Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Cosimo Allegretta – Novo Cromo
Il pittore e scultore Cosimo Allegretta nasce a Molfetta dove vive e lavora. Si è formato artisticamente prima all’Istituto d’Arte e poi all’A.A. B. B. di Bari.Dal 1965 partecipa a mostre e rassegne nella sua città natia e in tutta Italia, collezionando prestigiosi premi e riconoscimenti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Soprattutto in questo Pasolini fu profetico: nell'aver individuato – prima degli altri – la nuova società che si andava delineando, caratterizzata da un 'dopo storia' senza cioè identità territoriale naturale e culturale. Ora i sociologi parlano di 'non storia' perché una male intesa globalizzazione ha determinato – imperante la videocrazia – una melassa omologata e omologante: l'effetto finale è infatti un infantilismo, da Disneyland o da Miragica che sia, che non ha genesi e non ha finalità.
A questa realtà si sottrae la mostra di Cosmo Allegretta che invece ha radici solide storiche nella 'forza della tradizione', quella della grande cultura artistica moderna italiana di cui si è nutrito e che vivifica con sensibilità contemporanea. Tutta la sua pluridecennale produzione ha i suoi padri nobili – da Casorati a Mafai, da Scipione a Migneco..fino a Borghese e a Sughi – nel filone del 'realismo magico'. Da interpretare quest'ultimo come “ definizione delle cose con la volontà di interpretarle nel loro significato riposto, magico o mitico, nella loro vita segreta, accentuandone taluni il valore poetico, altri l'impatto con la problematica esistenziale” (Massimo Carrà).
Così dicasi delle due tematiche dominanti nella elaborazione artistica del Nostro: quella delle composizioni 'still life' e l'altra dei comportamenti sociali.
La resa visiva di questi ultimi sono, pur nella deformazione espressionistica, fotogrammi cinematografici di opere di Bergman o di Antonioni: alcuni protagonisti isolati in un'angosciosa ricerca interiore, altri in tentativi frustranti di comunicazione interpersonale autentica in quanto turbati dalla necessità di riflettere sulla natura dei propri bisogni più profondi, fisici e psichici, elusi e rimossi prima a se stessi e poi agli altri per cui più che di solitudine emarginante si dovrà parlare di autoemarginazione nell'alienazione del quotidiano. Ma Allegretta non giudica, osserva e rappresenta perché il male, o l'infelicità nascosta, ci riguarda tutti.
Uno sguardo, anch'esso 'magico', ma meno pessimistico, è pure nelle 'nature morte': qui alcuni elementi come l'uovo e il volatile, assumono significati connotativi: simboli di possibile vita fecondatrice o fecondata, pur se collocati nella quotidianità delle 'cose' che ci circondano.
Dicevo prima di 'sensibilità contemporanea': è tutta nel colore, un 'novo cromo' . Nuovo in quanto – specialmente nelle ultime opere – il colore, materico e fluido allo stesso tempo, ha acquisito dominio nel quadro eliminando ogni riferimento denotativo realistico: splende sovrano sul fondo con tonalità multiple dalla luce mediterranea di Matisse a quella elettronica di Warhol e dei popartisti.
...buoni frutti si raccolgono innestando sulla 'forza della tradizione'”.
A questa realtà si sottrae la mostra di Cosmo Allegretta che invece ha radici solide storiche nella 'forza della tradizione', quella della grande cultura artistica moderna italiana di cui si è nutrito e che vivifica con sensibilità contemporanea. Tutta la sua pluridecennale produzione ha i suoi padri nobili – da Casorati a Mafai, da Scipione a Migneco..fino a Borghese e a Sughi – nel filone del 'realismo magico'. Da interpretare quest'ultimo come “ definizione delle cose con la volontà di interpretarle nel loro significato riposto, magico o mitico, nella loro vita segreta, accentuandone taluni il valore poetico, altri l'impatto con la problematica esistenziale” (Massimo Carrà).
Così dicasi delle due tematiche dominanti nella elaborazione artistica del Nostro: quella delle composizioni 'still life' e l'altra dei comportamenti sociali.
La resa visiva di questi ultimi sono, pur nella deformazione espressionistica, fotogrammi cinematografici di opere di Bergman o di Antonioni: alcuni protagonisti isolati in un'angosciosa ricerca interiore, altri in tentativi frustranti di comunicazione interpersonale autentica in quanto turbati dalla necessità di riflettere sulla natura dei propri bisogni più profondi, fisici e psichici, elusi e rimossi prima a se stessi e poi agli altri per cui più che di solitudine emarginante si dovrà parlare di autoemarginazione nell'alienazione del quotidiano. Ma Allegretta non giudica, osserva e rappresenta perché il male, o l'infelicità nascosta, ci riguarda tutti.
Uno sguardo, anch'esso 'magico', ma meno pessimistico, è pure nelle 'nature morte': qui alcuni elementi come l'uovo e il volatile, assumono significati connotativi: simboli di possibile vita fecondatrice o fecondata, pur se collocati nella quotidianità delle 'cose' che ci circondano.
Dicevo prima di 'sensibilità contemporanea': è tutta nel colore, un 'novo cromo' . Nuovo in quanto – specialmente nelle ultime opere – il colore, materico e fluido allo stesso tempo, ha acquisito dominio nel quadro eliminando ogni riferimento denotativo realistico: splende sovrano sul fondo con tonalità multiple dalla luce mediterranea di Matisse a quella elettronica di Warhol e dei popartisti.
...buoni frutti si raccolgono innestando sulla 'forza della tradizione'”.
10
ottobre 2009
Cosimo Allegretta – Novo Cromo
Dal 10 al 24 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
ADSUM ARTECONTEMPORANEA
Terlizzi, Via Guglielmo Marconi, 5, (Bari)
Terlizzi, Via Guglielmo Marconi, 5, (Bari)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 10,00 – 12,30 / 18,30 – 20,30; chiuso il giovedì e festivi
Vernissage
10 Ottobre 2009, ore 19,00
Autore
Curatore