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Cosimo I de’ Medici e l’invenzione del Granducato
La vicenda umana e politica del primo granduca di Toscana mostrata attraverso una scelta tra i molti documenti conservati nell’Archivio di Stato di Firenze, accompagnati da un ricco apparato iconografico
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Cosimo I è uno dei personaggi più eminenti che Firenze celebra nel 2019, festeggiando i
suoi cinquecento anni dalla nascita (Firenze 1519 – 1574) insieme a quelli di Caterina de’ Medici,
Regina di Francia (Firenze 1519 – Blois, 1589), nonché quelli dalla morte di Leonardo da Vinci che
hanno visto innumerevoli commemorazioni.
Cosimo I de' Medici: la vicenda umana e politica del primo granduca di Toscana mostrata
attraverso una scelta tra i molti documenti conservati nell'Archivio di Stato di Firenze,
accompagnati da un ricco apparato iconografico.
Accoglie i visitatori l'albero genealogico della famiglia Medici, accompagnato da due manichini che
indossano gli abiti di Cosimo e della sua sposa, Eleonora di Toledo, liberamente ispirati ai loro
ritratti. Segue un excursus sulla famiglia di Cosimo, i genitori, le due spose: si possono leggere
alcune lettere private scritte da questi personaggi e anche dal piccolo Cosimo. Una parentesi
sull'araldica della famiglia Medici vuole mostrare come il giovane duca, appartenente a un ramo
collaterale della famiglia, si appropriò dello stemma del ramo principale, quasi per un tentativo di
legittimazione della discendenza dai Medici, signori di Firenze nel secolo precedente. Il potere del
nuovo sovrano si concretizzò anche nella scelta delle residenze cittadine: dal palazzo avito di via
Larga, alla sede del potere della Repubblica, al palazzo dei Pitti, dimora appartata, quasi un nuovo
Olimpo per la nuova dinastia. E poi un itinerario tra alcune delle principali ville medicee, da quelle
di provenienza familiare a quelle di nuova acquisizione e trasformazione.
Una pausa nel percorso è offerta da un ambiente più scuro e intimo, che intende riportare alla
mente i misteriosi studioli, posti in palazzo Vecchio, in cui Cosimo conservava le carte più preziose
e importanti.
Un focus è dedicato alla creazione dell’Accademia del Disegno, istituzione che aveva lo scopo di
valorizzare e tutelare la produzione artistica toscana. Alcuni documenti evidenziano il rapporto tra
Cosimo e Michelangelo Buonarroti, eletto nume tutelare degli artisti toscani.
Il percorso politico è mostrato attraverso documenti ufficiali, alcuni anche di grande impatto visivo:
diplomi imperiali pergamenacei, spesso accompagnati da importanti sigilli, segnano i progressi di
Cosimo nell'affermare il proprio potere su uno Stato territoriale via via più ampio, organizzato in
modo moderno grazie all'impronta riformatrice data dai collaboratori e segretari che il duca seppe
individuare e valorizzare. Ma non solo il rapporto con l'Impero era importante; una serie di altre
azioni segnarono un avvicinamento progressivo di Cosimo al papato: l'istituzione di un Ordine
cavalleresco per combattere contro i Turchi, la creazione dei ghetti ebraici, desiderati dai papi ma
non graditi dalla maggior parte dei sovrani. Fu questo progressivo avvicinamento che consentì a
Cosimo di ricevere dal papa un nuovo titolo sovrano, inventato per lui, quello di Granduca, che lo
mise al di sopra della maggior parte degli altri sovrani italiani: l'immagine della bolla papale con il
disegno della corona granducale segna il punto di arrivo del percorso.
suoi cinquecento anni dalla nascita (Firenze 1519 – 1574) insieme a quelli di Caterina de’ Medici,
Regina di Francia (Firenze 1519 – Blois, 1589), nonché quelli dalla morte di Leonardo da Vinci che
hanno visto innumerevoli commemorazioni.
Cosimo I de' Medici: la vicenda umana e politica del primo granduca di Toscana mostrata
attraverso una scelta tra i molti documenti conservati nell'Archivio di Stato di Firenze,
accompagnati da un ricco apparato iconografico.
Accoglie i visitatori l'albero genealogico della famiglia Medici, accompagnato da due manichini che
indossano gli abiti di Cosimo e della sua sposa, Eleonora di Toledo, liberamente ispirati ai loro
ritratti. Segue un excursus sulla famiglia di Cosimo, i genitori, le due spose: si possono leggere
alcune lettere private scritte da questi personaggi e anche dal piccolo Cosimo. Una parentesi
sull'araldica della famiglia Medici vuole mostrare come il giovane duca, appartenente a un ramo
collaterale della famiglia, si appropriò dello stemma del ramo principale, quasi per un tentativo di
legittimazione della discendenza dai Medici, signori di Firenze nel secolo precedente. Il potere del
nuovo sovrano si concretizzò anche nella scelta delle residenze cittadine: dal palazzo avito di via
Larga, alla sede del potere della Repubblica, al palazzo dei Pitti, dimora appartata, quasi un nuovo
Olimpo per la nuova dinastia. E poi un itinerario tra alcune delle principali ville medicee, da quelle
di provenienza familiare a quelle di nuova acquisizione e trasformazione.
Una pausa nel percorso è offerta da un ambiente più scuro e intimo, che intende riportare alla
mente i misteriosi studioli, posti in palazzo Vecchio, in cui Cosimo conservava le carte più preziose
e importanti.
Un focus è dedicato alla creazione dell’Accademia del Disegno, istituzione che aveva lo scopo di
valorizzare e tutelare la produzione artistica toscana. Alcuni documenti evidenziano il rapporto tra
Cosimo e Michelangelo Buonarroti, eletto nume tutelare degli artisti toscani.
Il percorso politico è mostrato attraverso documenti ufficiali, alcuni anche di grande impatto visivo:
diplomi imperiali pergamenacei, spesso accompagnati da importanti sigilli, segnano i progressi di
Cosimo nell'affermare il proprio potere su uno Stato territoriale via via più ampio, organizzato in
modo moderno grazie all'impronta riformatrice data dai collaboratori e segretari che il duca seppe
individuare e valorizzare. Ma non solo il rapporto con l'Impero era importante; una serie di altre
azioni segnarono un avvicinamento progressivo di Cosimo al papato: l'istituzione di un Ordine
cavalleresco per combattere contro i Turchi, la creazione dei ghetti ebraici, desiderati dai papi ma
non graditi dalla maggior parte dei sovrani. Fu questo progressivo avvicinamento che consentì a
Cosimo di ricevere dal papa un nuovo titolo sovrano, inventato per lui, quello di Granduca, che lo
mise al di sopra della maggior parte degli altri sovrani italiani: l'immagine della bolla papale con il
disegno della corona granducale segna il punto di arrivo del percorso.
17
novembre 2019
Cosimo I de’ Medici e l’invenzione del Granducato
Dal 17 novembre 2019 al 12 gennaio 2020
documentaria
Location
ARCHIVIO DI STATO
Firenze, Viale Della Giovine Italia, 6, (Firenze)
Firenze, Viale Della Giovine Italia, 6, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 9-17, sabato e domenica ore 10-13
escluse le festività ed alcuni giorni in cui sarà chiusa: 8, 24 pomeriggio, 25, 26, 31 pomeriggio, di dicembre 2019 e 1 e 6 gennaio 2020