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Cristina Madini
Nelle scene di Cristina Madini si assapora uno stato d’animo ma la ragione deve accontentarsi di immagini che si ricompongono solo con l’aiuto dell’emozione e, anche, con l’aiuto di quelle frasi che accompagnano i quadri servendo da titoli.
Comunicato stampa
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“Di che materia sono fatti i sogni?” ci si potrebbe chiedere con Shakespeare secondo il quale noi stessi ne siamo impastati al punto che il risveglio coincide con la fine della vita che conosciamo.
Quale sia l’immaginario di Cristina Madini si deve necessariamente scoprirlo guardando le sue opere. Il pittore che debba rivelare i retroscena della sua creazione somiglia all’umorista che deve spiegare la battuta dopo averla pronunciata: qualcosa non ha funzionato. Non c’è, però bisogno di ottenere un dettagliato resoconto di ciò che ha prodotto certe figurazioni oppure in quale discorso artistico vadano posizionate, come fossero illustrazioni. Come nei sogni, dove al risveglio non ci si ricorda delle circostanze ma resta bene impresso il sentimento provato così nelle scene di Cristina Madini si assapora uno stato d’animo ma la ragione deve accontentarsi di immagini che si ricompongono solo con l’aiuto dell’emozione e, anche, con l’aiuto di quelle frasi che accompagnano i quadri servendo da titoli.
Così, lo spettatore è invitato riferire a sé stesso quella scena, ad indossare quell’abito di pittura e vedere come gli sta addosso, cosa è capace di suscitare nel proprio intimo spazio. Un esercizio della fantasia che si può fare trovando un po’ di quiete rispetto al mondo circostante (anche quello, pur gradito e ricercato del pubblico delle esposizioni).
Gianluca Tedaldi
Quale sia l’immaginario di Cristina Madini si deve necessariamente scoprirlo guardando le sue opere. Il pittore che debba rivelare i retroscena della sua creazione somiglia all’umorista che deve spiegare la battuta dopo averla pronunciata: qualcosa non ha funzionato. Non c’è, però bisogno di ottenere un dettagliato resoconto di ciò che ha prodotto certe figurazioni oppure in quale discorso artistico vadano posizionate, come fossero illustrazioni. Come nei sogni, dove al risveglio non ci si ricorda delle circostanze ma resta bene impresso il sentimento provato così nelle scene di Cristina Madini si assapora uno stato d’animo ma la ragione deve accontentarsi di immagini che si ricompongono solo con l’aiuto dell’emozione e, anche, con l’aiuto di quelle frasi che accompagnano i quadri servendo da titoli.
Così, lo spettatore è invitato riferire a sé stesso quella scena, ad indossare quell’abito di pittura e vedere come gli sta addosso, cosa è capace di suscitare nel proprio intimo spazio. Un esercizio della fantasia che si può fare trovando un po’ di quiete rispetto al mondo circostante (anche quello, pur gradito e ricercato del pubblico delle esposizioni).
Gianluca Tedaldi
02
febbraio 2008
Cristina Madini
Dal 02 febbraio al 02 marzo 2008
arte contemporanea
Location
CAFFE’ DEGLI ARTISTI
Roma, Piazza Di Tor San Michele, 6/7, (Roma)
Roma, Piazza Di Tor San Michele, 6/7, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 7:00 alle 2:00
Vernissage
2 Febbraio 2008, ore 18
Sito web
www.madini.it
Autore
Curatore