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Cristina Messora – Grovigli e segni di un desiderio
Carta, non tela, nè legno, nè pixel. Carta scelta con cura…
Comunicato stampa
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Non servono intermediari allegorici e infatti i pensieri tutti si coagulano direttamente sulla carta: il groviglio, le linee graduate, la Luce dall'alto.
Non servono intermediari tecnici e infatti non è il pennello a tracciare segni ma la spugna intrisa di colori terrosi e solari che sporca le mani e anche la carta. (Daniela Pennachioli)
Dalla mostra Working out progress di Roma, alla personale Grovigli e segni di un desiderio di Venezia, l’arte di Cristina Messora (artista di origini emiliane, ma stabile nelle Marche) arriva ad Ancona e si fa carico del difficile compito di donarci un’arte fatta per pensare. Ciò che della sua opera colpisce di più, infatti, è l’astrattismo radicato nelle forme geometriche, che tende sempre a suggerire una ricerca di simboli, indicazioni, indizi.
Tanto che le opere seguono una semiotica particolare, che punta alla bidimensionalità di cerchi, quadrati e linee che non toccano quasi mai il perimetro del foglio e che sono, però poste su fondi che mettono queste forme aggrovigliate in primo piano, all’attenzione del fruitore.
Opere che segnano un passaggio nell’attività dell’artista, un nuovo modo di riflettere sull’arte per fare l’arte che in Cristina Messora è evidentemente influenzata dalla filosofia. Il Tempo e la Vita: due punti principali, che scaturiscono dalle forme astratte stilizzate sulla carta, proiezioni emotive dell’esistenza che vogliono descrivere un desiderio univoco ma universale. Riflessione e dialogo interpersonale tra l’opera, l’artista e lo spettatore che ha il dovere di entrare nel vivo dell’opera, in una dimensione che lo riguarda.
Non servono intermediari tecnici e infatti non è il pennello a tracciare segni ma la spugna intrisa di colori terrosi e solari che sporca le mani e anche la carta. (Daniela Pennachioli)
Dalla mostra Working out progress di Roma, alla personale Grovigli e segni di un desiderio di Venezia, l’arte di Cristina Messora (artista di origini emiliane, ma stabile nelle Marche) arriva ad Ancona e si fa carico del difficile compito di donarci un’arte fatta per pensare. Ciò che della sua opera colpisce di più, infatti, è l’astrattismo radicato nelle forme geometriche, che tende sempre a suggerire una ricerca di simboli, indicazioni, indizi.
Tanto che le opere seguono una semiotica particolare, che punta alla bidimensionalità di cerchi, quadrati e linee che non toccano quasi mai il perimetro del foglio e che sono, però poste su fondi che mettono queste forme aggrovigliate in primo piano, all’attenzione del fruitore.
Opere che segnano un passaggio nell’attività dell’artista, un nuovo modo di riflettere sull’arte per fare l’arte che in Cristina Messora è evidentemente influenzata dalla filosofia. Il Tempo e la Vita: due punti principali, che scaturiscono dalle forme astratte stilizzate sulla carta, proiezioni emotive dell’esistenza che vogliono descrivere un desiderio univoco ma universale. Riflessione e dialogo interpersonale tra l’opera, l’artista e lo spettatore che ha il dovere di entrare nel vivo dell’opera, in una dimensione che lo riguarda.
28
ottobre 2009
Cristina Messora – Grovigli e segni di un desiderio
Dal 28 ottobre all'otto novembre 2009
arte contemporanea
Location
UNIVERSITA’ POLITECNICA DELLE MARCHE
Ancona, Piazza Roma, 22, (Ancona)
Ancona, Piazza Roma, 22, (Ancona)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 17 alle 20
Vernissage
28 Ottobre 2009, ore 18
Autore
Curatore