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Cristina Lefter – A ritroso
Dal 5 al 21 ottobre 2018, Palazzo Zacco, Circolo Unificato dell’Esercito di Padova, ospita “A ritroso”, la personale di Cristina Lefter, a cura di Vera Agosti. Con questa esposizione l’artista sancisce la volontà di tornare sui propri passi, rivivere il proprio percorso dall’inizio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 5 al 21 ottobre 2018, Palazzo Zacco, Circolo Unificato dell'Esercito di Padova, ospita A ritroso, la personale di Cristina Lefter, a cura di Vera Agosti. Con questa esposizione l'artista sancisce la volontà di tornare sui propri passi, rivivere il proprio percorso dall'inizio, anche per fare un bilancio di dove sia arrivata.
Cristina Lefter è molto legata al Veneto, infatti nel 2002 arriva a Padova dalla Romania, dove aveva studiato all'Accademia di Belle Arti, entrando a far parte dell'Unione degli Artisti Plastici. L'Italia è il sogno, il Paese dell'arte per eccellenza e qui la giovane pittrice incontra alcune persone per lei fondamentali, come Stefania Noventa, che sostiene fortemente il suo lavoro. La mostra muove proprio dalla collezione Noventa seguendo un ordine cronologico per un tuffo nel passato. È nel 2004 che cominciano le prime esposizioni italiane.
La Lefter è nota per dominare un dripping di derivazione pollockiana, in cui non vuole esprimere la violenza e la forza del gesto, alla maniera del grande autore americano, ma anzi regala calcolati e studiati effetti visivi, che creano armonia e donano vitalità alla composizione. Paradossalmente siamo di fronte a una sorta di espressionismo lirico, dove alla forza del cromatismo si sposa la misura e il rigore poetico. La personale tuttavia si sofferma sulle opere precedenti all'esplosione completa del dripping, con pennellate più solide e controllate. Compaiono anche piccole e raffinate prove all'acquarello, il primo mezzo con cui si era cimentata. La poesia affiora anche dai soggetti trattati: fanciulle e scorci di altri tempi, boschi, stagni e paesaggi innevati, nonché i luoghi e la storia dell'arte.
Biografia:
Cristina Lefter nasce il 27 aprile 1976 a Telenesti in Moldavia. Fin da bambina dimostra una grande propensione e sicuro interesse per la bellezza. A 10 anni frequenta una scuola di pittura, quindi il liceo artistico Octav Bancila di Iasi in Romania e l’Accademia di Belle Arti della stessa città. Con ottimi risultati, supera la selezione e viene ammessa all’Unione degli Artisti Plastici rumeni. Nel 2002 si trasferisce in Italia esponendo in spazi pubblici le sue opere che vengono notate da galleristi (per esempio Cappelletti e Obraz di Milano, Spagnoli di Firenze) appassionati e collezionisti d’arte. Nel 2015 espone al Padiglione rumeno dell'Expo. Nel 2017 all'Accademia di Romania di Roma.
Palazzo Zacco:
Il 19 dicembre 1555, il Magnifico Signore Marco Zacco commissionò l’acquisto di pietre per la realizzazione dell'edificio. Per il disegno di fabbricazione, si affidò al bergamasco Andrea Moroni, molto attivo a Padova.
Nel gennaio 1557, i lavori di costruzione finirono, permettendo a tutta la nobiltà Zacco di dimorare nel Palazzo per quasi trecento anni. Dopo la caduta della Repubblica Veneta (1797), Padova fu alternativamente occupata dai Francesi e dagli Austriaci. Nel 1813 ritornarono dominatori gli Austriaci e nel 1819, durante il Regno Lombardo-Veneto (costituito il 7 aprile 1815), l’Imperatore d’Austria Francesco I (Francesco Giuseppe Carlo d’Asburgo-Lorena) soggiornò nel Palazzo con la sua quarta moglie, l’Arciduchessa Carolina Augusta di Baviera. Il 27 giugno 1839 i nobili Zacco vendettero la loro sede alla Congregazione Mechitarista Armena che vi stabilì, nel 1842, il proprio “Collegio Moorat”. A metà del 1800, la Padova austriaca allontanò il collegio a Parigi che poi nel 1871, tornò a Venezia per unirsi all’altro collegio mechitarista “Raphael”. Il palazzo rimase in mano austriaca fino al termine della terza guerra d’indipendenza (1866). Successivamente il Comune di Padova destinò l’uso del palazzo a vari servizi, fino a devolverlo allo Stato il 2 aprile 1904. Il Palazzo Zacco è stato dichiarato edificio d’interesse artistico il 24 aprile 1925. Vari Comandi Militari hanno avuto la loro residenza presso questa struttura fino a giungere, il 1° gennaio 1954, ad essere residenza del Circolo Ufficiali Militare di Padova.
