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Costruire e abitare la periferia
Il tema proposto è quello delle abitazioni economiche e popolari del XX secolo, con particolare attenzione ai mutamenti che si sono verificati nel secondo dopoguerra. L’indagine – condotta nella piena consapevolezza della complessità del tema e senza pretese di esaustività – ha portato alla selezione di oltre 80 fotografie, per lo più inedite, conservate per la maggior parte presso gli archivi storici delle istituzioni partner del progetto.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 31 gennaio al 27 marzo 2020, l’area didattica museale della Casa dell’Energia e dell’Ambiente di Milano, in Piazza Po 3, ospiterà la mostra fotografica Costruire e abitare la periferia. All’inaugurazione di giovedì 30 gennaio, alle ore 18, interverranno Alberto Martinelli, Presidente della Fondazione AEM-Gruppo A2A di Milano, Gabriele Rabaiotti, Assessore Politiche sociali e abitative del Comune di Milano e Stefano Capolongo, Presidente ASP Golgi-Redaelli di Milano.
L’evento è da ricondurre nell’ambito del programma di iniziative di MilanoAttraverso.
Nel 2019 l’ASP Golgi Redaelli, la Fondazione AEM, la Fondazione ISEC e il CFP Bauer hanno elaborato il progetto Esplorare il volto della città che si propone di utilizzare la fotografia come strumento per conoscere Milano e rendere i suoi abitanti più partecipi e consapevoli delle sue trasformazioni. La mostra fotografica Costruire e abitare la periferia, curata da Paola Bianchi e Giorgio Sassi, è l’esito di questa ricerca.
Il tema proposto è quello delle abitazioni economiche e popolari del XX secolo, con particolare attenzione ai mutamenti che si sono verificati nel secondo dopoguerra. L’indagine – condotta nella piena consapevolezza della complessità del tema e senza pretese di esaustività – ha portato alla selezione di oltre 80 fotografie, per lo più inedite, conservate per la maggior parte presso gli archivi storici delle istituzioni partner del progetto. Fanno eccezione alcune immagini provenienti dall’Archivio Storico della Società Umanitaria, dal Civico Archivio Fotografico di Milano, dal Fondo Paolo Monti di proprietà della Fondazione BEIC e dall’archivio Publifoto presso l’Archivio Storico Intesa Sanpaolo, che i curatori ringraziano.
Caratteri distintivi della mostra sono dunque la molteplicità delle provenienze delle fotografie e soprattutto la loro diversa finalità di produzione: a fotografie di carattere documentaristico infatti, si affiancano immagini tratte da campagne a tema e fotografie di taglio autoriale.
Tra le prime risultano di particolare rilievo le immagini provenienti dal Fondo della redazione milanese del quotidiano “L’Unità” (presso Fondazione ISEC) e da quello dell’Agenzia Publifoto; tra i servizi a tema si segnalano quelli commissionati dalla Congregazione di Carità di Milano (oggi ASP Golgi Redaelli) e dall’Azienda Elettrica Municipale; tra questi ultimi si distinguono in particolare alcune immagini a colori realizzate da Gabriele Basilico, che documentano l’illuminazione pubblica nel quartiere Gratosoglio. Tra le fotografie d’autore spiccano i lavori di Paolo Monti e quelli realizzati dagli allievi della Scuola Bauer.
Il cuore della mostra è costituito da una panoramica su alcuni quartieri popolari realizzati nel secondo dopoguerra e sulle problematiche legate al vivere in periferia. I quartieri Gallaratese, Gratosoglio, Quarto Oggiaro, QT8, San Siro, Sant’Ambrogio e Vigentino si inseriscono nel più generale processo di sviluppo delle nuove periferie cittadine, formatesi per rispondere all’imponente crescita demografica verificatasi a Milano dal secondo dopoguerra ai primi anni Settanta. Questo nucleo centrale è preceduto da un excursus sulle tipologie di insediamento e sulle condizioni di vita delle fasce di popolazione più disagiate, relegate in case di ringhiera nel contesto urbano, in cascine ai margini della città, in baracche in legno o muratura in diverse aree urbane. Un rapido sguardo è dato anche ad alcune delle realizzazioni più rilevanti promosse dalle istituzioni assistenziali e dalla beneficenza privata per fronteggiare l’emergenza abitativa tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento: Ricoveri Notturni e altre forme di alloggio temporaneo, che si andarono ad affiancare a soluzioni abitative stabili, come quelle realizzate, in quegli anni, dal Comune di Milano, dallo IACP e dalla Società Umanitaria, senza dimenticare le abitazioni popolari edificate durante il ventennio fascista.
