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Cristian Rizzuti – MAUL! x VOGA | Punti di fuga (Vanishing Points)
MAUL! x VOGA segna l’inizio della sinergia territoriale tra MAUL! e VOGA, che vedrà le due realtà ospitarsi reciprocamente per eventi espositivi e performativi. Per il primo passo di questa collaborazione MAUL! presenta Punti di fuga (Vanishing Points) di Cristian Rizzuti negli spazi di VOGA.
Comunicato stampa
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MAUL! x VOGA segna l’inizio della sinergia territoriale tra MAUL! e VOGA, che vedrà le due realtà ospitarsi reciprocamente per eventi espositivi e performativi. Per il primo passo di questa collaborazione MAUL! presenta Punti di fuga (Vanishing Points) di Cristian Rizzuti negli spazi di VOGA.
Combinando sperimentazione robotica e riflessione geopolitica, il progetto si confronta con una delle maggiori urgenze del nostro tempo: la crisi migratoria che insanguina speranze, terre e mari di tutto il mondo. Sviluppato nel corso dell’ottava edizione di Con.divisione residenza, organizzata da Officina dell’Arte APS e tenutasi nel 2019 presso il Castello di Mola di Bari, Punti di fuga è nato in frizione con la deriva xenofoba e anti-europeista di quei giorni, ma non ha perso di rilevanza oggi, anche alla luce delle conseguenze umanitarie imposte dall’improvvisa implosione degli equilibri europei in Ucraina.
Punti di fuga parte dalla raccolta di dati statistici relativi ai flussi migratori avvenuti nel corso del 2019 dall’Africa all’Europa, dal Sud al Nord del vecchio continente e su scala globale. Queste informazioni sono l’input che un braccio robotico utilizza per tracciare segni e colori su tre tele. In questo processo, numeri e statistiche si trasformano in linee, cerchi e punti che definiscono una cartografia apparentemente astratta ma mossa in realtà da simbolismi specifici. Ricorrendo a una macchina per testimoniare il movimento di corpi biologici, Punti di fuga sembra suggerire la necessità di meccanismi e prospettive sovrumane per riappropriarci del nostro presente.
Sulle tele, il rosso indica i migranti che hanno perso la vita durante le loro traversate; le linee curve rappresentano gli spostamenti in barca; le linee rette si riferiscono alle mete percorse a piedi; i punti blu sono le città di passaggio. La composizione visiva così ottenuta è concepita da Rizzuti come partitura musicale e possibile punto di partenza per ulteriori azioni performative. Durante la performance conclusiva della residenza 2019, il trittico è stato infatti oggetto di rielaborazione musicale da parte di Michele Ciccimarra, Giovanni Cristino, Peter Hinz e Giuseppe Pascucci, e di interpretazione coreografica a opera delle danzatrici Maria Susca e Georgia Begbie.
Nell’autunno 2020, una versione digitale del progetto è stata inclusa nella mostra online Sbagliando si inventa. Gianni Rodari nel paese degli artisti, curata da Antonello Tolve, che ha inaugurato lo spazio virtuale della Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. Questo ulteriore adattamento installativo di Punti di fuga negli spazi di VOGA è dunque il più recente, ma non ultimo, stadio di trasformazione del progetto.
Combinando sperimentazione robotica e riflessione geopolitica, il progetto si confronta con una delle maggiori urgenze del nostro tempo: la crisi migratoria che insanguina speranze, terre e mari di tutto il mondo. Sviluppato nel corso dell’ottava edizione di Con.divisione residenza, organizzata da Officina dell’Arte APS e tenutasi nel 2019 presso il Castello di Mola di Bari, Punti di fuga è nato in frizione con la deriva xenofoba e anti-europeista di quei giorni, ma non ha perso di rilevanza oggi, anche alla luce delle conseguenze umanitarie imposte dall’improvvisa implosione degli equilibri europei in Ucraina.
Punti di fuga parte dalla raccolta di dati statistici relativi ai flussi migratori avvenuti nel corso del 2019 dall’Africa all’Europa, dal Sud al Nord del vecchio continente e su scala globale. Queste informazioni sono l’input che un braccio robotico utilizza per tracciare segni e colori su tre tele. In questo processo, numeri e statistiche si trasformano in linee, cerchi e punti che definiscono una cartografia apparentemente astratta ma mossa in realtà da simbolismi specifici. Ricorrendo a una macchina per testimoniare il movimento di corpi biologici, Punti di fuga sembra suggerire la necessità di meccanismi e prospettive sovrumane per riappropriarci del nostro presente.
Sulle tele, il rosso indica i migranti che hanno perso la vita durante le loro traversate; le linee curve rappresentano gli spostamenti in barca; le linee rette si riferiscono alle mete percorse a piedi; i punti blu sono le città di passaggio. La composizione visiva così ottenuta è concepita da Rizzuti come partitura musicale e possibile punto di partenza per ulteriori azioni performative. Durante la performance conclusiva della residenza 2019, il trittico è stato infatti oggetto di rielaborazione musicale da parte di Michele Ciccimarra, Giovanni Cristino, Peter Hinz e Giuseppe Pascucci, e di interpretazione coreografica a opera delle danzatrici Maria Susca e Georgia Begbie.
Nell’autunno 2020, una versione digitale del progetto è stata inclusa nella mostra online Sbagliando si inventa. Gianni Rodari nel paese degli artisti, curata da Antonello Tolve, che ha inaugurato lo spazio virtuale della Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. Questo ulteriore adattamento installativo di Punti di fuga negli spazi di VOGA è dunque il più recente, ma non ultimo, stadio di trasformazione del progetto.
13
aprile 2022
Cristian Rizzuti – MAUL! x VOGA | Punti di fuga (Vanishing Points)
Dal 13 aprile al 05 maggio 2022
arte contemporanea
Location
VOGA
Bari, Via Francesco Curzio dei Mille, 58, (BA)
Bari, Via Francesco Curzio dei Mille, 58, (BA)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
13 Aprile 2022, 18,30
Sito web
Autore
Autore testo critico