e continua ad agire, magari sotterraneamente.
Questa performance video-musicale è dedicata a uno dei luoghi più sacri e fondativi della mitologia religiosa indiana. Siamo nella città di Tiruvannamalai, nel sud, in una zona dell’interno piuttosto arida. Qui sorge una montagna di circa 800 metri, Arunachala, simbolo di Shiva, la montagna sacra per definizione, ombelico del mondo. Nei pleniluni folle di fedeli compiono la deambulazione rituale intorno alla montagna (in senso orario, tenendo la
montagna a destra) detta pradakshina.
Le immagini che presentiamo non hanno alcuna pretesa documentaria. Sono appunti visivi, schizzi, impressioni, suggestioni e conservano il carattere onirico e stupefatto della nostra visione di un’India così lontana e insieme così prossima alla nostra anima; a conclusione è una veloce ma iterata videopradakshina nella quale, sotto il profilo costantemente presente della montagna sacra, scorrono le tracce di vita di un’India eterna e perennemente cangiante.
La musica non deve nulla all’India, a dimostrazione del fatto che la forza del mito è tale perché può essere letta e attraversata da molti, anche estranei, punti di vista.
Eugenio Colombo :Saxofonista, flautista, compositore è nato a Roma nel 1953. Ha iniziato da autodidatta sia come strumentista che come compositore. Ha scritto diversi brani per strumento solista e per formazioni più grandi come: quartetto di sassofoni, trio d'archi, big
band e banda d'ottoni con solisti improvvisatori ecc. È uno dei membri fondatori dell'Italian Instabile Orchestra. Tra le
numerose collaborazioni ricordiamo Giancarlo Schiaffini, Giovanna Marini, Demetrio Stratos, Misha Mengelberg, Bruno Tommaso, Cecil Taylor, Martin Joseph ecc. E' docente di sassofono presso il Conservatorio di Frosinone.
Ettore Fioravanti:Batteria, Percussioni, Composizione.
Diplomatosi in percussioni presso il Conservatorio "A. Casella" dell'Aquila, dal 1975 collabora ed incide fra gli altri con G.L.Trovesi, G.Schiaffini, B.Tommaso, E.Colombo, P.Fresu, P.Bassini, D.Liebman, S.Lacy T.Oxley, E.Reijseger, K.Wheeler. Ha partecipato a numerosissimi festival nazionali ed internazionali. Attualmente suona stabilmente nel quintetto di Paolo Fresu, con
i gruppi “Terre di Mezzo” e “Millenovecento” e dirige il proprio gruppo titolato “Belcanto” con cui ha suonato in tutta Italia, in Francia e Tunisia. La sua discografia comprende più di 40 titoli, di cui 6 a proprio nome. Ha tenuto corsi nei più qualificati Seminari italiani e non (Ravenna, Matera, Terni, Melbourne), fra i quali quello di Siena Jazz (dal 1990). E' docente nei corsi di
jazz nei Conservatori dal 1996: attualmente insegna al Conservatorio “L.Refice” di Frosinone.
Luigi Bozzolan: Pianoforte e Composizione.
Studi classici conseguiti presso il Conservatorio di Musica “F.Morlacchi” di Perugia.Laurea di primo livello in Jazz presso il Conservatorio di Musica “ L.Refice” Frosinone.Attualmente si sta specializzando in Improvisation presso l’ “Artisten, Academy of Music and Drama” di Goteborg ( Svezia ).Dal 1998 inizia l’attività professionale in studio e live svolge attività concertistica in
festival nazionali, europei ( Germania, Polonia, Slovacchia) ed internazionali (Gabon, Camerun, Kenia, Guatemala, Colombia, Cile, Argentina, Brasile, Perù e Marocco).Ha collaborato con Eugenio Colombo, Martin Joseph ed Ettore Fioravanti ed è leader del “Luigi Bozzolan Quartet”.
Ha inciso due dischi: “Sud America” con Eugenio Colombo e “ Tre tempi in movimento” in piano solo.
Salvatore Piscicelli : Regista, sceneggiatore e scrittore E’ stato critico cinematografico e organizzatore culturale prima di passare alla regia.
Ha scritto e diretto, oltre a diversi documentari, otto lungometraggi di finzione:
Immacolata e Concetta (1979), Le occasioni di Rosa (1981), Blues metropolitano (1984), Regina (1987), Baby Gang (1992), Il corpo dell’anima (1999), Quartetto (2001), Alla fine della notte (2003), tutti presentati in importanti festival nazionali e internazionali, da Cannes a Venezia a Locarno, ottenendo numerosi riconoscimenti tra i quali il Leopardo d’Argento al Festival di Locarno e il Premio France Culture al Festival di Cannes.
E’ autore di una raccolta di racconti (Baby Gang, 1992) e di un romanzo (La neve a Napoli, 1996, Mondadori).
Carla Apuzzo Sceneggiatrice, produttrice, regista
Negli anni ’70 svolge attività di fotografia, video e teatro sperimentale, prima di
passare al cinema. Ha scritto con Salvatore Piscicelli il testo teatrale Bassa Campania (1980) e le sceneggiature dei film: Immacolata e Concetta (1980); Le occasioni di Rosa (1981); Blues Metropolitano (1984); Regina (1987); Baby Gang (1992); Il corpo dell'anima (1998). Di alcuni di questi film è anche produttrice. Come regista ha al suo attivo il lungometraggio di finzione "Rose e pistole", (presentato al Festival di Berlino nel 1999 e successivamente in numerosi altri
festival), il film di montaggio "Tutti del bosco, Frammenti televisivi sul magico nel Mezzogiorno d'Italia" (1999) e il documentario La comune di Bagnaia (2005).
COSE 4 § Giovedì 9/12/2010
"PEOPLE, PLACES & THINGS"
Mike Reed batteria, piano
Tim Haldeman, Greg Ward sassofoni
Jason Roebke basso
Mike Reed (batterista, pianista e compositore) trentacinquenne nato in Germania ma americano dell’Illinois, cresciuto in una cittadina vicino Chicago, con la sua band “People Places & Things” rappresenta con chiarezza l’attuale “new wave” della Windy City; una cerchia di musicisti ben radicati nella tradizione della musica nera, ma con una evidente attitudine alla sua rielaborazione critica, per dar forma a nuovi linguaggi. Non più musicisti pionieri dell’ ignoto e dei nuovi timbri (come i maestri Abrams, R. Mitchell, Braxton, Smith), ma comunque eredi di una mentalità aperta e in divenire, che conferma valori come la cooperazione musicale e l’istinto sperimentale, ma che vede nella lezione del passato un riferimento imprescindibile.
