Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Cristina Cianci – Grande Madre (contenere)
Grande Madre propone una serie di lavori su cartapesta. Intende rappresentare l’espressione simbolica dell’archetipo della Madre. In questa visione, la forma diventa simbolo e il ritmo diventa strutturante mediante l’organizzazione visiva dei moduli che si ripetono pur variando.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Grande Madre propone una serie di lavori su cartapesta, frutto di una sedimentazione più che decennale.
Il concetto di Grande Madre nasce dalla storia delle religioni e comprende le varie specie di dea-madre. È un’immagine interiore, un archetipo che agisce nella psiche umana. Ma se l’archetipo è una eterna presenza che ci dirige, l’archetipo della Grande Madre è un’immagine primordiale, o meglio una vasta quantità di immagini, forme, simboli, concetti, che talvolta si escludono e talvolta si integrano -infinite varianti di un tema fondamentale, con il risultato di una polivalenza simbolica.
Grande Madre intende rappresentare l’espressione simbolica dell’archetipo della Madre. In questa visione, la forma diventa simbolo e il ritmo diventa strutturante mediante l’organizzazione visiva dei moduli che si ripetono pur variando. L’espressione simbolica dell’archetipo della Madre è costituita dalle raffigurazioni e dalle forme della grande dea femminile, che rivelano una visione del mondo definita da Bachofen “matriarcale”, derivante dalla Magna Mater e, non a caso, fatto di “materia”, principio femminile per antonomasia, essendo quello maschile legato al Logos. La “Mater-Materia” designa, dunque, l’ambito del Femminile. Tra le forme di rappresentazione della Grande Madre troviamo il vaso, punto centrale del simbolismo dell’Archetipo del Femminile. L’idea del contenere è strettamente connessa con la più elementare esperienza del corpo da parte dell’umanità in generale, e del femminile in particolare: la fondamentale equazione simbolica è corpo–vaso.
“Il corpo-vaso, il cui interno rimane sempre oscuro e sconosciuto, è la realtà dell’individuo, in cui viene esperito tutto il mondo istintuale dell’inconscio. Per ragioni comprensibili proprio il femminile viene esperito come il vaso per eccellenza; la donna è il vaso in cui si forma la vita, volgendola successivamente fuori di sé verso il mondo; l’equazione si arricchisce: corpo-vaso-donna-mondo.” (E. Neumann, “La Grande Madre”, Astrolabio)
Se il vaso-corpo è un contenitore, ciò che è contenuto è protetto, nutrito, riscaldato, ma in quanto dipendente è anche indifeso, esposto e soggetto per la vita e per la morte al Femminile: la Dea Madre diventa “Signora di Vita” e “Signora di Morte”; il suo corpo è numinoso, potente, e le sue principali zone simboliche sono la bocca (entrata e uscita verso l’alto), il seno (nutrimento che deriva da una trasformazione), il ventre (contenimento, protezione, nutrimento, ma anche espulsione verso il basso e morte), cui si attribuiscono caratteri ambivalenti, sia positivi che negativi.
I lavori in mostra rappresentano una prima sezione di un ciclo in progressione: un incessante tentativo (reiterato e ripetuto) di ricerca del Corpo della Madre - quasi a volerne essere di nuovo ri-contenuta – che sottende ad un modello germinativo del lavoro di Cristina Cianci tout court, legato nel suo insieme al concetto di Materia nella sua derivazione da Mater.
Il concetto di Grande Madre nasce dalla storia delle religioni e comprende le varie specie di dea-madre. È un’immagine interiore, un archetipo che agisce nella psiche umana. Ma se l’archetipo è una eterna presenza che ci dirige, l’archetipo della Grande Madre è un’immagine primordiale, o meglio una vasta quantità di immagini, forme, simboli, concetti, che talvolta si escludono e talvolta si integrano -infinite varianti di un tema fondamentale, con il risultato di una polivalenza simbolica.
Grande Madre intende rappresentare l’espressione simbolica dell’archetipo della Madre. In questa visione, la forma diventa simbolo e il ritmo diventa strutturante mediante l’organizzazione visiva dei moduli che si ripetono pur variando. L’espressione simbolica dell’archetipo della Madre è costituita dalle raffigurazioni e dalle forme della grande dea femminile, che rivelano una visione del mondo definita da Bachofen “matriarcale”, derivante dalla Magna Mater e, non a caso, fatto di “materia”, principio femminile per antonomasia, essendo quello maschile legato al Logos. La “Mater-Materia” designa, dunque, l’ambito del Femminile. Tra le forme di rappresentazione della Grande Madre troviamo il vaso, punto centrale del simbolismo dell’Archetipo del Femminile. L’idea del contenere è strettamente connessa con la più elementare esperienza del corpo da parte dell’umanità in generale, e del femminile in particolare: la fondamentale equazione simbolica è corpo–vaso.
“Il corpo-vaso, il cui interno rimane sempre oscuro e sconosciuto, è la realtà dell’individuo, in cui viene esperito tutto il mondo istintuale dell’inconscio. Per ragioni comprensibili proprio il femminile viene esperito come il vaso per eccellenza; la donna è il vaso in cui si forma la vita, volgendola successivamente fuori di sé verso il mondo; l’equazione si arricchisce: corpo-vaso-donna-mondo.” (E. Neumann, “La Grande Madre”, Astrolabio)
Se il vaso-corpo è un contenitore, ciò che è contenuto è protetto, nutrito, riscaldato, ma in quanto dipendente è anche indifeso, esposto e soggetto per la vita e per la morte al Femminile: la Dea Madre diventa “Signora di Vita” e “Signora di Morte”; il suo corpo è numinoso, potente, e le sue principali zone simboliche sono la bocca (entrata e uscita verso l’alto), il seno (nutrimento che deriva da una trasformazione), il ventre (contenimento, protezione, nutrimento, ma anche espulsione verso il basso e morte), cui si attribuiscono caratteri ambivalenti, sia positivi che negativi.
I lavori in mostra rappresentano una prima sezione di un ciclo in progressione: un incessante tentativo (reiterato e ripetuto) di ricerca del Corpo della Madre - quasi a volerne essere di nuovo ri-contenuta – che sottende ad un modello germinativo del lavoro di Cristina Cianci tout court, legato nel suo insieme al concetto di Materia nella sua derivazione da Mater.
08
giugno 2012
Cristina Cianci – Grande Madre (contenere)
Dall'otto al 20 giugno 2012
arte contemporanea
Location
SARAJEVO SUPERMARKET HOME STUDIO
Napoli, Via Matteo Ripa, 7, (Napoli)
Napoli, Via Matteo Ripa, 7, (Napoli)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 17 alle 22 o su appuntamento.
Vernissage
8 Giugno 2012, ore 18.00
Autore
Curatore