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Cosimo Servodio – Erba cattiva
L’artista prosegue il suo personalissimo studio sul segno che ora assume caratteri tridimensionali
Comunicato stampa
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Mostra personale per il giovane artista di Rotondi Cosimo Servodio che propone negli spazi della galleria Rosso Fenice di Benevento l'installazione dal titolo “erba cattiva”.
L'artista prosegue il suo personalissimo studio sul segno che ora assume caratteri tridimensionali.
La mostra è articolata in due sale.
Nella prima, pannelli trasparenti di plexiglass, graffiati con la sgorbia, verniciati di nero e retroilluminati segnano un punto nel percorso creativo dell'artista. La sperimentazione e la ricerca sulla xilografia lo portano ora a negare la matrice in quanto tela, a negare i segni in quanto energia e svelarli soltanto in quanto presenza. Sono light box in cui le due fasi acceso-spento conferiscono ambivalenza estetica generando forme compiute e sentimenti opposti.
Nella seconda sala lo spazio espositivo è scandito da strutture tridimensionali elementari che ritmano l'ambiente attraverso un'alternanza di pieni e di vuoti.
Gli elementi di cui si serve sono oggetti fabbricati industrialmente, manipolati soltanto in parte dall'artista, ossessionato a non negare l'idea di produzione seriale che garantisce l'assenza di qualsiesi rapporto gerarchico tra le parti.
La grammatica compositiva è quella della ripetizione, sintassi che lega gli elementi senza enfatizzare niente, senza tendere all'idea di un centro in cui la forma svela il suo significato.
La forma qui è una griglia, un multiplo, una quota che si adegua allo spazio.
La visione ripetitiva dello stesso elemento sposta l'attenzione al piano dell'installazione su cui questi oggetti seriali ignoti interagiscono simbioticamente con la parete ospitante.
Questi oggetti opachi, come maniglie, come parassiti, come erba cattiva si duplicano e si ritraggono, si espandono, si riproducono, si moltiplicano e si diffondono nello spazio che viene messo in gioco esso stesso come componente del lavoro artistico.
Paolo Vele
L'artista prosegue il suo personalissimo studio sul segno che ora assume caratteri tridimensionali.
La mostra è articolata in due sale.
Nella prima, pannelli trasparenti di plexiglass, graffiati con la sgorbia, verniciati di nero e retroilluminati segnano un punto nel percorso creativo dell'artista. La sperimentazione e la ricerca sulla xilografia lo portano ora a negare la matrice in quanto tela, a negare i segni in quanto energia e svelarli soltanto in quanto presenza. Sono light box in cui le due fasi acceso-spento conferiscono ambivalenza estetica generando forme compiute e sentimenti opposti.
Nella seconda sala lo spazio espositivo è scandito da strutture tridimensionali elementari che ritmano l'ambiente attraverso un'alternanza di pieni e di vuoti.
Gli elementi di cui si serve sono oggetti fabbricati industrialmente, manipolati soltanto in parte dall'artista, ossessionato a non negare l'idea di produzione seriale che garantisce l'assenza di qualsiesi rapporto gerarchico tra le parti.
La grammatica compositiva è quella della ripetizione, sintassi che lega gli elementi senza enfatizzare niente, senza tendere all'idea di un centro in cui la forma svela il suo significato.
La forma qui è una griglia, un multiplo, una quota che si adegua allo spazio.
La visione ripetitiva dello stesso elemento sposta l'attenzione al piano dell'installazione su cui questi oggetti seriali ignoti interagiscono simbioticamente con la parete ospitante.
Questi oggetti opachi, come maniglie, come parassiti, come erba cattiva si duplicano e si ritraggono, si espandono, si riproducono, si moltiplicano e si diffondono nello spazio che viene messo in gioco esso stesso come componente del lavoro artistico.
Paolo Vele
05
giugno 2009
Cosimo Servodio – Erba cattiva
Dal 05 giugno al 05 luglio 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA ROSSO FENICE
Benevento, Via San Filippo, 43, (Benevento)
Benevento, Via San Filippo, 43, (Benevento)
Vernissage
5 Giugno 2009, ore 19
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