Mike Reed è tra i pochi ma eccellenti batteristi-leader, oltre che vicepresidente della AACM (Association for Advancement of Creative Musicians) e animatore di rassegne, soprattutto a Chicago. guida anche il gruppo “Loose Assembly”, è batterista nella Exploding Star Orchestra di Rob Mazurek, nel David Boykin Espanse, nel Treehouse Project.
L’obiettivo principale di “People Places & Things” è quello di studiare e reinventare parte di un repertorio poco conosciuto dal pubblico del jazz, quello cioè della scena di Chicago della seconda metà degli anni ’50. Oltre ai componenti stabili del gruppo, People Places & Things ha ospitato solisti del calibro di Bobby Bradford e Roscoe Mitchell. Dopo l’album di esordio che esplicitava con brillantezza i riferimenti al passato, è uscito lo scorso anno “About Us” che contiene invece materiale originale, scritto dai componenti del gruppo. Un disco in cui, accanto al lavoro egregio dei componenti stabili, brillano le collaborazioni di Jeff Parker, Jeb Bishop, David Boykin. “People Places & Things” si candida a diventare una formazione cardine del jazz del futuro.
COSE 4 § Giovedì 16/12/2010
ACQUA "Suite Multimediale per Improvvisatori“
Angelo Olivieri trumpet
Silvia Bolognesi double bass
Images and Videos Koreman
ACQUA "Suite Multimediale per Improvvisatori". La traduzione in musica di ciò che evoca l'acqua: il suo movimento (come una danza), i suoi tempi complessi (il poliritmico battere della pioggia sui vetri) e la sua libertà (che è la stessa del jazz!). La composizione di musica estemporanea si basa su immagini e video che ritraggono l'acqua e la sua energia e che assumono la funzione degli spartiti, fornendo ai musicisti gli input emozionali da rielaborare e riconsegnare, sotto forma di musica, al pubblico.
Angelo Olivieri trombettista, compositore, musicista… ricercatore.
Musicista attivo nel panorama della musica improvvisata, salito negli ultimi anni all’attenzione della critica, è stato segnalato tra i migliori ottoni nel TOP JAZZ 2008 e 2009 dove figura anche nella TOP 10 dei nuovi talenti. Particolarmente significative le registrazioni realizzate per l’etichetta Terre Sommerse (collana JèI) raccolte nei CD Oidé (tra i migliori CD italiani nel 2007 nel referendum di M&D), Nadir e Echoes, quest’ultimo con la partecipazione di due tra i più importanti musicisti del panorama jazzistico mondiale quali William Parker e Hamid Drake.
Di recente pubblicazione CAOS Musique realizzato con il violoncellista Vincent Courtois, il batterista-percussionista Marco Ariano e il sound designer Antonio Pulli, ha ottenuto consensi unanimi dalla critica.
Il CD prodotto da Terre Sommerse è stato definito “uno splendido esempio di immaginazione e sensibilità contemporanee” (recensione CD di Aldo Gianolio - Musica Jazz Aprile 2009 – CD consigliato da Musica Jazz).
Presentato nell’edizione 2009 del festival jazz.pt con tre concerti (Lisbona, Evora e Fundao) un CD con il quintetto Harafè, nato dalla collaborazione con il sassofonista Alípio Carvalho Neto.
Ha partecipato a rassegne di jazz in Italia e in Europa tra cui Roccella Jonica, Friuli Venezia Giulia Jazz, CeglieJazz Open Festival, Roma - Casa del jazz, jazz.pt (Lisbona e Evora), Moazz (Fundao)... Ha partecipato a trasmissioni radiofoniche come Salt Peanuts (Radio Città Futura), So What e On the Corner (Radio Città Aperta), Radio 3 Suite (RAI), Radio 2 LIVE (RAI), Notturno Italiano (Rai International), Jazz Not Dead (Radio Popolare), Acquarello Show (Radio Classica) con performance da solista e in gruppo. Ha inoltre partecipato al Radio Show di John Sinclair ep. 149 radiofreeamsterdam.com. La radio francese HDR gli ha dedicato uno speciale nell’ambito del programma Jazz à Part. Ha scritto e suonato la musica del brano En tus pupilas, colonna sonora del corto Fin di Esteban Crespo prodotto da africanuan in collaborazione con il comune di Madrid (2006). È docente del corso di tromba e dei corsi di teoria e tecnica d’improvvisazione presso la scuola di Musica Insieme per Fare dove conduce anche i laboratori di improvvisazione. È docente del corso di tromba presso l’associazione Controchiave e collabora con l’associazione Arte e Musica. Collaborazioni: Andrew Cyrille, Butch Morris, William Parker, Hamid Drake, Vincent Courtois, John Sinclair, John Tchicai, Paolo Damiani, Francesco Lo Cascio, Eddie Henderson, George Garzone, Armando Battiston, Roberto Bellatalla, Riccardo Fassi, Tyshawn Sorey, Pasquale Innarella, Lillo Quaratino, Antonio Iasevoli, Federico Ughi, Alipio C. Neto, Marco Ariano, Giulia Fossà, David Riondino...
È laureato in Ingegneria meccanica e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Fluidodinamica.
Silvia Bolognesi : Nata a Siena il 05/08/1974. Si diploma in contrabbasso presso l’istituto pareggiato “R. Franci” di Siena, sotto la guida del M°Andrea Granai, frequentando parallelamente il corso di contrabbasso tenuto dal M°Alberto Bocini presso l ’Ist. Musicale “G. Verdi” di Prato. Si avvicina al jazz frequentando i corsi tenuti dall’associazione Siena Jazz con F.Spinetti, e presso la stessa partecipa ai seminari estivi (1998-1999) studiando con Furio di Castri, Ettore Fioravanti (musica d’insieme), e Giancarlo Gazzani(big band). Nel 1998/99 frequenta il “corso di alta qualificazione per esecutori di jazz” stanziato dalla comunità europea, studiando con Furio di Castri, Mario Raia, Stefano Zenni e FrancescoMartinelli.
