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Creating Television
Creating Television è una mostra sulla televisione che vede all’opera due artiste che hanno sviluppato una loro ricerca su questo media e sulla comunicazione di massa in generale
Comunicato stampa
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Creating Television è una mostra sulla televisione che vede all’opera due artiste che hanno sviluppato una loro ricerca su questo media e sulla comunicazione di massa in generale. Ci si chiede se è lo spettatore a scegliere o il mezzo che si impone con un potere sottile e ambiguo, efficace ma infido, falsamente innocuo e profondamente subdolo.
Marina Brasili cattura dei frame con una macchina fotografica. Soggioga quindi la televisione prima a un secondo mezzo, a un occhio artificiale che ne distrugge le forza carismatica, e poi al caso, visto che le foto vengono scattate senza prestare attenzione a che cosa la televisione stia trasmettendo in quel momento. In questo modo la tv esce sconfitta dalla non curanza dell’osservatore-artista che la priva di ogni interesse e importanza e che ne dissemina il contenuto in un insieme disordinato di immagini singole poi rielaborate e riassemblate in sei opere che disubbidiscono intenzionalmente al messaggio iniziale. Soprattutto, grazie alla fotografia, i personaggi che ci sembrano così reali, ammirevoli e forti si rivelano non essere altro che immagini un pò sbiadite, che difficilmente si riescono a mantenere ferme e a fuoco. In questo modo la televisione viene declassata a niente più che “un teatrino di fantasmi deformi”.
Maria Korporal, invece, il cui lavoro è sempre stato per la maggior parte incentrato sul concetto e sulla forma della televisione e dello schermo, mette in mostra un’installazione, “L’occhio del Golem”, in cui sono montati diversi pannelli a forma di teleschermo e la cui composizione da vita a un’immagine cilindrica. Girandole attorno vediamo delle costruzioni moderne e dei corpi nudi felici, riuniti e forti quanto vuoti e privi di segni di riconoscimento. Dentro l’installazione sta un occhio che viene riflesso dal retro dei teleschermi, formato da specchi in modo che l’occhio non riesca a vedere che se stesso. Come dice il titolo dell’opera, si tratta dell’occhio del Golem, un essere mitico creato dall’uomo e che poi sfugge al suo controllo crescendo e ribellandosi verso il suo creatore tentando di sottometterlo. Il Golem è stato più volte preso come soggetto da scrittori e cineasti e spesso viene usato come metafora del pensiero moderno e della tecnologia.
DEFINIZIONE DI TELEVISIONE DI MARINA BRASILI: La Macchina Infernale. Da quando appariva come un innocuo elettrodomestico, ha compiuto un grosso salto di qualità ed è diventata più pericolosa di quanto non voglia farci credere. Con la sua rappresentazione autoreferenziale apparentemente neutra, sembra dire che non devi fare nulla, solo guardare. Guardare senza vedere, la produzione di immagini già logore, decontestualizzate, private della loro verità, di significati già morti. Così l’immagine più crudele, come la più sacra diventa merce, da intervallare, nella durata del programma, con l’immagine di altre merci…
DEFINIZIONE DI TELEVISIONE DI MARIA KORPORAL: L’immaginario del genere umano nel mondo contemporaneo si svolge in gran parte attraverso lo schermo televisivo che vedo come un Golem. Siamo riusciti ad animare la nostra creatura, ma non siamo più in grado di disattivarla. Anzi, mi sembra che siamo arrivati a un punto tale che ci lasciamo influenzare da una realtà distorta, e spesso superficiale, falsa e di solito frammentata, che vediamo attraverso lo schermo. È una specie di disordine che si ricrea in nuove realtà televisive. Noi crediamo di guardarla, invece è lei che ci guarda. Il Golem distruggerà il suo creatore?
Marina Brasili cattura dei frame con una macchina fotografica. Soggioga quindi la televisione prima a un secondo mezzo, a un occhio artificiale che ne distrugge le forza carismatica, e poi al caso, visto che le foto vengono scattate senza prestare attenzione a che cosa la televisione stia trasmettendo in quel momento. In questo modo la tv esce sconfitta dalla non curanza dell’osservatore-artista che la priva di ogni interesse e importanza e che ne dissemina il contenuto in un insieme disordinato di immagini singole poi rielaborate e riassemblate in sei opere che disubbidiscono intenzionalmente al messaggio iniziale. Soprattutto, grazie alla fotografia, i personaggi che ci sembrano così reali, ammirevoli e forti si rivelano non essere altro che immagini un pò sbiadite, che difficilmente si riescono a mantenere ferme e a fuoco. In questo modo la televisione viene declassata a niente più che “un teatrino di fantasmi deformi”.
Maria Korporal, invece, il cui lavoro è sempre stato per la maggior parte incentrato sul concetto e sulla forma della televisione e dello schermo, mette in mostra un’installazione, “L’occhio del Golem”, in cui sono montati diversi pannelli a forma di teleschermo e la cui composizione da vita a un’immagine cilindrica. Girandole attorno vediamo delle costruzioni moderne e dei corpi nudi felici, riuniti e forti quanto vuoti e privi di segni di riconoscimento. Dentro l’installazione sta un occhio che viene riflesso dal retro dei teleschermi, formato da specchi in modo che l’occhio non riesca a vedere che se stesso. Come dice il titolo dell’opera, si tratta dell’occhio del Golem, un essere mitico creato dall’uomo e che poi sfugge al suo controllo crescendo e ribellandosi verso il suo creatore tentando di sottometterlo. Il Golem è stato più volte preso come soggetto da scrittori e cineasti e spesso viene usato come metafora del pensiero moderno e della tecnologia.
DEFINIZIONE DI TELEVISIONE DI MARINA BRASILI: La Macchina Infernale. Da quando appariva come un innocuo elettrodomestico, ha compiuto un grosso salto di qualità ed è diventata più pericolosa di quanto non voglia farci credere. Con la sua rappresentazione autoreferenziale apparentemente neutra, sembra dire che non devi fare nulla, solo guardare. Guardare senza vedere, la produzione di immagini già logore, decontestualizzate, private della loro verità, di significati già morti. Così l’immagine più crudele, come la più sacra diventa merce, da intervallare, nella durata del programma, con l’immagine di altre merci…
DEFINIZIONE DI TELEVISIONE DI MARIA KORPORAL: L’immaginario del genere umano nel mondo contemporaneo si svolge in gran parte attraverso lo schermo televisivo che vedo come un Golem. Siamo riusciti ad animare la nostra creatura, ma non siamo più in grado di disattivarla. Anzi, mi sembra che siamo arrivati a un punto tale che ci lasciamo influenzare da una realtà distorta, e spesso superficiale, falsa e di solito frammentata, che vediamo attraverso lo schermo. È una specie di disordine che si ricrea in nuove realtà televisive. Noi crediamo di guardarla, invece è lei che ci guarda. Il Golem distruggerà il suo creatore?
28
gennaio 2006
Creating Television
Dal 28 gennaio al 31 marzo 2006
arte contemporanea
Location
PERFORM CONTEMPORARY ART
La Spezia, Via Xxiv Maggio, 57, (La Spezia)
La Spezia, Via Xxiv Maggio, 57, (La Spezia)
Orario di apertura
Aperto solo su appuntamento. Telefonare al numero: 3388445916 (Enrico Taddei).
Autore
Curatore