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Cose Viste. Fotografie di Maria Orioli
A seguito della recente donazione dell’archivio Orioli alle Raccolte Museali Fratelli Alinari, la Fondazione Alinari rende omaggio alla fotografa Maria Orioli con una mostra al MNAF che raccoglie più di cento sue fotografie in bianco e nero.
Il titolo della mostra, Cose viste, prende spunto dalle “Choses vues” di Victor Hugo. L’esposizione, così come il volume del celebre scrittore francese, raccoglie infatti una grande varietà di materiale, frutto del lavoro di tanti anni di attività.
Comunicato stampa
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A seguito della recente donazione dell’archivio Orioli alle Raccolte Museali Fratelli Alinari, la Fondazione Alinari rende omaggio alla fotografa Maria Orioli con una mostra al MNAF che raccoglie più di cento sue fotografie in bianco e nero.
Il titolo della mostra, Cose viste, prende spunto dalle “Choses vues” di Victor Hugo. L’esposizione, così come il volume del celebre scrittore francese, raccoglie infatti una grande varietà di materiale, frutto del lavoro di tanti anni di attività.
Maria Orioli inizia a fotografare negli anni Sessanta, quando espone per la prima volta, nel 1963, in una rassegna personale nella pionieristica galleria fotografica della Biblioteca Comunale di Milano. In seguito le occasioni espositive si moltiplicano in numerose sedi in Italia e la Orioli continua con impegno la propria ricerca fotografica.
Da Venezia alla Cina, al Marocco, all’Irlanda, alla periferia di Roma, ai borghi della Tuscia e alla Francia e ancora la Russia e l’America, Maria Orioli, secondo le parole di Italo Zannier,“guarda da lontano e compone severe geometrie di elementi, che illustrano un pensiero, un’idea di silenzio, piuttosto che un luogo specifico. E’ una viaggiatrice – diarista di sé stessa, senza dubbi alla ricerca dell’anima della realtà piuttosto che una sia pur suggestiva cartolina”.
Il suo obiettivo si posa su paesaggi, dettagli di monumenti, angoli urbani deserti o percorsi da personaggi i cui gesti e movimenti sono colti al tempo stesso con realismo e in una dimensione sospesa nello spazio e nel tempo.
La fotografia come Arte – il sogno di ogni fotoamatore – spesso si concretizza in immagini sapienti oltre che suggestive, come molte tra quelle eseguite da Maria Orioli. Un coacervo fortunatamente salvato dall’oblio che oggi è consultabile nelle Raccolte Museali Fratelli Alinari che le rendono omaggio con questa mostra, appena dopo la sua scomparsa.
L’energica e sensibile ’dilettante‘ Maria Orioli ha lasciato una fresca immagine della sua cultura, di una vita intensa, attivata da uno sguardo curioso e sensibile, che è un autentico patrimonio d’intelligenza visiva.
Le sue fotografie vanno lette direttamente, senza didascalie descrittive, soprattutto nella loro identità strutturale dove si evidenziano spesso stilemi audaci, ‘trasgressivi’ appunto, che raccontano e rivelano liricamente paesaggi sconosciuti e inventati con il chiaroscuro della fotografia, in questo caso, non più ancella ma gemella di ogni altro linguaggio figurativo.
Il titolo della mostra, Cose viste, prende spunto dalle “Choses vues” di Victor Hugo. L’esposizione, così come il volume del celebre scrittore francese, raccoglie infatti una grande varietà di materiale, frutto del lavoro di tanti anni di attività.
Maria Orioli inizia a fotografare negli anni Sessanta, quando espone per la prima volta, nel 1963, in una rassegna personale nella pionieristica galleria fotografica della Biblioteca Comunale di Milano. In seguito le occasioni espositive si moltiplicano in numerose sedi in Italia e la Orioli continua con impegno la propria ricerca fotografica.
Da Venezia alla Cina, al Marocco, all’Irlanda, alla periferia di Roma, ai borghi della Tuscia e alla Francia e ancora la Russia e l’America, Maria Orioli, secondo le parole di Italo Zannier,“guarda da lontano e compone severe geometrie di elementi, che illustrano un pensiero, un’idea di silenzio, piuttosto che un luogo specifico. E’ una viaggiatrice – diarista di sé stessa, senza dubbi alla ricerca dell’anima della realtà piuttosto che una sia pur suggestiva cartolina”.
Il suo obiettivo si posa su paesaggi, dettagli di monumenti, angoli urbani deserti o percorsi da personaggi i cui gesti e movimenti sono colti al tempo stesso con realismo e in una dimensione sospesa nello spazio e nel tempo.
La fotografia come Arte – il sogno di ogni fotoamatore – spesso si concretizza in immagini sapienti oltre che suggestive, come molte tra quelle eseguite da Maria Orioli. Un coacervo fortunatamente salvato dall’oblio che oggi è consultabile nelle Raccolte Museali Fratelli Alinari che le rendono omaggio con questa mostra, appena dopo la sua scomparsa.
L’energica e sensibile ’dilettante‘ Maria Orioli ha lasciato una fresca immagine della sua cultura, di una vita intensa, attivata da uno sguardo curioso e sensibile, che è un autentico patrimonio d’intelligenza visiva.
Le sue fotografie vanno lette direttamente, senza didascalie descrittive, soprattutto nella loro identità strutturale dove si evidenziano spesso stilemi audaci, ‘trasgressivi’ appunto, che raccontano e rivelano liricamente paesaggi sconosciuti e inventati con il chiaroscuro della fotografia, in questo caso, non più ancella ma gemella di ogni altro linguaggio figurativo.
28
giugno 2013
Cose Viste. Fotografie di Maria Orioli
Dal 28 giugno al 30 luglio 2013
fotografia
Location
MNAF – MUSEO NAZIONALE ALINARI DELLA FOTOGRAFIA
Firenze, Piazza Di Santa Maria Novella, 14ar, (Firenze)
Firenze, Piazza Di Santa Maria Novella, 14ar, (Firenze)
Biglietti
Intero € 9,00; Ridotto € 7,50; Convenzioni € 6,00; Scuole € 4,00;
Gratis bambini fino a 5 anni. Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura della mostra
Orario di apertura
Orario Tutti i giorni compresi festivi 10,00 – 18,30 Chiuso il mercoledì e la domenica
Vernissage
28 Giugno 2013, h 18
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