Nel 2000 rappresenta l’ass. Siena Jazz suonando presso il festival della città di Waimar (Germania) con il Lenox quartet, con lo stesso si esibirà poi al festival senese “Jazz e dintorni” nello stesso periodo suona Paolo Aglianò trio con Daniele Fusi alla batteria. Nel 2003 viene selezionata per far parte dell’orchestra di Butch Morris con la quale parteciperà alla XIII edizione del festival di Roccella Jonica. Ha seguito laboratori di improvvisazione e composizione con Muhal Richard Abrams, Roscoe Mitchell e Anthony Braxton, studiando contabbasso con William Parker. Dal 2003 collabora con la compagnia “Virgilio Sieni” danza, (“soli sulla tenerezza”, “la visitazione”, “concerto” quest’ultimo in trio con lo stesso Virgilio Sieni e Francesco Giomi all’elettronica rappresentato a Lille nel novembre 2004).
Nell’Ottobre dello stesso anno si consolida il progetto come leader e compositrice “Silvia Bolognesi Open-Combo “con la registrazione del CD “introducing open combo” edito dall’etichetta inglese “33 Records”(con Cristiano Arcelli, Rossano Emili e Sergio Casale ai saxes, Ian Da Preda al vibrafono ed Owen Hart alla batteria).
Varie anche le esperienze nell’ambito della musica classica (orchestra città di Grosseto e orchestra R.Franci) e teatrali (collaborazioni con David Riondino , Marco Messeri, compagnia “Liminalia”..). Nel 2005 rappresenta la fondazione Siena Jazz a Cuba suonando all’ Havana in occasione della “settimana della cultura italiana” con Marco Tamburini, Matteo Addabbo e Francesco Petreni.
Terza classificata fra i migliori nuovi talenti del top jazz della rivista “Musica Jazz” 2009 . Nel 2006 forma il “Living Quartet” con Tony Cattano al trombone, Alessandro Giachero al pianoforte e Armando Sciommeri alla batteria. Nello stesso anno forma l’ensemble basato su composizioni per strumenti in legno “Xilo Music”(C.Thoma: oboe, R.Emili: clarinetti,E.Parrini: violino, F.Guerri: violoncello, J.Bazzarrii: marimba e E.Bonafè: tamburi africani e tabla). Fa parte dei “Guitto Gargle” quintetto vincitore dei seminari “Marcello Melis” 2005 ,con i quali suona in vari festival italiani e non, Vignola “Jazz in it”, Sant’Anna Arresi “ai confini fra jazz e Sardegna”, Englewood jazz festival (Chicago), e collabora stabilmente con Tiziana Ghiglioni. Dal 2007 fa parte del New Nexus di Tiziano Tononi e Daniele Cavallanti.
E’ docente di contrabbasso, basso elettrico, teoria e solfeggio presso la Fondazione Siena Jazz, l’associazione “Mosaico” di Colle Val d’Elsa e presso i seminari estivi “Marcello Melis” edizione 2009.
Ha suonato anche con L.Barnes, G.Basso, E.Bonafè, F.Bosso, P.Borri, R.Brown, G.Calderazzo, L.Calabrese, C. Calcagnile, D.Caliri, S.”Cocco” Cantini, R.Cecchetto, B. Coppa, F.Cusa, V.Davis, E.Dawkins, S.Donati, D.G.Espinoza, A.Fabbri, R.Fassi, G.Fewell, E. Fioravanti, M.Geri, N.Gori, M.Grossi, P.Innarella, P.Jeffrey, Jo Kajat, K.Lessman, M.Mariottini, S.Mateen, A.Melani, L.Butch Morris, P.Odorici, F.Petreni, A.Di Puccio, M.Raja, E. Rava, S.Reeves, D.Scannapieco, G. Schiaffini, M.Schiavone, G.Stracciati, A.Succi, M.Tamburini, J. Tchicai, P.Tonolo, L.Tucci, K.Vandermark, M.Verplank,
Ancora qualcosa di nuovo sotto il cielo di Roma.
COSE
Dedicato a Gianni Tabò
“La rassegna che non si rassegna” 4ª Edizione § 2010/2011
Dopo il successo delle passate edizioni, che con una media di 25 eventi in programmazione nel periodo novembre/maggio, hanno visto una sempre più vasta partecipazione di pubblico e di consensi, torna l’appuntamento settimanale più irriverente e abrasivo della capitale dedicato al mondo delle espressioni artistiche più disparate, il jazz, l'improvvisazione, la musica contemporanea, l'arte visuale, la sperimentazione, le connessioni in genere.
La prima sezione della stagione andrà dal 4 novembre al 16 dicembre tutti i giovedì alle ore 21,30 con performance, assolutamente da non perdere!
Il progetto, si sviluppa ogni giovedì presso la sala concerti (Sala Mangiatoia) della SPMT, Scuola popolare di musica di Testaccio, all’ex mattatoio di Roma (Area MACRO Future), e darà vita ad un avvenimento unico e di grande suggestione, slegato dalle rigide leggi del mercato discografico, e attento esclusivamente alla vitalità del progetto. Piccole formazioni provenienti da tutto il mondo, recital solitari, inediti connubi e molto altro ancora, si daranno il cambio per tutto l'inverno stravolgendo con le loro performance, assolutamente uniche, le notti romane.