In correlazione con la mostra fotografica, lunedì 3 febbraio 2020, alle ore 18, Ornella Selvafolta terrà la conferenza Dalle case operaie ai quartieri popolari nell’ambito del ciclo “Architettura Sociale a Milano nel ‘900”. L’appuntamento è a Palazzo Morando – Costume Moda Immagine, in via Sant’Andrea 6.
L’evento è da ricondurre nell’ambito del programma di iniziative di MilanoAttraverso.
Nel 2019 l’ASP Golgi Redaelli, la Fondazione AEM, la Fondazione ISEC e il CFP Bauer hanno elaborato il progetto Esplorare il volto della città che si propone di utilizzare la fotografia come strumento per conoscere Milano e rendere i suoi abitanti più partecipi e consapevoli delle sue trasformazioni. La mostra fotografica Costruire e abitare la periferia, curata da Paola Bianchi e Giorgio Sassi, è l’esito di questa ricerca.
Il tema proposto è quello delle abitazioni economiche e popolari del XX secolo, con particolare attenzione ai mutamenti che si sono verificati nel secondo dopoguerra. L’indagine – condotta nella piena consapevolezza della complessità del tema e senza pretese di esaustività – ha portato alla selezione di oltre 80 fotografie, per lo più inedite, conservate per la maggior parte presso gli archivi storici delle istituzioni partner del progetto. Fanno eccezione alcune immagini provenienti dall’Archivio Storico della Società Umanitaria, dal Civico Archivio Fotografico di Milano, dal Fondo Paolo Monti di proprietà della Fondazione BEIC e dall’archivio Publifoto presso l’Archivio Storico Intesa Sanpaolo, che i curatori ringraziano.
Caratteri distintivi della mostra sono dunque la molteplicità delle provenienze delle fotografie e soprattutto la loro diversa finalità di produzione: a fotografie di carattere documentaristico infatti, si affiancano immagini tratte da campagne a tema e fotografie di taglio autoriale.
Tra le prime risultano di particolare rilievo le immagini provenienti dal Fondo della redazione milanese del quotidiano “L’Unità” (presso Fondazione ISEC) e da quello dell’Agenzia Publifoto; tra i servizi a tema si segnalano quelli commissionati dalla Congregazione di Carità di Milano (oggi ASP Golgi Redaelli) e dall’Azienda Elettrica Municipale; tra questi ultimi si distinguono in particolare alcune immagini a colori realizzate da Gabriele Basilico, che documentano l’illuminazione pubblica nel quartiere Gratosoglio. Tra le fotografie d’autore spiccano i lavori di Paolo Monti e quelli realizzati dagli allievi della Scuola Bauer.
Il cuore della mostra è costituito da una panoramica su alcuni quartieri popolari realizzati nel secondo dopoguerra e sulle problematiche legate al vivere in periferia. I quartieri Gallaratese, Gratosoglio, Quarto Oggiaro, QT8, San Siro, Sant’Ambrogio e Vigentino si inseriscono nel più generale processo di sviluppo delle nuove periferie cittadine, formatesi per rispondere all’imponente crescita demografica verificatasi a Milano dal secondo dopoguerra ai primi anni Settanta. Questo nucleo centrale è preceduto da un excursus sulle tipologie di insediamento e sulle condizioni di vita delle fasce di popolazione più disagiate, relegate in case di ringhiera nel contesto urbano, in cascine ai margini della città, in baracche in legno o muratura in diverse aree urbane. Un rapido sguardo è dato anche ad alcune delle realizzazioni più rilevanti promosse dalle istituzioni assistenziali e dalla beneficenza privata per fronteggiare l’emergenza abitativa tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento: Ricoveri Notturni e altre forme di alloggio temporaneo, che si andarono ad affiancare a soluzioni abitative stabili, come quelle realizzate, in quegli anni, dal Comune di Milano, dallo IACP e dalla Società Umanitaria, senza dimenticare le abitazioni popolari edificate durante il ventennio fascista.
In correlazione con la mostra fotografica, lunedì 3 febbraio 2020, alle ore 18, Ornella Selvafolta terrà la conferenza Dalle case operaie ai quartieri popolari nell’ambito del ciclo “Architettura Sociale a Milano nel ‘900”. L’appuntamento è a Palazzo Morando – Costume Moda Immagine, in via Sant’Andrea 6.
30
gennaio 2020
Costruire e abitare la periferia
Dal 30 gennaio al 27 marzo 2020
fotografia
Location
CASA DELL’ENERGIA – AEM
Milano, Piazza Po, 3, (Milano)
Milano, Piazza Po, 3, (Milano)
Orario di apertura
Lunedi–Giovedì, ore 9/17 | Venerdì ore 9/13
Curatore