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Cristina Insaghi – Legami / Viaggio nel Femminile
In questa doppia mostra personale di Cristina Insaghi, che presenta opere di pittura e scultura realizzate tra il 2006 e il 2009, i punti di partenza dei lavori sono apparentemente molto distanti. Nel caso di Legami, l’artista descrive la genesi delle sue opere evocando l’incontro per lei determinante con Vimala Thakar, maestra spirituale, che entra nella sua vita, come accade molto spesso, in concomitanza di eventi decisivi e di metamorfosi. [….]
Comunicato stampa
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In questa doppia mostra personale di Cristina Insaghi, che presenta opere di pittura e scultura realizzate tra il 2006 e il 2009, i punti di partenza dei lavori sono apparentemente molto distanti. Nel caso di Legami, l’artista descrive la genesi delle sue opere evocando l’incontro per lei determinante con Vimala Thakar, maestra spirituale, che entra nella sua vita, come accade molto spesso, in concomitanza di eventi decisivi e di metamorfosi. [....]
In “Viaggio nel Femminile” ci spostiamo in Africa, dove ha avuto origine la specie umana, facendo quindi un ulteriore enorme balzo indietro nel tempo. Qui l’”input” e’ recepito negli oggetti, quindi nella materia, in cui si manifesta però una antropomorfizzazione legata al trasferimento sul piano inanimato della figura femminile, pratica del resto già diffusa presso le antiche civiltà preistoriche della regione. [....]
Una ossessiva ricerca del significante avvolge tutti i lavori, partendo dalle sculture eseguite con cartoncino, carta riciclata e gesso, di cui l’opera “A mio padre” e’ sicuramente la più importante, anche per il fatto di racchiudere in se il nucleo psicologico che spinge l’artista in avanti, quasi come propulsore e catalizzatore dei suoi processi mentali. [....]
Nella pittura Insaghi ribadisce la natura ambivalente dell’universo assemblando materiali, forme e segni diversi, includendo i segnali codificati della scrittura, come nel trittico Tr’amare, in cui la sovrapposizione dei piani è massima, includendo il gesto pittorico, la parola, il gioco di parole, rimandi alla musica, l’utilizzo di materiali tessili come la juta e la lana e il cotone. Nelle sue tecniche miste su legno, Insaghi si esprime al meglio, dando respiro alla sua vena astratta o semi-astratta, come nell’opera S-legare o in Golden Labirinth, quasi un incisione rupestre di origini ancestrali. [....]
Uzuri, l’opera "totemica" di Insaghi, che ripropone sotto sembianze umane il nodo-feticcio come coacervo di percezioni scaturite dall’esperienza nella terra dei nostri avi. Uzuri, che significa "bellezza" in lingua swahili, rappresenta forse il trait-d'union finale, e al contempo la risoluzione della trama intessuta da Insaghi, ma anche spunto per nuove esplorazioni nelle terre del suo subconscio.
Alessandro Neckels
In “Viaggio nel Femminile” ci spostiamo in Africa, dove ha avuto origine la specie umana, facendo quindi un ulteriore enorme balzo indietro nel tempo. Qui l’”input” e’ recepito negli oggetti, quindi nella materia, in cui si manifesta però una antropomorfizzazione legata al trasferimento sul piano inanimato della figura femminile, pratica del resto già diffusa presso le antiche civiltà preistoriche della regione. [....]
Una ossessiva ricerca del significante avvolge tutti i lavori, partendo dalle sculture eseguite con cartoncino, carta riciclata e gesso, di cui l’opera “A mio padre” e’ sicuramente la più importante, anche per il fatto di racchiudere in se il nucleo psicologico che spinge l’artista in avanti, quasi come propulsore e catalizzatore dei suoi processi mentali. [....]
Nella pittura Insaghi ribadisce la natura ambivalente dell’universo assemblando materiali, forme e segni diversi, includendo i segnali codificati della scrittura, come nel trittico Tr’amare, in cui la sovrapposizione dei piani è massima, includendo il gesto pittorico, la parola, il gioco di parole, rimandi alla musica, l’utilizzo di materiali tessili come la juta e la lana e il cotone. Nelle sue tecniche miste su legno, Insaghi si esprime al meglio, dando respiro alla sua vena astratta o semi-astratta, come nell’opera S-legare o in Golden Labirinth, quasi un incisione rupestre di origini ancestrali. [....]
Uzuri, l’opera "totemica" di Insaghi, che ripropone sotto sembianze umane il nodo-feticcio come coacervo di percezioni scaturite dall’esperienza nella terra dei nostri avi. Uzuri, che significa "bellezza" in lingua swahili, rappresenta forse il trait-d'union finale, e al contempo la risoluzione della trama intessuta da Insaghi, ma anche spunto per nuove esplorazioni nelle terre del suo subconscio.
Alessandro Neckels
22
ottobre 2009
Cristina Insaghi – Legami / Viaggio nel Femminile
22 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
STUDIO IROKO
Milano, Via Voghera, 11b, (Milano)
Milano, Via Voghera, 11b, (Milano)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 16.30 alle 20.00
Vernissage
22 Ottobre 2009, dalle 16.30 alle 20.00
Sito web
www.tortonacreativity.com
Autore
Curatore