Il progetto COSE, totalmente autofinanziato, continua la sua avventura grazie alle strutture che lo sostengono: Associazione CONTROCHIAVE, LIVE SOUND DEVELOPMENT, SCUOLA POPOLARE DI MUSICA DI TESTACCIO, Centro di cultura sperimentale RIALTO:
E’ possibile sostenere COSE anche con bonifico bancario (Cod. IBAN: IT41O0617503206000000715718, indicando nel beneficiario e nella causale "SOSTENGO COSE")
“COSE”: LE PRECEDENTI EDIZIONI
1ª Edizione MAT // Museo Nazionale delle arti e tradizioni Popolari – ROMA 2007/2008
2ª Edizione RIALTO // Centro di cultura sperimentale – ROMA 2008/2009
3ª Edizione SALA MANGIATOIA // Scuola popolare di Musica di Testaccio – ROMA 2009/2010
Biglietti 10€
Info: 06 54322210 – 3775002062
CARTELLONE “COSE”
dal 4 Novembre al 16 Dicembre 2010
4 novembre
IL VOLTO DI INFINITI PASSI
Marco Colonna clarinetto basso Ivano nardi batteria Alessandro Serranò fotografia
11 novembre
MIKE COOPER/CHRIS ABRAHAMS DUET
Mike Coopr chitarra e live electron ics Chris Abrahams pianoforte
18 novembre
STEVE BERESFORD in “SOLO4TET”
Steve Beresford pianoforte Noel Taylor clarinetti
Alberto Popolla clarinetti Roberto Raciti contrabbasso
26 novembre
CHICAGO UNDERGROUND DUO Boca Negra
Rob Mazurek cornetta elettronica piano
Chad Taylor percussioni vibrafono elettronica
2 dicembre
ARUNACHALA | A sketch of India
Eugenio Colombo ance Luigi Bozzolan pianoforte Ettore Fioravanti batteria
Salvatore Piscicelli mixer video Carla Apuzzo riprese live
9 dicembre
“PEOPLE PLACES & THINGS”
Greg Ward sassofono alto Tim Haldeman sassofono tenore
Jason Roebke contrabasso Mike Reed batteria
16 dicembre
"ACQUA" a multimedia suite for improvisers
performed by OLIVIERI/BOLOGNESI/KOREMAN
Angelo Olivieri tromba Silvia Bolognesi contrabbasso
Immagine and Video Koreman
Dettagli cartellone su www.lsdproduzioni.eu
SCHEDE ARTISTI NOVEMBRE/DICEMBRE
COSE 4 § Giovedì 4/11/2010
IL VOLTO DI INFINITI PASSI
Marco Colonna clarinetto basso
Ivano Nardi batteria
Alessandro Serranò fotografia
Il duo formato dal clarinettista basso Marco Colonna e dal batterista Ivano Nardi incontra la fotografia di Alessandro Serranò in un progetto dedicato ai migranti, alle loro storie, al loro continuo ed inesorabile movimento.
Il punto di vista è Roma, crocevia di culture ed etnie. Capolavoro di convivenza nella sua storia antica, ma incapace nella contemporaneità di creare un territorio di scambio reale, di rinascere nella sua multiculturalità, ma nascondendo la radice stessa del suo sangue misto.
Il progetto rappresenta uno sguardo verso i volti di questa convivenza, verso la nuova storia di questa città..
La “via migliore” tracciata dal percussionista / batterista Ivano Nardi e dal polistrumentista Marco Colonna non è la più facile. Si può, forse, paragonare ad una scalata impervia, con una cordata di due jazzisti improvvisatori che risalgono una montagna ed aprono una via nuova, seguendo alcuni riferimenti fissi, sicuri punti di appoggio, che li aiutano nel cammino.
Luigi Onori (estratto dalle note di copertina di “The Better Way” primo disco del duo uscito per AFK records)
Marco Colonna: Polistrumentista, attivo ni vari qmbiti musicali: dall'etno folk alla musica contemporanea, passando ovviamente per l'improvvisazione ed il jazz. Ha suonato e registrato con (fra gli altri) Michel Godard, Frank Gratkowski, Andrew Cyrille, Gebhard Ullmann, Ramon Lopez, Agusti Fernandez, Vincent Courtois, Michele Rabbia, Eugenio Colombo, Roberto Bellatalla
Ivano Nardi: Batterista attivo nell'ambito del jazz italiano con partecipazioni a dischi epocali come TEST di Mario Schiano, ha collaborato con tutti i più grandi nomi della scena improvvisata europea come Evan Parker, Steve Lacy, Antonello Salis (membro dei Cadmo in formazione quintetto), ha suonato con Don Cherry e Lester Bowie.
Attivo nel sociale promuovendo laboratori teorico musicali nel proprio quartiere e apprezzato didatta.
Alessandro Serranò: Alessandro Serranò nasce a Roma nel 1979 dove vive e lavora. All'età di 17 anni si innamora della fotografia e grazie ai consigli di Carlo, un suo carissimo amico, approfondisce la ricerca iniziando a fotografare per le vie della sua città. Frequenta un corso di fotogiornalismo e reportage sociale presso l’associazione Officine Fotografiche di Roma e partecipa a workshop internazionali. Nutre particolare interesse per la quotidianità ed il mondo sommerso, nascosto. Alterna ricerche personali e reportage di carattere sociale, collaborando con Rivistaonline.com e con il settimanale La Rinascita della Sinistra.
COSE 4 § Giovedì 11/11/2010
CHRIS ABRAHAMS w MIKE COOPER
Chris Abraham (Australia - piano) e Mike Cooper (UK lap steel guitar - elettronica) hanno suonato per la prima volta in duo a Sydney nel 2005 per la registrazione dell'album "Oceanic feeling - Like", pubblicato nel 2007 dall'etichetta Australian Room40 (RM420) con grande successo di critica. Il loro secondo album, "Live in Sydney" è stato registrato nell'aprile del 2009 nel corso di un concerto organizzato dalla Sydney Improvised Music Association (SIMA) nel Sound Lounge dell'Università di Sydney ed è pubblicato dall'etichetta turca di musica improvvisata "Re: Konstrukt".
CHRIS ABRAHAMS: Chris Abrahams è nato in Nuova Zelanda ma vive a Sydney, in Australia. E' forse più noto per il suo lavoro nel trio minimalista THE NECKS, che si è formato nel 1987 e ha pubblicato otto album oltre ad aver effettuato diverse tournées sia in Australia che in Europa, con grande sucesso di critica. Nel 1997 hanno composto la musica per il film australiano "The boys" e nel 2000 la colonna sonora del documentario della ABC in tre parti "The mind of the architect". Chris è stato ospite di molte registrazioni con numerosi gruppi australiani, come The Triffids, The Laughing Clowns, The Apartments, Crow, The Church and Midnight Oil e The Whitlams. Ha pubblicato poi un terzo album da solo nel 2001, "Glow", seguito nel 2003 da "Streaming" e "Thrown" nel 2004. La sua pubblicazione più recente è un album da solo per la Room40 Records. Ha collaborato sia a registrazioni che concerti com molti musicisti contemporanei di musica improvvisata, tra i quali Burkhard Beins, Clayton Thomas, Claire Cooper, Anthony Pateras e Mike Cooper. Si esibisce regolarmente nel campo della musica improvvisata sia in Australia che in Europa. Il suo album più recente è "Play-Scar" con la Room40 Records.
