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Cristian Chironi – PRATO DRIVE
Prato Drive promosso da ChorAsis è il nuovo step itinerante di Cristian Chironi. Una Fiat 127 Special ribattezzata Camaleonte per il mutare colore seguendo gli accordi cromatici utilizzati da Le Corbusier percorrerà Prato con a bordo artista e cittadini in un percorso di riflessione urbana.
Comunicato stampa
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Prato Drive è il nuovo progetto dell’associazione ChorAsis, realizzato con il patrocinio del Comune di Prato, la disponibilità del Museo di Palazzo Pretorio , il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio Prato. Prato Drive, il nuovo step del progetto itinerante DRIVE dell’artista e performer Cristian Chironi, posto questa volta sulle tracce delle relazioni del grande architetto modernista Le Corbusier con la città di Prato.
In Prato Drive saliremo a bordo di una Fiat 127 Special, ribattezzata Camaleonte per la sua capacità di mutare il colore della carrozzeria a seconda dei luoghi in cui sosta, e personalizzata seguendo gli accostamenti cromatici tipici delle case di Le Corbusier. Camaleonte verrà guidata in giro per il centro storico della città, in un percorso di riflessione urbana e immaginazione sui temi del viaggio, della mobilità, dell'abitazione, dell'attraversamento di confini e le trasformazioni sociali. Accanto ai racconti di Cristian Chironi al posto di guida e ai suoi ospiti conversanti, si potranno ascoltare le composizioni sonore nate in collaborazione con diversi musicisti e sound designer. Lo slogan di Le Corbusier 'una casa è una macchina per abitare' è reinterpretato a Prato in una nuova versione, dando vita ad un ambiente mobile che condensa segni di viaggio e transito, in un remix di storie, traiettorie e valori.
Tra il 1907 e il 1911 il ventenne, e non ancora celebre, Le Corbusier viaggia in Germania, Francia, Italia, Austria e Boemia, avventurandosi poi verso l'Oriente e la Turchia. Durante il viaggio in Italia, si ferma a lungo a Firenze e in altre città vicine, visitando monumenti, centri storici, chiese, opere d’arte, piazze, e la conformazione urbanistica delle città. Il pomeriggio dell’11 settembre visita Prato; pur rimanendo affascinato dal Duomo e dal pulpito di Donatello, l’architetto non è colpito positivamente dalla città. La confusione della fiera tradizionale di Settembre gli impedì di apprezzare al meglio i suoi monumenti. Cosa avrebbe invece pensato visitando la città oggi? Quali suggestioni, quali problemi avrebbe colto? Di questo, e di altro, si parlerà con i passeggeri all’interno dell’abitacolo della Fiat 127.
La decisione di utilizzare quest’auto è legata sia al paese di origine di Chironi, Orani, posto al centro della Sardegna, sia a un aneddoto che coinvolge Costantino Nivola, artista e scultore di fama internazionale, nonché amico e collaboratore di Le Corbusier. Sia Chironi che Nivola, conterranei, sono partiti dal piccolo paese di Orani, seppur in epoche diverse, tornando solo dopo una serie di incontri nel mondo, che hanno alterato le loro rispettive visioni sull’abitare. La base del progetto affonda le sue radici in una storia raccontata a Chironi da Daniele, nipote di Costantino Nivola, che coinvolge anche la Toscana. Nei primi anni Ottanta Nivola, ormai malato, scrive da New York al nipote Daniele, chiedendogli di andare nella sua abitazione a Dicomano, in un ultimo tentativo di riportare le sue cose a Orani. Daniele ricorda: “Mi ha detto: Cerca di prendere quello che c’è. Compresa la macchina! Ci sono due manifesti artistici di un certo valore... Steinberg... C’erano sculture sue, quadri... Il Picasso non c’era più... Alla fine ho anche lasciato dei bozzetti. Non ci stava tutta la roba nella macchina.” Daniele ignaro di ciò che stava trasportando si imbarca dal porto di Civitavecchia con una Fiat 127 carica di opere d’arte, facendo rientro in paese con la consapevolezza di avere portato con sé solo una piccola parte di quel patrimonio culturale e esistenziale. Cosa trasportava quell’auto e cosa ha riportato indietro? Un lascito materiale, ma anche l’avvio di una staffetta simbolica, un incitamento ad ‘andare’ e sentirsi abitante del mondo.