Cristina Lefter è molto legata al Veneto, infatti nel 2002 arriva a Padova dalla Romania, dove aveva studiato all'Accademia di Belle Arti, entrando a far parte dell'Unione degli Artisti Plastici. L'Italia è il sogno, il Paese dell'arte per eccellenza e qui la giovane pittrice incontra alcune persone per lei fondamentali, come Stefania Noventa, che sostiene fortemente il suo lavoro. La mostra muove proprio dalla collezione Noventa seguendo un ordine cronologico per un tuffo nel passato. È nel 2004 che cominciano le prime esposizioni italiane.
La Lefter è nota per dominare un dripping di derivazione pollockiana, in cui non vuole esprimere la violenza e la forza del gesto, alla maniera del grande autore americano, ma anzi regala calcolati e studiati effetti visivi, che creano armonia e donano vitalità alla composizione. Paradossalmente siamo di fronte a una sorta di espressionismo lirico, dove alla forza del cromatismo si sposa la misura e il rigore poetico. La personale tuttavia si sofferma sulle opere precedenti all'esplosione completa del dripping, con pennellate più solide e controllate. Compaiono anche piccole e raffinate prove all'acquarello, il primo mezzo con cui si era cimentata. La poesia affiora anche dai soggetti trattati: fanciulle e scorci di altri tempi, boschi, stagni e paesaggi innevati, nonché i luoghi e la storia dell'arte.
Biografia:
Cristina Lefter nasce il 27 aprile 1976 a Telenesti in Moldavia. Fin da bambina dimostra una grande propensione e sicuro interesse per la bellezza. A 10 anni frequenta una scuola di pittura, quindi il liceo artistico Octav Bancila di Iasi in Romania e l’Accademia di Belle Arti della stessa città. Con ottimi risultati, supera la selezione e viene ammessa all’Unione degli Artisti Plastici rumeni. Nel 2002 si trasferisce in Italia esponendo in spazi pubblici le sue opere che vengono notate da galleristi (per esempio Cappelletti e Obraz di Milano, Spagnoli di Firenze) appassionati e collezionisti d’arte. Nel 2015 espone al Padiglione rumeno dell'Expo. Nel 2017 all'Accademia di Romania di Roma.
Palazzo Zacco:
Il 19 dicembre 1555, il Magnifico Signore Marco Zacco commissionò l’acquisto di pietre per la realizzazione dell'edificio. Per il disegno di fabbricazione, si affidò al bergamasco Andrea Moroni, molto attivo a Padova.
Nel gennaio 1557, i lavori di costruzione finirono, permettendo a tutta la nobiltà Zacco di dimorare nel Palazzo per quasi trecento anni. Dopo la caduta della Repubblica Veneta (1797), Padova fu alternativamente occupata dai Francesi e dagli Austriaci. Nel 1813 ritornarono dominatori gli Austriaci e nel 1819, durante il Regno Lombardo-Veneto (costituito il 7 aprile 1815), l’Imperatore d’Austria Francesco I (Francesco Giuseppe Carlo d’Asburgo-Lorena) soggiornò nel Palazzo con la sua quarta moglie, l’Arciduchessa Carolina Augusta di Baviera. Il 27 giugno 1839 i nobili Zacco vendettero la loro sede alla Congregazione Mechitarista Armena che vi stabilì, nel 1842, il proprio “Collegio Moorat”. A metà del 1800, la Padova austriaca allontanò il collegio a Parigi che poi nel 1871, tornò a Venezia per unirsi all’altro collegio mechitarista “Raphael”. Il palazzo rimase in mano austriaca fino al termine della terza guerra d’indipendenza (1866). Successivamente il Comune di Padova destinò l’uso del palazzo a vari servizi, fino a devolverlo allo Stato il 2 aprile 1904. Il Palazzo Zacco è stato dichiarato edificio d’interesse artistico il 24 aprile 1925. Vari Comandi Militari hanno avuto la loro residenza presso questa struttura fino a giungere, il 1° gennaio 1954, ad essere residenza del Circolo Ufficiali Militare di Padova.
05
ottobre 2018
Cristina Lefter – A ritroso
Dal 05 al 21 ottobre 2018
arte contemporanea
Location
PALAZZO ZACCO
Padova, Prato Della Valle, 82, (Padova)
Padova, Prato Della Valle, 82, (Padova)
Orario di apertura
da martedì a domenica: 9-19
Vernissage
5 Ottobre 2018, ore 18
Autore
Curatore