"In questo insolito panorama dell'elettroacustica, Abrahams ha creato quello che, fino ad oggi, è il suo album più complesso e più epicamente bello. E' composto da una serie di pezzi che in qualche modo dimostrano l'intento dell'intera opera di Abrahams come musicista e compositore."
MIKE COOPER : Negli ultimi 40 anni il cantante-chitarrista di oltremanica Mike Cooper e diventato un esploratore musicale internazionale tracciando un suo unico percorso attraverso I suoi concerti e registrazioni, in solo e con gruppi ispirati. Le sue radici affondano nel acoustic country blues essendo stato uno dei pochi pionieri del “Acoustic British Blues Boom” degli anni sessanta suonando e accompagnando leggende del Blues come Son House, Mississippi Fred McDowell, Bukka White... Cooper ha senza dubbio esplorato in fondo le sonorita elastiche della chitarra anche piu dei suoi contemporanei piu noti come Davy Graham Bert Jansch, John Renbourne etc. portandole nelle area dell’avanguardia frequentate anche da altri innovatori contemporaranei come Elliott Sharp, Keith Rowe, Fred Frith and Marc Ribot. Il suo misto eclettico di stili spazia liberamente dal traditional country blues, folk, alla libera improvisazione, canzoni pop e originali, musica elettronica e ‘gestualita sonore’ usando suoni del Pacifico in stile chiamato ‘slack key’ and della sua chitarra lap steel. Questo Cooper chiama 'Future-Folk'. La sua chitarra preferita – una National tri-cone resophonic - e suonata sia acoustica e/o trattato elettronicamente attraverso campionatori digitali.
COSE 4 § Giovedì 18/11/2010
STEVE BERESFORD
Doppia serata all'insegna dell'incontro anglo italiano.
La prima parte del concerto del 18 novembre vedrà l'esibizione in solo del pianista e compositore di colonne sonore Steve Beresford. Musicista londinese di primo piano nell'ambito della scena improvvisativa europea, Steve Beresford ha suonato con Evan Parker, Lol Coxhill, John Zorn, Ivor Cutler, Han Bennink, più una serie lunghissima di collaborazioni sia in ambito jazzistico che pop/rock. Membro di spicco della London Improvisers Orchestra, Beresford al pianoforte fonde lo stile pirotecnico ad alta energia con sprazzi di delicato lirismo intervallati da momenti di sottile umorismo.
La seconda parte del concerto vedrà l'esibizione di un quartetto; Alberto Popolla e Noel Taylor ai clarinetti, Roberto Raciti al contrabbasso e lo stesso Steve Beresford al pianoforte. I due clarinettisti hanno una lunga collaborazione alle loro spalle e la pubblicazione di un cd ("All Fall Down" Citystream, che verrà presentato durante la serata) registrato a Londra. Con il contrabbassista Roberto Raciti hanno suonato nella capitale inglese a gennaio del 2010, mentre in quartetto con Steve Beresford e il batterista Michael Caratti hanno suonato sempre a Londra nel giugno 2010. Insomma, improvvisazioni e temi che si intrecciano tra l'Italia e l'Inghilterra, lirismi e ruggiti free in una serata dal fascino tutto particolare.
COSE 4 § Venerdì 26/11/2010
CHICAGO UNDERGROUND DUO Boca Negra
Rob Mazurek cornetta elettronica piano
Chad Taylor percussioni vibrafono elettronica
C’è stato un tempo in cui ho creduto che al jazz toccasse la stessa sorte del rock: la morte, quella brutta e un poco triste. quella che arriva per sfinimento di ideali, mancanza di sogni e fallimento di progetto. un trapasso reso ancor più gretto da parrucconi e baracconi sostenuti a forza malgrado l’inconsistenza del messaggio e il cambiamento inevitabile dei tempi. Ho temuto, dicevo, che anche all’adorato jazz potesse accadere e forse ci si è andati vicini più di una volta: vuoi certa fusion che ascoltata oggi fa letteralmente inorridire e vuoi la stanca e trita ripetizione di standard e stili che non fa altro che apparentare una musica nata per vocazione di libertà a quell’altro baraccone reiterante che è il mondo dell’opera e della classica più stantia. ma come ammonisce il mio amico Jazz from Italy: Il jazz ti insegna la libertà o non ti insegna nulla e per fortuna qualche paladino di questo messaggio non ha mai smesso, come un hidalgo di Cervantes, di tramandare verbo e suono attraverso tempi e luoghi, fottendosene di gloria, fama o denaro. Anthony Braxton, Cecil Taylor, Don Cherry, Ornette Coleman o Sun Ra per non fare nomi, fino a giungere a quella città ventosa che diede i natali all’Art Ensemble of Chicago e sparse spore ai quattro punti cardinali. in quella stessa città, come Marcovaldo nell’urbe, Rob Mazurek deve essersi accorto dei funghi che crescevano un poco ovunque e deve essersene saziato con voluttà. A lui oggi il compito (ed il merito) di portare oltre un messaggio antico e di non far morire la musica più libera, anarchica e irriverente che mi sia mai capitato di incontrare. e non credo certo di essere il solo. di Rob Mazurek si potrebbe parlare a profusione perdendosi nei meandri di una carriera oramai decennale, in progetti che moltiplicandosi producono senso e bellezza. ma io posso qui solo soffermarmi sull’ultimo, in ordine di tempo, che giunge come un balsamo vitale a rinfrancare cuore e padiglioni auricolari di coloro che hanno a cuore questa musica.