A distanza di molti anni da quel viaggio, Chironi riutilizza la Fiat 127 con un gesto artistico e performativo, in un viaggio fatto di partenze e ritorni, di corrispondenze generazionali, di incontri e visioni immaginarie registrate dal finestrino. Ogni performance, sarà aperta a tre passeggeri, che si uniranno a Chironi e ai diversi copiloti. Ogni copilota invitato, mobiliterà la propria visione del percorso, coinvolgendo i passeggeri in una conversazione che farà luce sull’itinerario intrapreso. Prato Drive crea una mappa che evidenzia la specifica stratificazione della geografia e della storia locale della città; si occupa delle nozioni di habitat e casa e sottolinea le questioni della mobilità in relazione alla stabilità economica e alla politica globale. Partendo da una storia personale legata alla città natale di Chironi, il progetto unisce i partecipanti in un’esperienza condivisa che invita a riflettere su temi che vanno dalla migrazione, alla memoria, alla costruzione di una casa e al senso del luogo.
In concomitanza ai drives, nella Sala Zero del Museo di Palazzo Pretorio sarà presentata l’opera LC postcards collection, una video installazione a tre canali di cartoline collezionate da Le Corbusier nel corso della sua vita. Spesso erroneamente ridotte a semplici souvenir turistici, queste cartoline non si pongono come testimoni di una corrispondenza, perché di fatto non furono né ricevute né spedite da Le Corbusier. La raccolta è piuttosto da considerarsi come un’importante fonte di ispirazione, che dialoga con gli altri strumenti di ricerca e creazione dell’architetto. Cristian Chironi ha avuto modo di entrare in contatto con questo archivio inedito grazie alla collaborazione con la Fondation Le Corbusier, una collezione iniziata agli inizi del primo 1900 e conclusa alla morte di Le Corbusier, nel 1965. Un lascito visivo di immagini tra monumenti, architetture, paesaggi, opere d’arte, mezzi di trasporto e città di tutto il mondo, tra cui la stessa Prato, con una cartolina della facciata della Cattedrale e una del Pulpito di Donatello. LC postcard collection è un patrimonio visivo di immenso valore che Chironi astrae dal possesso lecorbuseriano per creare un viaggio visivo, temporale e geografico, in cui il fruitore si immerge accompagnato da una serie di composizioni sonore realizzate da Henrik Svedlund e registrate all’interno dell’appartamento 258 dell’Unité d’Habitation di Berlino per il progetto My house is a Le Corbusier, una residenza artistica che ha visto Chironi vivere e lavorare nelle abitazioni di Le Corbusier sparse in dodici nazioni.
Chiude questa tappa pratese la mostra Prato Stop allestita nella Villa Rospigliosi, storica dimora del XVIII a due passi dal centro storico e dalla stazione, con opere di Chironi che impiegano una gamma di tecniche intersecanti, tra cui fotografia, collage, installazione, scultura e sound art. Faranno parte dell’allestimento, pensato dall’artista per lo spazio dell’ex frantoio e del deposito-magazzino, una piccola scultura di Costantino Nivola, che viaggiò a bordo della Fiat 127 guidata da Daniele, e la lettera con la richiesta del ritiro delle sue cose dallo casa studio a Dicomano.
9 - 10 settembre
Prato Drive performance itinerante in città. Partenza da Piazza del Comune
sabato ore 10.00, 10.45, 11.30 18.00, 18.45
domenica ore 10.00, 10.45, 11.30
9 - 10 settembre
LC postcards collection video installazione Museo di Palazzo Pretorio (Sala Zero)
sabato 9 ore 10.30-18.30 (ultimo ingresso ore 18.00) + apertura serale 21.00-00.00 , domenica 10 ore 10.30-18.30 (ultimo ingresso ore 18.00)
9 - 22 settembre
Prato Stop mostra a Villa Rospigliosi, opening sabato 9 settembre 19.00-22.00, nei restanti giorni visitabile su appuntamento da lunedì al sabato ore 10>13 - 15>19, contattando chorasis.spaziovisione@gmail.com
Cristian Chironi è un artista multidisciplinare che vive tra Città del Messico e l'Italia. Usa diversi mezzi tra cui performance, fotografia, video, architettura, design, creando spesso una sorta di interazione tra di loro. Ha lavorato su performance e installazioni site specific, cercando sempre di coinvolgere il contesto, sia esso umano (pubblico) o ambientale (spazio). Attualmente vive e lavora nelle case di grandi architetti sparse in tutto il mondo, come Le Corbusier, P. Jeannerret, A. Bustillo, T. Ando, usando l'abitare come linguaggio artistico. Viaggia a bordo di una FIAT 127 Special, ribattezzata Camaleonte per la sua capacità di cambiare colore. Tra le prossime mostre: Abitare è un linguaggio, MAN – Museo d’arte della Provincia di Nuoro, Nuoro, 24 Novembre 2023 – 25 Febbraio 2024. Tra le prossime performance: Ivrea (Olivetti) Drive, Ivrea, 20>22 Ottobre 2023. www.cristianchironi.it
In Prato Drive saliremo a bordo di una Fiat 127 Special, ribattezzata Camaleonte per la sua capacità di mutare il colore della carrozzeria a seconda dei luoghi in cui sosta, e personalizzata seguendo gli accostamenti cromatici tipici delle case di Le Corbusier. Camaleonte verrà guidata in giro per il centro storico della città, in un percorso di riflessione urbana e immaginazione sui temi del viaggio, della mobilità, dell'abitazione, dell'attraversamento di confini e le trasformazioni sociali. Accanto ai racconti di Cristian Chironi al posto di guida e ai suoi ospiti conversanti, si potranno ascoltare le composizioni sonore nate in collaborazione con diversi musicisti e sound designer. Lo slogan di Le Corbusier 'una casa è una macchina per abitare' è reinterpretato a Prato in una nuova versione, dando vita ad un ambiente mobile che condensa segni di viaggio e transito, in un remix di storie, traiettorie e valori.
