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Costantino Ruggeri – Il linguaggio delle cose
Percorso artistico con un’ottantina di opere inedite di Padre Costantino Ruggeri. Tra le opere esposte anche una vetrata di 5 metri, che per oltre vent’anni è rimasta chiusa nei magazzini del Museo Diocesano.
Comunicato stampa
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E’ stata inaugurata sabato pomeriggio, nel giardino antistante la Biblioteca Comunale di Adro (via Tullio Dandolo, 55), la mostra “Costantino Ruggeri. Il linguaggio delle cose”, con l’esposizione di un’ottantina di opere inedite realizzate da Padre Costantino Ruggeri, visitabile fino a domenica 31 dicembre.
All’evento inaugurale hanno partecipato oltre al Sindaco di Adro, Paolo Rosa, anche la Consigliera Provinciale con delega alla cultura e Sindaco di Torbole Casaglia, Roberta Sisti, il Direttore del Museo Diocesano di Brescia, Mauro Salvatore, e in rappresentanza della Fondazione Frate Sole di Pavia, l’Arch. Andrea Vaccari.
«Noi siamo davvero onorati di essere qui oggi a rappresentare la Provincia – ha sottolineato Roberta Sisti, consigliera provinciale con delega alla cultura - perché stiamo parlando di un adrense, Padre Costantino Ruggeri, che ha portato il nostro territorio, la nostra sapienza e la nostra voglia di fare ricerca nel mondo. Sappiamo che ha restaurato e progettato più di 16 chiese oltre i confini italiani, mentre qui, fino alla fine di quest’anno, abbiamo tutta una sua narrazione pittorica e un percorso legato al gesso. Una mostra davvero formidabile, da vedere, e io invito tutti i cittadini bresciani a visitare questa mostra che il Comune di Adro, con il lavoro corale di partner, famiglie locali e sponsor ha creato valorizzando ancora una volta il nostro splendido territorio e le persone che lo hanno portato al di fuori dei nostri confini».
Tra il pubblico accorso numeroso per l’inaugurazione di questo percorso espositivo in memoria di un franciacortino che, nato e vissuto ad Adro, ma che Adro e la Franciacorta ha portato nel mondo, anche l’europarlamentare Oscar Lancini, il Presidente del Consorzio per la Tutela del Franciacorta, Silvano Brescianini, il direttore dell’Istituto Scolastico Madonna della Neve, Padre Gino, il pittore e maestro vetraio, Mariano Carrara, oltre ad alcuni amministratori locali, ad una rappresentanza delle aziende che hanno sostenuto economicamente l’iniziativa e senza le quali il progetto di questa mostra non avrebbe potuto vedere la luce, e i rappresentanti della famiglia di Giancarlo Rubagotti che hanno messo a disposizione della collettività la loro collezione privata.
«Una mostra importante per il territorio – spiega il Sindaco Paolo Rosa aprendo il pomeriggio dedicato all’inaugurazione -. Una mostra nella quale l’Amministrazione, la Fondazione Frate Sole, il Museo Diocesano, la Provincia e la Regione hanno creduto fortemente, e oggi si vedono i risultati di questi mesi di lavoro».
«Bergamo Brescia 2023 – prosegue il primo cittadino - era un’occasione troppo ghiotta da non sfruttare per raccontare il ‘nostro’ Padre Costantino, nonostante fra due anni ricorra il centenario dalla nascita; ma questo è il nostro contributo, come Comune, per arricchire l’offerta culturale che le due città con le rispettive province hanno in calendario per questo anno».
Un percorso guidato, quello studiato dall’Amministrazione Comunale in piena sintonia con il curatore della mostra, Giuseppe Marchetti, introdotto dalla rappresentazione fotografica di un’opera che, solamente per problemi tecnico burocratici, non ha visto l’inaugurazione in contemporanea con l’apertura della mostra, ma che, come sottolineato più volte dal primo cittadino Paolo Rosa, l’amministrazione vorrebbe riuscire ad inaugurare prima che sulla mostra cali il sipario.
«Padre Costantino – ha concluso il Sindaco prima di procedere con il taglio del nastro - non ha mai dimenticato Adro, e in paese ci sono segni tangibili di quanto fosse legato alla sua terra; la Chiesa della Fondazione Opera Pia Del Barba Maselli Dandolo, che è la casa di riposo, la Via Crucis, il Volto della Franciacorta, diverse vetrate, e prossimamente ci sarà anche una nuova installazione. Una vetrata che è stata donata al Comune dalla Fondazione Frate Sole e che l’Amministrazione ha deciso di trasformare in monumento perché ritiene che, pur essendo patrimonio del Comune, sia giusto che tutti abbiano la possibilità di vederla e quindi questa installazione verrà fatta adiacente al Comune proprio perché possa essere visibile a più persone possibile».