Quinto episodio del Chicago Underground Duo; esce per l’etichetta Thrill Jockey di Chicago, ovviamente. quinto lavoro per il duo in mezzo ad altri episodi dell’intero collettivo in assetto variabile, ma qui siamo di fronte ai soli Rob Mazurek ed a Chad Taylor. il primo si divide fra cornetta, flauto e programmazione, mentre Chad Taylor prende per mano bacchette, percuote il vibrafono, disegna linee al basso, utilizza la sua mbira e martella il pianoforte oltre a prendersi cura di elettronica e bellezza varia assortita. Disco registrato a San Paolo sotto l’egida di Matt Lux, dove Mazurek risiede da qualche tempo, nell’arco di tre anni a causa dei diversi impegni dei due (tre). è nato un dialogo in bilico fra raziocinio e improvvisazione, brani originali ingentiliti da un omaggio a Ornette Coleman con una cover del brano Broken Shadows. è il frutto di due teste pensanti, consapevoli, adulte e conscie della bellezza di un rapporto duplice e mai banale che si sviluppa in dieci composizioni diversificate, distinte e disperse. sono talmente tante le piste tracciate che a raccontarle si rischia lo smarrimento, tante le direzioni additate, eppure una coesione di suono e intenti stupisce per lucidità e lungimiranza. non mi metterò certo qui a raccontare il free e le sue ascendenze: è un po’ come quando il prete prova a spiegare la trinità o lo spirito santo, o ci credi o non sarà certo lui a convincerti. Mi accontento di fare un punto nave e dire che siamo in qui ed ora dove Africa, Don Cherry e il Miles che sarebbe potuto essere convivono assieme ad una blanda elettronica, visioni notturne e a quel messaggio primigenio che il jazz non deve smettere di trasportare; del resto le coordinate che i due musicisti stanno spargendo per i sette mari portano a Marc Ribot o agli Iron & Wine, passando per i Digital Primitives per giungere ai Land of Kush. in ogni caso ciò che conta è che il disco è qui e molto presto lo sarà anche Rob Mazurek per il tour di quell’altro suo capolavoro che è Sound Is: credo se ne riparlerà.
COSE 4 § Giovedì 2/12/2010
ARUNACHALA A SKETCH OF INDIA
Eugenio Colombo ance
Luigi Bozzolan pianoforte
Ettore Fioravanti batteria
Salvatore Piscicelli mixer video
Carla Apuzzo riprese live
A partire dagli anni Sessanta, per una o due generazioni di europei e americani, il viaggio in India ha rappresentato la ricerca di una sorta di “altrove” fondativo, di una terra madre perduta e da ritrovare, un miraggio concreto e aleatorio al tempo stesso. (Qualcosa di simile rappresentava, nel Sette/Ottocento, il viaggio in Italia di artisti, scrittori e intellettuali del Nord
Europa). In questi anni il mito resiste e continua ad agire, magari sotterraneamente.
Questa performance video-musicale è dedicata a uno dei luoghi più sacri e fondativi della mitologia religiosa indiana. Siamo nella città di Tiruvannamalai, nel sud, in una zona dell’interno piuttosto arida. Qui sorge una montagna di circa 800 metri, Arunachala, simbolo di Shiva, la montagna sacra per definizione, ombelico del mondo. Nei pleniluni folle di fedeli compiono la deambulazione rituale intorno alla montagna (in senso orario, tenendo la
montagna a destra) detta pradakshina.
Le immagini che presentiamo non hanno alcuna pretesa documentaria. Sono appunti visivi, schizzi, impressioni, suggestioni e conservano il carattere onirico e stupefatto della nostra visione di un’India così lontana e insieme così prossima alla nostra anima; a conclusione è una veloce ma iterata videopradakshina nella quale, sotto il profilo costantemente presente della montagna sacra, scorrono le tracce di vita di un’India eterna e perennemente cangiante.
La musica non deve nulla all’India, a dimostrazione del fatto che la forza del mito è tale perché può essere letta e attraversata da molti, anche estranei, punti di vista.
Eugenio Colombo :Saxofonista, flautista, compositore è nato a Roma nel 1953. Ha iniziato da autodidatta sia come strumentista che come compositore. Ha scritto diversi brani per strumento solista e per formazioni più grandi come: quartetto di sassofoni, trio d'archi, big
band e banda d'ottoni con solisti improvvisatori ecc. È uno dei membri fondatori dell'Italian Instabile Orchestra. Tra le
numerose collaborazioni ricordiamo Giancarlo Schiaffini, Giovanna Marini, Demetrio Stratos, Misha Mengelberg, Bruno Tommaso, Cecil Taylor, Martin Joseph ecc. E' docente di sassofono presso il Conservatorio di Frosinone.
Ettore Fioravanti:Batteria, Percussioni, Composizione.
Diplomatosi in percussioni presso il Conservatorio "A. Casella" dell'Aquila, dal 1975 collabora ed incide fra gli altri con G.L.Trovesi, G.Schiaffini, B.Tommaso, E.Colombo, P.Fresu, P.Bassini, D.Liebman, S.Lacy T.Oxley, E.Reijseger, K.Wheeler. Ha partecipato a numerosissimi festival nazionali ed internazionali. Attualmente suona stabilmente nel quintetto di Paolo Fresu, con
i gruppi “Terre di Mezzo” e “Millenovecento” e dirige il proprio gruppo titolato “Belcanto” con cui ha suonato in tutta Italia, in Francia e Tunisia. La sua discografia comprende più di 40 titoli, di cui 6 a proprio nome. Ha tenuto corsi nei più qualificati Seminari italiani e non (Ravenna, Matera, Terni, Melbourne), fra i quali quello di Siena Jazz (dal 1990). E' docente nei corsi di
jazz nei Conservatori dal 1996: attualmente insegna al Conservatorio “L.Refice” di Frosinone.
Luigi Bozzolan: Pianoforte e Composizione.
Studi classici conseguiti presso il Conservatorio di Musica “F.Morlacchi” di Perugia.Laurea di primo livello in Jazz presso il Conservatorio di Musica “ L.Refice” Frosinone.Attualmente si sta specializzando in Improvisation presso l’ “Artisten, Academy of Music and Drama” di Goteborg ( Svezia ).Dal 1998 inizia l’attività professionale in studio e live svolge attività concertistica in
festival nazionali, europei ( Germania, Polonia, Slovacchia) ed internazionali (Gabon, Camerun, Kenia, Guatemala, Colombia, Cile, Argentina, Brasile, Perù e Marocco).Ha collaborato con Eugenio Colombo, Martin Joseph ed Ettore Fioravanti ed è leader del “Luigi Bozzolan Quartet”.
Ha inciso due dischi: “Sud America” con Eugenio Colombo e “ Tre tempi in movimento” in piano solo.
Salvatore Piscicelli : Regista, sceneggiatore e scrittore E’ stato critico cinematografico e organizzatore culturale prima di passare alla regia.
