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Cristian Avram – The Place we call Home
In The Place we call Home, attraverso le sue pitture a olio su tela, il giovanissimo pittore rumeno Cristian Avram esplora la collisione tra mondo interno e mondo esterno, e come quest’ossimoro può dare origine a stati di coscienza superiore.
Comunicato stampa
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Boccanera Project Room, Trento, ha il piacere di presentare la prima mostra personale assoluta di Cristian Avram (Cluj-Napoca, RO in1994), The Place we call Home.
Le opere dell'artista indagano sulle molteplici influenze nel rapporto tra uomo e spazio: Cristian Avram, nelle sue opere a olio su tela, esplora il microcosmo delle pareti domestiche della sua casa-studio nelle campagne nei dintorni della città rumena di Cluj-Napoca.
Lo spazio non è solo la proiezione di un soggetto, un involucro, un disegno ma è anche il deposito di tutte le nevrosi e le fobie della società che lo circonda. In questo senso lo spazio non è vuoto ma pieno di oggetti disturbanti. L’arte ha la capacità di rappresentare lo spazio nella sua distorsione, modificando la maniera tradizionale in cui è stato storicamente concepito.
In The Place we call Home, attraverso le sue pitture a olio su tela, Cristian Avram esplora la collisione tra mondo interno e mondo esterno, e come quest’ossimoro può dare origine a stati di coscienza superiore.
Cristian come Richard parte da concetti semplici: come la ricerca della bellezza della quotidianità permetta agli esseri umani di chiamare un luogo casa.
Cristian Avram recentemente si è trasferito dalla città a un remoto complesso di casa-studio d'artista nelle campagne di Cluj Napoca.
Nella solitudine di quel luogo, durante il suo primo inverno passato vivendo in isolamento, ha osservato come lo spazio da impervio stabile post-soviet si sia trasformato nella sua casa ed ha ritratto la trasformazione attraverso i residui della presenza umana nello spazio.
Il lavoro di Avram, sempre concentrato sul suo vissuto personale, sviluppa il senso del tempo puro, non databile.
Con un’analisi sull’estetica dello spazio, tenta di sondare le possibili alterazioni dell’ambiente, dal tangibile all’immateriale, alla dimensione privata a quella sociale.
Il giovane pittore rumeno quindi cerca di ricomporre nella composizione delle sue opere una gerarchia estetica, ritraendo il disordine organizzato degli spazi usati dall’uomo in sua assenza.
L'esistenza dell'essere umano è tangibile ma l'astrazione del mezzo della pittura restituisce la dimensione animifica propria degli ambienti ritratti, creando un luogo dell’ammina.
Lo spazio espande nelle sue dimensioni fisiche verso l'infinito dello spirito.
Cristian Avram nasce ad Alba-Iulia, RO nel 1994. E’ studente al del primo anno del master in pittura all'Università di Arte e Design di Cluj-Napoca(RO).
Ha esposto tra gli altri a Plan B Cluj-Napoca nella mostra collettiva Talking 'to my generation, Ponti, mostra collettiva, Galleria Boccanera, Milano (2018); Starpoint Prize 2017, mostra collettiva, Victoria Art Center, Bucarest (2017); Cutting Edge III, mostra collettiva, Museum of Art Cluj-Napoca, (2016).
Le opere dell'artista indagano sulle molteplici influenze nel rapporto tra uomo e spazio: Cristian Avram, nelle sue opere a olio su tela, esplora il microcosmo delle pareti domestiche della sua casa-studio nelle campagne nei dintorni della città rumena di Cluj-Napoca.
Lo spazio non è solo la proiezione di un soggetto, un involucro, un disegno ma è anche il deposito di tutte le nevrosi e le fobie della società che lo circonda. In questo senso lo spazio non è vuoto ma pieno di oggetti disturbanti. L’arte ha la capacità di rappresentare lo spazio nella sua distorsione, modificando la maniera tradizionale in cui è stato storicamente concepito.
In The Place we call Home, attraverso le sue pitture a olio su tela, Cristian Avram esplora la collisione tra mondo interno e mondo esterno, e come quest’ossimoro può dare origine a stati di coscienza superiore.
Cristian come Richard parte da concetti semplici: come la ricerca della bellezza della quotidianità permetta agli esseri umani di chiamare un luogo casa.
Cristian Avram recentemente si è trasferito dalla città a un remoto complesso di casa-studio d'artista nelle campagne di Cluj Napoca.
Nella solitudine di quel luogo, durante il suo primo inverno passato vivendo in isolamento, ha osservato come lo spazio da impervio stabile post-soviet si sia trasformato nella sua casa ed ha ritratto la trasformazione attraverso i residui della presenza umana nello spazio.
Il lavoro di Avram, sempre concentrato sul suo vissuto personale, sviluppa il senso del tempo puro, non databile.
Con un’analisi sull’estetica dello spazio, tenta di sondare le possibili alterazioni dell’ambiente, dal tangibile all’immateriale, alla dimensione privata a quella sociale.
Il giovane pittore rumeno quindi cerca di ricomporre nella composizione delle sue opere una gerarchia estetica, ritraendo il disordine organizzato degli spazi usati dall’uomo in sua assenza.
L'esistenza dell'essere umano è tangibile ma l'astrazione del mezzo della pittura restituisce la dimensione animifica propria degli ambienti ritratti, creando un luogo dell’ammina.
Lo spazio espande nelle sue dimensioni fisiche verso l'infinito dello spirito.
Cristian Avram nasce ad Alba-Iulia, RO nel 1994. E’ studente al del primo anno del master in pittura all'Università di Arte e Design di Cluj-Napoca(RO).
Ha esposto tra gli altri a Plan B Cluj-Napoca nella mostra collettiva Talking 'to my generation, Ponti, mostra collettiva, Galleria Boccanera, Milano (2018); Starpoint Prize 2017, mostra collettiva, Victoria Art Center, Bucarest (2017); Cutting Edge III, mostra collettiva, Museum of Art Cluj-Napoca, (2016).
25
maggio 2018
Cristian Avram – The Place we call Home
Dal 25 maggio al 28 luglio 2018
arte moderna e contemporanea
Location
BOCCANERA GALLERY
Trento, Via Alto Adige, 176, (Trento)
Trento, Via Alto Adige, 176, (Trento)
Orario di apertura
da martedì a sabato 14-19
Vernissage
25 Maggio 2018, ore 18
Autore