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Cronaca di una rivoluzione. Immagini e luoghi delle cinque giornate di Milano e Carlo Cattaneo
Una mostra che fa vivere in presa diretta le Cinque Giornate. I momenti, i luoghi e le immagini dell’Insurrezione emozionano ancora dei racconti, nelle ricostruzioni, negli acquarelli inediti presi dal vivo dagli artisti che vi parteciparono, in un grande plastico interattivo della Milano del 1848.
Comunicato stampa
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Sarà come immergersi in una cronaca che si è fatta storia, anzi epopea. La mostra "Cronaca di una rivoluzione. Immagini e luoghi delle Cinque giornate di Milano" porta il visitatore dentro la città, facendogli vivere, quasi in presa diretta, ciò che immediatamente precedette e ciò che accadde durante le fatidiche Cinque Giornate, quelle dal 18 al 22 marzo 1848, uno egli episodi più celebri e più celebrati dell'intero Risorgimento.
Su un grande plastico architettonico, realizzato proprio per questa mostra dal Laboratorio di Modellistica del Politecnico di Milano, diventa possibile seguire, passo per passo, momento per momento, l'insurrezione, accompagnati dal racconto di un protagonista di livello quale Carlo Cattaneo.
La mostra, curata da Paolo Peluffo, Maria Canella, Paola Zatti e promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Unità Tecnica di Missione per le celebrazioni del Centocinquantenario dell'Unità d'Italia e dal Museo del Risorgimento Italiano, è allestita a Milano, al Museo del Risorgimento, dal 20 marzo al 22 maggio.
La Milano del 1848 è una città di appena 160mila abitanti, in piena espansione commerciale, produttiva, sociale e culturale, eppure declassata a capitale minore dell'Impero, costretta a soggiacere ai dettami di Metternich. E' una città in cui convivono felicemente un'aristocrazia unitaria, liberale e illuminata, e un ceto medio borghese emergente, solido, moderno e progressista.
Protagonisti di questi anni di grande vivacità culturale furono uomini come Alessandro Manzoni, che nel 1827 aveva dato alle stampe il suo capolavoro "I promessi sposi", il giurista Gian Domenico Romagnosi, interprete di un magistero civile di ineguagliata levatura, e Carlo Cattaneo, pensatore straordinario, la cui originalissima, poliedrica e rigorosa riflessione tracciò il solco entro cui si sviluppò tutto il successivo pensiero liberale e progressista.
Le Cinque Giornate restituirono Milano ai cittadini. L'abbandono della città da parte degli austriaci del comandante Radetzky arrivò dopo una lunga e sanguinosa lotta. L'intera popolazione combattè per le vie innalzando barricate, sparando dalle finestre e dai tetti e grande fu la partecipazione delle donne, che ebbero un ruolo di assoluto rilievo, partecipando in prima persona agli scontri. Gli insorti contarono più di 300 morti, gli austriaci ebbero più di 600 tra morti e feriti.
Tutto questo è raccontato nelle due sale del Museo del Risorgimento. La prima dedicata alla città e alle sue trasformazioni nel periodo della Restaurazione, documentate anche tramite l'esposizione delle più note e importanti piante ottocentesche.
Poi la mostra si concentra sulle Cinque Giornate, in una vera e propria cronistoria raccontata, in alcuni casi in presa diretta, da acquerelli, dipinti, disegni appartenenti alle collezioni del museo o in prestito occasionale. Tra i prestiti d'eccezione, l'inedito album di acquerelli realizzati da Felice Donghi, cronista attentissimo e partecipe, proveniente dai Musei Civici di Firenze, ex Museo del Risorgimento, e gli inediti acquerelli di Gerolamo Induno, appartenenti alle stesse collezioni del Museo del Risorgimento di Milano. Sono infine approfondite le figure di alcuni dei principali protagonisti del 1848, Cesare Correnti, Gabrio Casati, Enrico Cernuschi e soprattutto Carlo Cattaneo cui viene dedicata una apposita Giornata di Studi.
Su un grande plastico architettonico, realizzato proprio per questa mostra dal Laboratorio di Modellistica del Politecnico di Milano, diventa possibile seguire, passo per passo, momento per momento, l'insurrezione, accompagnati dal racconto di un protagonista di livello quale Carlo Cattaneo.
La mostra, curata da Paolo Peluffo, Maria Canella, Paola Zatti e promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Unità Tecnica di Missione per le celebrazioni del Centocinquantenario dell'Unità d'Italia e dal Museo del Risorgimento Italiano, è allestita a Milano, al Museo del Risorgimento, dal 20 marzo al 22 maggio.
La Milano del 1848 è una città di appena 160mila abitanti, in piena espansione commerciale, produttiva, sociale e culturale, eppure declassata a capitale minore dell'Impero, costretta a soggiacere ai dettami di Metternich. E' una città in cui convivono felicemente un'aristocrazia unitaria, liberale e illuminata, e un ceto medio borghese emergente, solido, moderno e progressista.
Protagonisti di questi anni di grande vivacità culturale furono uomini come Alessandro Manzoni, che nel 1827 aveva dato alle stampe il suo capolavoro "I promessi sposi", il giurista Gian Domenico Romagnosi, interprete di un magistero civile di ineguagliata levatura, e Carlo Cattaneo, pensatore straordinario, la cui originalissima, poliedrica e rigorosa riflessione tracciò il solco entro cui si sviluppò tutto il successivo pensiero liberale e progressista.
Le Cinque Giornate restituirono Milano ai cittadini. L'abbandono della città da parte degli austriaci del comandante Radetzky arrivò dopo una lunga e sanguinosa lotta. L'intera popolazione combattè per le vie innalzando barricate, sparando dalle finestre e dai tetti e grande fu la partecipazione delle donne, che ebbero un ruolo di assoluto rilievo, partecipando in prima persona agli scontri. Gli insorti contarono più di 300 morti, gli austriaci ebbero più di 600 tra morti e feriti.
Tutto questo è raccontato nelle due sale del Museo del Risorgimento. La prima dedicata alla città e alle sue trasformazioni nel periodo della Restaurazione, documentate anche tramite l'esposizione delle più note e importanti piante ottocentesche.
Poi la mostra si concentra sulle Cinque Giornate, in una vera e propria cronistoria raccontata, in alcuni casi in presa diretta, da acquerelli, dipinti, disegni appartenenti alle collezioni del museo o in prestito occasionale. Tra i prestiti d'eccezione, l'inedito album di acquerelli realizzati da Felice Donghi, cronista attentissimo e partecipe, proveniente dai Musei Civici di Firenze, ex Museo del Risorgimento, e gli inediti acquerelli di Gerolamo Induno, appartenenti alle stesse collezioni del Museo del Risorgimento di Milano. Sono infine approfondite le figure di alcuni dei principali protagonisti del 1848, Cesare Correnti, Gabrio Casati, Enrico Cernuschi e soprattutto Carlo Cattaneo cui viene dedicata una apposita Giornata di Studi.
20
marzo 2011
Cronaca di una rivoluzione. Immagini e luoghi delle cinque giornate di Milano e Carlo Cattaneo
Dal 20 marzo al 22 maggio 2011
arte antica
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
MUSEO DEL RISORGIMENTO – PALAZZO MORIGGIA
Milano, Via Borgonuovo, 23, (Milano)
Milano, Via Borgonuovo, 23, (Milano)
Orario di apertura
martedì-domenica 9/13 - 14/17.30
Vernissage
20 Marzo 2011, ore 14
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Curatore