Ha scritto e diretto, oltre a diversi documentari, otto lungometraggi di finzione:
Immacolata e Concetta (1979), Le occasioni di Rosa (1981), Blues metropolitano (1984), Regina (1987), Baby Gang (1992), Il corpo dell’anima (1999), Quartetto (2001), Alla fine della notte (2003), tutti presentati in importanti festival nazionali e internazionali, da Cannes a Venezia a Locarno, ottenendo numerosi riconoscimenti tra i quali il Leopardo d’Argento al Festival di Locarno e il Premio France Culture al Festival di Cannes.
E’ autore di una raccolta di racconti (Baby Gang, 1992) e di un romanzo (La neve a Napoli, 1996, Mondadori).
Carla Apuzzo Sceneggiatrice, produttrice, regista
Negli anni ’70 svolge attività di fotografia, video e teatro sperimentale, prima di
passare al cinema. Ha scritto con Salvatore Piscicelli il testo teatrale Bassa Campania (1980) e le sceneggiature dei film: Immacolata e Concetta (1980); Le occasioni di Rosa (1981); Blues Metropolitano (1984); Regina (1987); Baby Gang (1992); Il corpo dell'anima (1998). Di alcuni di questi film è anche produttrice. Come regista ha al suo attivo il lungometraggio di finzione "Rose e pistole", (presentato al Festival di Berlino nel 1999 e successivamente in numerosi altri
festival), il film di montaggio "Tutti del bosco, Frammenti televisivi sul magico nel Mezzogiorno d'Italia" (1999) e il documentario La comune di Bagnaia (2005).
COSE 4 § Giovedì 9/12/2010
"PEOPLE, PLACES & THINGS"
Mike Reed batteria, piano
Tim Haldeman, Greg Ward sassofoni
Jason Roebke basso
Mike Reed (batterista, pianista e compositore) trentacinquenne nato in Germania ma americano dell’Illinois, cresciuto in una cittadina vicino Chicago, con la sua band “People Places & Things” rappresenta con chiarezza l’attuale “new wave” della Windy City; una cerchia di musicisti ben radicati nella tradizione della musica nera, ma con una evidente attitudine alla sua rielaborazione critica, per dar forma a nuovi linguaggi. Non più musicisti pionieri dell’ ignoto e dei nuovi timbri (come i maestri Abrams, R. Mitchell, Braxton, Smith), ma comunque eredi di una mentalità aperta e in divenire, che conferma valori come la cooperazione musicale e l’istinto sperimentale, ma che vede nella lezione del passato un riferimento imprescindibile.
Mike Reed è tra i pochi ma eccellenti batteristi-leader, oltre che vicepresidente della AACM (Association for Advancement of Creative Musicians) e animatore di rassegne, soprattutto a Chicago. guida anche il gruppo “Loose Assembly”, è batterista nella Exploding Star Orchestra di Rob Mazurek, nel David Boykin Espanse, nel Treehouse Project.
L’obiettivo principale di “People Places & Things” è quello di studiare e reinventare parte di un repertorio poco conosciuto dal pubblico del jazz, quello cioè della scena di Chicago della seconda metà degli anni ’50. Oltre ai componenti stabili del gruppo, People Places & Things ha ospitato solisti del calibro di Bobby Bradford e Roscoe Mitchell. Dopo l’album di esordio che esplicitava con brillantezza i riferimenti al passato, è uscito lo scorso anno “About Us” che contiene invece materiale originale, scritto dai componenti del gruppo. Un disco in cui, accanto al lavoro egregio dei componenti stabili, brillano le collaborazioni di Jeff Parker, Jeb Bishop, David Boykin. “People Places & Things” si candida a diventare una formazione cardine del jazz del futuro.
COSE 4 § Giovedì 16/12/2010
ACQUA "Suite Multimediale per Improvvisatori“
Angelo Olivieri trumpet
Silvia Bolognesi double bass
Images and Videos Koreman
ACQUA "Suite Multimediale per Improvvisatori". La traduzione in musica di ciò che evoca l'acqua: il suo movimento (come una danza), i suoi tempi complessi (il poliritmico battere della pioggia sui vetri) e la sua libertà (che è la stessa del jazz!). La composizione di musica estemporanea si basa su immagini e video che ritraggono l'acqua e la sua energia e che assumono la funzione degli spartiti, fornendo ai musicisti gli input emozionali da rielaborare e riconsegnare, sotto forma di musica, al pubblico.
Angelo Olivieri trombettista, compositore, musicista… ricercatore.
Musicista attivo nel panorama della musica improvvisata, salito negli ultimi anni all’attenzione della critica, è stato segnalato tra i migliori ottoni nel TOP JAZZ 2008 e 2009 dove figura anche nella TOP 10 dei nuovi talenti. Particolarmente significative le registrazioni realizzate per l’etichetta Terre Sommerse (collana JèI) raccolte nei CD Oidé (tra i migliori CD italiani nel 2007 nel referendum di M&D), Nadir e Echoes, quest’ultimo con la partecipazione di due tra i più importanti musicisti del panorama jazzistico mondiale quali William Parker e Hamid Drake.
Di recente pubblicazione CAOS Musique realizzato con il violoncellista Vincent Courtois, il batterista-percussionista Marco Ariano e il sound designer Antonio Pulli, ha ottenuto consensi unanimi dalla critica.
Il CD prodotto da Terre Sommerse è stato definito “uno splendido esempio di immaginazione e sensibilità contemporanee” (recensione CD di Aldo Gianolio - Musica Jazz Aprile 2009 – CD consigliato da Musica Jazz).
Presentato nell’edizione 2009 del festival jazz.pt con tre concerti (Lisbona, Evora e Fundao) un CD con il quintetto Harafè, nato dalla collaborazione con il sassofonista Alípio Carvalho Neto.
