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Cristina Messora – Se arriverò alle tue estremità
Come ogni anno, anche nel 2019 la Associazione Culturale Galleria Puccini propone l’iniziativa “Just a present”, una mostra che presenta un artista che si è particolarmente distinto, e dà in omaggio un’opera d’arte a chi si iscriverà come socio per l’anno 2020. Quest’anno è la volta di Cristina Messora.
Comunicato stampa
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Come ogni anno, anche nel 2019 la Associazione Culturale Galleria Puccini propone l'iniziativa “Just a present”, una mostra che presenta un artista che si è particolarmente distinto, e dà in omaggio un'opera d'arte a chi si iscriverà come socio per l'anno 2020.
Siamo particolarmente lieti di ospitare quest'anno, nell'ambito di questa iniziativa, l'artista Cristina Messora che con grande generosità mette a disposizione alcune sue opere.
Nata a Modena nel 1965, vive e svolge la sua attività ad Ancona. Laureata con il massimo dei voti, presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna dove ha sperimentato diversi linguaggi espressivi. “La sua poetica è rivolta allo sguardo interiore con forme astratte che raggiungono un tono lirico”. Dal 2006 ha partecipato, con grande successo, a numerose mostre personali e collettive in diverse città italiane.
Invitiamo tutti coloro che vorranno iscriversi come soci sostenitori della Associazione Culturale Galleria Puccini per l'anno 2020, a venire a scegliere e ritirare l'opera di Cristina Messora che verrà data loro in omaggio.
Mostra “Se arriverò alle tue estremità”
“Della carta mi piace il rumore che fa quando la strappi, come assorbe il colore e la sensazione quando la tocchi”
"Se arriverò alle tue estremità è un orizzonte di senso, un vasto campo di possibilità entro il quale comporre, in cinquanta differenti combinazioni, nuovi modi di intendere, descrivere, concludere il percorso che conduce l’io a relazionarsi con l’altro nell’intento di delinearne aspetti inediti e caratteristiche ignote.
L’autrice di queste riflessioni liriche che sgorgano da un fitto foglio di appunti è Cristina Messora, disegnatrice per vocazione, che parte dai bozzetti per la moda e, attraverso gli studi d’incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna e la pratica sul paesaggio, anima il segno in tutte le sue componenti. Nel 2006, quando la necessità di rapidità e sintetismo si fa urgenza della sua ricerca, le forme del paesaggio che avevano caratterizzato il suo percorso fin qui subiscono una metamorfosi che dà vita a linee agili e veloci, ideali per poter fissare su carta, senza mediazioni meditative, sensazioni ed emozioni fugaci, ricorrenti o persistenti.
Ad animare lo sfondo di queste nuove visioni arrivano i colori che spaziano dagli arancioni, ai marroni, ai pigmenti terragni e poi il blu, una passione più recente ma forte e tuttora duratura. Il colore ad olio è steso in campiture morbide e uniformi che si adagiano sulle pagine, colonizzando ogni fibra della superficie e relegando il bianco primigenio ad un ricordo che, se torna, preminente, lo fa in contrapposizione con la sua nemesi, il nero. Le tinte, applicate con piccole spugne, sono omogenee e compatte, sezionandosi in funzione della linea che attraversa, congiunge e fuoriesce dalle geometrie e dalle barriere biomorfe create con l’applicazione di un ulteriore strato di carta.
Questa prospettiva avvolgente e contenitiva è animata da elementi energetici; a queste linee, rapide e sintetiche, sono affidati i risvolti narrativi di questo percorso astratto. I segni centrali, lunghi e ininterrotti, rappresentano l’io: si stendono vibranti verso un piano trascendentale, si curvano accoccolandosi in posizione di riposo, si rispecchiano in figurazioni simmetriche o duali. Il controcanto è affidato, invece, a piccole linee spezzate che svelano il ritmo, ora incalzante, ora rilassato, che anima gli eventi, e sussurrano suoni e rumori che, seppur indecifrabili, scandiscono la prossimità dell’artista alla musica e alle sue peculiarità. Ci sono poi gabbie dalle quale fuggire, luoghi nei quali l’anima può rimanere invischiata e indifesa e vortici che sono correnti fluide pronte a sollevare, confondere, modificare. Alcuni segni, infine, toccano la carta in profondità, tracciati con punteruoli e pettini metallici, alla stregua d’incisioni selvagge che scalfiscono la superficie delineando, assieme alle barriere biomorfe, nuovi spazi e prospettive del piano bidimensionale.
In questo racconto, dove il colore satura gli spazi, i dettagli bianchi che punteggiano le opere sono degli istanti luminosi che, nell’intersecarsi con i segni, tracciano scintille di speranza e positività. I rispecchiamenti, le perturbazioni e gli atti introspettivi geminano sulle carte e, con un lirismo intimo e autentico, producono un atlante illustrato di nuovi territori dell’essere, esplorati alla ricerca della più remota estremità." (Nicoletta Rosetti)
Siamo particolarmente lieti di ospitare quest'anno, nell'ambito di questa iniziativa, l'artista Cristina Messora che con grande generosità mette a disposizione alcune sue opere.
