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Cose ritrovate
Ritrovare nelle cose sensazioni, affetti o memorie identitarie e fissare questi momenti per far spazio a pensieri più profondi, è una possibile chiave di lettura di Cose Ritrovate, mostra che la Casa Dell’Arte Spagna Bellora dedica a sette artisti che condividono alcune sensibilità.
Comunicato stampa
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opere di:
Umberto Faini
Candida Ferrari
Ōki Izumi
Kyoji Nagatani
Anna Pennati
Anna Spagna
Rossella Taffa
Feuei Tola
Ritrovare nelle cose sensazioni, affetti o memorie identitarie e fissare questi momenti per far spazio a pensieri più profondi, è una possibile chiave di lettura di Cose Ritrovate, mostra che la Casa Dell’Arte Spagna Bellora dedica a sette artisti che condividono alcune sensibilità.
La corrispondenza emotiva tra oggetto, ricordo e sentimento prende forma nei gioielli/scultura di Rossella Taffa quando l’immaginazione è colpita da un raggio di luce sprigionato da una pietra, da una forma insolita o una vena cromatica, dalla lucentezza di un metallo, o dalla complessità affascinante di un fiore. Ispirate a momenti di vita, le sue piccole sculture si distinguono, come i bei bozzetti che ne tracciano l’origine, per l’armonia di forme e cromie prese in prestito alla natura.
Nei lavori di Anna Spagna un frammento di memoria diventa opera. Nel linguaggio sintetico di Anna Spagna -scrive Tommaso Trini- la scultura si lega con la pittura, il collage con l’assemblaggio, il realismo Pop con la scena barocca. Dall’esperienza del restauro Anna sviluppa una pratica con una dimensione materica, soffusa da temi di vita quotidiana. L'archeologia del presente ispira i Catarifrangenti, nati da un incontro con una ciclista sbadata che perde un catadiottro in strada. Dall’oggetto, colpito dal sole, nasce una nuova riflessione sulla relazione fra luce, segno e colore e memoria.
Nei quadri e disegni di Anna Pennati, segni forti, decisi, scompongono e ricompongono frammenti d’immagine, che si rivelano lentamente allo spettatore per poi divenire evidenti. Nella recente serie rivolta all’archetipo, Anna Pennati rilegge l’iconografia della rosa, ne ferma l’essenza e i riferimenti culturali, realizzando “visioni” accattivanti, equilibrate tra figurazione e segno astratto.
Il ricordo delle proprie radici affiora nelle sculture raffinate di Kyoji Nagatani e di Ōki Izumi, coltivato attraverso un percorso di ricerca che tende all’astrazione. Kyoji Nagatani esplora relazioni d’equilibrio nelle sue Pietre Oniriche, dove la superficie specchiante di elementi in bronzo sospesi su un filo in tensione si anima ad ogni oscillazione, attirando lo spettatore nell’opera. Gli elementi -suggerisce l’artista- rimandano a pietre levigate dai secoli, metafora della maturazione spirituale dell’uomo nella parabola dell’esistenza.
L’accumularsi del tempo è interno al laborioso processo creativo di Ōki Izumi, le cui sculture sono costruite con lastre di vetro industriale stratificate. La lavorazione sapiente del materiale crea giochi di trasparenza e straordinari effetti di evanescenza, la delicata cromia acquamarina ricorda gli elementi dell’aria e dell’acqua ricorrenti nell’estetica giapponese.
Anche la seduzione del lavoro di Candida Ferrari risiede nel gioco cangiante di luce e trasparenze, che trasforma l’ambiente con effetti emotivi. Il suo percorso ha radici nel quadro, ma Ferrari abbandona tela e cornice per ritrovare la pittura attraverso interventi su acetati trasparenti o cangianti, dove veli di colore o colate di bitume acquistano caratteri fluidi e luminosi.
Artista versatile, Umberto Faini è principalmente pittore e disegnatore. Ha approfondito una personale ricerca sul puro segno-colore, allestendo mostre personali e partecipando a importanti manifestazioni in Italia e all’estero. Usa il segno più che per delineare le forme per indagare l’impossibilità di definirle. Perciò, variandone la frequenza e gli accostamenti cromatici, spesso ottiene profondità e rilievi che sembrano evocare orizzonti infiniti in apparente movimento. Come se, anziché raffigurare la cosa, si rappresenta il suo mutare.
Alessandra Alliata Nobili
Durante la serata di inaugurazione saranno presenti la Dott.ssa Alessandra Alliata Nobili e il Curatore di eventi artistici Luca Temolo Dall'Igna.
in collaborazione con Almach Art gallery
Casa Dell'arte Spagna Bellora - via Borgonuovo 18 - Milano
da mercoledì 10 novembre a martedì 16 novembre
dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 19:30.