Tra il 1907 e il 1911 il ventenne, e non ancora celebre, Le Corbusier viaggia in Germania, Francia, Italia, Austria e Boemia, avventurandosi poi verso l'Oriente e la Turchia. Durante il viaggio in Italia, si ferma a lungo a Firenze e in altre città vicine, visitando monumenti, centri storici, chiese, opere d’arte, piazze, e la conformazione urbanistica delle città. Il pomeriggio dell’11 settembre visita Prato; pur rimanendo affascinato dal Duomo e dal pulpito di Donatello, l’architetto non è colpito positivamente dalla città. La confusione della fiera tradizionale di Settembre gli impedì di apprezzare al meglio i suoi monumenti. Cosa avrebbe invece pensato visitando la città oggi? Quali suggestioni, quali problemi avrebbe colto? Di questo, e di altro, si parlerà con i passeggeri all’interno dell’abitacolo della Fiat 127.
La decisione di utilizzare quest’auto è legata sia al paese di origine di Chironi, Orani, posto al centro della Sardegna, sia a un aneddoto che coinvolge Costantino Nivola, artista e scultore di fama internazionale, nonché amico e collaboratore di Le Corbusier. Sia Chironi che Nivola, conterranei, sono partiti dal piccolo paese di Orani, seppur in epoche diverse, tornando solo dopo una serie di incontri nel mondo, che hanno alterato le loro rispettive visioni sull’abitare. La base del progetto affonda le sue radici in una storia raccontata a Chironi da Daniele, nipote di Costantino Nivola, che coinvolge anche la Toscana. Nei primi anni Ottanta Nivola, ormai malato, scrive da New York al nipote Daniele, chiedendogli di andare nella sua abitazione a Dicomano, in un ultimo tentativo di riportare le sue cose a Orani. Daniele ricorda: “Mi ha detto: Cerca di prendere quello che c’è. Compresa la macchina! Ci sono due manifesti artistici di un certo valore... Steinberg... C’erano sculture sue, quadri... Il Picasso non c’era più... Alla fine ho anche lasciato dei bozzetti. Non ci stava tutta la roba nella macchina.” Daniele ignaro di ciò che stava trasportando si imbarca dal porto di Civitavecchia con una Fiat 127 carica di opere d’arte, facendo rientro in paese con la consapevolezza di avere portato con sé solo una piccola parte di quel patrimonio culturale e esistenziale. Cosa trasportava quell’auto e cosa ha riportato indietro? Un lascito materiale, ma anche l’avvio di una staffetta simbolica, un incitamento ad ‘andare’ e sentirsi abitante del mondo.
A distanza di molti anni da quel viaggio, Chironi riutilizza la Fiat 127 con un gesto artistico e performativo, in un viaggio fatto di partenze e ritorni, di corrispondenze generazionali, di incontri e visioni immaginarie registrate dal finestrino. Ogni performance, sarà aperta a tre passeggeri, che si uniranno a Chironi e ai diversi copiloti. Ogni copilota invitato, mobiliterà la propria visione del percorso, coinvolgendo i passeggeri in una conversazione che farà luce sull’itinerario intrapreso. Prato Drive crea una mappa che evidenzia la specifica stratificazione della geografia e della storia locale della città; si occupa delle nozioni di habitat e casa e sottolinea le questioni della mobilità in relazione alla stabilità economica e alla politica globale. Partendo da una storia personale legata alla città natale di Chironi, il progetto unisce i partecipanti in un’esperienza condivisa che invita a riflettere su temi che vanno dalla migrazione, alla memoria, alla costruzione di una casa e al senso del luogo.
