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Cristina Cocco – Evoluzione
La mostra dà forma al flusso pittorico della giovane artista, evocante le fasi di un ideale processo di evoluzione, quale avviene per le ninfee nell’acqua silente dello stagno
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdi' 20 giugno alle ore 18,30 sarà inaugurata negli spazi interni dell'Orto Botanico di Padova la mostra personale della pittrice padovana Cristina Cocco. Nella sala centrale della parte architettonica dell'Orto Botanico, un grande cubo accoglierà le quattro grandi tele ideate appositamente per questa personale. I teleri della mostra danno forma al flusso pittorico della giovane artista, evocante le fasi di un ideale processo di evoluzione, quale avviene per le ninfee nell'acqua silente dello stagno.
E' proprio dalla curiosa e metodica osservazione delle ninfee, dalle loro suggestive forme e incantati colori, che prende avvio la ricerca artistica di Cristina Cocco. La prima fase di questo lavoro culmina nella mostra del 2006 alle Scuderie di Palazzo Moroni a Padova. Per l'occasione l'artista ha presentato una serie di tele che già introducono il passaggio dalla meraviglia della fioritura alla successiva decomposizione, foriera, tuttavia, di una futura rigenerazione. Le onde sinuose che compaiono negli ultimi quadri di questo ciclo anticipano l'approdo a una dimensione pittorica dove il disfacimento della materia mostra i segnali di un fluido dinamismo volto alla rinascita.
Come scrive Virginia Baradel, curatrice della mostra, nella presentazione, pubblicata per l'occasione dalla casa editrice Il Prato: "I lati del grande cubo diventano schermi di rappresentazione delle fasi salienti di trasformazione. L'andamento pittorico asseconda la mutazione e diventa, allo stesso tempo, medium e metafora di cio' che accade, parallelamente, nello sguardo-mente dell'artista e nell'acqua dello stagno. Dunque colori e stesure tendono a rendere i tracciati dell'evoluzione. In quest'analogia si cela l'alleanza creativa tra la materia pittorica e l'investimento concettuale. Pensiero e pittura diventano una cosa sola poiche' forte e' l'intenzione di produrre un realismo dell'invisibile biologico attraverso le modificazioni della forma visiva."
Accompagna la mostra all'Orto Botanico, e sarà proiettato in loop sul pavimento all'interno del cubo, un video dell'artista, che restituisce cio' che ha colto il suo scrupoloso obiettivo, fissato per lungo tempo sulla superficie dello stagno. Senza alcuna manipolazione le immagini registrate racconteranno l'incanto del mistero della vita, catturato nella piu' pregnante e segreta verità: quella, appunto, della sua evoluzione.
Biografia
Cristina Cocco
Cristina Cocco si diploma all'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1991. Ben presto si fa notare per una non comune padronanza del mezzo pittorico che la porta da un lato a dipingere nei modi di un aggiornato naturalismo e dall'altro ad abbracciare la lezione dell'informale gestuale di Vedova che la Cocco elabora in modo del tutto personale. Della prima inclinazione rende conto la sua produzione di ritratti, ultimo dei quali è l'effige del Rettore Giovanni Marchesini, ora nella galleria dei ritratti dei Rettori nel Palazzo del Bo dell'Università di Padova.
Dal 1989, anno della partecipazione a "Mobile e Motivo", Venezia Design (a cura di Ennio Chiggio), Scuola di San Giovanni Evangelista, al 1995 la Cocco partecipa a diverse mostre. Tra le più significative ricordiamo nel 1991: VII concorso nazionale e arti grafiche "Il pennello d'oro" a Vicenza in cui vince il quarto premio, "Montecampione Arte" a Brescia dove partecipa selezionata dall'Accademia, 76 Mostra concorso Bevilacqua La Masa a Padova, XXV concorso nazionale "Round Table" a Asolo; nel 1992: Biennale nazionale di pittura "Città di Soliera" a Modena; nel 1993: mostra personale al Teatro Verdi di Padova, XXII Concorso Internazionale d'Arte, poesia e narrativa di Cesena; nel 1995: VII Concorso Nazionale di Pittura Vicenza in cui vince il secondo premio.
Nel 1994 realizza la scenografia per il balletto "Quadri di un'esposizione" al Teatro Verdi di Padova. A metà degli anni novanta inizia un periodo di riflessione. La Cocco interrompe volutamente il corso di una fluente abilità pittorica, che le viene ampiamente riconosciuta, e si applica ad una ricerca più problematica e segreta. Arriva così alla stagione dello stagno e delle ninfee, a quella soglia dove l'informale della pittura si rispecchia nell'informe della natura.
Nel 2006: mostra personale Ninfee presso le Scuderie di Palazzo Moroni a Padova è la prima uscita pubblica di opere maturate in diversi anni di ricerca e di sperimentazione, partecipa con il video In una notte (progetto a cura di Renato Pengo) al San Giò Festival Verona 2006 XXII Rassegna Internazionale di video indipendenti e altro, a cura di Ugo Brusaporco.
