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Cristian Boffelli – Il mondo galleggiante
La mostra propone al visitatore un percorso che si snoda fra una ventina di opere di Boffelli, nato nel 1972
a Vaprio d’Adda (Milano) e diplomatosi nel 1991 presso il liceo artistico del capoluogo orobico
Comunicato stampa
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«Strani oggetti galleggiano nei mondi di Cristian Boffelli, oppure strani mondi
galleggiano negli oggetti di Cristian Boffelli, che tanto è lo stesso». Bastano forse queste parole di Luca
Mengoni, che ha curato l’introduzione critica al catalogo, a introdurre nel mondo di Cristian Boffelli, artista
con lunghi trascorsi a Bergamo a cui CNA Bergamo dedica una mostra personale che sarà inaugurata al
pubblico il 19 gennaio alle 18. Curata da Luigi Radici, artista e graphic designer di lungo corso, l’esibizione, a
ingresso gratuito, è organizzata da CNA Bergamo, che la ospita fino al 29 giugno presso gli spazi della
propria sede di Gorle (Bg), confermando il proprio impegno nelle arti figurative come motore di cultura
d’impresa.
La mostra propone al visitatore un percorso che si snoda fra una ventina di opere di Boffelli, nato nel 1972
a Vaprio d’Adda (Milano) e diplomatosi nel 1991 presso il liceo artistico del capoluogo orobico. Un percorso
in cui il visitatore indugia «tra l’identificazione di un soggetto e la ricostruzione degli elementi costruttivi
dell’immagine: le linee, il colore, le superfici. Il primo è quasi sempre riconducibile a una umanità deviata,
disumanizzata, dove appaiono in una specie di freak show i gobbi, i nani, i mostri, i grilli di Baltruišaitis, la
donna barbuta, il cowboy con le tette, o animali vagamente antropomorfi; nei secondi invece troviamo la
grazia, l’armonia e la leggerezza», scrive Luca Mengoni nell’accompagnamento critico al catalogo.
Un’opera «essenzialmente grafica: si riferisce sempre al linguaggio del disegno e all’atto di disegnare»,
continua Mengoni, che si confronta con mostri sacri del passato, tra cui l’esponente dell’astrattismo Paul
Klee: «Il laboratorio creativo per disabili, dentro il quale ha speso molte energie, dove si è identificato e
dove ha influenzato e alimentato l’universo di immagini che gli appartiene, si chiama infatti LPK:
Laboratorio Paul Klee. Cristian scrive le sue immagini, compone la sua grafica, con grande competenza
linguistica, con precisione, come scrive Klee, e abilità. Allo stesso tempo procede in senso contrario al
comune sentire, contro il comune senso del dovere, contro il comune senso del pudore. Agita fantasmi
indecifrabili, galleggianti in un mondo a sua volta sospeso, turbolento sì ma leggero e consolante».
Nel lavoro di Boffelli, insomma, «tutto allude alla nostra umanità, alla nostra esperienza esistenziale e ci
interroga, ci riguarda, rimanendo sottilmente misterioso, opaco e inaccessibile».
La riflessione che sembra riproporsi, come un fiume carsico, è quella intorno al tema esistenziale. «È una
leggerezza fisica, ma anche psicologica, angelica, quella che Cristian continua a “tener su” dentro le
immagini. Lo fa muovendo da una vita confrontata anche con la sofferenza, con il dolore e la marginalità.
Convoca nelle sue immagini un’umanità minore [...]. L’uomo ha inventato l’arte per vincere la propria
paura, per contrastare il sentimenti umano, solo umano, di non farcela. Nel lavoro di Cristian questa
funzione primordiale resiste, continua ad agire», conclude Mengoni.