In concomitanza ai drives, nella Sala Zero del Museo di Palazzo Pretorio sarà presentata l’opera LC postcards collection, una video installazione a tre canali di cartoline collezionate da Le Corbusier nel corso della sua vita. Spesso erroneamente ridotte a semplici souvenir turistici, queste cartoline non si pongono come testimoni di una corrispondenza, perché di fatto non furono né ricevute né spedite da Le Corbusier. La raccolta è piuttosto da considerarsi come un’importante fonte di ispirazione, che dialoga con gli altri strumenti di ricerca e creazione dell’architetto. Cristian Chironi ha avuto modo di entrare in contatto con questo archivio inedito grazie alla collaborazione con la Fondation Le Corbusier, una collezione iniziata agli inizi del primo 1900 e conclusa alla morte di Le Corbusier, nel 1965. Un lascito visivo di immagini tra monumenti, architetture, paesaggi, opere d’arte, mezzi di trasporto e città di tutto il mondo, tra cui la stessa Prato, con una cartolina della facciata della Cattedrale e una del Pulpito di Donatello. LC postcard collection è un patrimonio visivo di immenso valore che Chironi astrae dal possesso lecorbuseriano per creare un viaggio visivo, temporale e geografico, in cui il fruitore si immerge accompagnato da una serie di composizioni sonore realizzate da Henrik Svedlund e registrate all’interno dell’appartamento 258 dell’Unité d’Habitation di Berlino per il progetto My house is a Le Corbusier, una residenza artistica che ha visto Chironi vivere e lavorare nelle abitazioni di Le Corbusier sparse in dodici nazioni.
Chiude questa tappa pratese la mostra Prato Stop allestita nella Villa Rospigliosi, storica dimora del XVIII a due passi dal centro storico e dalla stazione, con opere di Chironi che impiegano una gamma di tecniche intersecanti, tra cui fotografia, collage, installazione, scultura e sound art. Faranno parte dell’allestimento, pensato dall’artista per lo spazio dell’ex frantoio e del deposito-magazzino, una piccola scultura di Costantino Nivola, che viaggiò a bordo della Fiat 127 guidata da Daniele, e la lettera con la richiesta del ritiro delle sue cose dallo casa studio a Dicomano.
9 - 10 settembre
Prato Drive performance itinerante in città. Partenza da Piazza del Comune
sabato ore 10.00, 10.45, 11.30 18.00, 18.45
domenica ore 10.00, 10.45, 11.30
9 - 10 settembre
LC postcards collection video installazione Museo di Palazzo Pretorio (Sala Zero)
sabato 9 ore 10.30-18.30 (ultimo ingresso ore 18.00) + apertura serale 21.00-00.00 , domenica 10 ore 10.30-18.30 (ultimo ingresso ore 18.00)
9 - 22 settembre
Prato Stop mostra a Villa Rospigliosi, opening sabato 9 settembre 19.00-22.00, nei restanti giorni visitabile su appuntamento da lunedì al sabato ore 10>13 - 15>19, contattando chorasis.spaziovisione@gmail.com
Cristian Chironi è un artista multidisciplinare che vive tra Città del Messico e l'Italia. Usa diversi mezzi tra cui performance, fotografia, video, architettura, design, creando spesso una sorta di interazione tra di loro. Ha lavorato su performance e installazioni site specific, cercando sempre di coinvolgere il contesto, sia esso umano (pubblico) o ambientale (spazio). Attualmente vive e lavora nelle case di grandi architetti sparse in tutto il mondo, come Le Corbusier, P. Jeannerret, A. Bustillo, T. Ando, usando l'abitare come linguaggio artistico. Viaggia a bordo di una FIAT 127 Special, ribattezzata Camaleonte per la sua capacità di cambiare colore. Tra le prossime mostre: Abitare è un linguaggio, MAN – Museo d’arte della Provincia di Nuoro, Nuoro, 24 Novembre 2023 – 25 Febbraio 2024. Tra le prossime performance: Ivrea (Olivetti) Drive, Ivrea, 20>22 Ottobre 2023. www.cristianchironi.it
09
settembre 2023
Cristian Chironi – PRATO DRIVE
Dal 09 al 22 settembre 2023
arte contemporanea
arti performative
arti performative
Location
SEDI VARIE – Prato
Prato, (Prato)
Prato, (Prato)
Orario di apertura
9 - 10 settembre : Prato Drive performance itinerante in città. Partenza da Piazza del Comune
sabato ore 10.00, 10.45, 11.30 18.00, 18.45 , domenica ore 10.00, 10.45, 11.30
9 - 10 settembre : LC postcards collection video installazione Museo di Palazzo Pretorio (Sala Zero)
sabato 9 ore 10.30-18.30 (ultimo ingresso ore 18.00) + apertura serale 21.00-00.00
domenica 10 ore 10.30-18.30 (ultimo ingresso ore 18.00)
9 - 22 settembre : Prato Stop mostra a Villa Rospigliosi, opening sabato 9 settembre 19.00-22.00, nei restanti giorni visitabile su appuntamento da lunedì al sabato ore 10>13 - 15>19
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Ufficio Stampa ChorAsis
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