Sabato 13 e domenica 14 novembre su appuntamento
Per prenotare
02 29000076 - 339 3504051 - 3892683378
Umberto Faini
Candida Ferrari
Ōki Izumi
Kyoji Nagatani
Anna Pennati
Anna Spagna
Rossella Taffa
Feuei Tola
Ritrovare nelle cose sensazioni, affetti o memorie identitarie e fissare questi momenti per far spazio a pensieri più profondi, è una possibile chiave di lettura di Cose Ritrovate, mostra che la Casa Dell’Arte Spagna Bellora dedica a sette artisti che condividono alcune sensibilità.
La corrispondenza emotiva tra oggetto, ricordo e sentimento prende forma nei gioielli/scultura di Rossella Taffa quando l’immaginazione è colpita da un raggio di luce sprigionato da una pietra, da una forma insolita o una vena cromatica, dalla lucentezza di un metallo, o dalla complessità affascinante di un fiore. Ispirate a momenti di vita, le sue piccole sculture si distinguono, come i bei bozzetti che ne tracciano l’origine, per l’armonia di forme e cromie prese in prestito alla natura.
Nei lavori di Anna Spagna un frammento di memoria diventa opera. Nel linguaggio sintetico di Anna Spagna -scrive Tommaso Trini- la scultura si lega con la pittura, il collage con l’assemblaggio, il realismo Pop con la scena barocca. Dall’esperienza del restauro Anna sviluppa una pratica con una dimensione materica, soffusa da temi di vita quotidiana. L'archeologia del presente ispira i Catarifrangenti, nati da un incontro con una ciclista sbadata che perde un catadiottro in strada. Dall’oggetto, colpito dal sole, nasce una nuova riflessione sulla relazione fra luce, segno e colore e memoria.
Nei quadri e disegni di Anna Pennati, segni forti, decisi, scompongono e ricompongono frammenti d’immagine, che si rivelano lentamente allo spettatore per poi divenire evidenti. Nella recente serie rivolta all’archetipo, Anna Pennati rilegge l’iconografia della rosa, ne ferma l’essenza e i riferimenti culturali, realizzando “visioni” accattivanti, equilibrate tra figurazione e segno astratto.
Il ricordo delle proprie radici affiora nelle sculture raffinate di Kyoji Nagatani e di Ōki Izumi, coltivato attraverso un percorso di ricerca che tende all’astrazione. Kyoji Nagatani esplora relazioni d’equilibrio nelle sue Pietre Oniriche, dove la superficie specchiante di elementi in bronzo sospesi su un filo in tensione si anima ad ogni oscillazione, attirando lo spettatore nell’opera. Gli elementi -suggerisce l’artista- rimandano a pietre levigate dai secoli, metafora della maturazione spirituale dell’uomo nella parabola dell’esistenza.
L’accumularsi del tempo è interno al laborioso processo creativo di Ōki Izumi, le cui sculture sono costruite con lastre di vetro industriale stratificate. La lavorazione sapiente del materiale crea giochi di trasparenza e straordinari effetti di evanescenza, la delicata cromia acquamarina ricorda gli elementi dell’aria e dell’acqua ricorrenti nell’estetica giapponese.
Anche la seduzione del lavoro di Candida Ferrari risiede nel gioco cangiante di luce e trasparenze, che trasforma l’ambiente con effetti emotivi. Il suo percorso ha radici nel quadro, ma Ferrari abbandona tela e cornice per ritrovare la pittura attraverso interventi su acetati trasparenti o cangianti, dove veli di colore o colate di bitume acquistano caratteri fluidi e luminosi.
Artista versatile, Umberto Faini è principalmente pittore e disegnatore. Ha approfondito una personale ricerca sul puro segno-colore, allestendo mostre personali e partecipando a importanti manifestazioni in Italia e all’estero. Usa il segno più che per delineare le forme per indagare l’impossibilità di definirle. Perciò, variandone la frequenza e gli accostamenti cromatici, spesso ottiene profondità e rilievi che sembrano evocare orizzonti infiniti in apparente movimento. Come se, anziché raffigurare la cosa, si rappresenta il suo mutare.
Alessandra Alliata Nobili
Durante la serata di inaugurazione saranno presenti la Dott.ssa Alessandra Alliata Nobili e il Curatore di eventi artistici Luca Temolo Dall'Igna.
in collaborazione con Almach Art gallery
Casa Dell'arte Spagna Bellora - via Borgonuovo 18 - Milano
da mercoledì 10 novembre a martedì 16 novembre
dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 19:30.
Sabato 13 e domenica 14 novembre su appuntamento
Per prenotare
02 29000076 - 339 3504051 - 3892683378
09
novembre 2021
Cose ritrovate
Dal 09 al 16 novembre 2021
arte contemporanea
Location
CASA MUSEO SPAGNA BELLORA
Milano, Via Borgonuovo, 18, (Milano)
Milano, Via Borgonuovo, 18, (Milano)
Orario di apertura
dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 19:30.
Sabato 13 e domenica 14 novembre su appuntamento
Vernissage
9 Novembre 2021, dalle 18, su invito
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Produzione organizzazione
Esperianza e incontri specialu