L’ARTISTA
Cristian Boffelli - Vaprio d’Adda (Mi), 1972
Si diploma al liceo artistico statale di Bergamo nel 1991 e all’accademia di belle arti di Brera Milano nel 1996. La sua
prima mostra è del 1994: Incisione: divagazione sul tema (Galleria san fedele, Milano). Seguiranno: Quali differenze,
nel 1995 (Galleria Arcadia nuova, Milano); Ultime notizie, (Accademia Carrara, Gamec, Bergamo); Raccolta di appunti,
nel 1998 (Galleria Punto d’incontro, Cassano d’Adda). Nel 1999 trascorre un periodo in Brasile, dove lavora presso i
laboratori di stampa della Facultades estadudal integradas Guarulhos e dell’Universidade estadudal paulista
partecipando al Projeto novas imagens, una mostra itinerante San Paolo-Milano. Nel 2000 inizia la collaborazione con
il laboratorio L.P.K. della cooperativa sociale Punto d’incontro di Cassano d’Adda (Mi), e avvia un laboratorio di
incisione e stampa presso il centro di Pozzo d’Adda che, dal 1989, si dedica alla promozione dell’attività espressiva di
persone diversamente abili attraverso il mezzo della pittura e della ceramica. Espone all’Ambient art gallery di
Amsterdam con Grafreaks; con la personale Raccolta d’appunti allo SpazioOlim-Officina linguaggio immagine, a
Bergamo; con la personale Cristian Boffelli alla Galleria Carlo Mazzi di Tegna (Svizzera); in Ouverture presso la Galerie
Alexandre Mottier a Ginevra (Svizzera). Di recente (2015 e 2017) ha preso parte alla Biennale di Nakanojo a Gunma
(Giappone). Nel 2016 le sue opere sono state esposte in Cinquantesima, presso la Galleria Carlo Mazzi di Tegna
(Svizzera); Athanor, alla Fondazione Bandera per l’arte, a Busto Arsizio; Figure, una personale presso la Gallery S.Y.P. di
Tokyo (Giappone); Arene abbandonate, durante il Festivalfilosofia alla Galleria ArteSì di Modena.
Vive e lavora a Vaprio d’Adda e Tokyo.
galleggiano negli oggetti di Cristian Boffelli, che tanto è lo stesso». Bastano forse queste parole di Luca
Mengoni, che ha curato l’introduzione critica al catalogo, a introdurre nel mondo di Cristian Boffelli, artista
con lunghi trascorsi a Bergamo a cui CNA Bergamo dedica una mostra personale che sarà inaugurata al
pubblico il 19 gennaio alle 18. Curata da Luigi Radici, artista e graphic designer di lungo corso, l’esibizione, a
ingresso gratuito, è organizzata da CNA Bergamo, che la ospita fino al 29 giugno presso gli spazi della
propria sede di Gorle (Bg), confermando il proprio impegno nelle arti figurative come motore di cultura
d’impresa.
La mostra propone al visitatore un percorso che si snoda fra una ventina di opere di Boffelli, nato nel 1972
a Vaprio d’Adda (Milano) e diplomatosi nel 1991 presso il liceo artistico del capoluogo orobico. Un percorso
in cui il visitatore indugia «tra l’identificazione di un soggetto e la ricostruzione degli elementi costruttivi
dell’immagine: le linee, il colore, le superfici. Il primo è quasi sempre riconducibile a una umanità deviata,
disumanizzata, dove appaiono in una specie di freak show i gobbi, i nani, i mostri, i grilli di Baltruišaitis, la
donna barbuta, il cowboy con le tette, o animali vagamente antropomorfi; nei secondi invece troviamo la
grazia, l’armonia e la leggerezza», scrive Luca Mengoni nell’accompagnamento critico al catalogo.