Ma per il pubblico che visiterà la mostra, c’è un’altra vetrata di Padre Costantino da scoprire e da ammirare; una vetrata che per anni è rimasta chiusa nei magazzini del Museo Diocesano e che proprio grazie all’Amministrazione Comunale di Adro ha visto la luce e che, probabilmente, continuerà a vederla anche al termine della mostra
«Siamo molto contenti – commenta Mauro Salvatore, Direttore del Museo Diocesano - che, finalmente, la vetrata di Padre Costantino non sia più nelle cantine del Museo. Abbiamo l’impressione che essendo qui, nella sua casa natale, è già un fatto importante ed è una grande occasione per poterla presentare ai tanti estimatori di Padre Costantino. La proprietà è della diocesi, presso il Museo Diocesano; quindi, al termine della mostra vedremo di capire, insieme alla sovrintendenza che percorso o quale strada dovrà intraprendere quest’opera. Noi vorremmo comunque che possa essere esposta, il luogo lo decideremo insieme».
Il ricordo di Padre Costantino si moltiplica ogni volta che lo sguardo di un visitatore si posa, come farfalla su un fiore, sulle opere esposte cercando di coglierne i segreti, lo stile e le sfumature che cambiano di ora in ora, con l’ultimo sole di settembre che filtra dalle finestre di Palazzo Bargnani Dandolo e mettendo in luce particolari diversi col trascorrere dei minuti.
«Era una persona che amava i rapporti umani – racconta l’Arch. Andrea Vaccari, presente all’inaugurazione in rappresentanza della Fondazione Frate Sole -, e quindi quando ti incontrava aveva la gioia dell’incontro. Ho potuto collaborare con lui 13 anni, era un artista, un uomo, per me è stato anche un padre. Che tipo di artista, un artista molto umano e molto serio».
«Padre Costantino – prosegue l’Arch. Vaccari parlando dell’arte del frate francescano - riesce a comunicarcela in maniera semplice. A 16 anni dalla sua scomparsa, a seguito di numerose ricerche, quello che è venuto alla luce è il suo modo semplice di affrontare i problemi e di affrontare l’arte e comunicarla. Ma alle spalle aveva una ricerca molto complessa e molto seria».
Tra i presenti che hanno voluto ricordare Padre Costantino anche l’artista e maestro vetraio Mariano Carrara, e l’europarlamentare Oscar Lancini.
«Era un frate incredibile. Aveva delle idee e le buttava subito sulla carta – ha commentato un commosso Mariano Carrara - e cercava di realizzarle. In questo contesto non ci sono tutti i suoi disegni, specialmente di altari, di amboni, ha disegnato diversi paramenti per il clero, per i vescovi e per i cardinali. Veramente un grande uomo». E parlando poi della mostra, aggiunge: «Una mostra stupenda. Quando entri e vedi i suoi quadri ti si riempie il cuore. Vedere queste cose molto moderne rispetto ai suoi anni dimostra come fosse davvero un passo avanti a tutti».
«L’arte di Padre Costantino – ha sottolineato l’Europarlamentare Oscar Lancini - è un segno importante per questo Comune. Io poi ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona quando ha fatto la sua prima mostra per il Comune di Adro; una persona speciale, che con la sua calma risolveva tutti i problemi. Un uomo di tenacia, un uomo di carattere, un uomo che per quel poco che ho avuto la fortuna di conoscerlo, nella mia vita personale ha lasciato il segno. Una persona determinata, ma allo stesso tempo con una cultura molto forte, con un attaccamento alla sua terra molto forte, una fede immensa, senza però mai perdere di vista le sue radici. Il Volto della Franciacorta è una testimonianza eclatante; immaginare il volto della Franciacorta con il volto di una donna, e quella donna per lui è anche la Madonna. Una persona semplice, che ha avuto la geniale idea di creare e dare valore alle sue opere lavorando su materiali poveri. Riuscire a dare un valore, anche economico, a livello mondiale a dei lavori come i suoi è un qualcosa che solo in pochi sanno fare».
Da domenica 24 settembre la mostra è aperta al pubblico con i seguenti orari:
• Venerdì, sabato e domenica, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 22.00;
• Durante la settimana è possibile anche la visita guidata al mattino su prenotazione.
L’ultimo giorno utile per visitare la mostra è domenica 31 dicembre.
