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Cristina Taioli – I Livelli dell’Arte
Cristina Taioli è una giovane pittrice – il galateo insegna che non è cortese riferire l’età di una donna – che trova la propria forza in una vivacità culturale estremamente ampia ed eterogenea, un occhio critico e indagatore che si affaccia al mondo delle nuove idee
Comunicato stampa
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Cristina Taioli ha avuto un maestro, una persona che ha creato per lei una corsia preferenziale per farle conoscere l’essenza della pittura di Morandi e Picasso. Non c’entrano i paragoni artistici, né ancora quelli tecnici. C’entra solo che tramite Walter Masotti ha potuto respirare un’aria d’arte talmente inebriante da farla innamorare della tela.
Già proprio Walter Masotti, artista romagnolo che ha avuto la fortuna e l’onore di dipingere al fianco di due artisti che con le loro pennellate hanno scritto la storia.
Cristina Taioli è una giovane pittrice – il galateo insegna che non è cortese riferire l’età di una donna – che trova la propria forza in una vivacità culturale estremamente ampia ed eterogenea, un occhio critico e indagatore che si affaccia al mondo delle nuove idee.
La permanenza negli Stati Uniti l’ha legata a doppio filo con le nuove frontiere artistiche e umane, da qui nasce quella esigenza che la porta a camminare lungo un particolare percorso che è iniziato nel realismo e l’ha condotta all’informale. Ed è proprio tramite l’informale che la Taioli vuole immergersi nella cultura del proprio tempo: osservando la sua opera ci troviamo davanti a una figura esemplare e significativa della sua generazione, dalla quale ha condiviso fedelmente tutte le vicissitudini umane, ideologiche e stilistiche. Preoccupazioni e interessi che fondano le radici nella sua Romagna e che hanno trovato di continuo formulazioni sempre nuove e sempre diverse.
Rappresenta un teatro in cui gli attori protagonisti diventano da un lato la materia pittorica e dall’altro una sorta di schematizzazione corsiva dell’immagine; è proprio questo secondo attore che, nella fase che porta dal concreto all’astratto, trova una definizione formale convincente e al contempo elegante.
In clima informale, l’amore per la materia pittorica è divenuto, in Cristina Taioli, amore per la materia tout court, mentre la tendenza a schematizzare l’immagine è divenuta ancora ricerca sui ritmi cromatici astratti, sul binomio segno-colore: il segno che entra in relazione triadica con oggetto e interpretante giungendo così alla semiosi descritta da Charles Peirce nella seconda metà dell’Ottocento.
Il catalogo, con intervento critico di Gabriele Boni è edito da Christian Maretti editore
Già proprio Walter Masotti, artista romagnolo che ha avuto la fortuna e l’onore di dipingere al fianco di due artisti che con le loro pennellate hanno scritto la storia.
Cristina Taioli è una giovane pittrice – il galateo insegna che non è cortese riferire l’età di una donna – che trova la propria forza in una vivacità culturale estremamente ampia ed eterogenea, un occhio critico e indagatore che si affaccia al mondo delle nuove idee.
La permanenza negli Stati Uniti l’ha legata a doppio filo con le nuove frontiere artistiche e umane, da qui nasce quella esigenza che la porta a camminare lungo un particolare percorso che è iniziato nel realismo e l’ha condotta all’informale. Ed è proprio tramite l’informale che la Taioli vuole immergersi nella cultura del proprio tempo: osservando la sua opera ci troviamo davanti a una figura esemplare e significativa della sua generazione, dalla quale ha condiviso fedelmente tutte le vicissitudini umane, ideologiche e stilistiche. Preoccupazioni e interessi che fondano le radici nella sua Romagna e che hanno trovato di continuo formulazioni sempre nuove e sempre diverse.
Rappresenta un teatro in cui gli attori protagonisti diventano da un lato la materia pittorica e dall’altro una sorta di schematizzazione corsiva dell’immagine; è proprio questo secondo attore che, nella fase che porta dal concreto all’astratto, trova una definizione formale convincente e al contempo elegante.
In clima informale, l’amore per la materia pittorica è divenuto, in Cristina Taioli, amore per la materia tout court, mentre la tendenza a schematizzare l’immagine è divenuta ancora ricerca sui ritmi cromatici astratti, sul binomio segno-colore: il segno che entra in relazione triadica con oggetto e interpretante giungendo così alla semiosi descritta da Charles Peirce nella seconda metà dell’Ottocento.
Il catalogo, con intervento critico di Gabriele Boni è edito da Christian Maretti editore
14
maggio 2006
Cristina Taioli – I Livelli dell’Arte
Dal 14 maggio al 03 giugno 2006
arte contemporanea
Location
STUDIO LA MATTA
Solarolo, Via John Fitzgerald Kennedy, 18, (Ravenna)
Solarolo, Via John Fitzgerald Kennedy, 18, (Ravenna)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 15-19, sabato e domenica su appuntamento
Vernissage
14 Maggio 2006, ore 18,30
Editore
CHRISTIAN MARETTI
Autore
Curatore