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Cover
Il rock ha dimostrato con il suo modo di desacralizzarsi, e con il suo modo di reinterpretarsi, con il modo in cui dei musicisti si appropriano delle canzoni di altri, che la società delle comunicazioni rende tutto patrimonio di tutti
Comunicato stampa
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Arti figurative ed estetiche Rock, dalla fine degli anni cinquanta in poi, si sono incrociate molto spesso. Nella Grafica delle copertine dei dischi, nei manifesti dei concerti, nel Design della musica e nel look della stars.
Da Peter Blake, che ha ideato la famosissima copertina di “Sergent Pepper” dei Beatles a Andy Warhol che ha addirittura curato l’immagine in tutto e per tutto dei Velvet Underground, fino a Mike Kelley o Jeff Koons, moltissimi sono gli artisti che hanno collaborato con musicisti rock.
Se dunque le arti hanno sicuramente influenzato la dimensione visiva della musica, anche questa, se pur in tono minore, ha influenzato le arti figurative.
Ho sempre pensato che la comprensione di quell’immenso fenomeno culturale che è la Rock Music sia fondamentalmente per capire il gusto dell’oggi e quindi anche l’arte contemporanea.
Il Rock ha dimostrato con il suo modo di desacralizzarsi, e con il suo modo di reinterpretarsi, con il modo in cui dei musicisti si appropriano delle canzoni di altri, che la società delle comunicazioni rende tutto patrimonio di tutti.
Da qui l’idea di COVER.
Cover una sorta di ciò che nel cinema viene definito Remake anche se in qualche modo riguarda il tanto ben noto tema della citazione, nella fattispecie è inteso come qualcosa di diverso e di più.
Il termine, infatti, deriva dal rock e non è mai stato espressamente applicato all’elitario mondo delle arti visive.
In queste Cover, omaggi o tributi d’artisti a brani di altri artisti, generalmente il testo viene stravolto e manomesso, sicuramente adattato alla propria personalità e in certi casi basti pensare alla mitica “With a little help from my Friend” dei Beatles reinterpretata da Joe Coker, che infiammò le folle di Woodstock, acquista una realtà superiore all’originale.
Quindi non copia, non reverenziale citazione, ma il testo filtrato attraverso il proprio stile, la propria poetica.
Questo è il senso della mostra.
Da Peter Blake, che ha ideato la famosissima copertina di “Sergent Pepper” dei Beatles a Andy Warhol che ha addirittura curato l’immagine in tutto e per tutto dei Velvet Underground, fino a Mike Kelley o Jeff Koons, moltissimi sono gli artisti che hanno collaborato con musicisti rock.
Se dunque le arti hanno sicuramente influenzato la dimensione visiva della musica, anche questa, se pur in tono minore, ha influenzato le arti figurative.
Ho sempre pensato che la comprensione di quell’immenso fenomeno culturale che è la Rock Music sia fondamentalmente per capire il gusto dell’oggi e quindi anche l’arte contemporanea.
Il Rock ha dimostrato con il suo modo di desacralizzarsi, e con il suo modo di reinterpretarsi, con il modo in cui dei musicisti si appropriano delle canzoni di altri, che la società delle comunicazioni rende tutto patrimonio di tutti.
Da qui l’idea di COVER.
Cover una sorta di ciò che nel cinema viene definito Remake anche se in qualche modo riguarda il tanto ben noto tema della citazione, nella fattispecie è inteso come qualcosa di diverso e di più.
Il termine, infatti, deriva dal rock e non è mai stato espressamente applicato all’elitario mondo delle arti visive.
In queste Cover, omaggi o tributi d’artisti a brani di altri artisti, generalmente il testo viene stravolto e manomesso, sicuramente adattato alla propria personalità e in certi casi basti pensare alla mitica “With a little help from my Friend” dei Beatles reinterpretata da Joe Coker, che infiammò le folle di Woodstock, acquista una realtà superiore all’originale.
Quindi non copia, non reverenziale citazione, ma il testo filtrato attraverso il proprio stile, la propria poetica.
Questo è il senso della mostra.
26
ottobre 2008
Cover
Dal 26 ottobre al 26 novembre 2008
arte contemporanea
Location
E’ CUCINA
Bologna, Piazza Aldrovandi, 21/c, (Bologna)
Bologna, Piazza Aldrovandi, 21/c, (Bologna)
Vernissage
26 Ottobre 2008, ore 13
Autore