Per informazioni:
Comune di Adro
Via Tullio Dandolo, 55
Tel. 030.74 54 311
Biblioteca Comunale di Adro
Via Tullio Dandolo, 55
Tel. 030.74 54 344
mail: biblioteca@comune.adro.bs.it
All’evento inaugurale hanno partecipato oltre al Sindaco di Adro, Paolo Rosa, anche la Consigliera Provinciale con delega alla cultura e Sindaco di Torbole Casaglia, Roberta Sisti, il Direttore del Museo Diocesano di Brescia, Mauro Salvatore, e in rappresentanza della Fondazione Frate Sole di Pavia, l’Arch. Andrea Vaccari.
«Noi siamo davvero onorati di essere qui oggi a rappresentare la Provincia – ha sottolineato Roberta Sisti, consigliera provinciale con delega alla cultura - perché stiamo parlando di un adrense, Padre Costantino Ruggeri, che ha portato il nostro territorio, la nostra sapienza e la nostra voglia di fare ricerca nel mondo. Sappiamo che ha restaurato e progettato più di 16 chiese oltre i confini italiani, mentre qui, fino alla fine di quest’anno, abbiamo tutta una sua narrazione pittorica e un percorso legato al gesso. Una mostra davvero formidabile, da vedere, e io invito tutti i cittadini bresciani a visitare questa mostra che il Comune di Adro, con il lavoro corale di partner, famiglie locali e sponsor ha creato valorizzando ancora una volta il nostro splendido territorio e le persone che lo hanno portato al di fuori dei nostri confini».
Tra il pubblico accorso numeroso per l’inaugurazione di questo percorso espositivo in memoria di un franciacortino che, nato e vissuto ad Adro, ma che Adro e la Franciacorta ha portato nel mondo, anche l’europarlamentare Oscar Lancini, il Presidente del Consorzio per la Tutela del Franciacorta, Silvano Brescianini, il direttore dell’Istituto Scolastico Madonna della Neve, Padre Gino, il pittore e maestro vetraio, Mariano Carrara, oltre ad alcuni amministratori locali, ad una rappresentanza delle aziende che hanno sostenuto economicamente l’iniziativa e senza le quali il progetto di questa mostra non avrebbe potuto vedere la luce, e i rappresentanti della famiglia di Giancarlo Rubagotti che hanno messo a disposizione della collettività la loro collezione privata.
«Una mostra importante per il territorio – spiega il Sindaco Paolo Rosa aprendo il pomeriggio dedicato all’inaugurazione -. Una mostra nella quale l’Amministrazione, la Fondazione Frate Sole, il Museo Diocesano, la Provincia e la Regione hanno creduto fortemente, e oggi si vedono i risultati di questi mesi di lavoro».
«Bergamo Brescia 2023 – prosegue il primo cittadino - era un’occasione troppo ghiotta da non sfruttare per raccontare il ‘nostro’ Padre Costantino, nonostante fra due anni ricorra il centenario dalla nascita; ma questo è il nostro contributo, come Comune, per arricchire l’offerta culturale che le due città con le rispettive province hanno in calendario per questo anno».
Un percorso guidato, quello studiato dall’Amministrazione Comunale in piena sintonia con il curatore della mostra, Giuseppe Marchetti, introdotto dalla rappresentazione fotografica di un’opera che, solamente per problemi tecnico burocratici, non ha visto l’inaugurazione in contemporanea con l’apertura della mostra, ma che, come sottolineato più volte dal primo cittadino Paolo Rosa, l’amministrazione vorrebbe riuscire ad inaugurare prima che sulla mostra cali il sipario.
«Padre Costantino – ha concluso il Sindaco prima di procedere con il taglio del nastro - non ha mai dimenticato Adro, e in paese ci sono segni tangibili di quanto fosse legato alla sua terra; la Chiesa della Fondazione Opera Pia Del Barba Maselli Dandolo, che è la casa di riposo, la Via Crucis, il Volto della Franciacorta, diverse vetrate, e prossimamente ci sarà anche una nuova installazione. Una vetrata che è stata donata al Comune dalla Fondazione Frate Sole e che l’Amministrazione ha deciso di trasformare in monumento perché ritiene che, pur essendo patrimonio del Comune, sia giusto che tutti abbiano la possibilità di vederla e quindi questa installazione verrà fatta adiacente al Comune proprio perché possa essere visibile a più persone possibile».