Un’opera «essenzialmente grafica: si riferisce sempre al linguaggio del disegno e all’atto di disegnare»,
continua Mengoni, che si confronta con mostri sacri del passato, tra cui l’esponente dell’astrattismo Paul
Klee: «Il laboratorio creativo per disabili, dentro il quale ha speso molte energie, dove si è identificato e
dove ha influenzato e alimentato l’universo di immagini che gli appartiene, si chiama infatti LPK:
Laboratorio Paul Klee. Cristian scrive le sue immagini, compone la sua grafica, con grande competenza
linguistica, con precisione, come scrive Klee, e abilità. Allo stesso tempo procede in senso contrario al
comune sentire, contro il comune senso del dovere, contro il comune senso del pudore. Agita fantasmi
indecifrabili, galleggianti in un mondo a sua volta sospeso, turbolento sì ma leggero e consolante».
Nel lavoro di Boffelli, insomma, «tutto allude alla nostra umanità, alla nostra esperienza esistenziale e ci
interroga, ci riguarda, rimanendo sottilmente misterioso, opaco e inaccessibile».
La riflessione che sembra riproporsi, come un fiume carsico, è quella intorno al tema esistenziale. «È una
leggerezza fisica, ma anche psicologica, angelica, quella che Cristian continua a “tener su” dentro le
immagini. Lo fa muovendo da una vita confrontata anche con la sofferenza, con il dolore e la marginalità.
Convoca nelle sue immagini un’umanità minore [...]. L’uomo ha inventato l’arte per vincere la propria
paura, per contrastare il sentimenti umano, solo umano, di non farcela. Nel lavoro di Cristian questa
funzione primordiale resiste, continua ad agire», conclude Mengoni.
L’ARTISTA
Cristian Boffelli - Vaprio d’Adda (Mi), 1972
Si diploma al liceo artistico statale di Bergamo nel 1991 e all’accademia di belle arti di Brera Milano nel 1996. La sua
prima mostra è del 1994: Incisione: divagazione sul tema (Galleria san fedele, Milano). Seguiranno: Quali differenze,
nel 1995 (Galleria Arcadia nuova, Milano); Ultime notizie, (Accademia Carrara, Gamec, Bergamo); Raccolta di appunti,
nel 1998 (Galleria Punto d’incontro, Cassano d’Adda). Nel 1999 trascorre un periodo in Brasile, dove lavora presso i
laboratori di stampa della Facultades estadudal integradas Guarulhos e dell’Universidade estadudal paulista
partecipando al Projeto novas imagens, una mostra itinerante San Paolo-Milano. Nel 2000 inizia la collaborazione con
il laboratorio L.P.K. della cooperativa sociale Punto d’incontro di Cassano d’Adda (Mi), e avvia un laboratorio di
incisione e stampa presso il centro di Pozzo d’Adda che, dal 1989, si dedica alla promozione dell’attività espressiva di
persone diversamente abili attraverso il mezzo della pittura e della ceramica. Espone all’Ambient art gallery di
Amsterdam con Grafreaks; con la personale Raccolta d’appunti allo SpazioOlim-Officina linguaggio immagine, a
Bergamo; con la personale Cristian Boffelli alla Galleria Carlo Mazzi di Tegna (Svizzera); in Ouverture presso la Galerie
Alexandre Mottier a Ginevra (Svizzera). Di recente (2015 e 2017) ha preso parte alla Biennale di Nakanojo a Gunma
(Giappone). Nel 2016 le sue opere sono state esposte in Cinquantesima, presso la Galleria Carlo Mazzi di Tegna
(Svizzera); Athanor, alla Fondazione Bandera per l’arte, a Busto Arsizio; Figure, una personale presso la Gallery S.Y.P. di
Tokyo (Giappone); Arene abbandonate, durante il Festivalfilosofia alla Galleria ArteSì di Modena.
Vive e lavora a Vaprio d’Adda e Tokyo.
19
gennaio 2018
Cristian Boffelli – Il mondo galleggiante
Dal 19 al 29 gennaio 2018
arte contemporanea
Location
CNA BERGAMO
Gorle, Via Roma, 85, (Bergamo)
Gorle, Via Roma, 85, (Bergamo)
Orario di apertura
lunedì-venerdì 8,30-12,30 e 14-18
Vernissage
19 Gennaio 2018, ore 18
Autore
Curatore