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Craigie Horsfield
venti nuove opere fotografiche in bianco e nero e a colori
Comunicato stampa
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Siamo felici di annunciare la mostra personale di Craigie Horsfield, in cui presenteremo venti nuove opere fotografiche in bianco e nero e a colori.
Craigie Horsfield è conosciuto soprattutto per le straordinarie fotografie in bianco e nero di grandi dimensioni e grande intensità e per il film “El Hierro Conversation” mostrato a Documenta 11 e all’ultimo Whitney Biennal a New York. Solo nel 2003 ha cominciato ad utilizzare anche la fotografia a colori, stampando le sue fotografie con la nuova tecnica “dry print”. Dry prints sono stampe a getto d’ inchiostro modificate, in questo caso realizzate su carta da disegno. Le opere sono il risultato di un processo lungo e complesso elaborato negli anni. Il colore è di grande intensità e profondità e gli oggetti riprodotti ottengono una presenza quasi inquietante.
La mostra è ideata come un insieme che fluttua tra inquietudine e quiete e ha come centro focale un gruppo di ritratti provenienti dal nuovo film epico che Horsfield sta preparando per il 2006.
Le opere riguardano attenzione e distrazione, inquietudine e contemplazione. Le immagini oscillano tra questi significati: tra ritratti in movimento e immagini di oggetti o di paesaggio che richiedono un tempo prolungato. Sono il risultato di riflessioni sui temi centrali della produzione artistica di Horsfield: il tempo nel suo trascorrere lento, la storia e il presente, il racconto e il ritratto. La quiete è concepita come una durata amata del presente, un tempo lento di attenzione e contemplazione. La semplicità delle immagini è ingannevole: in quanto riflessioni su essere e rappresentazione, sul mezzo e sul materiale utilizzato, queste opere implicano piccoli spostamenti di attenzione che hanno grandi conseguenze di significato. Come nelle precedenti fotografie in bianco e nero, le superfici sono fragili e tenaci e i segni di azioni ripetute e di lenta disintegrazione sono onnipresenti. A questi continui spostamenti strutturali si accompagnano trame parallele di racconti storici di ansietà e quiete, familiari ed estranei al contempo, che rimandano al nostro vissuto, all’arte del passato ed alla letteratura. Le fotografie ci parlano del presente, ma la composizione sovente si ricollega a momenti della storia dell’arte come il Rinascimento italiano o la pittura fiamminga.
Nato a Cambridge in Gran Bretagna nel 1949, Craigie Horsfield studia alla St.Martin’s School di Londra dal 1967 al 1971. E’ tra i primi giovani artisti a passare alla fotografia, intuendone le grandi potenzialità di rappresentazione non solo del reale, ma anche delle emozioni. Seguendo le sue convinzioni socialiste dal 1972 al 1979 vive a Cracovia in Polonia. In questo periodo realizza fotografie che sottolineano il ruolo dell’individuo nella storia e nella cultura di un luogo; il presente viene visto come momento che dura nel tempo, che contiene passato e futuro. Stampa in grande formato solo più tardi, dopo essere rientrato a Londra nel 1980. Nel 1987 il suo lavoro viene scoperto da Jean-Francois Chevrier e James Lingwood, che lo invitano a partecipare alla mostra ormai storica “Un’altra obiettività” (Centre National des Arts Plastiques, Parigi e Museo Pecci, Prato, 1989) insieme agli artisti fotografi Robert Adams, Bernd e Hilla Becher, Thomas Struth, Jeff Wall e altri. Seguono le mostre personali all’ICA di Londra nel 1991, alo Stedelijk di Amsterdam e alla Kunsthalle di Zurigo nel 1992, al Walker Art Center di Minneapolis nel 1993 ed al Carnegie Museum di Pittsburgh nel 1994.
Dal 1993 Horsfield cerca di fondere la sua percezione artistica alla realtà sociale, e realizza progetti che indagano il tema della relazione tra individuo e collettività. I suoi interventi nascono ora dalla collaborazione e dal coinvolgimento di altre persone e attraverso l’uso di mezzi diversificati: non solo la fotografia ma anche film, video, performance e installazioni sonore. Tra questi progetti ricordiamo “Barcelona: La Ciutad de la Gent” (1993-1995), “The Rotterdam Conversation: City and Community” (1997-1998), “Brussels Summer” (2000) e “El Hierro Conversation” (2001-2002). Il Jeu de Paume di Parigi sta preparando una retrospettiva di Craigie Horsfield per gennaio 2006.
Le opere di Craigie Horsfield sono state esposte ed acquisite da importanti musei europei e americani. Sia nel 1997 e che nel 2002 ha partecipato a Documenta a Kassel.