Ma per il pubblico che visiterà la mostra, c’è un’altra vetrata di Padre Costantino da scoprire e da ammirare; una vetrata che per anni è rimasta chiusa nei magazzini del Museo Diocesano e che proprio grazie all’Amministrazione Comunale di Adro ha visto la luce e che, probabilmente, continuerà a vederla anche al termine della mostra
«Siamo molto contenti – commenta Mauro Salvatore, Direttore del Museo Diocesano - che, finalmente, la vetrata di Padre Costantino non sia più nelle cantine del Museo. Abbiamo l’impressione che essendo qui, nella sua casa natale, è già un fatto importante ed è una grande occasione per poterla presentare ai tanti estimatori di Padre Costantino. La proprietà è della diocesi, presso il Museo Diocesano; quindi, al termine della mostra vedremo di capire, insieme alla sovrintendenza che percorso o quale strada dovrà intraprendere quest’opera. Noi vorremmo comunque che possa essere esposta, il luogo lo decideremo insieme».
Il ricordo di Padre Costantino si moltiplica ogni volta che lo sguardo di un visitatore si posa, come farfalla su un fiore, sulle opere esposte cercando di coglierne i segreti, lo stile e le sfumature che cambiano di ora in ora, con l’ultimo sole di settembre che filtra dalle finestre di Palazzo Bargnani Dandolo e mettendo in luce particolari diversi col trascorrere dei minuti.
«Era una persona che amava i rapporti umani – racconta l’Arch. Andrea Vaccari, presente all’inaugurazione in rappresentanza della Fondazione Frate Sole -, e quindi quando ti incontrava aveva la gioia dell’incontro. Ho potuto collaborare con lui 13 anni, era un artista, un uomo, per me è stato anche un padre. Che tipo di artista, un artista molto umano e molto serio».
«Padre Costantino – prosegue l’Arch. Vaccari parlando dell’arte del frate francescano - riesce a comunicarcela in maniera semplice. A 16 anni dalla sua scomparsa, a seguito di numerose ricerche, quello che è venuto alla luce è il suo modo semplice di affrontare i problemi e di affrontare l’arte e comunicarla. Ma alle spalle aveva una ricerca molto complessa e molto seria».
Tra i presenti che hanno voluto ricordare Padre Costantino anche l’artista e maestro vetraio Mariano Carrara, e l’europarlamentare Oscar Lancini.
«Era un frate incredibile. Aveva delle idee e le buttava subito sulla carta – ha commentato un commosso Mariano Carrara - e cercava di realizzarle. In questo contesto non ci sono tutti i suoi disegni, specialmente di altari, di amboni, ha disegnato diversi paramenti per il clero, per i vescovi e per i cardinali. Veramente un grande uomo». E parlando poi della mostra, aggiunge: «Una mostra stupenda. Quando entri e vedi i suoi quadri ti si riempie il cuore. Vedere queste cose molto moderne rispetto ai suoi anni dimostra come fosse davvero un passo avanti a tutti».
«L’arte di Padre Costantino – ha sottolineato l’Europarlamentare Oscar Lancini - è un segno importante per questo Comune. Io poi ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona quando ha fatto la sua prima mostra per il Comune di Adro; una persona speciale, che con la sua calma risolveva tutti i problemi. Un uomo di tenacia, un uomo di carattere, un uomo che per quel poco che ho avuto la fortuna di conoscerlo, nella mia vita personale ha lasciato il segno. Una persona determinata, ma allo stesso tempo con una cultura molto forte, con un attaccamento alla sua terra molto forte, una fede immensa, senza però mai perdere di vista le sue radici. Il Volto della Franciacorta è una testimonianza eclatante; immaginare il volto della Franciacorta con il volto di una donna, e quella donna per lui è anche la Madonna. Una persona semplice, che ha avuto la geniale idea di creare e dare valore alle sue opere lavorando su materiali poveri. Riuscire a dare un valore, anche economico, a livello mondiale a dei lavori come i suoi è un qualcosa che solo in pochi sanno fare».
Da domenica 24 settembre la mostra è aperta al pubblico con i seguenti orari:
• Venerdì, sabato e domenica, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 22.00;
• Durante la settimana è possibile anche la visita guidata al mattino su prenotazione.
L’ultimo giorno utile per visitare la mostra è domenica 31 dicembre.
Per informazioni:
Comune di Adro
Via Tullio Dandolo, 55
Tel. 030.74 54 311
Biblioteca Comunale di Adro
Via Tullio Dandolo, 55
Tel. 030.74 54 344
mail: biblioteca@comune.adro.bs.it
23
settembre 2023
Costantino Ruggeri – Il linguaggio delle cose
Dal 23 settembre al 31 dicembre 2023
arte moderna
Location
PALAZZO BARGNANI DANDOLO
Adro, Via Tullio Dandolo, 55, (Brescia)
Adro, Via Tullio Dandolo, 55, (Brescia)
Orario di apertura
Venerdì, sabato e domenica
dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 22.00
• Durante la settimana è possibile anche la visita guidata al mattino su prenotazione.
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