Nata a Modena nel 1965, vive e svolge la sua attività ad Ancona. Laureata con il massimo dei voti, presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna dove ha sperimentato diversi linguaggi espressivi. “La sua poetica è rivolta allo sguardo interiore con forme astratte che raggiungono un tono lirico”. Dal 2006 ha partecipato, con grande successo, a numerose mostre personali e collettive in diverse città italiane.
Invitiamo tutti coloro che vorranno iscriversi come soci sostenitori della Associazione Culturale Galleria Puccini per l'anno 2020, a venire a scegliere e ritirare l'opera di Cristina Messora che verrà data loro in omaggio.
Mostra “Se arriverò alle tue estremità”
“Della carta mi piace il rumore che fa quando la strappi, come assorbe il colore e la sensazione quando la tocchi”
"Se arriverò alle tue estremità è un orizzonte di senso, un vasto campo di possibilità entro il quale comporre, in cinquanta differenti combinazioni, nuovi modi di intendere, descrivere, concludere il percorso che conduce l’io a relazionarsi con l’altro nell’intento di delinearne aspetti inediti e caratteristiche ignote.
L’autrice di queste riflessioni liriche che sgorgano da un fitto foglio di appunti è Cristina Messora, disegnatrice per vocazione, che parte dai bozzetti per la moda e, attraverso gli studi d’incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna e la pratica sul paesaggio, anima il segno in tutte le sue componenti. Nel 2006, quando la necessità di rapidità e sintetismo si fa urgenza della sua ricerca, le forme del paesaggio che avevano caratterizzato il suo percorso fin qui subiscono una metamorfosi che dà vita a linee agili e veloci, ideali per poter fissare su carta, senza mediazioni meditative, sensazioni ed emozioni fugaci, ricorrenti o persistenti.
Ad animare lo sfondo di queste nuove visioni arrivano i colori che spaziano dagli arancioni, ai marroni, ai pigmenti terragni e poi il blu, una passione più recente ma forte e tuttora duratura. Il colore ad olio è steso in campiture morbide e uniformi che si adagiano sulle pagine, colonizzando ogni fibra della superficie e relegando il bianco primigenio ad un ricordo che, se torna, preminente, lo fa in contrapposizione con la sua nemesi, il nero. Le tinte, applicate con piccole spugne, sono omogenee e compatte, sezionandosi in funzione della linea che attraversa, congiunge e fuoriesce dalle geometrie e dalle barriere biomorfe create con l’applicazione di un ulteriore strato di carta.
Questa prospettiva avvolgente e contenitiva è animata da elementi energetici; a queste linee, rapide e sintetiche, sono affidati i risvolti narrativi di questo percorso astratto. I segni centrali, lunghi e ininterrotti, rappresentano l’io: si stendono vibranti verso un piano trascendentale, si curvano accoccolandosi in posizione di riposo, si rispecchiano in figurazioni simmetriche o duali. Il controcanto è affidato, invece, a piccole linee spezzate che svelano il ritmo, ora incalzante, ora rilassato, che anima gli eventi, e sussurrano suoni e rumori che, seppur indecifrabili, scandiscono la prossimità dell’artista alla musica e alle sue peculiarità. Ci sono poi gabbie dalle quale fuggire, luoghi nei quali l’anima può rimanere invischiata e indifesa e vortici che sono correnti fluide pronte a sollevare, confondere, modificare. Alcuni segni, infine, toccano la carta in profondità, tracciati con punteruoli e pettini metallici, alla stregua d’incisioni selvagge che scalfiscono la superficie delineando, assieme alle barriere biomorfe, nuovi spazi e prospettive del piano bidimensionale.
In questo racconto, dove il colore satura gli spazi, i dettagli bianchi che punteggiano le opere sono degli istanti luminosi che, nell’intersecarsi con i segni, tracciano scintille di speranza e positività. I rispecchiamenti, le perturbazioni e gli atti introspettivi geminano sulle carte e, con un lirismo intimo e autentico, producono un atlante illustrato di nuovi territori dell’essere, esplorati alla ricerca della più remota estremità." (Nicoletta Rosetti)
07
dicembre 2019
Cristina Messora – Se arriverò alle tue estremità
Dal 07 al 29 dicembre 2019
arte contemporanea
Location
GALLERIA PUCCINI
Ancona, Via Lazzaro Bernabei, 39, (Ancona)
Ancona, Via Lazzaro Bernabei, 39, (Ancona)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 17,30 - 19,30
Vernissage
7 Dicembre 2019, ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Patrocini