Craigie Horsfield è conosciuto soprattutto per le straordinarie fotografie in bianco e nero di grandi dimensioni e grande intensità e per il film “El Hierro Conversation” mostrato a Documenta 11 e all’ultimo Whitney Biennal a New York. Solo nel 2003 ha cominciato ad utilizzare anche la fotografia a colori, stampando le sue fotografie con la nuova tecnica “dry print”. Dry prints sono stampe a getto d’ inchiostro modificate, in questo caso realizzate su carta da disegno. Le opere sono il risultato di un processo lungo e complesso elaborato negli anni. Il colore è di grande intensità e profondità e gli oggetti riprodotti ottengono una presenza quasi inquietante.
La mostra è ideata come un insieme che fluttua tra inquietudine e quiete e ha come centro focale un gruppo di ritratti provenienti dal nuovo film epico che Horsfield sta preparando per il 2006.
Le opere riguardano attenzione e distrazione, inquietudine e contemplazione. Le immagini oscillano tra questi significati: tra ritratti in movimento e immagini di oggetti o di paesaggio che richiedono un tempo prolungato. Sono il risultato di riflessioni sui temi centrali della produzione artistica di Horsfield: il tempo nel suo trascorrere lento, la storia e il presente, il racconto e il ritratto. La quiete è concepita come una durata amata del presente, un tempo lento di attenzione e contemplazione. La semplicità delle immagini è ingannevole: in quanto riflessioni su essere e rappresentazione, sul mezzo e sul materiale utilizzato, queste opere implicano piccoli spostamenti di attenzione che hanno grandi conseguenze di significato. Come nelle precedenti fotografie in bianco e nero, le superfici sono fragili e tenaci e i segni di azioni ripetute e di lenta disintegrazione sono onnipresenti. A questi continui spostamenti strutturali si accompagnano trame parallele di racconti storici di ansietà e quiete, familiari ed estranei al contempo, che rimandano al nostro vissuto, all’arte del passato ed alla letteratura. Le fotografie ci parlano del presente, ma la composizione sovente si ricollega a momenti della storia dell’arte come il Rinascimento italiano o la pittura fiamminga.
Nato a Cambridge in Gran Bretagna nel 1949, Craigie Horsfield studia alla St.Martin’s School di Londra dal 1967 al 1971. E’ tra i primi giovani artisti a passare alla fotografia, intuendone le grandi potenzialità di rappresentazione non solo del reale, ma anche delle emozioni. Seguendo le sue convinzioni socialiste dal 1972 al 1979 vive a Cracovia in Polonia. In questo periodo realizza fotografie che sottolineano il ruolo dell’individuo nella storia e nella cultura di un luogo; il presente viene visto come momento che dura nel tempo, che contiene passato e futuro. Stampa in grande formato solo più tardi, dopo essere rientrato a Londra nel 1980. Nel 1987 il suo lavoro viene scoperto da Jean-Francois Chevrier e James Lingwood, che lo invitano a partecipare alla mostra ormai storica “Un’altra obiettività” (Centre National des Arts Plastiques, Parigi e Museo Pecci, Prato, 1989) insieme agli artisti fotografi Robert Adams, Bernd e Hilla Becher, Thomas Struth, Jeff Wall e altri. Seguono le mostre personali all’ICA di Londra nel 1991, alo Stedelijk di Amsterdam e alla Kunsthalle di Zurigo nel 1992, al Walker Art Center di Minneapolis nel 1993 ed al Carnegie Museum di Pittsburgh nel 1994.
Dal 1993 Horsfield cerca di fondere la sua percezione artistica alla realtà sociale, e realizza progetti che indagano il tema della relazione tra individuo e collettività. I suoi interventi nascono ora dalla collaborazione e dal coinvolgimento di altre persone e attraverso l’uso di mezzi diversificati: non solo la fotografia ma anche film, video, performance e installazioni sonore. Tra questi progetti ricordiamo “Barcelona: La Ciutad de la Gent” (1993-1995), “The Rotterdam Conversation: City and Community” (1997-1998), “Brussels Summer” (2000) e “El Hierro Conversation” (2001-2002). Il Jeu de Paume di Parigi sta preparando una retrospettiva di Craigie Horsfield per gennaio 2006.
Le opere di Craigie Horsfield sono state esposte ed acquisite da importanti musei europei e americani. Sia nel 1997 e che nel 2002 ha partecipato a Documenta a Kassel.
25
maggio 2005
Craigie Horsfield
Dal 25 maggio al 24 settembre 2005
fotografia
Location
GALLERIA MONICA DE CARDENAS
Milano, Via Francesco Viganò, 4, (Milano)
Milano, Via Francesco Viganò, 4, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15-19
Vernissage
25 Maggio 2005, ore 19
Autore