Ha partecipato a rassegne di jazz in Italia e in Europa tra cui Roccella Jonica, Friuli Venezia Giulia Jazz, CeglieJazz Open Festival, Roma - Casa del jazz, jazz.pt (Lisbona e Evora), Moazz (Fundao)... Ha partecipato a trasmissioni radiofoniche come Salt Peanuts (Radio Città Futura), So What e On the Corner (Radio Città Aperta), Radio 3 Suite (RAI), Radio 2 LIVE (RAI), Notturno Italiano (Rai International), Jazz Not Dead (Radio Popolare), Acquarello Show (Radio Classica) con performance da solista e in gruppo. Ha inoltre partecipato al Radio Show di John Sinclair ep. 149 radiofreeamsterdam.com. La radio francese HDR gli ha dedicato uno speciale nell’ambito del programma Jazz à Part. Ha scritto e suonato la musica del brano En tus pupilas, colonna sonora del corto Fin di Esteban Crespo prodotto da africanuan in collaborazione con il comune di Madrid (2006). È docente del corso di tromba e dei corsi di teoria e tecnica d’improvvisazione presso la scuola di Musica Insieme per Fare dove conduce anche i laboratori di improvvisazione. È docente del corso di tromba presso l’associazione Controchiave e collabora con l’associazione Arte e Musica. Collaborazioni: Andrew Cyrille, Butch Morris, William Parker, Hamid Drake, Vincent Courtois, John Sinclair, John Tchicai, Paolo Damiani, Francesco Lo Cascio, Eddie Henderson, George Garzone, Armando Battiston, Roberto Bellatalla, Riccardo Fassi, Tyshawn Sorey, Pasquale Innarella, Lillo Quaratino, Antonio Iasevoli, Federico Ughi, Alipio C. Neto, Marco Ariano, Giulia Fossà, David Riondino...
È laureato in Ingegneria meccanica e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Fluidodinamica.
Silvia Bolognesi : Nata a Siena il 05/08/1974. Si diploma in contrabbasso presso l’istituto pareggiato “R. Franci” di Siena, sotto la guida del M°Andrea Granai, frequentando parallelamente il corso di contrabbasso tenuto dal M°Alberto Bocini presso l ’Ist. Musicale “G. Verdi” di Prato. Si avvicina al jazz frequentando i corsi tenuti dall’associazione Siena Jazz con F.Spinetti, e presso la stessa partecipa ai seminari estivi (1998-1999) studiando con Furio di Castri, Ettore Fioravanti (musica d’insieme), e Giancarlo Gazzani(big band). Nel 1998/99 frequenta il “corso di alta qualificazione per esecutori di jazz” stanziato dalla comunità europea, studiando con Furio di Castri, Mario Raia, Stefano Zenni e FrancescoMartinelli.
Nel 2000 rappresenta l’ass. Siena Jazz suonando presso il festival della città di Waimar (Germania) con il Lenox quartet, con lo stesso si esibirà poi al festival senese “Jazz e dintorni” nello stesso periodo suona Paolo Aglianò trio con Daniele Fusi alla batteria. Nel 2003 viene selezionata per far parte dell’orchestra di Butch Morris con la quale parteciperà alla XIII edizione del festival di Roccella Jonica. Ha seguito laboratori di improvvisazione e composizione con Muhal Richard Abrams, Roscoe Mitchell e Anthony Braxton, studiando contabbasso con William Parker. Dal 2003 collabora con la compagnia “Virgilio Sieni” danza, (“soli sulla tenerezza”, “la visitazione”, “concerto” quest’ultimo in trio con lo stesso Virgilio Sieni e Francesco Giomi all’elettronica rappresentato a Lille nel novembre 2004).
Nell’Ottobre dello stesso anno si consolida il progetto come leader e compositrice “Silvia Bolognesi Open-Combo “con la registrazione del CD “introducing open combo” edito dall’etichetta inglese “33 Records”(con Cristiano Arcelli, Rossano Emili e Sergio Casale ai saxes, Ian Da Preda al vibrafono ed Owen Hart alla batteria).
Varie anche le esperienze nell’ambito della musica classica (orchestra città di Grosseto e orchestra R.Franci) e teatrali (collaborazioni con David Riondino , Marco Messeri, compagnia “Liminalia”..). Nel 2005 rappresenta la fondazione Siena Jazz a Cuba suonando all’ Havana in occasione della “settimana della cultura italiana” con Marco Tamburini, Matteo Addabbo e Francesco Petreni.
Terza classificata fra i migliori nuovi talenti del top jazz della rivista “Musica Jazz” 2009 . Nel 2006 forma il “Living Quartet” con Tony Cattano al trombone, Alessandro Giachero al pianoforte e Armando Sciommeri alla batteria. Nello stesso anno forma l’ensemble basato su composizioni per strumenti in legno “Xilo Music”(C.Thoma: oboe, R.Emili: clarinetti,E.Parrini: violino, F.Guerri: violoncello, J.Bazzarrii: marimba e E.Bonafè: tamburi africani e tabla). Fa parte dei “Guitto Gargle” quintetto vincitore dei seminari “Marcello Melis” 2005 ,con i quali suona in vari festival italiani e non, Vignola “Jazz in it”, Sant’Anna Arresi “ai confini fra jazz e Sardegna”, Englewood jazz festival (Chicago), e collabora stabilmente con Tiziana Ghiglioni. Dal 2007 fa parte del New Nexus di Tiziano Tononi e Daniele Cavallanti.
E’ docente di contrabbasso, basso elettrico, teoria e solfeggio presso la Fondazione Siena Jazz, l’associazione “Mosaico” di Colle Val d’Elsa e presso i seminari estivi “Marcello Melis” edizione 2009.
Ha suonato anche con L.Barnes, G.Basso, E.Bonafè, F.Bosso, P.Borri, R.Brown, G.Calderazzo, L.Calabrese, C. Calcagnile, D.Caliri, S.”Cocco” Cantini, R.Cecchetto, B. Coppa, F.Cusa, V.Davis, E.Dawkins, S.Donati, D.G.Espinoza, A.Fabbri, R.Fassi, G.Fewell, E. Fioravanti, M.Geri, N.Gori, M.Grossi, P.Innarella, P.Jeffrey, Jo Kajat, K.Lessman, M.Mariottini, S.Mateen, A.Melani, L.Butch Morris, P.Odorici, F.Petreni, A.Di Puccio, M.Raja, E. Rava, S.Reeves, D.Scannapieco, G. Schiaffini, M.Schiavone, G.Stracciati, A.Succi, M.Tamburini, J. Tchicai, P.Tonolo, L.Tucci, K.Vandermark, M.Verplank,
04
novembre 2010
Cose. La rassegna che non si rassegna
Dal 04 novembre al 16 dicembre 2010
fotografia
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
Location
MACRO TESTACCIO
Roma, Piazza Orazio Giustiniani, (Roma)
Roma, Piazza Orazio Giustiniani, (Roma)
Biglietti
10€
Orario di apertura
tutti i giovedì alle ore 21,30 con performance, assolutamente da non perdere!
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