E' proprio dalla curiosa e metodica osservazione delle ninfee, dalle loro suggestive forme e incantati colori, che prende avvio la ricerca artistica di Cristina Cocco. La prima fase di questo lavoro culmina nella mostra del 2006 alle Scuderie di Palazzo Moroni a Padova. Per l'occasione l'artista ha presentato una serie di tele che già introducono il passaggio dalla meraviglia della fioritura alla successiva decomposizione, foriera, tuttavia, di una futura rigenerazione. Le onde sinuose che compaiono negli ultimi quadri di questo ciclo anticipano l'approdo a una dimensione pittorica dove il disfacimento della materia mostra i segnali di un fluido dinamismo volto alla rinascita.
Come scrive Virginia Baradel, curatrice della mostra, nella presentazione, pubblicata per l'occasione dalla casa editrice Il Prato: "I lati del grande cubo diventano schermi di rappresentazione delle fasi salienti di trasformazione. L'andamento pittorico asseconda la mutazione e diventa, allo stesso tempo, medium e metafora di cio' che accade, parallelamente, nello sguardo-mente dell'artista e nell'acqua dello stagno. Dunque colori e stesure tendono a rendere i tracciati dell'evoluzione. In quest'analogia si cela l'alleanza creativa tra la materia pittorica e l'investimento concettuale. Pensiero e pittura diventano una cosa sola poiche' forte e' l'intenzione di produrre un realismo dell'invisibile biologico attraverso le modificazioni della forma visiva."
Accompagna la mostra all'Orto Botanico, e sarà proiettato in loop sul pavimento all'interno del cubo, un video dell'artista, che restituisce cio' che ha colto il suo scrupoloso obiettivo, fissato per lungo tempo sulla superficie dello stagno. Senza alcuna manipolazione le immagini registrate racconteranno l'incanto del mistero della vita, catturato nella piu' pregnante e segreta verità: quella, appunto, della sua evoluzione.
Biografia
Cristina Cocco
Cristina Cocco si diploma all'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1991. Ben presto si fa notare per una non comune padronanza del mezzo pittorico che la porta da un lato a dipingere nei modi di un aggiornato naturalismo e dall'altro ad abbracciare la lezione dell'informale gestuale di Vedova che la Cocco elabora in modo del tutto personale. Della prima inclinazione rende conto la sua produzione di ritratti, ultimo dei quali è l'effige del Rettore Giovanni Marchesini, ora nella galleria dei ritratti dei Rettori nel Palazzo del Bo dell'Università di Padova.
Dal 1989, anno della partecipazione a "Mobile e Motivo", Venezia Design (a cura di Ennio Chiggio), Scuola di San Giovanni Evangelista, al 1995 la Cocco partecipa a diverse mostre. Tra le più significative ricordiamo nel 1991: VII concorso nazionale e arti grafiche "Il pennello d'oro" a Vicenza in cui vince il quarto premio, "Montecampione Arte" a Brescia dove partecipa selezionata dall'Accademia, 76 Mostra concorso Bevilacqua La Masa a Padova, XXV concorso nazionale "Round Table" a Asolo; nel 1992: Biennale nazionale di pittura "Città di Soliera" a Modena; nel 1993: mostra personale al Teatro Verdi di Padova, XXII Concorso Internazionale d'Arte, poesia e narrativa di Cesena; nel 1995: VII Concorso Nazionale di Pittura Vicenza in cui vince il secondo premio.
Nel 1994 realizza la scenografia per il balletto "Quadri di un'esposizione" al Teatro Verdi di Padova. A metà degli anni novanta inizia un periodo di riflessione. La Cocco interrompe volutamente il corso di una fluente abilità pittorica, che le viene ampiamente riconosciuta, e si applica ad una ricerca più problematica e segreta. Arriva così alla stagione dello stagno e delle ninfee, a quella soglia dove l'informale della pittura si rispecchia nell'informe della natura.
Nel 2006: mostra personale Ninfee presso le Scuderie di Palazzo Moroni a Padova è la prima uscita pubblica di opere maturate in diversi anni di ricerca e di sperimentazione, partecipa con il video In una notte (progetto a cura di Renato Pengo) al San Giò Festival Verona 2006 XXII Rassegna Internazionale di video indipendenti e altro, a cura di Ugo Brusaporco.
20
giugno 2008
Cristina Cocco – Evoluzione
Dal 20 giugno al 24 agosto 2008
arte contemporanea
Location
Orto botanico dell’Università di Padova
Padova, Via Orto Botanico, 15, (Padova)
Padova, Via Orto Botanico, 15, (Padova)
Biglietti
Intero euro 4, ridotto euro 3
Orario di apertura
9-13 e 15-19
Vernissage
20 Giugno 2008, ore 18.30
Editore
IL PRATO
Autore
Curatore